Gabriele Corno @Gabriele_Corno – 8.26 — 11 novembre 2024 –Un gufo delle nevi si gode il suo cucciolo appena nato – grazie, bellissimi!

 

 

LINK X DI GARIELE CORNO

 

apri qui

https://x.com/i/status/1855874782576689662

 

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Facebook — Nicola Croce link sotto + Tullio Quaianni / link sotto + Anpi Sezione Atm Milano/ link sotto– grazie a tutti per averci prestato le parole per Licia Pinelli e le figlie. il blog

 

 

 

FACEBOOK DEL COMPAGNO NICOLA CROCE
Facebook — Nicola Croce

 

FACEBOOK DI TULLIO QUAIANNI

https://www.facebook.com/photo?fbid=8677347292331067&set=a.145723512160197

 

 

Anpi ATM Milano Facebook

 

 

 

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 3 persone

Licia e Pino

 

 

 

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona

 

Ci sono storie che il tempo racconta, che entrano e restano per sempre nel cuore e nella memoria. Sono le storie di chi si carica il peso del mondo sulle spalle, e riesce a farlo sembrare infinitamente migliore di quello che è. Ci parlano di dignità e Resistenza, umana e civile, che questo Paese dovrebbe riuscire a meritare ma di cui troppe volte non riesce a esserne capace.

Licia Rognini Pinelli, la Compagna di vita di Pino, quel peso l’ha preso sulle sue spalle nella notte maledetta di un dicembre di cinquantacinque anni fa e l’ha dipinto con i colori della dignità e del coraggio. Poi ha continuato a camminare, ha continuato a vivere e a crescere le sue piccole donne cui lo Stato aveva rubato un padre. Oggi Licia ha chiuso l’ultima pagina del suo libro, davanti a lei e alla sua storia ci sentiamo davvero piccoli. Sull’erba di Piazza Fontana c’è una rotaia spezzata con una rosa d’acciaio che ricorda quella notte di dicembre, oggi quella rotaia si ricongiunge.

Bella Ciao Licia 🌹

A Silvia e Claudia il nostro abbraccio

(Anpi Sezione Atm Milano)

Morta Licia Pinelli, vedova dell'anarchico Giuseppe Pinelli

foto Ansa — LICIA PINELLI

 

 

 

È morta a 96 anni a Milano Licia Pinelli, la vedova dell’anarchico Giuseppe Pinelli, accusato ingiustamente della strage di Piazza Fontana. Nella notte tra il 14 e il 15 dicembre 1969 il marito perse la vita precipitando da una finestra del quarto piano della questura di Milano, dove era trattenuto da 48 ore.

Licia Pinelli Era nata nel 1928 a Senigallia (Ancona) ma si era trasferita quando aveva due anni a Milano dove ha sempre vissuto. Lascia le due figlie Silvia e Claudia.

 

SEGUE NEL LINK COLLETTIVA 11 NOVEMBRE 2024 ORE 16.19

“Non raggiungere la verità giudiziaria è una sconfitta dello Stato. È lo Stato che ha perso perché non ha saputo colpire chi ha sbagliato”.
Licia Rognini Pinelli ci ha lasciato ma non ci lasceranno il suo insegnamento, la sua dedizione e dignità di fronte alla continua ricerca di verità e giustizia per Pino Pinelli e per tutte le vittime della strage di Piazza Fontana.

 

 

FOTO E TESTO  DA COLLETTIVA ( CGIL )

11 NOVEMBRE 2024 — 16.19

https://www.collettiva.it/copertine/italia/morta-licia-pinelli-vedova-anarchico-giuseppe-l

pinelli-ng3qrhzt

 

 

 

Licia Pinelli - Immagini del Novecento - dall'archivio fotografico del Pci

LICIA PINELLI

DA : FONDAZIONE GRAMSCI

 

 

 

Morta Licia Rognini, vedova dell’anarchico Pinelli. Si è sempre battuta per la verità sulla morte del marito

IL FATTO QUOTIDIANO 11 NOVEMBRE 2024

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/11/11/morta-licia-rognini-vedova-dellanarchico-pinelli-si-e-sempre-battuta-per-la-verita-sulla-morte-del-marito/7763144/

 

 

 

VISTO   DA :  https://www.riccichiara.com/libri/letto-per-voi-licia-di-marco-severini/

 

 

Licia

Marco Severini

Licia

Storia della prima italiana che denunciò un questore
pp. 136,
1° ed. Marsilio, 2020

 

AUTORE:

Marco Severini  insegna Storia dell’Italia contemporanea presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata. È autore di numerose pubblicazioni che vertono, principalmente, sulla storia politica, sulla storia delle donne e su quella odeporica. Con Marsilio ha pubblicato sedici volumi, sette come autore (da La rete dei notabili, 1998, a Giulia, la prima donna, 2017) e nove come curatore (l’ultimo, Viaggiare nel mondo in guerra, 1939-1945, 2019).

 

 

nota : ODEPORICO

[dal gr. ὁδοιπορικός agg. der. di ὁδοιπορία «viaggio»] (pl. m. –ci), . 1. agg. Che è proprio di un viaggio, che riguarda un viaggio: diario o.; narrazione odeporica2. s. m. Descrizione di un viaggio, resoconto di notizie, esperienze e sim. raccolte durante un viaggio.

 

da : TRECCANI

 

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Se a qualcun altro piacciono le ” casette ” portoghesi ( vedi post sg )– le abbiamo scoperte in un’isola thailandese che si chiama Pukhet e che è stata canonizzata dai Portoghesi nel Cinquecento, lo stesso tempo del Brasile —nota: terremoto/ maremoto

 

 

 

 

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immagine satellitare dell’isola di PUKHET prima dello tsunami del 2004
NASA Earth Observatory – http://www.intute.ac.uk/sciences/worldguide/html/image_942.html

 

 

 

Città di Phuket – Mappa

L’ISOLA DI PHUKET
Kelisi da en.wikipedia.org

 

 

Phuket (in lingua thai: ภูเก็ต) è la più grande isola della Thailandia e si trova sul mar delle Andamane, nei pressi della costa ovest della penisola malese. A nord è collegata alla terraferma dal lungo ponte stradale Sarasin.

Le sue importanti risorse naturali comprendono falesie calcaree ricche di stagno, famose spiagge, tranquille baie e foreste tropicali che fanno di Phuket la più ricca, più turistica e più popolare tra le isole della Thailandia del Sud. È conosciuta nel Paese anche come la perla delle Andamane o la perla del sud.

 

L’antico nome con cui Phuket era conosciuta è il malese Ujang Salang, in cui ujang significa capo (in precedenza era una penisola) e Salang potrebbe riferirsi al nome che i malesi davano ai moken, i cosiddetti zingari del mare presenti a Phuket dall’antichità.

I portoghesi che arrivarono nel XVI secolo storpiarono questo nome in Junk Ceylon. Nel XIX secolo si intensificarono le estrazioni di stagno nella zona montuosa sud-orientale, il porto destinato all’esportazione del metallo si sviluppò e fu chiamato Bukit, termine malese che significa montagna. In seguito i thai storpiarono questo nome in Phuket, che divenne la città più grande dell’isola. La ristrutturazione amministrativa di fine Ottocento di re Rama V tolse il potere al signore locale, insediato a Thalang, e fece della città di Phuket la sede del governatore, nominato da Bangkok; negli anni successivi l’intera isola prese nome Phuket

 

 

 

 

Thailand: Typical Sino-Portuguese shophouses in Thalang Road in the Old Town area of Phuket Town (Phuket City)

 

 

 

 

Thalang road, Main historical road in Phuket Thailand empty after covid19 situation

 

 

 

 

 

Sino-Portuguese architecture, Thalang Road townhouses, Phuket City.

 

 

 

 

 

 

Phuket old town square

 

 

 

 

 

 

Phuket Town Architectural Details - One of the features of Phuket shophouses or "row houses" is the front verandahs form a sheltered walkway and...

 

 

 

 

 

 

Windows

 

 

 

 

 

 

Centro storico di Phuket, Tailandia.

 

 

 

 

 

One of the features of Phuket shophouses or "row houses"

 

 

 

 

 

 

Thailand: Dusk falls over Thalang Road in the Old Town area of Phuket Town (Phuket City), Phuket, the road, with its numerous Sino-Portuguese style houses has become a major tourist attraction, with many of the houses converted into restaurants cafes and

 

 

 

 

 

Phi Phi Island Postpones "Sandbox" For Vaccinated Tourists

 

 

 

 

 

 

Koh Phi Phi Joins Sandbox Tourism Scheme Ahead of Phuket Banning Domestic Travelers From Entering as Local Covid Infections Surge

 

 

 

 

 

 

 

Phuket Town Architecture - One of the features of Phuket...

 

 

 

 

 

One of the features of Phuket shophouses or "row houses"

 

 

 

 

Thalang road, Main historical road in Phuket Thailand empty after covid19 situation

 

 

 

 

Sino-Portuguese architecture, Thalang Road townhouses, Phuket City.

 

 

 

 

 

 

Phuket centro storico in una mattina di sole con edifici colorati Street in stile portoghese Romani a Phuket Town. Chiamato anche Chinatown o la città vecchia — Foto stock di © fokkebok #526972818

 

 

 

 

Una tradizionale casa in stile sino-portoghese (Peranakan) con finestre ad arco a reticolo in una corsia posteriore di Thalang Rd. Nel centro storico di Phuket, Phuket, Thailandia Foto stock - Alamy

 

 

 

 

Old building Cino Portugueses style in Phuket, Thailand. Old building is a very famous tourist destination of Phuket.Old colonial style buildings in Phuket Old Town, Thailand.

 

 

 

 

Phuket old town with old buildings in Sino Portuguese style

 

 

 

 

Corona model project "Sandbox" on Thailand's Phuket island

 

 

 

Colourful Sino-Portuguese Architecture Building at Phuket Old Town, Phuket, Thailand

 

 

 

 

 

Colourful apartments, Phuket

 

 

 

 

 

Vintage window or Sino-Portuguese style in Pattani Province, Thailand

 

IL FOTOGRAFO CHE HA FATTO QUESTA FOTO – DICIAMO PARTICOLARE – PARE SIA MOLTO FAMOSO, ALMENO PER GETTY IMAGES — SI TROVA SU FACEBOOK  ( IN INGLESE ), PIU’ CHE ALTRO POSTA FOTO

 

 

Ratnakorn Piyasirisorost 

 

VIVE A SONGKHLA ( Singora ) – THAILANDIA DEL SUD, VICINO ALLA MALESIA – città di cui un’attrazione turistica è questo posto:

 

 

 

 

 

 

Thailandia - Mappa

Songhla è proprio al sud — sulla sinistra di chi guarda è localizzata
la nostra isola di PUKHET

 

 

 

 

 

Beautiful building of Sino Portuguese architecture in Phuket Old Town at twilight, Thailand. It is a Famous tourist attraction

 

 

 

 

IL MARE …

 

 

Aerial view Phuket pier with many boats moored and Phuket town and mountains surrounding the town at beautiful sea at Phuket Thailand.

 

 

 

 

Happy time with family in Patong beach, Phuket, Thailand

 

 

 

 

Aerial view Khao Rang Viewpoint located on the mountain where many tourists flock to see the view of Phuket Town which can see the entire Phuket city from this view point in Phuket, Thailand.

KHAO RANG, UNA MONTAGNA DALLA QUALE I TURISTI POSSONO VEDERE LA CITTA’  DI PHUKET DALL’ALTO

 

 

 

Drone image showing Patong Beach, Phuket, Thailand

 

 

 

 

NOTA —

 

Terremoto e maremoto dell’Oceano Indiano del 2004

 

Il maremoto dell’Oceano Indiano e della placca indo-asiatica del 26 dicembre 2004 è stato uno dei più catastrofici disastri naturali dell’epoca contemporanea e ha causato 230.210 morti. Ha avuto origine e sviluppo in un arco di tempo di poche ore, interessando una vasta area della Terra: ha riguardato l’intero sud-est dell’Asia, giungendo a lambire le coste dell’Africa orientale, destando per questo, insieme all’ingente numero di vittime, notevole impressione tra i mezzi di comunicazione e in generale nell’opinione pubblica mondiale.

