30 GENNAIO 2014 ORE 23:23 RICEVO DA CASA AFRICA E TEMO DI PUBBLICARE IN RITARDO, QUESTI FATTI -CHE SONO POI ALL’ORDINE DEL GIORNO- FATTI DI TALE CRUDELTA’ DIFFICILI DA “IMMAGINARE” NEL NOSTRO MONDO, ANCHE QUANDO LO CREDIAMO—LEGGETE ANCHE QUELLO AGGIUNTO AL FONDO DA CHIARA—

AVAAZ.org: The World in Action

CHE PORTA A LIVELLO MONDIALE

LA VOCE DEI CITTADINE NELLE STANZE DELLA
POLITICA—ISCRIZIONE GRATIS

 

 

 

 

Marocco, si suicidò perché costretta a sposare il suo stupratore. Petizione a sostegno dell’abrogazione della legge.

 

 

mentre la vita di giovani donne continuava ad essere stroncata:  [Nasma Naqash cracks a faint smile during her video testimony with Febrayer. Image taken from screenshot of Youtube video.]

Nasma Naqash cracks a faint smile during her video testimony…

 

 

AMINA IN TAPPE DIVERSE DELLA SUA VITA E DELLA SUA MORTE

 


 

 

 

 

 

la madre di AMINA

 

 

LA FAMIGLIA DI AMINA

 

Finalmente sembra che le cose si stiano muovendo nella giusta direzione, e la Commissione Giustizia ha finalmente stralciato la parte più problematica della norma passando la legge alla Camera bassa affinché prenda una decisione: se si arriverà al voto, è molto probabile che il Marocco avrà una nuova legge e Amina potrà finalmente in qualche modo avere giustizia. Il voto è il primo passo fondamentale per quella vera riforma per cui i gruppi di donne in Marocco hanno lottato a lungo. Facciamo in modo che si arrivi a una decisione sulla legge 475 affinché questa cominci a proteggere le donne e smetta di calpestarle:

http://www.avaaz.org/it/forced_to_marry_her_rapist_f/?brYWbcb&v=33962

 

 

 

 

 

Dall’Afghanistan all’India fino al Giappone e al Kenya, in quanto membri di Avaaz abbiamo usato la nostra forza collettiva per sostenere i popoli in tutto il mondo nella lotta per i diritti delle donne. Oggi possiamo mobilitarci dalla parte di Amina Filali e fare sì che la conclusione della sua storia terribile possa accendere una speranza.

Con speranza e determinazione,

Dalia, Antonia, Emma, Marie, Rewan, Alex, Ricken e tutto il team di Avaaz

 

 

PS: Molte delle campagne di Avaaz sono lanciate dai membri della nostra comunità! Lancia ora la tua e vinci su temi di ogni tipo a livello locale, nazionale o globale: http://www.avaaz.org/it/petition/start_a_petition/?bgMYedb&v=23917

Ulteriori informazioni

Marocco, proposta abolizione di ‘matrimonio riparatore’ dopo stupri (La Presse)
http://www.lapresse.it/mondo/europa/marocco-proposta-abolizione-di-matrimonio-riparatore-dopo-stupri-1.442103

Marocco: annullare le leggi contro le donne (Amnesty International)
http://www.amnesty.it/Marocco-annullare-leggi-contro-donne

Marocco, costretta a sposare il suo stupratore (La Stampa)
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/vociglobali/grubrica.asp?ID_blog=286&ID_articolo=524&ID_sezione=654

Marocco: suicida dopo nozze con stupratore, proteste a Rabat (Ansa)
http://ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/cronaca/2012/03/17/visualizza_new.html_133748440.html

Il report di Global Rights sulla violenza contro le donne in Marocco – in inglese
http://www.globalrights.org/site/DocServer/2011-10-14_Final_Shadow_Report_to_CAT.pdf?docID=12983

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NOTA DI CHIARA:

MARIAN UN’ADOLESCENTE MARTIRE (FONTE AGENZIA FIDES—OPERE MISSIONARIE CATTOLICHE DAL 1927)—2 LUGLIO 2013

 

Si chiamava Mariam, era una 15enne cristiana di Qusair, città del governatorato di Homs, 35 km a sud del capoluogo. La città, che era diventata roccaforte dei ribelli siriani, è stata riconquistata dalle truppe dell’esercito regolare agli inizi di giugno. La storia di Mariam – pervenuta a Fides tramite il racconto di due sacerdoti cattolici – è segno della brutalità del conflitto e della estrema vulnerabilità delle minoranze religiose. La famiglia di Mariam era in città quando miliziani legati al gruppo jihadista “Jabhat al-Nusra” l’hanno conquistata e occupata. Mentre la sua famiglia è riuscita a fuggire, Mariam è stata presa e obbligata a un matrimonio islamico.
Fonti di Fides ricordano che, attraverso i social network, era stata diffusa in Siria la fatwa emessa da Yasir al-Ajlawni – uno sheikh salafita di origine giordana, residente a Damasco – che dichiarava lecito per gli oppositori del regime di Bashar al-Assad lo stupro perpetrato ai danni di “qualunque donna siriana non sunnita”. Secondo la fatwa catturare e violentare donne alawite o cristiane non sarebbe contrario ai precetti dell’islam.
Il comandate del battaglione “Jabhat al-Nusra” a Qusair ha preso Mariam, l’ha sposata e violentata. Poi l’ha ripudiata. Il giorno seguente la giovane è stata costretta a nozze islamiche con un altro militante. Anche questi l’ha violentata e poi ripudiata. La stessa dinamica si è ripetuta per 15 giorni, e Mariam è stata stuprata da 15 uomini diversi. Questo l’ha destabilizzata psicologicamente e l’ha resa insana di mente. Mariam, divenuta instabile mentalmente, alla fine è stata uccisa.
“Queste atrocità non sono raccontate da nessuna Commissione internazionale”, dicono a Fides due sacerdoti greco-cattolici, p. Issam e p. Elias da poco ritornati in città. I due stanno raccogliendo il pianto e le lamentale di numerose famiglie. “Chi farà qualcosa per proteggere i civili, i più vulnerabili?”, chiedono sconsolati. Come riferito a Fides, i due hanno appena celebrato una santa Messa per consacrare nuovamente la chiesa cattolica di Sant’Elia a Qusair. La chiesa era stata saccheggiata e profanata dai guerriglieri, ed era divenuta base logistica e residenziale per gruppi di ribelli.


 


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