26 ottobre 2013 ore 22:45 —proseguendo con donatella (per voi tutto all’inverso!) —ANTONIO LUPETTI : UNA DOMANDA SULLE “STARUP INNOVATIVE” AL MINISTRO PASSERA, 21 SETTEMBRE 2012

ANTONIO LUPETTI—NUOVE FIGURE DI INTELLETTUALI
SUPPORTA

Woork Up si sostiene grazie al supporto dei lettori

Home  Politica
813 

condivisioni
di ANTONIO LUPETTI 21 September 2012

Ho una domanda per il Ministro Corrado Passera.

Ho una domanda sulla composizione della Task Force che ha collaborato con il Ministero dello Sviluppo Economico alla redazione del Rapporto sulla riforma che ha come obiettivo quello di facilitare la nascita e la crescita di “Startup innovative”.

Ho una domanda sulle proposte formulate in questo Rapporto. Specialmente quando si parla di fondi pubblici destinati, riporto letteralmente, “a sostenere fondi di venture capital o altri operatori disposti a fare investimenti di capitali di rischio in startup”.

Ho una domanda sul perché alcuni dei componenti della Task Force che ha redatto e firmato questo Rapporto siano proprio a capo di venture incubator nazionali di notevole peso, acceleratori e privati investitori.

Mi chiedo il perché nessuno, al Ministero dello Sviluppo Economico, presso gli enti dedicati al controllo, nelle segreterie degli stessi partiti, abbia alzato il dito per sollevare la questione di un possibile conflitto d’interesse tra i membri della Task Force e il loro status di privati investitori.

Ho una domanda sul perché fondi pubblici destinati all’innovazione e alle startup debbano essere dirottati nelle mani di pochi soggetti privati, sulla base di considerazioni che loro stessi hanno formalizzato in un documento spacciato come ricetta per far ripartire il Paese.

L’effetto più devastante che scatenerà l’approvazione definitiva del Rapporto da parte del Ministero, e la sua successiva attuazione a livello normativo, sarà quello di intossicare definitivamente l’ecosistema italiano delle startup. Penalizzerà i giovani startupper a vantaggio esclusivo di pochi grandi gruppi d’investimento alcuni dei quali, tramite i membri della Task Force, questa riforma, hanno contribuito a metterla nero su bianco.

E’ inaccettabile che in un Paese civile, persone con forti interessi privati, come in questo caso nell’ambito delle startup, siano messi a capo di un team per la definizione delle regole di una riforma proprio sulle startup. Non tirate fuori la giustificazione delle competenze. Siamo reduci da vent’anni di feroci discussioni pubbliche sul famigerato “conflitto di interesse”. Oggi è tutto azzerato davanti alla più disarmante considerazione che anche la politica “tecnica” commette gli stessi, identici, errori di quella “tradizionale”.

Ecco, caro ministro Passera.
Io e tanti altri ci stiamo chiedendo il perché di tutto ciò.
In attesa di una sua risposta ufficiale. In attesa di una verifica approfondita del Rapporto a livello ministeriale e nelle opportune sedi. Prima che tale Rapporto sia frettolosamente trasformato in decreti attuativi da parte del Ministero.

Perché ce lo conceda, siamo tutti un po’ stanchi di questo andazzo. Se vogliamo davvero far ripartire l’Italia abbiamo bisogno di ben altro che di un documento pittoresco più bello nell’impaginazione che nella sostanza. Un significativo passo avanti facciamolo davvero. Per esempio cominciando a scardinare quella che a molti appare la solita mentalità clientelare che al Paese, dal dopoguerra a oggi, ha fatto e continua a fare soltanto male.

Il Rapporto è pubblico e consultabile a questo link. Questa è la composizione della Task Force. Le descrizioni riprese dal documento.

  • Alessandro Fusacchia. Consigliere del Ministro Passera. Ha coordinato la Task Force nella redazione del Rapporto ministeriale.
  • Andrea Di CamilloInvestitoreimprenditore, socio e gestore di Principia SGR e dell’acceleratore Boox.
  • Massimiliano Magrini. Fondatore di Annapurna Ventures, società di venture capital e venture incubator finalizzato al lancio delle startup tecnologiche.
  • Paolo BarberisImprenditore e co-fondatore dell’acceleratore Fiorentino Nana Bianca. Presidente di Dada.it, Supereva.it, Register.it.
  • Riccardo Donadon. Amministratore delegato di H-Farm, venture incubator che favorisce lo sviluppo di startup basate su innovativi modelli di business.
  • Luca De Biase. Giornalista del Sole 24 Ore. Direttore scientifico di Digital Accademia, centro per lo sviluppo della cultura digitale, che fa parte del gruppo H-Farm.
  • Mario Mariani. Fondatore del venture incubator The Net Value.
  • Giorgio Carcano. Presidente del Parco Scientifico Tecnologico ComoNExt tra le cui finalità si legge “attrarre unità di ricerca e di progettazione di imprese innovative high tech”.
  • Donatella Solda-Kutzmann. Consulente del Ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, per le politiche dell’innovazione.
  • Selene BiffiImprenditrice sociale e consulente su temi di social innovation.
  • Annibale D’Elia. Lavora a Bollenti Spiriti, il programma della Regione Puglia per i giovani.
  • Enrico Pozzi. Insegna da anni psicologia sociale a Roma e a Boston.
  • Giuseppe Ragusa. Docente di econometria e statistica presso l’Università LUISS Guido Carli di Roma e research fellow del Center for Labor and Growth e del LuissLab.

Ecco caro Ministro Passera.
Una spiegazione a tutti ce la deve.

 

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *