5 gennaio 2012. LA DISOCCUPAZIONE SALE ALL’8,5% (DATI ISTAT SU NOV.2011) DI CUI LA MAGGIORANZA SONO DONNE; LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE SALE AL 30,1 CON PUNTATE DI QUARANTA AL SUD… E QUALCUNO STA COMINCIANDO A INCAZZARSI SERIAMENTE – CI DICE DONATELLA D’IMPORZANO IN: “FINANZA CREATIVA, MERDA!”.

 

 

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CANTA ELLA FITZGERLAD

 

progetto di  collage di mario bardelli

 

Ero disperato. Da mesi non riuscivo a trovare lavoro. Come ingegnere  informatico, da  sempre la mia professione, non riuscivo a farmi assumere, anche a tempo determinatissimo. Leggevo le pagine economiche di cinque o sei quotidiani, ma l’unico risultato era che spendevo una fortuna in carta stampata. Mi ero rivolto a tutti gli amici, conoscenti, ex- colleghi di lavoro. Avevo perfino pensato di rivolgermi ad un onorevole della mia zona, chiedendogli una raccomandazione per un lavoro qualunque; avrei assicurato la mia fedeltà e naturalmente il voto: è una cosa spregevole, l’avevo disprezzata in tanti miei simili, ma credo che, di fronte alla necessità di mangiare, la morale si allenti in misura proporzionale all’urgenza del bisogno. Non vado in chiesa, ma anche il parroco avevo consultato: ormai ero nella china di me stesso.

 


Nel frattempo mi accorgevo che anche il mio aspetto fisico stava peggiorando: mi erano venute le spalle curve e grasse, il passo un po’ strascicato, come di uno che ha fatto diecimila scale senza trovare risposta e sollievo. Gli occhi li tenevo inconsciamente bassi, come chi si vergogna a guardare direttamente gli altri. E sì che in tutti i manuali di comportamento per essere vincenti  (chi li compila, questi manuali, è l’unico vincente) c’è scritto che occorre guardare negli occhi l’interlocutore per dare l’impressione di essere una persona leale, coraggiosa, aperta al mondo e alle sue sfide. Balle! Voglio vedere una persona che non ha lavoro da mesi e mesi, ormai da anni,  che ha consumato tutti i suoi risparmi, che ha già ricevuto cento e passa rifiuti, che ha consumato le sue scarpe sui marciapiedi della città, che è minacciata di sfratto, voglio vederla qui, davanti a me, perché mi guardi superbamente negli occhi e mi dica con voce forte e rassicurante:” Devi darti da fare! da fare!”. Purtroppo, o forse è naturale, l’orgoglio, la volontà, la voglia di vincere non spuntano fuori dal niente, ma sono fatti anche di  pasti sostanziosi,  di una casa accogliente, di persone che vi salutano con rispetto e di vestiti di buona fattura…

Ad ogni modo, avendo attraversato la città in lungo e in largo, mi ero accorto di come le strade fossero una distesa continua di cacche canine. Ce n’erano di tutti i tipi, di tutte le dimensioni e di tutti i colori. Dalle loro deiezioni si poteva risalire al tipo di cane: cacche gigantesche, sicuramente di un labrador, di un sanbernardo; cacche striminzite, sicuramente di volpini o di carlini, cacche di taglia media, sicuramente di qualche  pastore tedesco o di boxer. Insomma, mi ero fatto una cultura in questo campo, quando mi colse un’idea geniale: sentivo sempre le persone per la strada inveire quando si imbattevano in qualche porcheria canina. Perché non farsi assumere per segnalare le cacche, in modo che i passanti non si contaminassero con la m….? Del resto in secoli andati non c’erano i servi che precedevano sulla strada i padroni, per far loro luce, se era di notte? Ecco, io ero uno di questi e malinconicamente “avrei avuto a disposizione tutta la giornata”.  Cominciai con le mogli di ex- colleghi, con i quali avevo mantenuto i contatti. Credo che all’inizio mi abbiano dato questa mansione perché gli facevo pena, ma a poco a poco, con il passa-parola, racimolai un sacco di clienti. In genere erano donne della buona borghesia, terrorizzate di doversi pulire le scarpe o i sandali per la strada, sotto gli occhi un po’ divertiti della gente. Eh sì, perché “quella robina lì” suscita in tutti noi disgusto, specie quando ci cadiamo dentro, mentre ci fa ridere allegramente se ad imbattercisi è un altro.

Non riuscendo a far fronte a tutte le richieste, ho assunto qualche extra-comunitario: prossimamente lavorerò solo ad organizzare e ad evadere le richieste, prendendo altri dipendenti. Riciclerò i rifiuti canini e nottetempo li farò rimettere sulle strade. Poi, dopo due o tre ricicli, li smaltirò come fertilizzante. Più ecologico di così. ..?! Ho chiamato la mia ditta Emmebau:


sono i soci fondatori, Mario sono io e l’altro è l’unico che mi ha salvato.

Nell’ufficio ho messo tante foto di cani soddisfatti e di padroni sorridenti, e mentre me ne compiaccio (ho addirittura messo su un po’ di pancetta) mi viene da canticchiare quella canzone famosa: “ Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i  fior”.

 

 

le pitture sono di mario bardelli

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