28 LUGLIO 2013 ORE 16:52 SIETE DI QUELLI CHE APPREZZATE I PEZZI DI BRAVURA? IL COMMENDATORE GIGI PROIETTI UN ROMANO NAPOLETANO

http://www.youtube.com/watch?v=aKfF0N9zpWY&feature=player_detailpage

 

Tratto dalla trasmissione rai “La nottata non passa mai” del 1992

 

 

 

Luigi Proietti, detto Gigi (Roma2 novembre 1940), è un attorecomicoregistacantantedoppiatoredirettore del doppiaggio italiano.

Protagonista di molti film e di numerose fiction televisive di successo, personalità tra le più complete e valide dello spettacolo italiano, è considerato da molti l’erede artistico di Ettore Petrolini.

Come attore teatrale è particolarmente apprezzato per le sue doti di affabulatoretrasformista.

Biografia

Gli inizi come cantante

Figlio di Romano Proietti, di Porchiano del Monte (Provincia di Terni), e della casalinga Giovanna Ceci, di San Clemente di Leonessa (Provincia di Rieti), ha vissuto i primi dieci mesi della sua vita in una casa in via di sant’Eligio (una traversa di Via Giulia) a Roma.[1] Dopo aver conseguito il diploma di maturità classica presso il liceo “Augusto” di Roma, si iscrive alla facoltà di giurisprudenza dell’Università La Sapienza, che abbandonerà a sei esami dalla laurea. Appassionato di musica sin da bambino, suona la chitarra, il pianoforte, la fisarmonica e il contrabbasso, e nel tempo libero inizia ad esibirsi come cantante nelle feste studentesche, nei bar all’aperto, e, più avanti, nei night-club più celebri della capitale.

Attore nel teatro sperimentale

Nello stesso momento inizia a frequentare il corso di mimica del Centro Universitario Teatrale tenuto da Giancarlo Cobelli, il quale nota subito le sue qualità di musicista e lo scrittura per uno spettacolo d’avanguardia da lui diretto, Can Can degli italiani (1963), composto da famosi scrittori quali Ercole PattiLuigi Malerba, dove mette in musica un aforisma di Ennio FlaianoOh come è bello sentirsi….

A partire dal 1964 ricopre ruoli di contorno sul palcoscenico con il Gruppo Sperimentale 101 sotto la direzione di Antonio Calenda, dallo stesso Cobelli e anche con Andrea Camilleri, non ancora diventato celebre come scrittore. Il suo primo ruolo lo recita all’aperto, travestito da upupa, nella rappresentazione de Gli uccelli di Aristofane (1964) diretto da Giuseppe Di Martino. Dal 1968 ottiene ruoli da protagonista in diversi spettacoli messi in scena dal Teatro Stabile de L’Aquila, tra cui Il dio Kurt di Alberto MoraviaOperetta di Witold Gombrowicz.

Successo nella commedia musicale

Il primo, inaspettato successo arriva nel 1970, quando viene improvvisamente chiamato a sostituire Domenico Modugno, ufficialmente a causa di un incidente capitatogli (ma ufficiosamente, sembra, a causa di dissapori con l’autore e co-protagonista della commedia, Renato Rascel) nella parte di Ademar nella commedia musicale di GarineiGiovannini Alleluja brava gente.

Trionfo nei One-Man-Show [modifica]

Dopo aver recitato nel 1974 il ruolo di Neri Chiaramantesi nel dramma di Sem Benelli La cena delle beffe, accanto a Carmelo BeneVittorio Gassman, nel 1976 stringe un proficuo sodalizio con lo scrittore Roberto Lerici, insieme al quale scrive e dirige i suoi spettacoli, rimasti nella storia, A me gli occhi, please (1976), riportato in scena nel 19931996 e nel 2000, in una memorabile performance allo Stadio Olimpico della sua città natale, oltre a Come mi piace (1983), Leggero leggero (1991) e, per la televisioneAttore, amore mio(1982) e Io, a modo mio (1985).

In questi spettacoli Proietti, totalmente privo di guida registica, ha modo di scatenare la sua verve attoriale come monologhista, cantante, imitatore, ballerino, in estenuanti tour de force che ottengono un dirompente successo di pubblico; dalle 6 serate inizialmente previste si superano agevolmente le 300, con oltre 2000 spettatori di media a riempire i teatri tenda ed i palasport di tutta l’Italia, ammirato e stimato anche da importanti personalità come Federico Fellini (il quale dapprima pensa a lui per il ruolo di Casanova nel suo film Il Casanova di Federico Fellini, poi assegnato a Donald Sutherland e del quale sarà un efficace doppiatore) ed Eduardo De Filippo[senza fonte].