 

 

WIKIPEDIA —

https://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto_e_maremoto_dell%27Oceano_Indiano_del_2004

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video, 8.18 –L’AMERICA — dobbiamo tutto agli americani. — 1976 — Testi di Gaber e Sandro Luporini- Musica di Gaber+ Un’altra canzone di Gaber + Sandro Luperini-pittore e il pittore Lorenzo Viani

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Testo L’America – 1995/1996

 

A noi ci hanno insegnato tutto gli americani. Se non c’erano gli americani a quest’ora noi, eravamo europei. Vecchi, pesanti, sempre pensierosi, con gli abiti grigi e i taxi ancora neri.
Non c’é popolo che sia pieno di spunti nuovi come gli americani. E generosi, e buoni, e giusti.
Non c’é popolo che sia più giusto degli americani. Anche se sono costretti a fare una guerra, per cause di forza maggiore, s’intende, non la fanno mica perché conviene a loro. No! E’ perché ci sono ancora dei posti dove non c’è né giustizia, né libertà. E loro, eccola lì, pum! Te la portano. Sono portatori, gli americani. Sono portatori sani di democrazia. Nel senso che a loro non fa male, però te l’attaccano.
L’America é un arsenale di democrazia. E quello che mi ha sempre colpito degli americani è questo gran desiderio questo gran bisogno di divulgare, di esportare il loro modo di vivere, la loro cultura… no, non la cultura… le innovazioni, i fatti di costume ecco, sono portatori sani di cose nuove gli americani. Sempre nel senso che a loro non fanno male però te le attaccano.
Alla fine della seconda guerra mondiale, sono arrivati qui e hanno portato: jeep, scatolette, jeans, cultura… no non la cultura… movimenti dinoccolati, allegria progresso cultura… non la cultura… la Coca-Cola il benessere la tecnologia, lo sviluppo…
E di colpo, l’Europa, la vecchia cara Europa, coi suoi lampioncini fiochi, le sue tradizioni i fiumi, i violini i valzer …
E poi luci e neon, e vita e colori, e poi ponti autostrade, televisioni grattacieli aerei… Chewing-gum! Non c’é popolo più stupido degli americani.
La cultura non li ha mai intaccati. Volutamente. Sì, perché hanno ragione di diffidare della nostra cultura vecchia elaborata, Leonardo Shakespeare Voltaire Hegel Schopenauer. Ma certo, più semplicità, più immediatezza. Loro hanno sempre creato, così, come andare al cesso.
L’America é un paese di giovanotti. Gli americani sono gli unici al mondo, che a Disneyland non si sentono idioti neanche per un attimo. No, io non ce l’ho mica con l’America, no anzi, mi piace. Ce l’ho con gli americanisti di tutto il mondo. L’America, si sa, é stato un errore di navigazione. Mica ci volevamo andare, ci siamo cascati. Ecco cos’è l’America, é uno scivolo, una buca, un’enorme buca col risucchio:
SSSCCHHIVVRRUMMM! No un momento, mica ci son cascati tutti subito nooo. All’inizio, c’era anche il vento dell’Est, che tirava come dice la parola, un po’ più in là. Sì, l’Unione Sovietica, con le sue promesse, il suo senso di uguaglianza, di giustizia, l’Internazionale Socialista, la sua cultura… no la cultura anche lì …

E l’Italia, con le sue macerie, ma già con le sue prime luci al neon, oscillava, oscillava: “Meglio di qui… no, meglio di là…”. Chi faceva il tifo per l’uno, chi faceva il tifo per l’altro, insomma, si discuteva, ci si dibatteva tra due culture… ma no, quali culture, tra due bulldozer! Ecco.
Poi a un certo punto, senza preavviso, senza nemmeno che un colonnello dell’aviazione ce lo dicesse, il vento dell’Est smette. E da quel momento, SSSCCHHIVVRRUMMM! Tutti in buca.
Ma come? Non eravamo diversi? Non si oscillava? Non ci si dibatteva? Macché più niente. Tra un imbucato e l’altro non si riconosce più nessuno. Quelli di destra maledizione, mi diventano sempre più democratici. Quelli di sinistra sempre più liberali, e SSSCCHHIVVRRUMMM! Quelli di centro… no, quelli di centro niente da dire: sono sempre stati bucaioli loro. Ma dagli altri, non me lo aspettavo.
E ora tutti a dire: “Che bella la buca… ma che bella la buca… non c’é niente di più democratico della buca… a me piace la buca di Reagan… no, io sono per quella di Clinton, Kennediano, eh già, perché c’é buca e buca eh, viva la buca”.
La buca è l’ineluttabile destino dell’umanità. È lo sviluppo incontrollato e selvaggio, è la spietata legge del più forte intesa come selezione naturale della specie. È l’eroico sacrificio di qualsiasi giustizia sociale. È la vittoria totale del mercato. È il trionfo dell’unica visione del mondo. La buca è l’America!
Ed eccoci qui anche noi, liberi, liberali, liberisti, siamo per la rivoluzione liberale, ma con la solidarietà, siamo liberistici e per il liberalismo, siamo liberaloidi, libertari, libertini. libertinotti. Liberi tutti!
No, a me l’America non mi fa niente bene. Troppa libertà, non c’è niente che appiattisca l’individuo come quella libertà lì. Nemmeno una malattia ti magia così bene dal di dentro.
Come sono geniali gli americani, te la mettono lì, la libertà è alla portata di tutti, come la chitarra. Ognuno suona come vuole, e tutti suonano come vuole la libertà.

https://www.giorgiogaber.it/discografia-album/l-america-testo

 

 

Sandro Luporini (Viareggio12 luglio 1930) è un pittoreparoliere e scrittore italiano, appartenente al movimento del  la Metacosa

 

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Il gruppo La Metacosa nel 1979.
Da sinistra a destra: (seduti) Sandro Luporini, Lino Mannocci, Bernardino Luino, Gianfranco Ferroni, (in piedi) Giorgio Tonelli, Giuseppe Bartolini.
notizie su questo movimentio artistico le trovate nel link:
https://it.wikipedia.org/wiki/Metacosa

 

***

 

 Un’altra canzone di Gaber :: ” Io come persona ” — di Giorgio Gaber e Alessandro Luporini + Sandro Luporini – pittore + il pittore Lorenzo Viani, un gran bel ragazzo.

 

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BRAGA E GUIMARAES — due bellissime città nel nord del Portogallo nell’antica regione del Minho – uno dei due fiumi che la raccoglie, l’altro è il Douro + due foto di Ouro Preto in Brasile

 

 

 

 

BRAGA .. NEL NORD DEL PORTOGALLO,

 

era  la capitale della Regione del Minho.

La terza città più grande del Portogallo è un’elegante cittadina con antichi vicoli chiusi al traffico, disseminata di piazze e una splendida serie di chiese barocche. Il continuo rintocco delle campane è un ricordo dell’antica devozione di Braga al mondo spirituale. Le sue feste religiose, in particolare la elaborata Semana Santa (Settimana Santa), sono famose in tutto il Portogallo. Ma non aspettarti solo devozione: il centro storico di lusso di Braga è pieno di vivaci caffè e boutique eleganti, alcuni ristoranti eccellenti e bar sobri che servono studenti dell‘Universidade do Minho.

 

 

Portogallo

è la Regione tra il fiume Minho e il fiume Douro, la sua capitale era Braga

 

 

 

 

Braga Centro Storico Portogallo - Fotografie stock e altre immagini di Ambientazione esterna - Ambientazione esterna, Architettura, Balcone - iStock

 

 

 

Facade of Cathedral in Braga city, Norte region of Portugal

 

 

 

 

Braga

BRAGA

Classificata nel 2016 come la città con la migliore qualità della vita in Portogallo (la terza in Europa)

 

 

 

Braga Cathedral, Portugal

La cattedrale di Braga è la più antica del Portogallo-
Il vescovo Pedro I aveva iniziato a costruire una cattedrale, consacrata in 1089, ma solo le cappelle orientali furono finite. La costruzione della cattedrale è stata ripresa nel dodicesimo secolo ed è durata fino alla metà del tredicesimo secolo, ma i particolari sono ignoti. L’opera originale del dodicesimo secolo è stata costruita nello stesso stile romanicoborgognone della chiesa del monastero di Cluny. La cattedrale di Braga influenzò molti dei successivi monasteri e chiese nel Portogallo in quel periodo. Più tardi nel tempo, la cattedrale venne notevolmente modificata, di modo che è divenuta una miscela di stile, romanicogoticomanuelino e barocco.

 

 

 

Nossa Senhora do Leite ( del latte )
foto di Gerd Eichmann – Opera propria

da : https://it.wikipedia.org/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tre  fotografia aeree di Braga
Joseolgon – Opera propria– https://commons.wikimedia.org/wiki

 

 

SANTUARIO DEL BUON GESU’ A BRAGA

 

 

Il Santuario del Bom Jesus do Monte è uno dei luoghi più belli del Portogallo

Santuario del Buon Gesù del Monte-  è un santuario che si erge in cima ad una monumentale scalinata barocca.

La scalinata, scolpita nell’austero granito grigio evidenziato dal riverberante biancore dei muri a calce, è l’illustrazione del barocco del nord del paese. Il santuario, a cui conduce la scalinata, più austero, venne costruito da Carlos Amarante tra il 1784 e il 1811 in stile neoclassico.

 

SEGUONO FOTO AEREE DELLA SCALINATA DI
Joseolgon – Opera propria

 

 

 

foto aerea della scalinata
Joseolgon – Opera propria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA CITTA’ DI GUIMARAES NEL DISTRETTO DI BRAGA

 

 

Il suo centro storico è stato inserito nell’elenco dei patrimoni dell’umanità dal 2001, in riconoscimento del fatto di essere un “esempio eccezionalmente ben conservato e autentico dell’evoluzione di un insediamento medievale in una città moderna” in Europa.

Guimarães ha una significativa importanza storica a causa del ruolo che ha svolto nella fondazione del Portogallo. La città è comunemente chiamata il ” luogo di nascita del Portogallo ” o “la città culla” ( Cidade Berço in portoghese) perché fu a Guimarães che nacque il primo re del Portogallo, Afonso Henriques , e anche per il fatto che la battaglia di São Mamede , che è considerata l’evento fondamentale per la fondazione del Regno del Portogallo , fu combattuta nelle vicinanze della città. Per questo motivo, in una delle vecchie torri delle vecchie mura della città è scritto “Aqui nasceu Portugal” (il Portogallo è nato qui).
È stata dichiarata la più bella cittadina d’Europa dalla rivista Condé Nast Traveler nel 2022. 

 

 

Narrow pedestrian street in the historic city centre with the Cathedral tower in the background, Braga, Minho, Portugal, Europe

 

 

 

 

non definito

Foto di CEphoto, Uwe Aranas

 

 

 

Il Palazzo dei Duchi di Braganza è stato dichiarato Patrimonio storico dell’Unesco
Foto di CEphoto, Uwe Aranas

 

 

 

 

 

A street in Guimaraes...

 

 

 

 

Edifici medievali in Piazza Santiago

Edifici medievali in Piazza Santiago
Feliciano Guimarães – originariamente pubblicato su Flickr come DSC_0865

 

 

 

Vista notturna del Castello di Guimarães

Vista notturna del Castello di Guimarães
Rei-artur

Medieval houses at Guimarães
CASE MEDIOEVALI A GUIMARAES
Guimarães, Portugal
Centro storico di Guimarães, sotto il cielo blu
Largo da Oliveira in Guimarães, Portugal

Largo da Oliveira in Guimarães

Largo da Oliveira in Guimarães, Portugal

CASE ANTICHE NEL LARGO DE OLIVEIRA

 

 

 

non definitoLargo do Toural —Edifici Pombaline nel Toural , Guimarães, Portogallo
Foto di CEphoto, Uwe Aranas

 

 

 

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Il re Alfonso del Portogallo
Unknown author – “Compendio de crónicas de reyes del Antiguo Testamento, gentiles, cónsules y emperadores romanos, reyes godos y de los reinos de Castilla, Aragón, Navarra y Portugal” – Biblioteca Digital Hispánica

da : https://en.wikipedia.org/wiki/Guimar%C3%A3es

 

 

 

un pezzetto ancora che vedremo meglio un’altro dì::

 

BRASILE — LA CITTA’ BAROCCA DI OURO PRETO ( oro nero )- nello Stato di Minas Gerais ( nome dalle Miniere )

 

foto : https://molduraviva.com/

Siamo in Brasile, in una storica città barocca che assomiglia un po’ a quelle che abbiamo visto sopra del proprio Portogallo: questa è una città famosa per il suo barocco importato dalla madrepatria della colonia, in questo caso dal Portogallo. Vedremo un’altra volta che il Barocco brasiliano è —  a mio modesto.. – molto pòiù colorato.

 

un’altra chiesa di Ouro Preto ( Oro Nero ), di San Francesco di Assisi
Sarah e Iain – Flickr 

 

La chiesa è stata classificata nel 2009 come una sette Meraviglie di origine portoghese nel mondo e con la città storica di Ouro Preto è parte del Patrimonio dell’Umanità. E’ del secolo XVIII – Ed è una delle più celebri creazioni del Maestro Aleijadinho ( zoppo )- pr. ” alegiadigno ”

 

Ouro Preto – Wikipedia tiếng Việt

La città che mi ricorda — per le ” casette ” – quella di Guimaraes, e di Braga in Portogallo ( vedi sopra )

 

 

 

O que fazer em Ouro Preto, a cidade mais famosa de Minas Gerais - travellrs.com.br

foto da Travellrs

 

 

Como Ouro Preto segrega sua cidade real

foto da Caos Planejado

 

 

Tiradentes et Ouro Preto, joyaux du Minas Gerais - Blog voyage Brésil

foto da  Comptoir des Voyages

 

*** nota: i Portoghesi sono arrivati in Brasile nel 1500 con il navigatore Don Pedro ‘Alvares Cabral – e nella prima metà del secolo iniziarono ad insediarsi

 

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Mappa di Luís Teixeira del 1574, che mostra le capitanerie ereditarie del Brasile-
Tra il 1534 e il 1536 Giovanni III del Portogallo divise la terra del Sud America orientale in 15 capitanerie, date in dono a nobili e ricchi portoghesi capaci di amministrare ed esplorare i nuovi territori. Ai capitani era permesso trarre profitto dalla nuova terra.

 

 

Minas Gerais - Wikipedia

lo Stato di Minas Gerais in Brasile

 

 

 

 

 

 

Gli Stati del Brasile ( più o meno come in America del nord – Stati Uniti)

 

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DAL FACEBOOK DI MARISA FOGLIARINI : una parte delle opere da lei fatte per la Compagnia dei Pupi siciliani Fratelli Pasqualino– ( prima parte )

 

 

 

DAL FACEBOOK DI MARISA FOGLIARINI

 

 

Facebook 22 ottobre 2023

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Questo è un bozzetto del fondale scenico che ho realizzato per lo spettacolo del Teatro dei pupi siciliani dei fratelli Pasqualino “Orlando Paladino”, 1985; così sono quelli che seguono.

