Villa Cornini Cronberg –
foto Wikipedia
parte posteriore, particolare piscina
– Opera propria
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ANSA.IT — 22 MARZO 2025– 18.33
Riapre dopo il restauro il Parco Coronini Cronberg a Gorizia
L’oasi storica di fine ‘800 è ‘legame profondo con la storia’
GORIZIA, 22 marzo 2025, 18:33
Redazione ANSA
Riapre il 22 marzo al pubblico il Parco Coronini Cronberg, oasi storica nel cuore di Gorizia, realizzata a fine ‘800 sotto la guida del conte Alfredo Coronini.
Il parco, che si sviluppa su una superficie di cinque ettari con diversi livelli altimetrici, è stato sottoposto a una serie di interventi di restauro e riqualificazione, finanziati con un contributo di 1,7 milioni ottenuto tramite partecipazione a un bando Pnrr.
Nell’area il verde si alterna a sculture, scalinate, terrazze, pergolati, fontane e specchi d’acqua: un insieme ispirato a quello che Massimiliano d’Asburgo aveva creato nella sua residenza di Miramare. Il progetto e i lavori – informa la Fondazione Coronini Cronberg – hanno consentito di recuperare le originarie caratteristiche del giardino mediterraneo e paesaggistico. Allo stesso tempo si è provveduto al restauro di sentieri, manufatti architettonici, scarpate e muri di contenimento e all’implementazione di sentieri illuminazione e segnaletica. Previsti nuovi strumenti e percorsi interattivi
“Questa villa e questo parco non sono solo dei beni culturali, ma luoghi che incarnano un legame profondo con la storia. Ogni intervento di valorizzazione è un investimento per le future generazioni, perché conservare significa tramandare”, ha detto il presidente della Fondazione e sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna.
“Una volta che si spegneranno le luci della Capitale europea della cultura, qualcosa rimarrà. Ecco, questo parco come testimonianza dell’intera storia di Gorizia”, ha affermato l’assessore regionale al Demanio, Sebastiano Callari. “Non si tratta soltanto di restituire un polmone verde alla città ma soprattutto di restituire un luogo di cultura. Un luogo che ha rappresentato e continuerà a rappresentare lo spirito profondo di Gorizia”.
segue da :
FONDAZIONE PALAZZO CORONINI/ KORNBERG. Onlus
https://www.coronini.it/it/40/il-parco
Il palazzo Coronini Cronberg è una dimora storica risalente alla fine del XVI secolo, divenuta per volontà del suo ultimo proprietario, il conte Guglielmo Coronini Cronberg (1905-1990), sede della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg onlus che gestisce un museo aperto al pubblico. Il percorso museale si snoda all’interno del Palazzo lungo quindici sale interamente arredate con mobili, suppellettili e opere d’arte databili dal XVI al XIX secolo, che conservano la disposizione voluta e ideata dallo stesso conte Guglielmo.
segue foto e testo da Wikipedia
Il Parco si estende per 46.000 m². È caratterizzato dalla presenza quasi esclusiva di specie arboree ed arbustive sempreverdi, molte delle quali euromediterranee. Il conte Alfredo Coronini Cronberg (1846-1920), il quale ispirato dai grandi giardini che aveva ammirato durante i suoi viaggi in Italia e all’estero, intorno al 1870 decise di sistemare ed ampliare l’area verde circostante il palazzo.
L’iniziativa di Alfredo coincideva con un ampio programma di riqualificazione urbanistica che coinvolgeva l’intera città conosciuta come la Nizza austriaca. Gorizia era riconosciuta come luogo di villeggiatura dal clima particolarmente salubre e temperato.
L’entrata del Parco-
questa foto e il testo sopra
sopra : sono di Wikipedia
segue dalla Fondazione : https://www.coronini.it/it/40/il-parco
immagini del parco
Le ricchissime collezioni lasciate dal conte Guglielmo Coronini Cronberg comprendono alcuni veri e propri capolavori: dipinti, sculture, mobili, gioielli e altri preziosi oggetti d’arte decorativa che testimoniano l’evoluzione del gusto nei secoli passati e il raffinato collezionismo della famiglia Coronini.
ALCUNE OPERE DAL SITO – link sopra
- Il corteo reale a Piedigrotta visto da Ponente e da Levante
- Il corteo reale a Piedigrotta visto da Ponente e da Levante
- Autore / produzione
- Antonio Joli
- Provenienza / periodo
- 1760 circa
- Materiale / tecnica
- Olio su tela
- De ludo scachorum
- Autore / produzione
- Luca Pacioli
- Provenienza / periodo
- fine XV-inizio XVI secolo
- Materiale / tecnica
- manoscritto su carta
- Dimensioni
- 15,2 x 11 (cm)
L’opera più preziosa appartenente alla Biblioteca Coronini Cronberg è senza dubbio un raro manoscritto rinascimentale sul gioco degli scacchi. Pur essendo documentato nelle collezioni Coronini già negli anni Cinquanta del Novecento, solo nel 2006 nel piccolo volume finemente rilegato in pelle, è stato riconosciuto l’autografo del grande matematico rinascimentale Luca Pacioli (1445c.-1517c.), intitolato De ludo schaccorum, detto Schifanoia.
