ANCHE SE NON SONO IN GRADO DI DARE ALCUN GIUDIZIO, PUBBLICO QUESTI CONSIGLI DATI AI PARENTI O VICINI DI UN MALATO MENTALE DAL SITO PSICOLOGI-ITALIA.IT

Sii te stesso.
Sii informato e tieni presente che si comporta o parla in modo diverso dal solito a causa dei sintomi psicotici.
Tieni presente che i sintomi psicotici sono stressanti per tutti e che potresti provare una ridda di emozioni – shock, paura, tristezza, rabbia, frustrazione, disperazione.
Parla con altre persone perché ti sarà utile per far fronte a queste emozioni. Abbi fede che si rimetterà – anche se ci vorrà del tempo. Sii paziente.
Quando si trova nella fase acuta della psicosi potrebbe sembrarti come un bambino piccolo. A volte ha bisogno di sentirsi in un ambiente sicuro e confortevole ed ha bisogno di aiuto per prendere delle decisioni.
Non te la prendere se ti dice parole offensive quando non sta bene.
Quando si trova nella fase acuta della psicosi ha idee e convinzioni fisse, perciò non ti mettere a fare lunghe discussioni, ma ascolta con interesse quello che dice per poter capire la sua realtà per dimostrarle la tua comprensione e per discuterne insieme quando si starà meglio.
Riguardati. Devi cercare di raggiungere un equilibrio fra cure e preoccupazioni, senza esaurirti troppo.

 

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2 risposte a ANCHE SE NON SONO IN GRADO DI DARE ALCUN GIUDIZIO, PUBBLICO QUESTI CONSIGLI DATI AI PARENTI O VICINI DI UN MALATO MENTALE DAL SITO PSICOLOGI-ITALIA.IT

  1. D 'IMPORZANO DONATELLA scrive:

    Non me ne intendo ma penso che siano dei buoni suggerimenti, anche per cose meno gravi. Non è facile rimanere sereni., perché magari ti senti aggredito dalla’altro, ma sono le cose giuste, minime da fare. Soprattutto non è facile con i familiari, perchè non li hai mai visti come malati e pensi di più alla rabbia che in qualche modo ti suscitano, invece che al fatto che loro stanno male. Un abbraccio.N Do

    • Chiara Salvini scrive:

      l’ITALIANO PAZIENTERA’ Vedi, qui ti avevo scritto che era molto importante quello che scrivevi, io PURTROPPO ho solo “il punto di vista del paziente”, come del resto, di questo punto di vista, ho voluto fare il taglio del racconto nel libro e qui: un pregio e un limite, una parzialità significativa, allo stesso tempo. Ma per me è importante “che a parlare, per una volta, sia un paziente”. Sì, qualcosa della mia famiglia ricordo, ma anche qui posso vederlo solo come paziente perché così l’ho vissuta, tutti i valori, se di valori si trattava, le ragioni, le necessità degli altri, anche dei miei parenti in Brasile, io l’ho vissute SOLO COME VIOLENZA perché “il paziente” e cioè colui che subiva, ero io. Sai quando sei in quelle sterpaglie, non ti consola minimamente sapere che l’altro ti fa violenza perché è ignorante e lo è talmente che non può neanche sapere di esserlo, ma ciò nonostante tu lo vedi sicuro nel suo agire su di te e CONTRO DI TE CAUSANDOTI IMMANI SOFFERENZE, E QUESTO SAREBBERO ANCHE NIENTE, MA SOPRATTUTTO RESTRINGENDO PAUROSAMENTE LE VARIABILE DI UNA FUTURA VITA TUA SERENA. VOGLIO DIRE CHE IL PREZZO CHE PAGHI, SE L’AMBIENTE INTORNO “TI AIUTA IN ASSOLUTA BUONA FEDE”, E NON SOLO PARENTI MA PSICHIATRI E PSICOANALISTI O TERAPEUTI, E SVILUPPO DELLE TECNICHE E DEI FARMACI ALLA TUA EPOCA, A BASE DI BASTONATE SU TUTTO IL CORPO, ORGANI E TUTTO, UNO PER UNO, E NON ESAGERO MINIMAMENTE, POI, SE VUOI RIFARTI UNA VITA VIVIBILE, E ACCETTI DI RINUNCIARE AL SUICIDIO, POSSIBILITA’ A MANO, NON “DOVUTA ALLA MALATTIA”, COME IN GENERE SI CREDE, MA LUCIDAMENTE PER IL SEMPLICE MOTIVO CHE PROPRIO NON CE LA FAI PIU’, MAGARI AVENDO ANCHE UNA BUONA CAPACITA’ DI RESISTENZA, E QUESTO DILEMMA “VITA MORTE” E’ COSTANTE, OVVIAMENTE, BE’ DICEVO, PER SMALTIRE LE BOTTE E CREDERE CHE VALGA ANCORA LA PENA, PRIMA DI SOPRAVVIVERE E POI DI COSTRUIRSI UNA VITA DECENTE, O ADDIRITTURA FELICE (SEMPRE IL LEOPARDI: HAI SCAMPATO AD UN MALE MORTALE) COME E’ SEMPRE STATA LA MIA “DOPO” (ADESSO FRANCAMENTE QUALCHE DUBBIO OGNI TANTO…), IL DURO LAVORO CHE DEVI FARE E SU TE STESSA E SULL’AMBIENTE DA CUI SEI STATO ANCHE CONDIZIONATO, CON BUONA PACE DEL CODICE GENETICO (CHE POI, SE HAI AVUTO TU UNA PREDISPOSIZIONE O QUEL CHE L’E’, IN MISURA DIVERSA CE L’HANNO ANCHE I TUOI FRATELLI O SORELLE…PERCIO’…SEI MESSO BENE!-PAROLE DEL PROF. PLACIDI, CATTEDRA A FIRENZE, MA QUI INFILANDOMI NELL’ENNESIMA PARENTESI, PURTROPPO PENSO E SCRIVO “IN ASSOCIAZIONE LIBERA” COM’E’ TIPICO DEI MATTI…BE’ DICEVO, TORNATA DAL BRASILE NELL’86, PEGGIO DI COME C’ERO STATA MANDATA, SEMPRE DAL PROFESSORE, E TORNATA IN TERAPIA CON LUI, CON INTELLIGENZA HA VOLUTO VEDERE SIA MIA MAMMA CHE MIA SORELLA, MIO PADRE ERA GIA’ MORTO, E A MIA MADRE, CHE HA VISTO DUE VOLTE, ANCHE DOPO MIA SORELLA, HA DETTO: “QUESTA (ERO IO) E’ MALATA, MA L’ALTRA (MIA SORELLA) E’ MOLTO PIU’ MALATA DI QUESTA”. RIFERITO DA MIA MADRE. E’ ANCHE OVVIO: Né IL CODICE GENETICO Né L’AMBIENTE “HANNO DELLE CORSIE PREFERENZIALI” E SONO COMUNI A TUTTA FAMIGLIA….anche tu e tuo fratellino…..!
      Nell’altro messaggio, quello cancellato, non avrò fatto “invia”, ti dicevo che era veramente una pena tu non ampliassi il tuo commento sui parenti, vale anche per le tue esperienze con anziani che certamente hai, se poi ne vuoi parlare e’ un’altra cosa, ma sarebbe importante perché hai per tua fortuna esperienze da parenti che sarebbero estremamente utili ad altri, visto anche che a me sono difficili da “non giudicare”, proprio mentre vorrei che la mia esperienza servisse proprio a loro, ma NON HO LE PAROLE, PER CUI CHI LE PUO’ AVERE, NON SOLO TU, DOVREBBE FORNIRLE SE MAI QUESTO LAVORO AVRA’ UN SENSO. Devo mantenere questa speranza, anche perché mi serve per sopravvivere. Fosse fittizia, questa speranza, come chi si muove in vista del Paradiso, funzionare funziona comunque, vero o falso che sia: l’essere umano vive molto molto più di “illusioni” o di immaginazioni con cui fornisce interpretazioni a sé e agli altri, che di pane anche se ha fame. A quasi 70 anni, partendo dal punto di vista opposto e cioé che l’uomo ha bisogna di “verità”, sono arrivata a questa conclusione. A cominciare da me? questo proprio non lo so. In me il bisogno di verità è sempre stato, oso dire, “crudele”: questo non toglie che ….Be’, un piccolo contributo sui “parenti” l’ho portato…e non piacerà a nessun parente, come a me non piacciono affatto i loro modi con chi e’ stato ed è comunque, se non ha potuto curarsi per soldi in mille modi come ho avuto l’estremo privilegio di poter fare io, be’ un vero privilegio era piuttosto “non essere nata o diventata malata”, come non tiene conto nessuno che parla e mi invidia “per i miei privilegi economici”, santissimo privilegio, ma nessuno mai si offre di fare un cambio…perché insieme ai soldi dovrebbe prendersi tutta la mia vita che, poi, quello che importa, fuori un altro malato, e quache raro professionista avvedutissimo, NESSUNO SA NEANCHE LONTANAMENTE IMMAGINARE, NEANCHE LE PERSONE CHE MI SONO STATE VICINO fisicamente. SUNTO: SE POTESSI SCRIVERE DI PIU’…? Non rileggo e nessuno potrà mai perdonare, non si ha diritto di scrivere ad altri come sul proprio diario, lo so, è incivile, ma questa mattina, e sono sole le otto, per circostanze varie di ieri e sera e notte, cominciare la giornata mi è di magone e un peso come portassi dentro di me un macigno, quello infame, appunto, e mi facessero per necessità vitale, far scalare…anche solo Bignone. ti volgio bene, lo dico a tutti ma a tutti, PERCHE’ E’ L’UNICA COSA CHE SO FARE…COSì COME I CANI…DI CUI POI I PADRONI NON NE POSSONO PIU’ DI TUTTE QUELLE SBAUSCIE, MI Dò LA GRANDE CONSOLAZIONE DI UN GRASSETTO E ANCHE INCLINATO! FORSE MI AIUTERA.’

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