 

 

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

 

 

 

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Questo è un bozzetto del fondale scenico che ho realizzato per lo spettacolo del Teatro dei pupi siciliani dei fratelli Pasqualino “Mosè e il Faraone”, 1983.

 

 

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

1983

 

 

 

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

1983

 

 

 

LE IMMAGINI SEGUONO DOPO LA NOTA

 

 

 

NOTA SUI PUPI SICILIANI/ 

Antonio Pasqualino e il fratello

 

 

DAL BLOG  ” IO AMO LA SICILIA ” ( LINK ) DI GIUSY VACCARO

6 OTTOBRE 2019

 

 

L’Opera dei Pupi Siciliani, dichiarati dall’UNESCO Capolavori del patrimonio orale e immateriale dell’umanitàè indubbiamente l’opera teatrale più caratteristica e più rappresentativa della Sicilia, che  tramite l’ausilio di “pupi” ha raccontato per generazioni le gesta dei Paladini di Francia e dell’Orlando Furioso.

Con l’avvento della tecnologia l’Opera dei Pupi Siciliani ha rischiato di sparire e di cadere nell’oblio ma è grazie all’opera di Antonio Pasqualino e di un gruppo di intellettuali siciliani che oggi questa tradizione non soltanto è stata salvaguardata, ma sta rivivendo una specie di seconda vita.

Un tempo in Sicilia le gesta dei paladini di Francia venivano raccontate da i contastorie, dei personaggi che attraverso “u cuntu”  e l’ausilio di una spada si esibivano  nelle piazze. C’erano anche i cantastorie, che con una chitarra e dei cartelli, raccontavano storie di cronaca (come per esempio la storia della Baronessa di Carini).

Secondo una teoria i pupi hanno origine spagnola. Già se ne fa cenno nel capitolo 25° del Don Chisciotte, quando si fa riferimento ad un teatro dove dei pupi di legno mettono in scena una lotta con le spade. A seguito della dominazione spagnola, questa tradizione sarebbe giunta fino a noi.

Nel 1965 Antonio Pasqualino, con l’ausilio di gruppo di intellettuali,  fonda L’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari. Insieme alla moglie raccoglie  testi di scena, pupi, teatrini ed arredi, salvandoli dalla distruzione. Crea una rassegna di opera dei pupi, invitando diverse compagnie, provenienti da tutto il mondo, ad esibirsi.

Nel 1975, grazie al successo del festival ed ai viaggi che il professore fa raccogliendo molto materiale, nasce il Museo delle marionette Antonio Pasqualino. Negli anni ’80 il festival viene chiamato Festival di Morgana e giunge fino ai giorni nostri. Il museo attualmente custodisce oltre 5.000 pezzi.

 

SEGUE NEL LINK: che riportiamo
https://www.ioamolasicilia.com/storia-dei-pupi-siciliani/

 

 

 

GIGI PROIETTI CANTA  ” L’AMARO CASO DELLA BARONESSA DI CARINI

Laura Lanza di Trabia, più nota come la baronessa di Carini (Trabia7 ottobre 1529 – Carini4 dicembre 1563), è stata una nobile italiana, protagonista di una famosa e tragica vicenda siciliana.

Un racconto storico fu scritto anche dal medico e folclorista palermitano Salvatore Salomone Marino (18471916) che cercò di togliere la baronessa dalla leggenda: dopo gli studi filologici novecenteschi, è però impossibile “continuare a considerare il testo, qualsiasi testo, di Salomone Marino come una storia siciliana del Cinquecento: era patente (…) che si trattava di un falso ottocentesco.

 

 

 

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Questo è un bozzetto del fondale scenico che ho realizzato per lo spettacolo del Teatro dei pupi siciliani dei fratelli Pasqualino “Guerrin meschino”, 1982.

 

 

 

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1982

 

 

 

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Questo è un bozzetto del fondale scenico che ho realizzato per lo spettacolo del Teatro dei pupi siciliani dei fratelli Pasqualino “Guerrin meschino”, 1981.

 

 

 

 

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Questo è un bozzetto del fondale scenico che ho realizzato per lo spettacolo del Teatro dei pupi siciliani dei fratelli Pasqualino “Guerrin meschino”, 1980.

 

 

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Questo è un bozzetto del fondale scenico che ho realizzato per lo spettacolo del Teatro dei pupi siciliani dei fratelli Pasqualino “Il Paladino di Assisi”, 1980.

 

 

 

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Questo è un bozzetto del fondale scenico che ho realizzato per lo spettacolo del Teatro dei pupi siciliani dei fratelli Pasqualino “Il Paladino di Assisi”, 1979.

 

 

 

 

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1979

 

 

 

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Questo è un bozzetto del fondale scenico che ho realizzato per lo spettacolo del Teatro dei pupi siciliani dei fratelli Pasqualino “Guerrin meschino”, 1979.

 

 

 

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

Questo è un bozzetto del fondale scenico che ho realizzato per lo spettacolo del Teatro dei pupi siciliani dei fratelli Pasqualino “Il paladino di Assisi”, 1979.

 

 

 

 

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GLI ULTIMI RITOCCHI, 1979

 

 

 

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1979

 

 

 

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LA PREPARAZIONE DELLA TELA, 1979

 

 

 

 

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Questo è un bozzetto del fondale scenico che ho realizzato per lo spettacolo del Teatro dei pupi siciliani dei fratelli Pasqualino “Il paladino di Assisi”, 1979.

 

 

 

 

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Questo è un bozzetto del fondale scenico che ho realizzato per lo spettacolo del Teatro dei pupi siciliani dei fratelli Pasqualino “Guerrin meschino”, 1978.

 

 

 

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“Guerrin meschino”, 1978.

 

 

 

 

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Questo è un bozzetto del fondale scenico che ho realizzato per lo spettacolo del Teatro dei pupi siciliani dei fratelli Pasqualino “Il Paladino di Assisi”, 1977.

 

 

 

 

Facciamo una pausa ma ritorneremo su questa straordinaria artista che – ho scoperto – tra l’altro vive a Sanremo, magari si potrà incontrare al supermercato… quizàs

 

 

E’ sempre una bella signora, come dalle foto sopra.. con qualche anno in più come è successo a noi:

 

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.dal suo Facebook

 

 

 

 

 

BIOGRAFIA E LAVORI

 

Marisa Fogliarini, nata a Sanremo, dopo essersi diplomata in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, si trasferisce a Roma dove si dedica all’insegnamento di Disegno e Storia dell’Arte negli Istituti Secondari Superiori.
Partecipa a numerose mostre di pittura e, dal 1971 al 1989, realizza i fondali scenici del Teatro dei Pupi dei Fratelli Pasqualino.
Nel 1972 espone presso la galleria “Arte Corso Il Capitello” di Roma.
Nel 1976 espone nella sede della “Cooperativa spazio alternativo Maiakovskij” a Ostia-Lido, nell’ambito della manifestazione “Omaggio a Pasolini: la condizione umana – il potere – la donna”.
Nel 1979 partecipa alla “Quadriennale de decors et d’architecture theatraux” di Praga, nel 1980 alla mostra “Aspetti della scenografia italiana oggi” a Kyoto.
Nel 1981 espone dipinti e linoleografie in una personale al Casino municipale di Sanremo e partecipa alla mostra “Aspetti della scenografia italiana oggi” a Tokyo e alla “Exhibition of Italian Stage Design” all’Art Centre di Hong Kong.

Nel 1985 espone presso la sede del Circolo culturale di Montecitorio a Roma.
Nel 2001 scrive il Compendio di Arte I (dalle origini al Medioevo) pubblicato nel 2002 dalla Newton & Compton editori.
Nel 2006 partecipa con quattordici fondali scenici destinati al teatro dei Pupi alla Mostra “Siamo tutti pupi” a Latina.
Nel 2012 espone a Vallebona (IM) alla biennale “Vallebon’art” e ad Arma di Taggia (IM) alla rassegna d’arte contemporanea “Artemare”.
Nel 2013 partecipa alla mostra “Site specific” – Castello della Lucertola – Apricale (IM) ed espone nella mostra “Regali frontiere” a Bordighera (IM).
Nel 2014 espone a Vallebona (IM) alla biennale “Vallebon’art” e partecipa alla “Esposizione Triennale di Arti Visive a Roma”.
Nel 2015 tiene una mostra personale nella Galleria d’Arte Contemporanea Studio C di Piacenza.
Nel 2016 partecipa alla “XI Biennale Internazionale d’Arte” di Roma, alla mostra “Sulle tracce del reale” nei Giardini Monet di Bordighera e alla mostra “Artistes quand-même” nell’Oratorio di S. Bartolomeo a Bordighera.
Nel 2017 partecipa alla “Esposizione Triennale delle Arti Visive a Roma” presso il Complesso Monumentale del Vittoriano – Ala Brasini.
Partecipa al 22° Concorso Nazionale d’Arte Contemporanea SaturARTE 2017 a Genova.
Partecipa alla mostra “segni, tracce, percorsi” presso l’Oratorio di S. Bartolomeo degli Armeni a Bordighera. Espone quattro dipinti nella mostra d’arte internazionale “Imago” presso la Biblioteca Angelica a Roma.
Nel 2018 partecipa alla mostra “Il privilegio d’invecchiare” presso il Don Orione a Sanremo, alla mostra “Vernice fresca” nella sede dell’Accademia Riviera dei Fiori “G. Balbo” e alla mostra “Aspettando Agorà” a Bordighera. Ė tra gli artisti selezionati e premiati alla “8° Biennale internazionale d’arte a Montecarlo – 2018”. Tiene una mostra personale alla Galleria d’arte Malinpensa by La Telaccia a Torino.
Nel 2019 partecipa a numerose collettive:
“Un viaggio nell’arte” nella Galleria Malinpensa a Torino,
“Sulle tracce del reale” nella Galleria dell’Accademia Balbo a Bordighera,
“Non solo Monet” in una piazza di Castelvittorio”,
“Arte-mare” nella Villa Boselli ad Arma di Taggia,
“Agorà” nell’Oratorio di S. Bartolomeo a Bordighera,
“Parole e colori” nel Forte di S. Tecla a Sanremo e
“Centocinquanta per trenta” nella Galleria dell’Accademia Balbo a Bordighera.
Realizza quindici tavole per il libro di fiabe “La Conchiglia dell’Isola delle Correnti” di Paola Forneris, ed. ZEM.  vedi immagine sotto
Nel 2022 partecipa alle collettive “Sulle tracce del reale” nei Giardini Monet a Bordighera e a “CreAzione Donna” nella Galleria di Villa Biener a Cipressa.

 

 

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In un mondo in cui siamo abituati a pensare che la gentilezza e l’amicizia siano cose da sciocchi e dove sovente le favole sono incentrate su eroi senza macchia e senza paura, che sconfiggono i nemici e trionfano su di loro, questa piccola storia propone un messaggio nuovo: coltivare l’armonia e l’amicizia tra tutti gli esseri, sia umani sia marini. Sono molto diversi gli uni dagli altri i protagonisti di questa storia, nella quale due conchiglie incontrano nel loro viaggio per mare varie creature marine: balene, squali, pesci luna, foche, gamberi e con tutti diventano amici. Una piccola storia che propone il valore dell’amicizia e del rispetto del diverso.

 

 

Paola Forneris

PAOLA FORNERIS, in una foto del 2020 da : https://www.sanremonews.it/

PAOLA FORNERIS è nata e vive a Sanremo. Laureata in Lettere Moderne, è stata direttrice della Biblioteca Civica di Sanremo dal 1988 al 2010. Dal 2013 al 2019 è stata presidente dell’Università delle Tre Età di Sanremo. Ha scritto e pubblicato diversi saggi di carattere storico. È co-autrice de Il giardino segreto dei Calvino, De Ferrari editore, 2004, Premio Grinzane Hanbury. Attualmente è impegnata nell’ambito della divulgazione culturale.

 

MARISA FOGLIARINI – notizie sopra che continuano:

 

Attualmente vive e lavora a Roma e a Sanremo.

Attività fotografica e documentaristica:

Dal 2004 si dedica alla fotografia digitale e scatta tutte le foto di scena che appaiono sul sito del regista Piero Farina.

Dal 2005 realizza come coautrice col regista Piero Farina alcuni documentari tra i quali alcuni sono stati messi in onda nell’ambito della trasmissione Geo & Geo della Terza Rete Rai.

 

da :

https://www.fogliarini.it/biomarisa.html

 

 

 

ancora:

 

CRITICA DELLA SUA OPERA

::

Le suggestive modulazioni cromatiche di Marisa Fogliarini
di Luciano Carini

Gallerista e critico d’arte Luciano Carini, curatore aggiunto e membro della Commissione del Padiglione Grenada, uno dei più ammirati della  Biennale d’arte di Venezia, 2024-  I testi critici di Luciano Carini sono pubblicati sulle edizioni dei cataloghi dedicati alle opere di Antonio Saporito.