La collaborazione tra Proietti e Roberto Lerici si può benissimo paragonare a quella, altrettanto proficua, tra Giorgio GaberSandro Luporini per il teatro canzone. Dopo la morte di Roberto Lerici, avvenuta nel 1992 per infarto, Proietti porta in scena e dirige altri due spettacoli solisti, Prove per un recital (1996) e Io, Totò e gli altri (2002). Nel 2004 ha portato in tour lo spettacolo “Serata d’Onore” premiato il 20 agosto all’Arena di Catanzaro con il “Riccio d’Argento” come migliore spettacolo dell’anno nella rassegna “Fatti di Musica”.

Direttore artistico e regista

Dal 1978 assume la direzione artistica insieme a Sandro Merli del Teatro Brancaccio di Roma, creando un suo Laboratorio di Esercitazioni Sceniche per i giovani attori (la stessa cosa farà Vittorio Gassman con la sua Bottega Teatrale di Firenze), portando in scena con i suoi allievi durante gli anni ottanta numerosi spettacoli assai apprezzati. Nello stesso momento si cimenta anche con la regìa teatrale, specializzandosi in adattamenti teatrali di successi cinematografici, oltre a curare la messa in scena di diverse opere liriche tra il1983 e il 2002.

Nel 1996 scrive e dirige un suo testo, Mezzefigure, mentre nel 1998 è la voce del narratore della fiaba Pierino e il lupo di Sergej Prokofiev, sotto la direzione orchestrale di Enrique Mazzola. Nel 2005 dirige Pino QuartulloSandra Collodel in Quella del piano di sopra, commedia brillante di Pierre Chesnot replicata nelle stagioni successive, ottiene un notevole successo accanto a Sabrina FerilliMaurizio Micheli nella versione moderna nel classico di HennequinVeber La Presidentessa (già interpretato da lui nel 1968 per la regìa diFranco Enriquez) portato più volte in tournée. Dal 2007 non è più direttore artistico del Teatro Brancaccio ma del GranTeatro di Roma.

 

Attore cinematografico e doppiatore

Nel 1966 debutta contemporaneamente sul grande e piccolo schermo. Al cinema non è però un vero debutto poiché già a quattordici anni viene scritturato come comparsa nel film Il nostro campione, diretto nel 1955 da Vittorio Duse. In ogni caso il suo primo ruolo, per una curiosa coincidenza, è quello di un maresciallo dei carabinieri, lo stesso che trenta anni dopo lo porta alla grandissima notorietà. Tinto Brass è il primo regista a valorizzarlo con un ruolo da protagonista nel suo film L’urlo del 1970, quindi partecipa a film di Bolognini,MonicelliPetriMagni, ma forse soltanto Alberto Lattuada gli offre un ruolo pienamente compiuto sul versante drammatico nel film Le farò da padre (1974).

Partecipa inoltre ad alcuni film americani diretti da registi di prestigio come LumetAltmanTed Kotcheff, nonché col francese Bertrand Tavernier.

 

È fuor di dubbio che il suo ruolo brillante più celebre sia quello dello sfortunato indossatore Bruno Fioretti, che inventa qualsiasi stratagemma per poter giocare ai cavalli in società con alcuni suoi amici perdendo regolarmente, nella commedia di Steno Febbre da cavallo (1976), diventata col tempo un vero oggetto di culto tanto che nel 2002 se ne realizzerà un sequel a furor di popolo,Febbre da cavallo – La mandrakata, diretto dal figlio di StenoCarlo Vanzina, definito dallo stesso attore un ritorno sul luogo del delitto. Con Vanzina tornerà a lavorare in Le barzellette (2004), Un’estate al mare (2008), Un’estate ai Caraibi (2009) e La vita è una cosa meravigliosa (2010).