Matematico tra i più insigni del suo tempo, Luca Pacioli (1445-1517), originario di Borgo San Sepolcro fu in contatto con noti artisti come Piero della Francesca e Leonardo da Vinci con il quale a Milano, alla corte di Ludovico il Moro, si instaurò un rapporto di profonda amicizia e di reciproca collaborazione. Per tale ragione fin dal momento del ritrovamento del manoscritto da più parti è stato ipotizzato che anche i disegni contenuti nel codice potessero essere opera del grande artista. Finora nessuna delle ipotesi e delle argomentazioni presentate in proposito sono parse fondate.
Spilla
- Salomone e la regina di Saba, Santa Gertrude di Nivelles
Re David riceve l’acqua dei pozzi di Betlemme, Sant’Adriano di Nicomedia
- Autore / produzione
- Pittore della scuola di Anversa
- Provenienza / periodo
- 1520-1530 circa
- Materiale / tecnica
- olio su tavola
Le due tavolette, dipinte su entrambi i lati, costituivano gli sportelli laterali di un piccolo trittico che nel pannello centrale non pervenuto, presentava probabilmente un’Adorazione dei Magi. Questo tema, di cui i due episodi biblici dei pannelli erano considerati una prefigurazione, era infatti molto popolare nella città mercantile di Anversa, dove nei primi decenni del Cinquecento un gruppo di artisti, rimasti per la maggior parte anonimi, svilupparono un particolare stile pittorico, denominato “manierismo di Anversa”, caratterizzato da affollate composizioni, da figure in pose eleganti e artificiose vestite di elaborati abiti di gusto esotico, dall’uso di colori accesi e cangianti, da una bizzarra commistione, nelle architetture, di elementi tardo-gotici e di motivi rinascimentali.
GORIZIA
La città è stata designata capitale europea della cultura per il 2025 insieme a Nova Gorica e a Chemnitz.
foto e testo sotto da : Treccani
Città della Venezia Giulia, situata allo sbocco dell’Isonzo. Dal 1509 fu dominio degli Asburgo e sotto l’amministrazione austriaca la città crebbe d’importanza. Dopo il 1815 partecipò al movimento di liberazione nazionale e fu centro attivissimo dell’irredentismo italiano tra il 1866 (poiché restò esclusa dai confini del nuovo regno d’Italia) e il 1918, quando fu annessa all’Italia. Dopo l’8 sett. 1943, il territorio di G. fu teatro di una strenua resistenza all’invasione nazista (battaglia di G.) e per un breve periodo (1943-45) la città fu posta sotto l’amministrazione militare tedesca. Con l’arrivo dei partigiani iugoslavi (1945) nel territorio di G. iniziarono le repressioni; migliaia furono gli arrestati e i dispersi sia tra gli italiani che tra coloro che si opponevano al regime comunista di Tito. Dopo la Seconda guerra mondiale, per il trattato di pace (1947) con la Iugoslavia, l’83,4% della provincia di G. fu ceduto alla Slovenia, mentre la maggior parte dell’area urbana di G. rimase in territorio italiano; al di là della frontiera, dal 1947, si è formato il centro di Nova Gorica. Con l’ingresso della Slovenia nell’UE (2007) è stata abbattuta la rete di confine che divideva la città in due parti.
mappa del FRIULI- VENEZIA GIULIA – PINTEREST
ALTRE IMMAGINI DELLA CITTA’ DI GORIZIA
” Va. Senza confini “, scritta per essere una delle tre capirali europee 2025
vigneti intotno alla città
vista dal Castello di Gorizia
Il fiume Isonzo che attraversa Gorizia.
– Opera propria
Ingresso a Nova Gorica dal valico di Casa Rossa provenendo da Gorizia prima della fine dei controlli confinari tra la Slovenia e l’Italia.
– Opera propria
una bella veduta di Gorizia
– Opera propria
alcune foto sopra sono di :
https://it.wikipedia.org/wiki/Gorizia#/media/File:Isonzo_a_Gorizia_(2).jpg
nota bella :
LA STESSA PIU’ GRANDE
Opera propria
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La Rosa di Gorizia è una varietà locale di radicchio (Cichorium intybus della sottospecie sativum) tipica della zona di Gorizia in Friuli-Venezia Giulia. È riconosciuto tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali Friulani e Giuliani e come presidio Slow Food.
La varietà della Rosa di Gorizia dal gusto più delicato è detta “Canarino” ed è ottenuta probabilmente da un incrocio con la cicoria bionda di Trieste. Il Canarino è dotato di un fogliame di colore giallo e un gusto ancora più dolce.
https://it.wikipedia.org/wiki/Rosa_di_Gorizia
VIDI UN TESCHIO
Vidi un teschio sopra la torre
Ero curioso e volli domandargli
Lui mi rispose con gran dolore
Sono morto senza rintocchi di campane
Sono andati, sono andati i miei anni
Sono andati, sono andati, non so dove
Ora che sono vecchio di tanti anni
Chiamo la morte e questa mi risponde
Preparatemi, preparatemi il letto
Che già i vermi mi hanno mangiato tutto
Se non lo sconto qui, il mio peccato
Lo sconterò nell’altra vita, a sangue rotto
C’è un giardino in mezzo al mare
Pieno di fiori, di arance e di fiori
Tutti gli uccelli vanno lì a cantare
Anche i pesci vi fanno l’amore