 

 

La funzione dinamica della presenza figurale rivela la potenza espressiva della luce
di Monia Malinpensa

Monia Malinpensa ( Art Director- Galleria d’Arte Malinpensa by La Telaccia )

 

https://www.fogliarini.it/critiche.html

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L’arte popolare minhota — dalla antica regione nel nord del Portogallo che si chiama ” MINHO ” – cartina sotto– la capitale era Braga– + il vinho verde e la regione

 

 

 

Giocatore Minhoto (miniatura)

https://www.artepopular.pt/en/product-page/tocador-minhoto-miniatura-4

 

 

 

 

 

Cross-legged Barcelos Rooster (Red) | Arte Popular Minhota

 

 

 

 

 

 

Minhoto Player (Miniature) | Arte Popular Minhota

 

 

 

 

 

Pope's Day | Arte Popular Minhota

 

 

 

 

Pope's Day | Arte Popular Minhota

 

 

 

 

Arte Popular Minhota | Artesanato Certificado feito à mão | Portugal

 

 

 

Arte Popular Minhota | Artesanato Certificado feito à mão | Portugal

 

 

 

Arte Popular Minhota | Artesanato Certificado feito à mão | Portugal

 

 

 

Boutique - Arte Popular Minhota | Venda online do artesanato do Minho

 

 

 

 

regione del Minho

 

 

Il Minho, oltre ad essere una bellissima regione, è anche la regione del ” vinho verde ”
che non è una varietà d’uva, significa “Vino Verde”, e si traduce come “vino giovane”, in opposizione al vino più maturo. Può essere rosso, bianco o rosé, e deve essere consumato entro un anno dall’imbottigliamento.
Inizialmente, la leggera effervescenza del vinho verde era originale e derivante dalla fermentazione malolattica, che si opera nella bottiglia. Tra i produttori di vino, questo di solito è considerato un difetto, ma i produttori di vinho verde hanno scoperto che ai consumatori piace che il prodotto abbia una natura leggermente frizzante (in portoghese, questo spunto si chiama agulha, cioè ago) e oggi non ci si affida più a questa pratica naturale e al posto della fermentazione si effettua una carbonazione artificiale. Comunque i vini debbono essere conservati in bottiglie opache per nascondere la torbidità e i sedimenti che la fermentazione malolattica produce.

 

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Agne27 – Opera propria

 

 

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Vendemmia tradizionale nelle zone del Vinho Verde, con alte scale che permettono di arrivare fino alla parte superiore delle vigne (vinha de enforcado) –
Guimarães (Minho) Feliciano Guimarães – originally posted to Flickr as Três gerações

 

 

Pedro from Maia (Porto), Portugal – From romanesque to baroque IX

 

 

 

Vineyards planted in the Portuguese wine region of the Vinho Verde in the Minho.
alexandra vale – originally posted to Flickr as

 

 

Venda de frutas na Rua de Santa Maria.
Diogo e Vitória Oliveira Pacheco – originally posted to Flickr as DSCF5353

 

 

 

Santa Marta de Penaguião – Alto Douro Vinhateiro
Alegna13 – Opera propria

 

 

 

Vinho Verde: quale vino preferite? Rosso, rosato o bianco? – Wine Dharma

Vinho Verde: quale vino preferite? Rosso, rosato o bianco?

 

 

Minho | River, Douro Valley & Wine Region | BritannicaCITTA’ DI GUIMARAES –
foto di Britannica

 

 

Miño (fiume) - Wikipedia

il fiume Minho

 

 

 

Oliver’s Travels

 

 

 

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Facebook Unsplash/ link sotto — foto di un programmatore e anche fotografo armeno- Levon Vardanyan, vive a Yerevan, la capitale +altro

 

 

Facebook Unsplash– 8 novembre 2024

Unsplash  Levon Vardanyan

 

 

 

 

 

 

Potrebbe essere un'immagine raffigurante cascata e natura

 

 

 

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona

 

 

 

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona

 

 

 

 

 

 

 

 

 

EREVAN- capitale dell’Armenia

 

 

Yerevan skyline with Mt. Ararat

UNA FOTO DEL MONTE ARARAT E LA CITTA’ DI EREVAN SOTTO

 

 

File:Ararat-Location.png - Simple English Wikipedia, the free encyclopedia

CARTINA  Simple Wikipedia
RAS67

 

 

 

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Ivan Konstantinovič AjvazovskijDiscesa di Noè dall’Ararat (1889), Galleria Nazionale dell’Armenia. Il massiccio montuoso è visibile sullo sfondo: in primo piano Noè e la famiglia in cammino nella pianura di Arara
http://www.gallery.am/hy/database/item/296/

 

 

 

 

 

 

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BRANDY ARMENO DEDICATO AL MONTE ARARAT
Yerevantsi – Opera propria
museum of the Yerevan Brandy Company

 

 

 

 

che meraviglia ! La cima grande del Monte Ararat e la cima piccola.. ai confini della Turchia, Armenia e Iran
DSG – Opera propria

secondo Wikipedia, “è  il monte più alto della TURCHIA (5.137 slm ) in un territorio che storicamente aveva fatto parte dell’Armenia. Il nome Ararat proviene dalla Bibbia e deriva da Urartu. In lingua turca ağrı significa “dolore” e dağ significa “montagna”. Il nome turco è dunque traducibile come “Montagna del dolore”.
Si trova nelle immediate vicinanze del confine tra Turchia, Armenia, Azerbaijan e Iran: la sua vetta, compresa nel territorio turco, è situata a sedici chilometri di distanza verso ovest dal confine iraniano e dall’exclave Nakhchivan dell’Azerbaijan, e trentadue chilometri a sud del confine armeno.

 

 

Armenia - Mappa

EREVAN ( YEREVAN )

 

 

ARARAT — E L’ARCA DI NOE’

L’Ararat è dove la tradizione europea e la maggior parte del cristianesimo occidentale pongono lo sbarco dell’arca di Noè

Durante la sua visita in Armenia nel 2001, Papa Giovanni Paolo II ha dichiarato nella sua omelia nella Cattedrale di San Gregorio Illuminatore di Yerevan: «Siamo vicini al Monte Ararat, dove la tradizione dice che l’Arca di Noè sia venuta a riposare».

 Il Patriarca Cirillo I, il capo della Chiesa ortodossa russa, ha anche menzionato il Monte Ararat come luogo di riposo dell’Arca di Noè nel suo discorso alla Cattedrale di Etchmiadzin durante la sua visita in Armenia nel 2010.

 

«Uscii dalla tenda nell’aria fresca del mattino. Il sole stava sorgendo. Contro il cielo terso si stagliava una montagna con due picchi bianchi innevati. “Che montagna è?” Ho chiesto, allungandomi, e ho sentito la risposta: “Questo è l’Ararat”. Che effetto possono avere alcune sillabe! Avido ho guardato la montagna biblica, ho visto l’arca ormeggiata al suo apice con la speranza della rigenerazione e della vita, ho visto sia il corvo che la colomba, che volavano via, i simboli della punizione e della riconciliazione …»

Aleksandr PushkinA Journey to Arzrum

 

DA : https://it.wikipedia.org/wiki/Ararat

 

biblion-edizioni-universale-bib-il-viaggio-a-arzrum

Il Caucaso non è stato solo l’ostacolo maggiore all’espansione imperiale della Russia, ma anche un luogo particolarmente significativo della sua storia culturale. Il fatto che l’ardua conquista del Caucaso avvenisse in epoca romantica fece di questa regione il primo e principale Oriente russo. Un Oriente domestico, interno, la cui presenza nell’immaginario russo, soprattutto letterario, è vastissima. L’opera di Aleksandr Puškin (1799-1837), centrale nella cultura russa, ha un’importanza fondamentale anche in questo ambito. Se il suo poema Il prigioniero del Caucaso (1820- 1821) ha fondato l’approccio romantico nei confronti del Caucaso, il successivo Viaggio a Arzrum (1835) ha impostato nei confronti di questa regione un rapporto più disincantato e realista, del tutto svincolato dagli stereotipi orientalisti. In questo particolare diario di viaggio il poeta ha fissato con tratto lieve e sicuro gli straordinari paesaggi del Caucaso e i caratteri salienti di alcuni dei suoi molti popoli: Circassi, Osseti, Georgiani, Armeni, Tatari (gli odierni Azeri) e Turchi. E questo in un momento decisivo della sua storia millenaria, quando la Russia affermava il suo dominio in sostituzione di quello secolare di Ottomani e Persiani. Il viaggio a Arzrum costituisce, in effetti, un’opera di fondamentale importanza nel rapporto della cultura russa con l’Asia e i suoi molteplici Orienti. Come è stato osservato, “la strada per Arzrum è la via che conduce il russo in Asia. Ci siamo abituati a vedere questa strada con gli occhi di Puškin”.

144 pagg.
(Universale Biblion; 5)

 

 

La restauratrice di libri - Katerina Poladjan - copertina

editore SEM 2021– un romanzo che riflette sul genocidio degli Armeni

«Forte nei dialoghi, conciso negli schizzi umani. Katerina Poladjan padroneggia l’arte dell’omissione. Eppure nei suoi romanzi tutto è atmosfera» – Der Tagespiel

altro nel link di IBS
https://www.ibs.it/

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POMERIGGIO — Il Fatto Quotidiano, video, 4 min. + testo + MATTINO :: GIORGIO SBORDONI, COLLETTIVA, 9 NOVEMBRE 2024 : — Bologna è antifascista. E centinaia di persone in piazza cantano Bella Ciao–CONTRO LA MANIFESTAZIONE AUTORIZZATA DI CASA POUND E RETE DEI PATRIOTI IN PIAZZA DEL XX SETTEMBRE

 

 

POMERIGGIO

video, 4 min. ca –ORE 16.00 ca 

Bologna, tensione per il corteo della destra estrema: scontri tra la polizia e gli antagonisti

 

IL FATTO QUOTIDIANO  – 9 novembre 2024 — ore 16 ca-

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/11/09/bologna-corteo-casapound-destra-estrema-scontri-polizia-antagonisti/7761479/

 

 

 

 

MATTINO

 

 

 

9 novembre 2024 • 14:54

 

https://www.collettiva.it/copertine/italia/bologna-antifascista-in-piazza-bella-ciao-anpi-cgil-ay4ldv4g

 

 

 

La manifestazione

 

 

Bologna è antifascista. E centinaia di persone in piazza cantano Bella Ciao

 

 

 

In mattinata politica, società civile e cittadini hanno risposto all’appello dell’Anpi, prontamente raccolto dalla Cgil, per protestare contro la piazza dell’estrema destra autorizzata per questo pomeriggio

 

 

La risposta più bella contro la mossa più brutta. Centinaia e centinaia di persone hanno riempito questa mattina Piazza del Nettuno per ribadire che Bologna, i suoi cittadini, la società civile e la sua anima sono profondamente antifascisti nonostante sia stata autorizzata per il pomeriggio di oggi una manifestazione di Casapound e della Rete dei Patrioti a Piazza XX Settembre, a due passi da quella stazione che saltò in aria il 2 agosto del 1980 per mano dei neofascisti, lasciando tra le macerie 85 morti e 200 feriti.

Lo ha ricordato Elly Schlein, la segretaria del Partito Democratico, bolognese di nascita, ha tenuto a esserci con tanti altri esponenti della politica nazionale come Nicola Fratoianni e della società civile. Non c’è stato bisogno di preavviso, all’appello dell’Anpi prontamente raccolto dalla Cgil, hanno risposto tutti e Piazza del Nettuno è diventata una volta di più il cuore della città.

 

Un passaggio dell’intervento di Michele Bulgarelli dal palco- è segretario CGIL Bologna– a fianco Anna Cocchi, presidente Anpi Bologna e dall’altra parte Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana

 

 

Per Anna Cocchi, presidente della sezione provinciale dell’Associazione Partigiani, questa piazza era una risposta “necessaria a chi oggi pensa di venire a Bologna per calpestare la memoria, di Bologna ma dell’Italia tutta, di coloro che soprattutto hanno combattuto per la libertà e la democrazia”.

 

I fascisti che si raduneranno a Piazza XX Settembre “credo che rappresentino un pericolo per l’Italia tutta.

Il fatto di essere in luoghi importanti, strategici come la città di Bologna, medaglia d’oro alla Resistenza e alla memoria, credo che siano forme di oltraggio e anche in un certo senso provocazioni. Queste provocazioni le rimettiamo sempre e diciamo loro che saremo sempre in difesa della Costituzione, della democrazia e della libertà”.

Accanto a lei sul palco Michele Bulgarelli, segretario generale della Cgil cittadina.

 

 

 

ANPI provinciale Bologna  FACEBOOK +  foto sg.

 

 

 

Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone, Piazza di Spagna e folla

 

 

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Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e testo

 

 

 

Potrebbe essere un'immagine raffigurante testo

 

ANPI PROVINCIALE DI BOLOGNA FACEBOOK —

PIAZZA DEL NETTUNO

 

 

 

ANPI E CGIL BOLOGNA 

 

 

 

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Massimo @Rainmaker1973 — 13.23 — 9 novembre 2024 — METAMORFOSI — da bruco a farfalla — grazie, è straordinario !

 

 

LINK  X  MASSIMO RAINMAKER1973
Massimo @Rainmaker1973

 

 

video, 0.58

https://x.com/i/status/1855224816074166464

 

 

 

 

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ADRIANO MAINI, DAL BLOG ASPETTI RIVIERASHI – SABATO 9 NOVEMBRE –I luoghi perduti di Calvino di Marco Innocenti- 2024 + Enzo Maiolino, Non sono un pittore che urla, intervista di Marco Innocenti. Philobiblon, 2014- da ATTI IMPURI, rivista

 

 

segue da:

ASPETTI RIVIERASCHI, UNO DEI CENTO BLOG DI ADRIANO MAINI DI BORDIGHERA

https://aspettirivieraschi.blogspot.com/2024/11/i-luoghi-perduti-di-calvino.html?fbclid=IwY2xjawGcbbxleHRuA2FlbQIxMAABHSWDyG_4BmZJ-SW97Y7jy9-IL2XYlBxK6mTrqu84ot1DC93QCqrDx2NyUQ_aem_0mjur_cHqmQjJvexQxupfw

 

 

sabato 9 novembre 2024

 

 

I luoghi perduti di Calvino

 

Il volume contiene in allegato la mappa letteraria della città con indicate le tappe della vita e dei riferimenti alle opere di Italo Calvino.