Si cimenta con successo anche nel campo del doppiaggio, dove inizia nel 1964 prestando la voce al Gatto Silvestro dei cartoon della Warner Bros, quindi a celebri divi del grande schermo come Robert De NiroSylvester StalloneRichard BurtonRichard HarrisDustin HoffmanCharlton HestonMarlon Brando, nonché per George Segal in Tenderly diFranco Brusati e persino a Michel Piccoli nel Diabolik di Mario Bava. È notevole il suo pirotecnico doppiaggio del personaggio del genio della lampada nel film Aladdin (1992), prodotto dalla Walt Disney Pictures, che ripeterà anche nei due sequel distribuiti soltanto in home videoIl ritorno di Jafar ed Aladdin e il re dei ladri e persino in due videogamesispirati al film, La sfida per AgrabahLa bottega dei giochi di Aladdin. Nel 2012 viene scelto dal direttore di doppiaggio Francesco Vairano per sostituire il compianto Gianni Musynel doppiaggio del personaggio di Gandalf (interpretato da Ian McKellen) nel film Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato.

Prenderà parte ad oltre quaranta film nel ruolo di protagonista assoluto tra i quali Meo Patacca (1973), Febbre da cavallo (1976), L’eredità Ferramonti (1976), Mi faccia causa(1984), Mille bolle blu (1992), Le barzellette (2004) e Tutti al mare (2011).

 

 

Attore televisivo

Nel 1966 Proietti debutta in televisione nello sceneggiato I grandi camaleonti, diretto da Edmo Fenoglio. Insieme ad Ugo Gregoretti compare in ruoli soddisfacenti, come quello del truffatore Alfred Jingle ne Il Circolo Pickwick (1967), trasposizione dell’omonimo romanzo di Charles Dickens, dove compone e canta anche la sigla finale, La ballata di Pickwick. Proprio durante le sedute di registrazione di questa canzone, incontra un giovane di Poggio Bustone, che in quel brano suona la chitarra, musicista sotto contratto con la casa discografica Ricordi e destinato alla grande notorietà, Lucio Battisti. Sarà il loro primo ed ultimo incontro, ricordato in seguito dallo stesso Proietti in un’intervista durante una trasmissione celebrativa sul cantante.

Con Gregoretti lavora ancora nel 1974 in uno spettacolo sperimentale che tenta di fondere il varietà con lo sceneggiatoSabato sera dalle nove alle dieci, dove Proietti è conduttore, compone e canta la sigla iniziale ed interpreta quattro ruoli, e, infine in uno sceneggiato ispirato ad Emilio SalgariLe tigri di Mompracem (1974), ricordato per il largo uso del chroma key, dove interpreta il ruolo di Sandokan due anni prima di Kabir Bedi.

Insieme ad Antonello Falqui raggiunge la vetta massima a livello artistico sul piccolo schermo, col varietà Fatti e fattacci (1975), insieme a Ornella VanoniGiustino Durano eMassimo Giuliani, girato a colori, dove interpreta il cantastorie di una scalcinata compagnia di saltimbanchi in un viaggio a puntate attraverso il folklore di quattro città italiane,RomaMilanoNapoliPalermo. Alla Sicilia dedicherà ancora un omaggio in quello stesso anno, cantando in lingua siciliana la celeberrima Ballata di Carini, musicata da Romolo Grano ed utilizzata come sigla iniziale del film L’amaro caso della baronessa di Carini (1975), diretto da Daniele D’Anza, con Ugo PagliaiJanet Agren.

Conduttore e regista televisivo

Nel 1981 rientra in televisione con lo sceneggiato Fregoli diretto da Paolo Cavara, ispirato alla vita del grande trasformista Leopoldo Fregoli e suo ennesimo tour de force, nel quale riveste i panni di ben 75 personaggi, oltre a comporre e cantare la sigla di chiusura, Prima de pija’ sonno.

Inoltre è conduttore dei varietà Fantastico 4 (1983) diretto da Enzo TrapaniIo a modo mio (1986) e Di che vizio sei? (1988) per la regìa di Adolfo Lippi. A lui fu affidata la conduzione del tradizionale spettacolo RAI di Capodanno per la particolare edizione del 2000, dove annunciò l’avvento del nuovo Millennio.

Come regista televisivo debutta nel 1990 con una delle prime sitcom italiane, Villa Arzilla, basato sulle vicende di un gruppo di anziani pensionanti in una casa di riposo, dove appare in brevi cameo come giardiniere della villa, e dove riunisce un bel gruppo di grandi attori e attrici del passato come Giustino DuranoFiorenzo FiorentiniErnesto Calindri,Marisa MerliniCaterina Boratto. Otto anni più tardi si dirige nel film Un nero per casa (1998) dove interpreta la parte principale di un architetto.

