30 novembre 2013 ore 05:02 UNA DONNA SA PARLARE CON IL NOSTRO CUORE E LA NOSTRA INTELLIGENZA, FOSSE ANCHE DI UN PEZZETTO DELLA VITA, IL SUO LINGUAGGIO E’ UNIVERSALE—-COME SEMPRE GRAZIE DEL DONO A NUOVOLABLOG

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Cuore di fuoco

by lunanuvola

 

(“A Letter To All Women Who Have Been Told To Quieten Down, Speak Softer and Be Less Angry”, di Mohadesa Najumi per The Feminist Wire, 29 novembre 2013, trad. Maria G. Di Rienzo. Mohadesa è una giovane studente femminista.)

Dedicato a mia madre, Kateryna, Hala, Kim, Gabby e Buonasahra.

Heart Fire

Cara donna a cui è stato detto di calmarti, di parlare a voce più bassa e di essere meno arrabbiata per tutta la tua vita, tu hai pensato che se parlavi meno, e in tono più sommesso, lui non avrebbe notato la rabbia trasudare dai tuoi polmoni sotto forma di parole.

Ti senti come il fuoco in un oceano. Per la maggior parte del tempo metti in questione te stessa. Ti chiedi se sei una delinquente che subisce un processo perché ha la bocca grande.

Ti chiedi se la tua voce è troppo alta, se sei troppo intransigente e se sei troppo dannatamente furiosa.

Ti è stato insegnato ad abbozzare, assorbire, e il retro del collo qualche volta ti fa male da quanto annuisci.

Ogni domanda che fai in classe comincia con “Scusate”.

Ti si fa sempre sentire come se tu stessi violando qualcosa con le tue opinioni, come se le tue parole fossero un fardello da portare.

Io ti conosco. Io so chi sei, so come ti senti e cosa passa per la tua mente intricata. Io sono te.

Ti è stato detto che la tua rabbia è controproducente. Che stai solo sprecando energie e che – questa è la parte che ti ferisce di più – tu hai troppa passione. Tu non riesci a capire come qualcuno possa avere troppa passione. Ti chiedi se a tuo fratello, ai tuoi colleghi e amici maschi, è stato mai detto che sono troppo appassionati.

Ricordi tua madre dirti di parlare meno, mentre tuo fratello domina la discussione a tavola. Lui, lo chiamano “sicuro di sé”, e te, ti chiamano “focosa”. Ti sei chiesta perché lui doveva essere l’oceano e tu dovevi essere il fuoco.

Hai fatto pratica del parlare dolcemente allo specchio, ma persino allora non riuscivi a riconoscerti nel riflesso e ti odiavi perché stavi tentando di cambiare. In questo modo troverai un uomo., hai detto a te stessa, Nessuno vuole una ragazza che è interamente fuoco.

Ti sei ripromessa di non arrabbiarti più tanto facilmente. Hai fissato un sorriso vacuo sulla tua faccia, ma non ci ha creduto neppure il tuo gatto. Ti sei data l’obiettivo di respirare e riflettere prima di dire qualsiasi cosa che suonasse “arrabbiata”. Non ha mai funzionato.

Un giorno hai incontrato un uomo che ha sorriso mentre alzavi la voce e ha guardato la tua lingua arrotolarsi nella bocca come se stesse guardando un’opera d’arte. Amava il tuo fuoco. Ma anche lui ha messo in questione che tu fossi ascoltata. Ti ha chiesto di essere meno rozza con sua madre e i suoi amici. Ogni tanto ti urla dietro. Ma, tu dici a te stessa che te lo meriti.

Nessuno può contenere la tua passione, la tua rabbia, la tua anima. Sono tue e ti adornano. Tu detesti doverle soffocare per chiunque.

La parte peggiore dell’essere meno arrabbiata è la fatica che ciò richiede. La rabbia è una residente fissa nel tuo corpo. Tutti gli anni in cui ha soppresso la tua sessualità per gli altri, i dubbi sul tuo corpo, la pressione da chiunque attorno a te affinché tu diventassi una versione minore di te stessa: come puoi NON essere arrabbiata?

Ci si aspettava da te che tu guardassi con occhi splendenti, mentre tuo padre piantava bombe a grappolo nel cuore di tua madre? Gli shrapnel ti hanno colpita duramente e tu hai pianto ogni volta in cui hai visto tua madre tremare all’ingiuria.

Il tuo insegnante, il leader della tua congregazione religiosa, tuo zio, tutti hanno detto che maneggiarti è troppo difficile. Come potrà mai tenere un marito con sé, con questo tipo di carattere?, hanno detto prendendoti in giro. Tu sei solo rimasta là ferma, a pensare come li avresti smentiti.

Tutte queste discussioni con uomini che insistono a dirti come stai esagerando.

Le infinite volte in cui ti hanno chiamata “teatrale”.

L’esclusione. La solitudine. L’isolamento.

Ma – il tuo spirito, il tuo fuoco, la tua rabbia, prevalgono sempre.

Alla donna a cui è stato detto di calmarsi, di parlare a voce più bassa e di essere meno arrabbiata per tutta la sua vita: tu sei il mio cuore in forma umana. Non vorrei vivere in un mondo in cui tu non esisti.

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