Italo Calvino, Sanremo e dintorni, a cura di Veronica Pesce e Laura Guglielmi, è un agile volumetto edito dall’editore il palindromo nel 2022. Ripercorre un po’ tutti i luoghi che Italo Calvino frequentò nei suoi anni giovanili, trascorsi, come ognun sa (in ispecie in questo iperdidattico anno calviniano), nel Ponente ligure e soprattutto a Sanremo. Più o meno in concomitanza con l’uscita del libretto sono stati apposti per la città dei simpatici pannelli, dotati persino di codice QR, che hanno la funzione di didascalia e che illustrano una sorta di ideale percorso, che comunque si può effettivamente percorrere, scandito così in varie tappe. Peccato però che pressochè tutti i posti più legati a Calvino (entrati nella sua opera sotto forme più o meno riconoscibili, anche se talvolta fantasiosamente rivestiti o trasformati) di questa città – che peraltro egli detestava, citava con tre asterischi nei suoi libri e in cui, per quanto ne sappiamo, non mise più piede dopo la morte della madre, restando per lo scrittore, Sanremo, esclusivamente un paesaggio mentale – bene, peccato che questi posti non esistano più. Villa Meridiana, la casa-laboratorio-orto botanico-foresta dei genitori è stata lottizzata in appartamentini. Il Caffé Venezuela è oggi la sede di una filiale di Banca Intesa Sanpaolo. Scomparsa da tempi immemorabili la Botte di Diogene, bar e punto di ritrovo costituito appunto da una enorme botte. Il cinema Sanremese attualmente è la sede di un negozio d’abbigliamento della catena di Luisa Spagnoli. La stazione ferroviaria non c’è più, come non ci sono più i binari: il vecchio edificio, filmato con Lyda Borelli, fotografato con Stan Laurel & Oliver Hardy, ec., appare oggi come una grigia parete al di là della quale si percepisce il vuoto, come una facciata di quelle attribuite al principe Grigorij Aleksandrovič Potëmkin per nascondere il nulla – e comunque oggi la costruzione resta in totale desolato abbandono, a parte la presenza di un tabaccaio, ultimo strenuo difensore di quel baluardo. La panchina su cui appare un gruppo di studenti (Duilio Cossu, Eugenio Scalfari, ec.) non corrisponde alle panchine attuali, lo sfondo è diverso, e anche il design della panchina è diverso. Villa Angerer è stata abbandonata, depauperata, restaurata; irriconoscibile è la terra di San Giovanni; il casamento che fu il liceo (un tempo il convento delle Monache Turchine) è oggi la sede di istituti tecnici.
Un tizio curioso viaggia fra i luoghi calviniani e si accorge subito che sono luoghi perduti, attraversa locazioni fantasma, vede posti che non ci sono più. La città è davvero diventata invisibile.

Marco InnocentiI luoghi morti di Calvino, 2024

 

 

 

Marco Innocenti è l’autore dell’intervista a Enzo Maiolino: ” Non sono un pittore che urla ”

 

Maiolino Enzo(

Edizioni Philobiblon, 2014

 

“Sono sempre stato convinto che si fa arte perché spinti da un’incontenibile necessità espressiva, non dal desiderio di inviare messaggi (espressione che mi fa ridere)”.
[Enzo Maiolino in Non sono un pittore che urla (2014)”

 

“Ho cominciato a quindici anni a ritagliare e a raccogliere articoli di giornali e riviste sull’arte e sulla letteratura. Invecchiando, mi sono chiesto il perchè di tale inclinazione. ora mi pare di aver capito che si tratta di un tipico atteggiamento dell’autodidatta, il quale, senza guide accademiche cerca, forse, suoi particolari itinerari.” [Enzo Maiolino in Non sono un pittore che urla (2014)”

 

Enzo Maiolino è un pittore, un incisore, un insegnante, uno studioso e anche un archivista (genio della memoria vero e proprio) la cui figura è stata di importanza determinante per intere generazioni di artisti, scrittori, ricercatori del Ponente ligure (dove vive) e non solo. Bisogna ricordare almeno due sue lunghe e significative ricerche di carattere artistico-letterario rivolte ad Amedeo Modigliani, da cui è nato il volume Modigliani vivo (Torino, 1981), e alla riscoperta dello scrittore Giacomo Natta, al quale ha dedicato la raccolta di scritti e testimonianze Questo finirà banchiere (Milano 1984).

 

 

Da:

ATTI IMPURI- 8 OTTOBRE 2014

https://www.attimpuri.it/2014/10/azioni/enzo-maiolino-non-sono-un-pittore-che-urla/

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Una bellissima foto di LINA CAVALIERI da mille e una donna.it — link sotto

 

 

 

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Morì il 6 marzo del 1944, quando una bomba degli alleati colpì la sua villa di Firenze, la Torre al Pino, a metà di Via Suor Maria Celeste, al Poggio Imperial durante l’incursione aerea alleata del 7 febbraio 1944. e lei restò sepolta sotto le macerie. Un destino ancora intriso di qualche interrogativo, visto che nella zona non c’erano obiettivi militari o strategici

da :

MILLE E UNA DONNA.IT

https://www.milleunadonna.it/attualita/articoli/era-considerata-la-donna-piu-bella-del-mondo-e-schiere-di-uomini-cadevano-ai-suoi-piedi-l-incredibile-vita-di-lina-cavalieri

 

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Museo Civico Sanremo, Piazza Nota 2– oggi sabato 9 novembre : alle 17 — Il Club di Sanremo FICLU presenterà il docufilm “Mi chiamo Valerio”, con gli autori : Marisa Fogliarini e Piero Farina,

 

 

intervergono Riccardo Di Gerlando, regista, Gianluca Giacchero, autore del libro “Il ragazzo con la carrozzina di perla”, i genitori di Valerio, Cinzia Rando e Alberto Mascagna.

 

 

 

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "ขชนนนนนน์ unesco Membro JelleAssociazionieClub COMUNE di SANREMO Club per UNESCO di Sanremo Odv PROIEZIONE DEL DOCUFILM mi chiamo valerio la storia di in giovane di trent'anni costretto dalla nascita su una sedia rotelle causa una grave disabilità con la partecipazione degli autori Marisa Fogliarini Piero Farina interverranno: Riccardo di Gerlando, regista, Gianluca Giacchero, autore del libro ۱1" ragazzo con la carrozzina di perla", genitori di Valerio, Cinzia Rando e Alberto Mascagna Sabato 9 novembre 2024 ore 17 presso Museo Civico, Piazza Nota 2, Sanremo la cittadinanza è invitata"

 

 

 

Orari di apertura: Mar-Dom 10:00-12:00/15:00-19:00

Per informazioni

tel: 0184 580 700

mail: museocivicodisanremo@gmail.com

#museo #museocivico #sanremo #clubUNESCO

 

 

 

 

 

nota :

 

Il Club di Sanremo FICLU favorisce l’incontro di persone desiderose di impegnarsi insieme in svariate attività
culturali in linea con i principi ispiratori UNESCO

Sede legale:
c/o Istituto Internazionale di Diritto Umanitario, Villa Ormond
Corso Cavallotti, 113
18038 Sanremo (IM)
Italia

Cod.fiscale ente: 90060380087

Telefono: 0184 505 345, 0184 662 525

Maggiori informazioni https://clubunescosanremo.webnode.it/?fbclid=IwY2xjawGcY2BleHRuA2FlbQIxMAABHbxUHmmVYV4uA0FzWpMn00jhuck-ui-q_b7Mxl-RelDq-xsCo_3UOPkZ5Q_aem_PEECQko4ylrpwATbDZYfeQ

 

 

 

HANNO  APPENA PRESENTATO ::

 

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e testo

Eretica, 2023

 

La terra dei filibustieri è un saggio romanzato, realizzato dopo quattro anni di ricerche in giro per l’Europa, che esplora, sospeso fra storia, finzione e suggestione, tutte le corrispondenze che vi sono fra la pirateria dei romanzi di genere avventuroso e quella zona geografica che parte da Ventimiglia in Liguria e si estende successivamente ad arco fra Genova e Tolone. Ecco quindi che vengono analizzate nel volume le opere di grandi autori come Salgari, Stevenson, Calvino e Conrad alla ricerca di quegli elementi di realtà (personaggi, storie, circostanze, situazioni) che hanno ispirato capolavori come Il Corsaro Nero, L’isola del tesoro, Il barone rampante, Il pirata e altri ancora, con risultati a tratti davvero sorprendenti.

 

 

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FACEBOOK MUSEO CIVICO SANREMO — link al fondo

 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

 

Museo Civico di Sanremo / link Facebook

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video, 14 min. ca — OTTO E MEZZO – 5 novembre 24 — su Trump e Kamala Harris- interessa anche se non più attuale — TRAVAGLIO – MONTANARI—- idee diverse

 

Il programma è condotto da LILI GRUBER

 

 

 

per chi volesse sentire il programma intero ( video 31 minuti )

oltre alla conduttrice  Lili Gruber, e ai due nominati, c’è la Giornalista Mariolina Sattanino

 

 

al min. 23°

Tomaso Montanari  risponde a Travaglio sull’ultima affermazione che la nostra destra soprattutto degli incompetenti, poi Travaglio riprende la parola

 

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Le ” pasterelle ” di Roma, forse chiamate ” zeppole– fonte : Donatella D’Imporzano / Milano-Roma + qualche ricetta

 

 

 

 

 

Blog Giallo Zafferano.it

 

Le zeppole indicano dolci diversi, a volte solo ricette diverse,  a seconda delle regioni italiane

 

 

 

 

video, 3.37 minuti  LA RICETTA

 

 

 

 

 

 

 

Le zeppole di San Giuseppe: crema e panna

 

La zeppola di san Giuseppe è un dolce della tradizione pasticcera napoletana, diffuso in tutta la Campania, il cui nome deriva dal fatto che è tipico della festa di san Giuseppe.

La versione più riconosciuta, con pasta a bignè guarnita sopra con della crema pasticcera e un tocco di amarena, fu portata nel 1840 dal pasticcere Pintauro in via Toledo a Napoli che asserì di aver preso spunto da una tradizione barlettana.

Anche Goethe conobbe le antiche zeppole napoletane il 19 marzo del 1787, e fece una descrizione del grande smercio che se ne faceva già allora in strada-

Alcune pasticcerie provvedono anche alla farcitura interna della zeppola con la crema pasticcera, discostandosi dalla tradizione. Ultimamente si trovano zeppole ripiene di crema gianduia e panna.

 

 

 

Il Paris Brest, lo zeppolone arrivato dalla Francia su una "bici"

o zeppolone da: La Buona Tavola

 

Sebbene negli ultimi anni si sia affermato l’uso di friggere la pasta della zeppola anche in olio di oliva, la vera zeppola pugliese viene fritta nello strutto.

 

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https://www.facebook.com/p/Dolci-Fatti-In-Casa-Dina-Benedetto-100093086284377/

 

 

 

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Zeppole siciliane con lo zucchero
Deadicated – Fonte

 

 

da: ricetta scritta delle zeppole sicialiane

https://www.cataniatoday.it/cucina/zeppole-san-giuseppe-ricetta-facile-festa-del-papa.html

 

 

 

 

ricetta di Nonna Claudia

https://nonnaclaudia.com/zeppole-san-giuseppe-al-forno/

 

 

Zeppole al forno con crema chantilly e fragole

Zeppole al forno con crema chantilly e fragole

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1976 Un giovanissimo Julio Iglesias — Se mi lasci non vale ( Luciano Rossi /musica e Gianni Belfiore /testo ) + una bella canzone francese, Me olvidei de vivir, tradotta per Iglesias

 

 

 

Julio Iglesias è nato a Madrid nel 1943

 

 

 

Julio Iglesias – Me Olvide De Vivir

 

E’ una canzone di Pierre Billon e Jacques Revaux, incisa per la prima volta dal cantante francese  Johnny Hallyday en 1977; nel ’78 Julio Iglesias ne lanciò una versione in spagnolo

 

Testo

De tanto correr por la vida sin frenoMe olvidé que la vida se vive un momentoDe tanto querer ser en todo el primeroMe olvidé de vivirLos detalles pequeños
De tanto jugar con los sentimientosViviendo de aplausos envueltos en sueñosDe tanto gritar mis canciones al vientoYa no soy como ayerYa no sé lo que siento
Me olvidé de vivirMe olvidé de vivirMe olvidé de vivirMe olvidé de vivir
De tanto cantarle al amor y la vidaMe quedé sin amor una noche de un díaDe tanto jugar con quien yo más queríaPerdí, sin quererLo mejor que tenía
De tanto ocultar la verdad con mentirasMe engañé sin saber que era yo quien perdíaDe tanto esperar, yo que nunca ofrecíaHoy me toca llorarYo que siempre reía
Me olvidé de vivirMe olvidé de vivirMe olvidé de vivirMe olvidé de vivir
De tanto correr por ganar tiempo al tiempoQueriendo robarle a mis noches el sueñoDe tantos fracasos, de tantos intentosPor querer descubrirCada día algo nuevo
De tanto jugar con los sentimientosViviendo de aplausos envueltos en sueñosDe tanto gritar mis canciones al vientoYa no soy como ayerYa no sé lo que siento
Me olvidé de vivirMe olvidé de vivirMe olvidé de vivirMe olvidé de vivir
Me olvidé de vivirMe olvidé de vivir

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per Roberto Rododendro che preferisce Milva… e Iglesias in — CAMINITO

 

 

 

 

 

 

 

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Favola di Iosif Brodskij – figure di Igor’ Olejunikov –La ballata del piccolo rimorchiatore– Adelphi 2023 + altro

 

 

 

 

Iosif BrodskijIgor’ Olejnikov

La ballata del piccolo rimorchiatore

Illustrazioni di Igor’ Olejnikov
Traduzione di Serena Vitale

i cavoli a merenda, 40
2023, pp. 32
isbn: 9788845938061

€ 18,00  (-5%)  € 17,10

Igor’ Olejnikov, nato a  Lioubertsy ( una città dell’oblast di Mosca ) nel 1953
https://fr.wikipedia.org/wiki/Igor_Oleynikov

Illustrazione di Igor’ Olejnikov

 

Anteo è un piccolo rimorchiatore che vive a Pietroburgo, tra marinai, fumo di ciminiere e grandi navi da scortare. Nei pochi momenti di riposo sogna di salpare per il vasto oceano e visitare paesi meravigliosi, ma non vuole sottrarsi alla sua vita di lavoro, che accetta con gioia e coraggio – una vita che solo i delicatissimi versi di Iosif Brodskij potevano rendere tanto luminosa nella sua piccola eroicità quotidiana.

