« Così ho tentato senza pudore e senza gusto dell’orrore di mettere in scena momenti in cui la ragazza, tanto ragionevole e intelligente peraltro, si abbandona ad attività interiori esteriori che di solito sono segrete perché (secondo il parere di un illustre psichiatra) chi le ha provate non può ricordarle, chi non le ha provate non può immaginarle, e chi le sta provando non può trascriverle. » |
Nel 1996, ormai più che settantenne, Ottiero Ottieri termina la sua vasta produzione letteraria con Il poema osceno (1996), un oceanico poema di centinaia di pagine sul tema della sessualità, costante della poetica di Ottieri che nelle opere precedenti era soprattutto letta in una chiave di disagio psicanalitico (“Il campo di concentrazione“), e che infine diventa appunto invece un senile ma vivace e provocatorio torrenziale omaggio in versi ai rapporti carnali.
BLOG DI OTTIERO OTTIERI
«Dal fascismo adolescenziale all’antifascismo il più accanito, dall’industria e dall’osservazione complice dell’esperienza operaia, al set, al jet set, alla clinica e all’amore.
Voleva essere un sindacalista playboy.
Sull’industria il libro più noto è Donnarumma all’assalto.
Sul set L’impagliatore di sedie, sul jet set I divini mondani,
Sulla malattia morale L’irrealtà quotidiana e in versi, o meglio in cadenze, La corda corta.
Sull’amore, I due amori e Vi amo.
È un bipolare, vale a dire che dalla sua depressione zampillano euforie pericolose, perché scavano la fossa alla prossima, dolorississima caduta.
È un bipolare secondo Cassano, ossessivo e compulsivo.
Secondo lo psicoanalista Zapparoli, non tollera il piacere, ha bisogno della continuità della sofferenza.
Non può scrivere, vivere se non si intossica: alcol, sigarette, tè forte, caffè. Esistenza malsana.
Il suo pancreas comincia a risentirne. Che muoia presto? Sotto l’ansia permanente saltano le valvole della macchina meravigliosa. Lei ha un terrore della morte, direbbe Zapparoli, a Milano. Le allungo una buona vita, dice, a Pisa, Cassano.»…
Per leggere di lui, trovate sul suo sito sia interviste che la biografia redatta dalla figlia.