ORE 07:03 ANITA MALAVASI : ” IL SERGENTE MAGGIORE LAILA “—IN BATTAGLIA CHE —SE LEGGETE- HA CONTINUATO LA RESISTENZA DOPO LA LIBERAZIONE PRIMA DI TUTTO TRA LE DONNE, DIREI, NELLE ISTITUZIONI, NEL SINDACATO, NELL’ANPI—-tutto non ci sta, dovete leggere! E NELL’AMORE, SE VEDETE

 

 

 

 

 

 

 

 

Montemaggio Marzo 2012
Era un mondo maschilista. Soltanto tra i partigiani la donna aveva diritti, era un compagno di lotta. La Resistenza ci ha fatto capire che nella società potevamo occupare un posto diverso. I diritti paritari garantiti dalla Costituzione non sono stati un regalo, ma una conquista e un riconoscimento per ciò che le donne hanno fatto nella guerra di Liberazione.
Anita Malavasi “Laila”

 

1921-2011

 

UNA BREVE BIOGRAFIA DEL SERGENTE “LAILA”—A CHI INTERESSA

http://www.anpi.it/donne-e-uomini/anita-malavasi-laila/

 

 

ANPI Associazione Nazionale Partigiani d'Italia

 

 

 

 

Anita Malavasi “Laila”

Emilia Romagna Nata a Quattro Castella (Reggio Emilia) il 21 maggio 1921, deceduta a Reggio Emilia il 28 novembre 2011, dirigente della CGIL e dell’ANPI. 

Subito dopo l’8 settembre 1943, Anita entra nella Resistenza, prima come staffetta incaricata di trasportare armi dalla città all’Appennino poi, dal 2 gennaio 1945, nella 144ª Brigata Garibaldi “Antonio Gramsci”.

Col nome di battaglia “Laila”, dimostra tale coraggio e capacità strategiche da divenire Comandante di distaccamento, un ruolo ricoperto da pochissime donne nella Lotta partigiana (alla fine della guerra le sarà riconosciuto il grado di sergente maggiore).

Tra le fondatrici dei “Gruppi di difesa della Donna”, dopo la Liberazione, Anita Malavasi è eletta per dieci anni, ‘60 al ‘70, consigliere comunale a Reggio Emilia.

Molto impegnata nell’attività sindacale, è stata Segretario provinciale del settore tessile della CGIL, responsabile della Commissione femminile e ai vertici locali della Federbraccianti e della Federmezzadri. Per anni e anni, “Laila” è stata fortemente attiva nell’ANPI, in qualità di componente il Consiglio nazionale e del Coordinamento femminile, e ha collaborato con l’Istoreto nella promozione dei viaggi della memoria.

 

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