 

 

 

SEGUE DA :

La Nuova Europa

Giovanna Parravicini

30 Agosto 2024

Un Brodskij inedito che scrive per i bambini

 

 

 

L’opera prima di Iosif Brodskij – un piccolo gioiello della letteratura per l’infanzia che parla al cuore di tutti.

 

Con le illustrazioni di uno dei più noti designer russi per l’infanzia, Igor’ Olejnikov, e la traduzione di Serena Vitale, è uscita anche in italiano una delicatissima storia in versi – l’unico testo poetico che Brodskij riuscì a pubblicare in patria, sulla rivista per l’infanzia «Kostër», nel 1962.

Anteo, un piccolo rimorchiatore, vede scorrere davanti a sé le grandi navi, che gli fanno sognare paesaggi esotici e fantastici, ma il suo umile compito non lo rattrista né lo delude. Anzi, le grandi navi che per qualche istante si trova ad aiutare ad attraccare e poi accompagna a salpare sono amici che lo rendono in qualche modo partecipe del destino che si svolge per ognuna nei mari sconfinati. «Non dovete compatirmi / se non posso seguirvi. / Salpate, nella bianca luce / del mattino, e portate / al vostro oceano natio / i miei saluti».

Secondo il mito, Anteo era un gigante alto più di 100 metri, che traeva le sue forze sovrumane dal contatto con la madre terra: a sconfiggerlo sarebbe stato Eracle, sollevandolo da terra e privandolo così dei suoi poteri. Nella ballata di Brodskij, la grandezza del piccolo rimorchiatore non è nelle sue dimensioni ma in questo suo servizio ai colossi, le navi che vedranno «mari in cui mai / io getterò l’ancora», nella consapevolezza che «qualcuno deve pur restare / accanto a questa terra».

È la missione del poeta, che osserva e interpreta, intuisce e anticipa il futuro, restando sul confine sottile tra le cose, tra mare e cielo, tra mare e terra: proprio come nella ballata, sullo sfondo della quale si profilano i contorni della splendida Leningrado-Pietroburgo, patria del poeta (le isolette del golfo di Finlandia, i merletti delle gru, il «tramonto impaziente, / e la Neva scintilla / del suo fuoco d’argento»).

La coscienza del proprio compito, della propria responsabilità («devo restare / lì / dove di me hanno bisogno»), si unisce nel finale all’evocazione del compiersi del destino della vita, della «rotta verso un sogno beato», verso il «paese d’oro / da dove ancora, / vuole la leggenda, / nessun rimorchiatore / è mai tornato».

Una storia quasi autobiografica, se si pensa che dieci anni dopo – nel 1972 – convocato dal KGB che gli chiede come mai non ha fatto domanda di andare all’estero, Brodskij risponderà che lui resterebbe volentieri a Leningrado, anche perché la letteratura serve a «salvare il prossimo uomo». La sorte disporrà diversamente: l’esilio, il Premio Nobel per la letteratura nel 1987, la morte e la sepoltura sull’isola di San Michele a Venezia.

 

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LE IMMAGINI CHE SEGUONO SONO DI::

 

LEPORELLO-BOOKS.COM– 2023 – 18 EURO
https://leporello-books.com/prodotto/la-ballata-del-piccolo-rimorchiatore/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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se volete, nel link, trovate le immagini più chiare e più grandi dove si leggono meglio le parole

chrome-extension://efaidnbmnnnibpcajpcglclefindmkaj/https://www.adelphi.it/download/13394/7e73459b36a0/la-ballata-del-piccolo-rimorchiatore-32-pp.-.pdf

 

 

qualche immagine di SAN PIETROBURGO  da Getty Images- link sotto

 

 

 

Neva River in Saint Petersburg

Il ponte Trotsky sul fiume Neva a Pietroburgo

 

una curiosità sul nome della città:

Fondata dallo zar Pietro il Grande (16721725) sul delta della Neva, dove il fiume sfocia nella baia omonima parte del golfo di Finlandia, fu a lungo capitale dell’Impero russo, funzione che perse il 5 marzo 1918.

Il 1º settembre 1914 per volere dello zar Nicola II fu rinominata Pietrogrado e mantenne questo nome fino al 26 gennaio 1924, quando (cinque giorni dopo la morte di Lenin) la città venne ribattezzata in Leningrado.

Mantenne tale nome fino al 6 settembre 1991, quando ritornò alla denominazione originale tramite un referendum popolare che decise Leningrado come nome dell’oblast.

La città nel 2021 aveva quasi 6 milioni di abitanti, è la seconda città della Russia

https://it.wikipedia.org/wiki/San_Pietroburgo

 

 

Admiralty & Hermitage Museum

cattedrale di San Pietro e Paulo e il Museo L’Ermitage

 

 

 

 

Hermitage Museum in Saint Petersburg

Interno del Palazzo d’Inverno nell’Ermitage, la grande scalinata

 

 

 

Old chromolithograph map of Saint Petersburg, formerly known as Petrograd and later Leningrad, is the second-largest city in Russia

un’antica cromolitografia di San Pietroburgo

 

 

Captured German Soldiers Marching

Quando la città fu occupata dai Tedeschi nel 30 gennaio 1944 dopo un lungo assedio iniziato l’8 settembre 1941 fino al 27 gennaio 1944. Si stima che 800 000 dei tre milioni di abitanti della città siano morti durante l’assedio. da: Wikipedia, San Pietroburgo 

 

 

 

 

Russia, St. Petersburg, Naval Monument, Aurora cruiser

IL MUSEO NAVALE CENTRALE E L’INCROCIATORE AURORA

 

 

 

 

Sunrise on the Palace Embankment

Di primo mattina, passanti guardano il ponte sulla Neva che si alza per far passare una nave, in una delle notti bianche di giugno. Porto d’imbarco.

 

 

 

 

Aerial view of the city at sunset in Saint Petersburg, Panorama of the Fontanka River and the bridges across it. View of the city from above. Cities of Russia. Petersburg in the summer.

Vista aerea della città di San Pietroburgo

 

 

 

Buildings and St. Isaac's Cathedral across the Neva River, Saint Petersburg, Russia

Palazzi e la cattedrale di Sant’Isacco sulla Neva

 

 

 

 

The Moyka River and the 18th century houses along the waterfront and view of the golden dome of St Isaac Cathedral

 

Il fiume Moyka che scorre nella città dalla Neva, palazzi Settecenteschi e la cupola d’oro della cattedrale di Sant’Isacco

 

 

 

 

Nikolo-Bogoyavlenskiy Morskoy Sobor, Saint Nicholas des Marins Cathedral built in 1762, golden domes and a blue painted facade

La cattedrale di San Nicola dei Marinai, una delle più importanti chiese di San Pietroburgo, eretta nel 1762

 

 

Interni della chiesa bassa

Interno della Chiesa Bassa di San Nicola dei Marinai

da wikipedia :  L’edificio ha due livelli: una chiesa bassa sorregge una chiesa alta, riccamente ornata

 

 

Vista della Cattedrale di San Nicola dei Marinai dall’Hotel Sowjetskaja verso mezzanotte a luglio. Sullo sfondo si vedono la cattedrale di Sant’Isacco e le torri della Cattedrale di San Pietro e Paulo
Herbert Ortner – Opera propria

 

 

 

Demonstration of Petrograd workers on Women's Day on February 23 (March 8) 1917

Manifestazione delle donne lavoratrici l’8 marzo 1917 che diventò il primo giorno della Rivoluzione di febbraio

 

 

 

October days of 1917 in Moscow. Zamoskvorechye workers are fighting from an armoured tram platform. On November 3, 1917, an armed uprising in Moscow won. The establishment of Soviet power in Petrograd and in Moscow was crucial for the victory of the revol

Giorni di ottobre del 1917 a Mosca. I lavoratori di Zamoskvorechye combattono da una piattaforma di tram blindata. Il 3 novembre 1917, una rivolta armata a Mosca vinse. L’istituzione del potere sovietico a Pietrogrado e a Mosca fu cruciale per la vittoria della rivoluzione in tutto il paese.

–scritta in italiano da: https://www.album-online.com/detail/en/MGI1ZDRhMA/october-days-1917-moscow-zamoskvorechye-workers-fighting-armoured-tram-platform-alb5301061?sT=ZAMOSKVORECHYE+WORKERS&iSF=3

 

 

Leningrad Corpse

Febbraio 1942:  una donna porta una corpo su una slitta sulla Prospettiva Nevski, la strada principale di San Pietroburgo, durante l’assedio dei nazisti quando molte persone morivano di fame.

 

 

Delicious Pavlova meringue cake decorated with fresh strawberry and blueberry

Torta di meringa con la panna e fragole e  mirtilli: si chiama Anna Pavolova dal nome di chi l’ha inventata

 

 

così la vedete intera: con l’aggiunta di fichi freschi

 

 

se ne avete voglia qui trovate la storia della torta e anche la ricetta:
https://inviaggioconlachef.com/torta-pavlova-storia/

 

Anna Pavlova: fece parte dei balletti di Diaghilev per anni, poi per conto proprio.

Berth Sachse, all’epoca chef patissier dell’Hotel Esplanade di Perth, in Australia,
che la conobbe durante un soggiorno dell’artista in questa città e se ne innamorò, seppe dopo anni della sua morte ancora giovane, le dedicò questo dolce: mise in questa ricetta tutte le qualità che caratterizzavano la grande artista: la leggerezza, il candore, la dolcezza, con la nota di colore e di grinta della frutta.

Su un leggerissimo guscio di meringa, croccante fuori ma lasciato ancora morbido al suo interno, sagomato a formare un cestino; il ripieno del cestino prevede quindi una base spumeggiante di panna montata, sormontata da una cascata di coloratissima frutta fresca in cui non possono mancare dei frutti rossi, come fragole o lamponi.

La Pavlova è un dolce che tradizionalmente in Australia e Nuova Zelanda si serve a Natale, periodo in cui nell’emisfero australe è piena estate, stagione in cui la frutta è al suo massimo.

dal link sotto la foto della torta

 

 

un’immagine della città di Perth in Australia

 

Perth skyline

 

 

 

In Australia

la città di Perth è a sud-ovest sul mare

 

 

una città con lo stesso nome si trova in Scozia :

 

Perth e Kinross - Wikipedia

Contea di Perth e Kinross in Scozia– la cartina è solo della Scozia

vedi sotto:

 

 

Regno Unito paesi e Irlanda mappa politico. Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord Foto stock - Alamy

Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord

Alamy

 

 

 

PERTH

 

65.471 Perth Uk Stock Photos, High-Res Pictures, and Images - Getty Images

 

 

E’ una città piena di castelli diventati Musei, PER ESEMPIO:

 

The Black Watch Castle & Museum, Perth

Il castello dell’orologio nero e il Museo

foto TripAdvisor

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La famosa czarda di Monti arrangiata a flamenco e suonata da Valentino sulla sua fisarmonica elettronica + ballo

 

 

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Pasquale Pugliese @PasqPugliese – Edgar Morin – 7 novembre 2024– grazie di aver condiviso, ciao chiara +++altro

 

 

 

 

“Dobbiamo resistere all’oscurantismo, alle illusioni, alle visioni unilaterali. Dobbiamo sempre verificare le informazioni e le verità ufficiali. Non dobbiamo lasciarci trascinare nell’isteria collettiva”. Per fortuna che

@edgarmorinparis

c’è.

 

 

 

 

 

 

 

Ancora un momento - Edgar Morin - Raffaello Cortina Editore - Libro Raffaello Cortina Editore

RAFFAELE CORTINA, 2024

“La cosa più stupefacente è che ci si stupisca così poco del fatto di vivere.” Spirito
indipendente e originale, Edgar Morin conserva un gusto e un piacere intatti per le cose della vita e gli oggetti del pensiero. Dall’eleganza del volo di una rondine all’umanesimo di Montaigne, dalla missione dell’intellettuale alla lotta delle donne iraniane, niente di ciò che è umano gli è estraneo. 

In questo insieme appassionante di testi personali, letterari, storici e filosofici, Edgar Morin sfrutta il suo immenso sapere, accumulato in un secolo di vita, per interrogare la complessità del reale e pensare il futuro della nostra società. La curiosità dell’ultracentenario  Edgar Morin per il mondo e l’umano resta incomparabilmente viva e comunicativa.

( Dall’editore )

 

 

 

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EDGAR MORIN  1972  a Rio de Janeiro- ha 51 anni, sembra assai giovane..