I trionfi sul piccolo schermo

Nel 1992 inizia ad ottenere un consistente successo con le serie di telefilm Un figlio a metà, bissato dal seguito Un figlio a metà – Un anno dopo (1994), diretti da Giorgio Capitani, dove interpreta il ruolo di un doppiatore cinematografico (che esercita anche nella realtà e con successo), quindi sempre diretto da Capitani nella sitcom Italian Restaurant (1994) con Nancy Brilli dove è il proprietario di un ristorante italiano a New York (nella realtà Proietti, per breve tempo, ha effettivamente gestito un ristorante).

Nel 1996 arriva il trionfo inaspettato della serie televisiva Il Maresciallo Rocca, creato dalla coppia di scrittori Laura ToscanoFranco Marotta ed ancora diretto da Capitani nella quale l’attore romano interpreta il ruolo di Giovanni Rocca, vedovo con tre figli a carico, maresciallo comandante della stazione dei Carabinieri di Viterbo, che tra un caso e l’altro si innamora di una deliziosa farmacista, interpretata da Stefania Sandrelli (nella vita reale Proietti non ha fatto il militare per esubero di leva). La serie, partita in sordina su Rai 2, conquista i favori del pubblico fino a superare agevolmente i dieci milioni di telespettatori ed a mettere in seria concorrenza trasmissioni ampiamente collaudate come il Festival di Sanremo. Il colossale successo impone ai due autori, ai registi (al veterano e collaudato Capitani si alternano Lodovico GaspariniJosé María SánchezFabio Jephcott) ed al protagonista la realizzazione di ben cinque stagioni, realizzate tra il 1998 e il 2005, e della miniserie conclusiva Il maresciallo Rocca e l’amico d’infanzia nel 2008, tutte su Rai Uno.

Proietti interpreterà un altro personaggio creato da ToscanoMarottaL’avvocato Porta, in due serie dirette da Franco Giraldi, ma con minor successo. Nel 2005, dopo essere apparso come veterinario in un film diretto da José Maria Sànchez, il 19 marzo è uno degli ospiti d’onore nella fortunata trasmissione di Renzo Arbore Speciale per me – meno siamo meglio stiamo, dove canta tre canzoni sue, tra le quali la celeberrima Chi me l’ha fatto fa’, e si produce nella divertente recitazione de Il lonfo, probabilmente la più nota delle poesie metasemantiche di Fosco Maraini, recitata successivamente anche nella puntata del 7 febbraio 2007 della trasmissione Parla con me, condotta su Raitre da Serena Dandini. Nel 2009 Proietti gira una fiction su San Filippo Neri dal titolo Preferisco il Paradiso, trasmessa su RaiUno nell’autunno 2010 con ottimi ascolti. Nel 2010 recita nella miniserie tv Il signore della truffa nel ruolo dell’ex truffatore di lungo corso Federico Sinacori, una co-produzione Artis e Rai Radiotelevisione Italiana, destinata alla prima serata RaiUno.[2]

Attore radiofonico

Alla radio incontra un notevole successo nella celeberrima trasmissione Gran varietà, dove partecipa durante le stagioni 19731974 interpretando il personaggio di un ladruncolo, ed in quella del 19751976, dove è un irresistibile conquistatore femminile che a parole (e con tre ipotesi) è infallibile, ed alla prova dei fatti accumula continui disastri, ma non si abbatte mai, come canta inesorabile accompagnandosi alla chitarra alla fine dei suoi sketch. Personaggio tra i più azzeccati della sua carriera, lancia un tormentone di successo (Invidiosi!) destinato a rimanere nel ricordo. Dietro il microfono tornerà soltanto nel 1995 come voce narrante dello sceneggiato Belfagor, ovvero il fantasma del Louvre.

Personalità multiforme e poliedrica dello spettacolo italiano, si cimenta anche nella poesia, seguendo l’esempio del Belli, di Trilussa e dello stesso Petrolini, componendo diversi sonetti pubblicati negli anni novanta in una rubrica del quotidiano romano Il Messaggero. Compare in diversi spot pubblicitari, tra cui quello ultimo, notissimo, per una marca di caffè. Partecipa inoltre al Festival di Sanremo del 1995, insieme a Peppino Di CapriStefano Palatresi, col nome di Trio Melody, dove presenta il brano Ma che ne sai… (…se non hai fatto il piano bar).

