20 ottobre 2013 ore 16:22 ALDA MERINI L’AFORISMA —mi sembra bellissimo, soprattutto “morire saturo di memorie” (se buone)—ma purtroppo non credo di aver capito…non capisco quasi tutto (“la realtà biblica”, poi !) a cominciare da cos’è “un aforisma” che possa essere inteso come sottile vendetta. Forse non so cos’è un aforisma: qualcuno (IL GENTILE NEMO, UNICO CHE OGNI TANTO APPARE) me lo vorrebbe dire? GRAZIE!
4 risposte a 20 ottobre 2013 ore 16:22 ALDA MERINI L’AFORISMA —mi sembra bellissimo, soprattutto “morire saturo di memorie” (se buone)—ma purtroppo non credo di aver capito…non capisco quasi tutto (“la realtà biblica”, poi !) a cominciare da cos’è “un aforisma” che possa essere inteso come sottile vendetta. Forse non so cos’è un aforisma: qualcuno (IL GENTILE NEMO, UNICO CHE OGNI TANTO APPARE) me lo vorrebbe dire? GRAZIE!
Credo che aforisma sia una breve sentenza di carattere pratico o morale. Gli “Aforismi” più famosi sono quelli di Ippocrate, che erano delle concise e indiscutibili prescrizioni mediche.La parola vorrebbe dire ” separazione” e quindi ” definizione”. Per quello che posso capire, la Merini forse ce l’ha con chi emette sentenze, verità irrevocabili. Per quanto riguarda la resa alla “realtà biblica” bisognerebbe chiederlo alla Merini; forse anche qui esprime la sua contrarietà a ” verità” assolute. Mah !
Mi pare che la Merini, con questo scritto, riconosca l’ impossibilità di comporre aforismi definitivi, perché rimangono il sogno di una vendetta sottile: racchiudere in pochissime parole il senso della vita, demolendo le illusioni o le ‘certezze’ ( che sono, poi, la stessa cosa ). Gli aforismi, per essere perfetti richiedono il genio, l’ ironia – la vendetta – ( in grado di smontare la presuntuosa e talvolta ridicola gravità delle persone e delle cosa ) ed essere sottilmente (un po’ ) come le ‘immagini’ bibliche ( icastiche ). Per tutte queste difficoltà, che rendono impossibile l’ aforisma perfetto, chi scrive aforismi ( che richiedono esperienze vaste di vita -memorie- e sogni) muore sconfitto, cioè senza avere raggiunto piena soddisfazione ( né davanti a dio, né davanti a se stesso né davanti al demonio ). Così che Montale – forse rassegnato- diceva “… Non domandarci la formula (aforisma) che mondi possa aprirti ….”.
MA COME SEI COLTO! MANNAGGIA! E intelligente, senza la cui…la cultura! DEVI INGAGGIARE UN CIMENTO DELL’ARMONIA E della DISARMONIA CON LA NOSTRA “STELLA TRECCANI” (NOSTRA DI CASA) DONATELLA D’IMPORZANO E RENDERCI PARTECIPI ppppppppppppppppppppffffffffffffffffffffff! ciao, grazie, per te la splendida Bologna, la tua piccola Parigi…grazie, chiara
Credo che aforisma sia una breve sentenza di carattere pratico o morale. Gli “Aforismi” più famosi sono quelli di Ippocrate, che erano delle concise e indiscutibili prescrizioni mediche.La parola vorrebbe dire ” separazione” e quindi ” definizione”. Per quello che posso capire, la Merini forse ce l’ha con chi emette sentenze, verità irrevocabili. Per quanto riguarda la resa alla “realtà biblica” bisognerebbe chiederlo alla Merini; forse anche qui esprime la sua contrarietà a ” verità” assolute. Mah !
Mi pare che la Merini, con questo scritto, riconosca l’ impossibilità di comporre aforismi definitivi, perché rimangono il sogno di una vendetta sottile: racchiudere in pochissime parole il senso della vita, demolendo le illusioni o le ‘certezze’ ( che sono, poi, la stessa cosa ). Gli aforismi, per essere perfetti richiedono il genio, l’ ironia – la vendetta – ( in grado di smontare la presuntuosa e talvolta ridicola gravità delle persone e delle cosa ) ed essere sottilmente (un po’ ) come le ‘immagini’ bibliche ( icastiche ). Per tutte queste difficoltà, che rendono impossibile l’ aforisma perfetto, chi scrive aforismi ( che richiedono esperienze vaste di vita -memorie- e sogni) muore sconfitto, cioè senza avere raggiunto piena soddisfazione ( né davanti a dio, né davanti a se stesso né davanti al demonio ). Così che Montale – forse rassegnato- diceva “… Non domandarci la formula (aforisma) che mondi possa aprirti ….”.
MA COME SEI COLTO! MANNAGGIA! E intelligente, senza la cui…la cultura! DEVI INGAGGIARE UN CIMENTO DELL’ARMONIA E della DISARMONIA CON LA NOSTRA “STELLA TRECCANI” (NOSTRA DI CASA) DONATELLA D’IMPORZANO E RENDERCI PARTECIPI ppppppppppppppppppppffffffffffffffffffffff! ciao, grazie, per te la splendida Bologna, la tua piccola Parigi…grazie, chiara
Grazie, cara Chiara, ma …. esageruma nen ….