 Sconosciuto – Arquivo Nacional

 

 

Edgar Morin, pseudonimo di Edgar Nahoum (Parigi8 luglio 1921), è un filosofo e sociologo francese. È noto soprattutto per l’approccio transdisciplinare con il quale ha trattato un’ampia gamma di argomenti, fra cui l’epistemologia.

Durante la sua carriera accademica ha lavorato principalmente presso l’École des hautes études en sciences sociales (EHESS) e il Centre national de la recherche scientifique (CNRS). Particolare attenzione hanno ricevuto le sue ricerche sulla complessità e il cosiddetto “pensiero complesso

 

Morin nasce in una famiglia ebrea sefardita, originaria di Livorno. Suo padre era un commerciante ebreo di Salonicco ma si dichiarava laico e di origine “neo marrana“; figlio unico, resta orfano di madre a 10 anni.

 

 

 

 

 

Salonicco (2017)

Maragathou/Wikimedia Commons
da : https://orientxxi.info/magazine/

 

Da ragazzo, Morin amava la lettura, il cinema, l’aviazione e il ciclismo. Si lega al socialismo ai tempi del Fronte Popolare francese e della Guerra civile spagnola. Nel 1940 ( ha 19 anni ), quando i tedeschi invadono la Francia, Morin fugge a Tolosa dove si dedica ad aiutare gli esuli e ad approfondire il marxismo. Nel 1942, poco prima di entrare nella Resistenza, nella quale sarà tenente delle forze combattenti, ottiene una licenza in diritto. Nella resistenza conosce François Mitterrand e adotta il nome di battaglia Morin, che preferirà rispetto al cognome vero. Nel 1941 aderisce al Partito Comunista Francese. Prende parte alla liberazione di Parigi nell’agosto del 1944 e l’anno seguente sposa Violette Chapellaubeau. I due si trasferiscono a Landau dove Morin è prima addetto allo Stato Maggiore della Prima Armata francese in Germania (1944), poi Capo dell’Ufficio Propaganda del governo militare Francese (1945).

Alla Liberazione scrive L’an zéro de l’Allemagne sulla situazione del popolo tedesco, libro che richiama l’attenzione di Maurice Thorez, allora segretario generale del Partito Comunista Francese e Ministro della Funzione Pubblica, che lo invita a scrivere nella rivista Les Lettres françaises.

Nel 1946 torna a Parigi e abbandona la carriera militare, proseguendo le attività nel partito comunista.
Per le sue posizioni anti-staliniste il rapporto col partito nel 1949 comincia a deteriorarsi, fino alla sua espulsione nel 1951, seguita alla pubblicazione di un articolo su Le Nouvel Observateur (all’epoca noto come “France-observateur”).

Nel 1950 entra al Centre national de la recherche scientifique (CNRS, Centro Nazionale della Ricerca Scientifica) nel campo dell’antropologia sociale, su consiglio e con l’appoggio di Georges FriedmannMaurice Merleau-PontyVladimir Jankélévitch e di Pierre Georges. Nel 1955 anima un comitato contro la Guerra d’Algeria.

Successivamente, si distacca progressivamente dal comunismo per avvicinarsi al Partito Socialista francese, per il quale simpatizza a partire dai primi anni ’80, manifestando molta vicinanza in particolare verso le posizioni di François Holland. 

foto e testo da– ( dove prosegue )
https://it.wikipedia.org/wiki/Edgar_Morin

 

\++io so pe

Nell’Anno zero della Germania– dice Morin – ” rifiutavo la colpevolezza collettiva del popolo tedesco. Questa idea era eretica a quel tempo, soprattutto nella letteratura comunista».

 

 

 

CITATO NEL BELL’ARTICOLO::

J’accuse. Morin: «Così tradimmo Berlino»

Lorenzo Fazzini 

AVVENIRE    sabato 28 dicembre 2013

 https://www.avvenire.it/agora/pagine/morin-tradimmo-berlino

 

 

Qualche notizia ” pettegola “, ma non troppo :

 

La rencontre improbable et nécessaire - broché - Edgar Morin, Sabah Abouessalem - Achat Livre | fnac

 

 

Sabah Abouessalam–  una sociologa urbana, docente presso l’ Università di Paris1-Panthéon-Sorbonne ( e altro ), è nata Marrakech, in Marocco.


Dal 1979 al 1992, Sabah ha letto numerose opere di Edgar Mori , il cui pensiero ha strutturato le sue riflessioni mentre era studentessa di sociologia e poi di urbanistica. Diverse sessioni di lavoro e conferenze congiunte hanno preceduto l’incontro nell’, durante il festival di musica sacra a Fez ; da allora la coppia non si è più separata, nel 2012 si è sposata. Nel 2009, Edgar Morin aveva appena perso sua moglie, Edwige, nel 2008. Questa perdita fu così dolorosa che la scrisse in un saggio a lei dedicato: Edwige, L’Inséparable.

Dal 2018, Sabah Abouessalam ha lavorato per creare la Fondazione Edgar Morin. Il 23 settembre 2020 è stata creata a Parigi la Fondazione.
Sabah Abouessalam ha tentato nel 2013, con la collaborazione del marito Edgar Morin , di riabilitare una fattoria ecologica della sua famiglia nella regione di Marrakech, ispirandosi all’agroecologia di Pierre Rabhi. Secondo lei, un’azienda agricola di questo tipo “incoraggerebbe gli agricoltori a rimanere sulla loro terra, ripristinandone la redditività”–  da : “8 marzo, parole di donne, per un riconoscimento della piena umanità”  [ archivio ] , The Economist -(2015)

 

 

 

NOTA:

Pierre Rabhi

 

Rabhi

 

Agricoltore, scrittore e pensatore, Pierre Rabhi nasce nel 1938 nel Sud dell’Algeria.
In seguito alla guerra, lascia gli studi e, a vent’anni, si trasferisce a Parigi dove lavora come operaio. Stabilitosi in seguito in Ardèche, si dedica all’agricoltura, diventando uno tra i pionieri del metodo biologico. Si batte per una società più rispettosa dell’uomo e della terra e sostiene lo sviluppo di pratiche agricole che siano alla portata di tutti, soprattutto dei più poveri, e che, nello stesso tempo, assicurino il mantenimento della fertilità naturale.

Negli anni Settanta prende una sempre più netta posizione contro la logica produttivistica applicata all’agricoltura, le cui conseguenze devastanti si mostrano oggi in tutta la loro ampiezza, e, nella sua fattoria, affina i metodi e le tecniche che negli anni successivi insegnerà e divulgherà sotto il nome di ‘agroecologia’.

Negli anni Ottanta mette a punto diversi percorsi di formazione in Francia e nei paesi aridi dell’Africa e realizza programmi in Burkina Faso, Camerun, Mali, Niger, Senegal, Tunisia, volti a migliorare l’autonomia delle popolazioni, a salvaguardare i patrimoni alimentari locali, a lottare la sterilità e la desertificazione delle terre.

Dal 1988 è protagonista di programmi attuati su scala mondiale e sotto l’egida delle Nazioni Unite.

L’applicazione dei metodi dell’agroecologia ha interessato nel tempo anche alcune comunità religiose, come il monastero di clausura di Solan nel dipartimento del Gard, suscitando un modello di convivenza religiosa attento anche ai valori dalla sostenibilità ambientale e della biodiversità, ripreso anche nei monasteri ortodossi della Romania.

Nel 1994, Rabhi fonda l’associazione Terre & humanisme per coniugare ecologia e solidarietà e rinforzare i legami tra gli uomini e tra questi e la terra.

Nel 2002 è protagonista di una campagna elettorale ‘non convenzionale’, con la proposta di rimettere l’Uomo e la natura al centro, suscitando una mobilitazione eccezionale e costituendo più di 80 comitati regionali di sostegno: i colibrì.

Da questo impegno, nel 2003 nasce il movimento Appel pour une insurections des consciences (Mapic), presente in numerosi distretti francesi, per una trasformazione profonda della società, a partire dai cambiamenti individuali e con il sostegno dell’azione collettiva.

Manifesto per la terra e per l’uomo e La sobrietà felice sono il suo invito a ricordarci del nostro futuro.

 

Pierre Rabhi - La sobrietà felice cover

 

Manifesto per la terra e per l'uomo

 

 

FOTO- TESTO DA :

Pierre Rabhi

 

AGGIUNGO QUESTA FOTO DI PIERRE RABHI PERCHE? E’ TROPPO BELLA:

 

 

Pierre Rabhi, parrain de Permae - Salon Permae

DA :

Pierre Rabhi, parrain de Permae

 

 

QUI E’ CON CARLO PETRINI

 

 

QUI VENIAMO A SAPERE CHE:

 

Si è spento a 83 anni il contadino-scrittore e filosofo, amico di lunga data di Slow Food– il 4 dicembre 2021. Era nato nel 1928 il 29 maggio a Kénadsa , Algeria francese , Francia

Kénadsa è capitale del distretto omonimo, nella provincia di Béchar

 

Archivo:Bechar in Algeria.svg

PROVINCIA DI BECHAR– CARTINA DA 

Per lui l’agroecologia non era solo un metodo di coltivazione ma una chiave di lettura: capovolge il sistema dell’agrobusiness, si prende cura delle risorse naturali e valorizza la biodiversità: ci offre delle buone pratiche. Un orto è un atto politico, di resistenza.

 

foto e notizie da SLOW FOOD5/ 12 / 2021
https://www.slowfood.it/pierre-rabhi/

 

 

Béchar – Veduta

Béchar – Veduta
Mimoomim – Opera propria– neige de Béchar
https://it.wikipedia.org/wiki/B%C3%A9char

 

 

Mappa Politica Dell'Algeria Illustrazione Vettoriale ...

Béchat è quasi al confìne con il Marrcco

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ANSA.IT  — 7 NOVEMBRE 2024 –  17.12 –Regione Campania “Pure il pescatore lo abbiamo messo a posto”: 4 arresti per l’omicidio di Angelo Vassallo. Il delitto nel 2010 a Pollica, in manette anche due carabinieri

 

 

 

 

ANSA.IT  — 7 NOVEMBRE 2024 –  17.12
https://www.ansa.it/campania/notizie/2024/11/07/quattro-arresti-per-lomicidio-di-angelo-vassallo-il-sindaco-pescatore_18c36f65-ec2b-4aa3-ab28-c7aa270f8375.html

 

 

 

“Pure il pescatore lo abbiamo messo a posto”: 4 arresti per l’omicidio di Angelo Vassallo.

 

 

Il delitto nel 2010 a Pollica, in manette anche due carabinieri

 

 

ANSACheck

 

 

 

Angelo Vassallo - RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

Ci sono quattro arresti per l’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso il 5 settembre 2010.

Si tratta dell’ufficiale dei carabinieri Fabio Cagnazzo, del figlio del boss nonché collaboratore di giustizia Romolo Ridosso del clan di Scafati Loreto-Ridosso, dell’imprenditore Giuseppe Cipriano e dell’ex brigadiere dell’Arma Lazzaro Cioffi. Il raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Roma ha eseguito le ordinanze di custodia cautelare in carcere con l’accusa di omicidio volontario.

 

 

“Pure il pescatore lo abbiamo messo a posto”: è la frase che Romolo Ridosso, uno dei quattro arrestati per l’omicidio, avrebbe pronunciato dopo avere parlato davanti alla sua abitazione di Lettere (Napoli) con il carabiniere Lazzaro Cioffi, giunto con un’altra persona a bordo un suv nero. L’episodio, riferito alcuni anni dopo dalla convivente di Ridosso, risale al settembre del 2010, subito dopo l’omicidio. Per gli inquirenti a quell’incontro – durante il quale si sarebbe parlato proprio della morte di Vassallo – avrebbero preso parte Lazzaro Cioffi e anche Giuseppe Cipriano, entrambi arrestati oggi.

 

 

 

 

Il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, per anni a capo della compagnia di Castello di Cisterna, è stato protagonista a Napoli e provincia di indagini sui più potenti clan di camorra. E’ diventato, poi, comandante provinciale a Frosinone, e da un anno e mezzo risultava tra gli indagati per la morte di Vassallo.

 

La ricostruzione degli inquirenti individua il movente dell’assassinio nella scoperta, da parte del sindaco, di un traffico di stupefacenti riconducibile ad ambienti camorristici e nel quale sarebbero stati coinvolti anche esponenti dell’Arma.

 

Vassallo sarebbe stato ammazzato dopo aver confidato quanto sapeva sulla vicenda all’ex procuratore capo di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, ma prima di poter formalizzare la sua denuncia ad un carabiniere di assoluta fiducia dello stesso Greco. Sempre in base alle accuse, Cagnazzo si sarebbe speso in una attività di depistaggio delle indagini organizzata già prima che Vassallo venisse ammazzato.

 

 

Fondazione Vassallo: ‘E’ l’inizio, ora ispezioni in Comune’

 

 

“La nostra determinazione è stata ripagata dall’incontro con il procuratore Giuseppe Borrelli, che ha creduto in questo filone di indagine, portandoci finalmente alle prime svolte concrete in una vicenda drammatica che ha segnato la nostra famiglia e tutto il Cilento”. Lo sottolineano, in una nota, Dario e Massimo Vassallo, presidente e vice presidente della Fondazione Angelo Vassallo nonché fratelli del sindaco ucciso. E aggiungono: “Siamo solo alle battute iniziali di una tragedia che ha sconvolto il territorio e per la quale chiediamo giustizia piena”. Tra i quattro arrestati ci sono anche due carabinieri “a conferma della pista che la Fondazione ha perseguito dal 2011”. A fronte di queste novità, la Fondazione chiede ufficialmente al ministro dell’Interno “di disporre un’ispezione urgente presso il Comune di Pollica”.