 

 

 

Vita privata

 

Artista esuberante e simpatico sulla scena quanto riservatissimo sulla sua vita privata, dal 1967 è il compagno di una ex guida turistica svedese, Sagitta Alter, ed ha due figlie: Susanna e Carlotta.

Filmografia

Attore

Cinema

Televisione

Pubblicità

  • Canone RAI (1998/2001), testimonial
  • Kimbo Caffè (dal gennaio 2002 all’aprile 2010), testimonial
  • TIM (settembre 2010/dicembre 2011), testimonial
  • Green Network (da aprile 2012), testimonial

Regista [modifica]

Televisione

Doppiatore

Film d’animazione

Teatrografìa

Attore teatrale

Regista teatrale

Regista di opere liriche [modifica]

Discografia parziale [modifica]

Discografia solista [modifica]

Album [modifica]

  • 1971 – Alleluja brava gente (RCA, PSL 10507, LP) con Renato Rascel
  • 1971 – Bubù (Carosello, CLN 25004, LP) con Giorgio Gaber
  • 1972 – Meo Patacca (RCA, PSL 10556, LP)
  • 1975 – Nun je da’ retta Roma (RCA, TCL1 – 1126, LP)
  • 1977 – A me gli occhi please (RCA, PL 31249, 2xLP)
  • 1979 – Gaetanaccio (RCA, LP)
  • 1981 – Stanno suonando la nostra canzone (Polydor, 2448 129; con Loretta Goggi e il cast)
  • 1983 – Le more (Philips, 818 032, LP)
  • 1997 – Il fatto è… che non so dimenticare (RTI Music, CD)
  • I 7 re di Roma (LP, MC)

Raccolte [modifica]

  • 1974 – Una sera con Luigi Proietti (RCA, TPL1 1001, LP, Stereo8)
  • 1982 – Amore, amore mio (RCA – Linea Tre, NL 33192, LP)
  • 2002 – I grandi successi (BMG – Flashback, 2xCD)
  • 2009 – Collections (RCA Italiana, CD)
  • I grandi successi originali (MC)

Singoli [modifica]

  • 1971 – Se io non ci sarò (General Music, 7″)
  • 1971 – Amore fiore mio (RCA Italiana, 7″)
  • 1972 – Meo Patacca/Quante n’avemo dette (RCA Original Cast, 7″)
  • 1973 – Nun je da’ retta Roma/Mi madre è morta tisica/Tremate lo stesso… (RCA Original Cast, 7″)
  • 1974 – Che brutta fine ha fatto il nostro amore (RCA Italiana, 7″)
  • 1975 – La ballata di Carini (RCA Original Cast, 7″) lato B di Schola Cantorum
  • 1975 – Me so magnato er fegato/La vita è n’osteria (RCA Italiana, 7″)
  • 1975 – Se dovessi cantarti (Vanilla, 7″) con Ornella Vanoni
  • 1976 – Sono un uomo semplice con i peli sul petto/Dove è andata Mari’ (RCA Italiana, 7″)
  • 1979 – Me vie’ da piagne/Tango della morte (RCA, 7″) lato B con Daria Nicolodi
  • 1979 – Canzone a Nina (Cetra, 7″)
  • 1981 – Prima de pijà sonno/Sempre la stessa vitaccia… (RCA Original Cast, 7″)
  • 1983 – Foxtrot/Apri la finè (Philips, 814 997-7, 7″)
  • Chi me l’ha fatto fa’/Cosa hai da guardare (RCA, PM 3647, 7″)

Partecipazioni

  • 1979 – Roma de ‘na vorta (RCA – Linea Tre, NL 33091, LP)
  • Roma de oggi (RCA – Linea Tre, LP)

Discografia con Trio Melody

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Trio Melody.

Album

  • 1995 – Ma che ne sai… (…se non hai fatto il piano-bar) (Easy Records Italiana, ESY 478564 2, CD)

Partecipazioni

Riconoscimenti

Onorificenze

Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana
— 27 dicembre 1991. Su proposta della Presidenza del Consiglio dei ministri.

Curiosità

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Note

  1. ^ Amici mieiGigi Proietti, una passeggiata romanaRai 5, 23 febbraio 2012, 00 h 25 min 04 s. URL consultato il 25 febbraio 2012.
  2. ^ Proietti, imbroglione in tv: rischiai l’ arresto per truffa
  3. ^ Gigi Proietti

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Collegamenti esterni

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