1. 10 ottobre 2013
EL PUEBLO UNIDO JAMAS SERA’ VENCIDO—1974–INTILLIMANI
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JACK’S BLOG
Il blog di GIACOMO SALERNO
RODOTÀ, LANDINI E BONSANTI: UNA GRANDE ALLEANZA PER LA COSTITUZIONE (Salvatore Cannavò)
RODOTÀ, LANDINI E BONSANTI PRESENTANO LA MANIFESTAZIONE DI SABATO: “COALIZIONE” PER UN’ALTRA POLITICA. MA SENZA CREARE UN NUOVO PARTITO
Una coalizione di vincenti” che vogliono “conservare una cosa buona” come la Costituzione. Stefano Rodotà definisce così la manifestazione che si terrà a Roma il prossimo 12 ottobre. Il corteo partirà alle ore 14 da piazza della Repubblica per concludersi a piazza del Popolo dove ci saranno gli interventi dei promotori, i cinque “saggi” Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky, don Luigi Ciotti, Maurizio Landini e Sandra Bonsanti. A illustrare l’appuntamento in una conferenza stampa, ieri, c’erano il professore già candidato del Movimento 5 Stelle alla Presidenza della Repubblica, il segretario della Fiom e la presidente di Libertà e Giustizia.
Nato come reazione alla manomissione della Costituzione, messo in pratica dalla maggioranza di governo tramite l’aggiramento dell’articolo 138 della Carta, l’appuntamento si è caricato di sempre maggiori attese. A ieri, infatti, le strutture nazionali che hanno aderito al corteo di sabato erano 110, in un elenco che va dalla Fiom all’Arci, da Emergency a Legambiente, dal Gruppo Abele alla Fondazione Teatro Valle, dai partiti della sinistra (Prc, Pdci, Sel, Azione civile, Italia dei Valori) ad Articolo 21 o Libertà e Giustizia. Dal palco potrebbe intervenire anche il sindaco di Lampedusa con cui, in ogni caso, ci sarà un collegamento. Ci sarà anche il nostro giornale che, con un apposito intervento, presenterà le centinaia di migliaia di firme raccolte dall’appello promosso a fine luglio (oggi siamo a quota 438.320). “Vogliamo arrivare alle 500mila e superarle” ha detto ieri il direttore del Fatto , Antonio Padellaro, intervenendo alla conferenza stampa. Quelle firme, spiega Padellaro, “non vogliamo lasciarle in un cassetto ma investirle”. Da qui la proposta di creare “un comitato rappresentativo della larga unità che si è creata intorno alla manifestazione” per portare ai presidenti di Camera e Senato le firme ma, soprattutto, per “esercitare una pressione democratica contro il cambiamento della Costituzione”.
L’iniziatica , dunque, punta a realizzare una “massa critica” di opposizione al governo. Rodotà contro Letta non utilizza parole gentili definendo “insincera” la sua difesa delle riforme istituzionali che, in realtà, con la modifica dell’articolo 138, puntano a “modificare la forma di governo”. Il contenuto di opposizione è chiaro, dunque, anche se le porte restano aperte per chiunque voglia partecipare. Del Pd hanno dato la loro adesione Pippo Civati e Sergio Cofferati ma Landini avverte: “È finito il tempo delle pacche sulle spalle, misureremo la coerenza tra le parole e i fatti”. Solo un accenno, invece, da parte di Rodotà al Movimento 5 Stelle: “Faranno quello che credono di fare, a ognuno le sue responsabilità”.
Se il senso della manifestazione è chiaramente politico non c’è spazio, però, per la fondazione di nuovi partiti. “Ce ne sono già troppi”, dice Landini. L’obiettivo, semmai, “è più ambizioso, creare un’altra politica, un’agenda fondata sulla Costituzione”. Rodotà lo spiega con gli esempi: “Il movimento per l’acqua ha vinto in nome della Costituzione e così anche la Fiom contro la Fiat. E don Ciotti invita sempre ad avere con sé la Bibbia e la Costituzione”. Nessuno vuole offrire il fianco a operazioni politiche e nemmeno intestarsele. La proposta che nascerà dal 12 ottobre sarà quella di dare continuità “alle varie forme di partecipazione nei territori” unendo quello che oggi rimane troppo frammentato .
Il tema , però, continua ad aleggiare. Lo si intuisce dalla meticolosità con cui Sandra Bonsanti spiega ai giornalisti che il 12 “valgono solo le cose che si udiranno dal palco e non il chiacchiericcio a lato della manifestazione”. Il problema non dipende solo dalle mire di questo o quel soggetto politico. L’attesa di un nuovo campo della sinistra, in realtà, la si può verificare parlando con coloro che si dicono interessati all’iniziativa ma che, temendo di rompere equilibri fragili, preferiscono non dichiarare nulla pubblicamente. È un tema concreto, che non sfugge nemmeno ai saggi, anche se al momento non è al-l’ordine del giorno.