 

“L’omicidio di Angelo Vassallo non si è fermato il 5 settembre 2010: i danni morali e materiali alla comunità e alla nostra terra continuano a distanza di 14 anni, due mesi e due giorni – proseguono Dario e Massimo Vassallo – In questo giorno importante, chiediamo allo Stato di fare piena luce, non solo sull’omicidio, ma anche sulle gestioni amministrative che hanno inciso profondamente sul Comune di Pollica e sul Cilento”. In linea con questa richiesta, la Fondazione annuncia che il “proprio impegno proseguirà, insieme alla commissione d’indagine per il “Sistema Cilento e l’omicidio di Angelo Vassallo”, promossa dal senatore Antonio Iannone e dal deputato Pino Bicchielli”.

 

 

 

 

Il figlio Antonio: ‘Dopo 14 anni una svolta’

 

“Dopo 14 anni è una svolta che non avevamo mai vissuto, erano nomi che conoscevamo perché erano oggetto d’indagini, nelle nostre dichiarazioni venivano spesso poste domande su queste persone che sono state arrestate. Ma non avevamo la certezza che poteva essere questo il filone delle indagini. A noi gli inquirenti raccontavano poco o niente”. Lo ha detto all’ANSA Antonio Vassallo, figlio di Angelo, in merito agli arresti per l’omicidio del padre.

“Ora siamo curiosi di approfondire questa vicenda che abbiamo conosciuto in questo percorso e prima non ne conoscevamo assolutamente la dinamica. Non capivamo cosa poteva essere successo, non conoscevamo questo filone, di questa droga che arrivava e che non abbiamo mai visto. Tutta questa realtà che mio padre aveva conosciuto ancor prima di tanti investigatori e inquirenti”.

 

 

 

 

ANDIAMO IN PROVINCIA DI SALERNO A VEDERE POLLICA E ACCIAROLI –DOVE E’ VISSUTO ANGELO VASSALLO, IL SINDACO ” ONESTO “, ASSASSINATO DALLA MAFIA IL 5 SETTEMBRE 2010–DELLA CUI MORTE ANCORA NON SI SA NIENTE…

 

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video, 24 min. ca — 7 novembre 2024 —LIMESONLINE / MAPPA MUNDI : Lucio Caracciolo e Alfonso Desiderio- Il mondo secondo Trump. Cosa cambia nelle guerre in Ucraina e Medio Oriente e nella sfida Usa-Cina

 

 

 

Cosa succede dopo l’elezione di Donald Trump a 47o presidente degli Stati Uniti. Il confronto con gliV apparati in America, i rapporti con gli europei e l’Italia in particolare. Le conseguenze per la guerra in Ucraina e le relazioni con la Russia. Gli scenari possibili nella guerra in Medio Oriente e nel confronto con la Cina.

 

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Facebook di Mario Napoli/ link sotto—scrive : Oggi su “Il Giornale” grazie a Monica Bottino per il bellissimo articolo dedicato alla mostra !!!

 

 

 

MOSTRA AD ASTRA — dal 9 novembre a SATURA- GENOVA
A CURA DI MARIO NAPOLI  E FLAVIA MOTOLESE

link Facebook di Mario Napoli

Mario Napoli

 

 

 

 

 

FLAVIA MOTOLESE è un’ artista, critica d’arte,  cura alcune mostre di Satura, insieme a MARIO NAPOLI, ” il ragazzo ” artista  che ha inventato tutto questo successo di Arte a Palazzo Stella- Genova

 

 

 

 

 

 

 

un’immagine della mostra inaugurata sabato 14 settembre alle 17 ( 7a edizione ), nelle sale di Palazzo Stella. Si trattadel progetto espositivo “Il Mare dentro” a cura di Flavia Motolese e Mario Napoli, con il patrocinio di Regione Liguria e altri-

 

 

 

da Il Giornale Piemonte e Liguria

https://www.ilgiornaledelpiemonteedellaliguria.it/notizia/genova/satura-inaugura-il-mare-dentro-la-mostra-per-il-salone-nautico

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Ultimo desejo di Noel Rosa ( 1937 ) — cantata dalla sua interprete principale :: Aracy de Almeida con Francisco Sèrgio e la sua orchestra + notizie sul musicista + Gilberto Gil canta ” Com que roupa ? ” -uno dei suoi primni successi, è del 1929:: aveva 19 anni

 

 

 

 

 

Ultimo desejo

Nosso amor que eu não esqueçoù
Il nostro amore che non dimentico
E que teve o seu começo
e che ha avuto il suo inizio
Numa festa de São João
In una festa di San Giovanni

Morre hoje sem foguete
Muore oggi senza fuochi d’artificio

Sem retrato e sem bilhete
Senza ritratto e senza messaggi

Sem luar, sem violão
senza chiaro di luna, né chitarra

Perto de você me calo
Vicino a te sto in silenzio

Tudo penso e nada falo
Tutto penso e niente dico

Tenho medo de chorar
Temo di mettermi a piangere

Nunca mais quero o seu beijo
Mai più voglio un tuo bacio

Mas meu último desejo
Ma il mio ultimo desiderio

Você não pode negar
Non puoi negarmelo

Se alguma pessoa amiga
Se una persona amiga

Pedir que você lhe diga
ti chiede di dirle

Se você me quer ou não
Se tu mi ami o no

Diga que você me adora16
Dille che tu mi adori

Que você lamenta e chora
che tu soffri e piangi

A nossa separação
per la nostra separazione

Às pessoas que eu detesto
Alle persone che non posso vedere

Diga sempre que eu não presto
Di’ pure che io non valgo nulla

Que meu lar é um botequim
che la mia casa è una taverna

Que eu arruinei sua vida
Che ho rovinato la tua vita

Que eu não mereço a comida
que non merito il cibo

Que você pagou pra mim
che hai pagato per me

 

traduz. letteraale di chiara

 

testo originale da lyrics translate.com/it

https://lyricstranslate.com/it/%C3%BAltimo-desejo-my-last-wish.html

 

 

NOEL ROSA

Noel de Medeiros Rosa (11 dicembre 1910 – 4 maggio 1937 ) è stato un cantautore brasiliano. Uno dei più grandi nomi della musica popolare brasiliana, Noel ha dato una  svolta al samba, combinando le sue radici afro-brasiliane con un linguaggio più urbano e spiritoso e rendendolo un veicolo per un commento sociale ironico.

Rosa nacque a Rio de Janeiro in una famiglia della classe media del quartiere di Vila Isabel. Un incidente con un forcipe alla nascita gli causò una deformazione del mento Imparò a suonare il mandolino quando era ancora adolescente e presto passò alla chitarra. Sebbene Noel avesse iniziato gli studi di medicina, dedicò la maggior parte della sua attenzione alla musica e trascorreva intere notti nei bar a bere e suonare con altri musicisti di samba.

Presto iniziò a comporre samba, e ottenne la sua svolta con “Com que roupa?”, uno dei più grandi successi del 1931 e il primo di una serie di composizioni memorabili. Noel era un buon amico di Cartola , che si prese cura di lui diverse volte a casa sua nella baraccopoli di Mangueira dopo alcune notti di forti bevute. Nei primi anni ’30 Noel Rosa iniziò a mostrare segni di tubercolosi . Ogni tanto partiva per curarsi in località di montagna, ma finiva sempre per tornare a Rio e alla vita notturna.

Nel 1934, Rosa sposò Lindaura Martins, una vicina diciassettenne, ma ciò non gli impedì di avere relazioni con altre donne. Rosa era un fumatore accanito e la maggior parte delle sue fotografie lo ritraggono con una sigaretta appesa al labbro inferiore. Verso la fine degli anni ’30 la sua salute si era seriamente deteriorata e morì di tubercolosi nel 1937 all’età di 26 anni.

 

Noel Rosa ha scritto circa 250 composizioni

 

 

video, 2.18 — dal Film : ” Noel Rosa, poeta di Villa Isabel– ” Com que roupa “=
” come mi vesto per partecipare al samba dove tu mi hai invitato “

 

 

GILBERTO GIL — COM QUE ROUPA ?  DI NOEL ROSA

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Notizie : effetti della vittoria di Trump sull’economia da ” Le Monde “–ore 22.21 ( quando la Borsa americana ha chiuso )

 

 

 

segue da LE MONDE:

https://www.lemonde.fr/international/live/2024/11/06/en-direct-resultats-election-americaine-2024-apres-avoir-felicite-donald-trump-par-telephone-kamala-harris-s-exprime_6376692_3210.html

 

 

22:21

Wall Street chiude a livelli record dopo l’elezione di Donald Trump

Mercoledì la Borsa di New York ha chiuso in pompa magna, rallegrata dalla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane, che ha spinto i suoi indici a tre stelle a nuovi record.

Il Dow Jones è salito del 3,57%, l’indice Nasdaq è salito del 2,95% e il più ampio indice S&P 500 è salito del 2,53%.

Il dollaro è salito alle stelle, con i trader valutari che lo vedono nella posizione ideale per beneficiare di un nuovo mandato di Donald Trump. Intorno alle 21:40, il biglietto verde si è apprezzato dell’1,81% contro la moneta unica, a 1,0735 dollari per euro. In precedenza, era arrivato fino a $ 1,0683, il primo in più di quattro mesi.

 

 

 

 

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video, 20 min. — CARL TJADER E IL SUO SESTETTO — vale ascoltare— Carl Tjader ( St. Louis, 16 luglio 1925 – Manila, 5 maggio 1982 )– notizie sotto

 

Doxie

Afro Blue

Laura

 

 

 

 

FOTO DI CAL TJADER DA: https://www.jazzmap.ru/band/cal-tjader-kol-cheider.php

 

Callen Radcliffe Tjader, detto Cal (St. Louis16 luglio 1925 – Manila5 maggio 1982), è stato un musicista statunitense.

Esponente di musica latin jazz, ha saputo sperimentare con la musica cubanacaraibica e latino-americana

SEGUE:
https://it.wikipedia.org/wiki/Cal_Tjader

 

 

CAL TJADER  nacque il 16 luglio 1925 a St. Louis  da attori di vaudeville  svedesi americani in tournée. Suo padre ballava il tip tap e sua madre suonava il pianoforte, una coppia di marito e moglie che andava di città in città con la loro compagnia per guadagnarsi da vivere. Quando aveva due anni, i genitori di Tjader si stabilirono a San Mateo, in California , e aprirono uno studio di danza.

 

segue : https://en.wikipedia.org/wiki/Cal_Tjader

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VIDEO, 44 minuti —Limes online –Mappa Mundi — TRUMP STRAVINCE. L’AMERICA E’ CAMBIATA –ALFONSO DESIDERIO E FEDERICO PETRONI –+ video ( 25 min. ) in italiano del DISCORSO DI TRUMP DOPO LA VITTORIA

 

 

 

 

 

Donald Trump sarà il 47o presidente degli Stati Uniti con una netta vittoria su Kamala Harris alle elezioni presidenziali appena concluse. Il partito repubblicano conquista la maggioranza anche al Senato. L’analisi geopolitica del voto con Federico Petroni e Alfonso Desiderio in diretta.

 

 

 

 

video, 25 min. 

SKY TG 24 — IL DISCORSO DI TRUMP DOPO LA VITTORIA ( in italiano )

https://www.youtube.com/watch?v=Q91yT_W84eE

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La foto che segue, mi ha ricordato alcuni acquarelli di mario bardelli del 2018 — + altre cose di Mario

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dalla stessa cartella, penso dello stesso anno ( quizàs ), pubblico questi paesaggi_

e dopo tre donne–

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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FACEBOOK LAURETO RODONI. COM/ link sotto — Foto mia di oggi – lunedì 4 novembre 2024 — grazie della bellissima foto, ciao

 

 

 

 

Foto mia di oggi

 

FACEBOOK
https://www.facebook.com/laureto.rodoni/?locale=it_IT

 

 

 

 

 

 

Emil Cioran antiprofeta

 

 

 

 

 

 

+ grande — più bella ?

Nessuna descrizione della foto disponibile.

 

 

 

 

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Facebook di Maurizio Eltri – link sotto – Foto così del cielo– e anche della terra- non le vedete facilmente- sono veramente splendide ! grazie caro Maurizio !

 

 

 

bellissimo Facebook di:

Maurizio Eltri

 

 

M 42

 

Favolosa nottata trascorsa fotografando alcune meraviglie del cielo, nonostante il forte inquinamento luminoso presente al Lido di Venezia.
La foto ritrae la famosa nebulosa situata sulla spada del mitico cacciatore, Orione.
Oltre che essere una delle zone più fotografate del cielo, è anche una tra le più interessanti, basti pensare che il Sistema Solare è nato, probabilmente, assieme a molte altre stelle e sistemi stellari, da una nebulosa di questo tipo, quattro miliardi e seicento milioni d’anni fa.
Immagine ottenuta sommando sessanta foto di dieci secondi l’una (corsivo del blog ).

 

 

 

 

C2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS)

 

Cometa C/2023 A3 Tsuchinshan-ATLAS, ripresa questa sera dal Lido di Venezia.
Cinque minuti di esposizione con il Seestar S50.

FACEBOOK  – 3 NOVEMBRE 2024 ORE 21.07

 

 

 

IC 434

 

Un’altra foto ripresa ieri notte.
Nebulosa “Testa di Cavallo”, in alto a Sx si nota parte della nebulosa “Fiamma”.
L’ astro più luminoso in alto, è Alnitak, la stella più a oriente delle tre che compongono la Cintura di Orione.
Esposizione di 21 minuti.

 

 

 

una foto che è inquadrata nel suo Facebook, che non riguarda il cielo ma la terra

 

 

un’ assoluta meraviglia —

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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