19:45 — EDGAR MORIN —IL GRANDE INTELLETTUALE FRANCESE —CHE TRA L’ALTRO, CI HA FORNITO ALCUNI STRUMENTI INTELLETTUALI PER “CAPIRE QUESTO MONDO FOLLE DOPO LA GLOBALIZZAZIONE” —E’ STATO CHIAMATO AL CONVEGNO DELLA CASA EDITRICE ERIKSON A RIMINI DEDICATO ” ALLA QUALITA’ DELL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA E SOCIALE “

Edgar Morin al Convegno Erickson: «Terrorismo Isis si ferma con la pace in Medio Oriente»

Davanti a 5.000 insegnanti, all’indomani degli attentati di Parigi, il filosofo francese Edgar Morin ha ribadito come «l’insegnamento della diversità delle religioni sia fondamentale per favorire l’integrazione».

 

Rimini, 15 novembre 2015 – «Il terrorismo si sviluppa come un fuoco a partire dal Medio Oriente e il fuoco è come un cancro che fa metastasi sul pianeta. Viviamo nel luogo del cancro e abbiamo il compito di imporre la pace a tutti i componenti di questa guerra civile e internazionale per isolare il fanatismo dell’Isis e del Califfato», con queste parole l’intellettuale francese Edgar Morin è intervenuto all’indomani degli attentati di Parigi al 10° Convegno Erickson “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale” organizzato al Palacongressi di Rimini.

 

 

Morin

Edgar Morin, nasce a Parigi l’8 luglio 1921-Il suo vero nome è Edgar Nahoum: la famiglia, è ebrea safardita (di origini livornesi); perde la madre a 10 anni; il padre è commerciante a Salonicco. Si lega al Socialismo ai tempi del Fronte Popolare Francese (al governo nel 1936-1938 / Léom Blum presidente) e durante “La guerra civile spagnola” (1936-1939)-Nel 1940, quando i Tedeschi invadono la Francia, si rifugia a Tolosa dove si dedica agli esuli e studia il marxismo. Nel ’42 entra nella Resistenza con il nome di  MORIN , che poi preferirà al suo. Nel 1941 entra nel PCF e si sposa. A Parigi, lavora al PCF, ma per le sue posizioni anti-staliniste, i rapporti traballano finché nel 1951 è espulso dal partito.Nel 1955 anima un comitato contro la guerra di Algeria….(wiki, a chi interessasse: è uno degli intellettuali del Novecento più importanti in quanto capace di aprire orizzonti come il pensiero complesso (anche con questo brutto è una cosa semplice, si capisce… se non puntiamo alle vette!.). Lavorasempre da militante della Resistenza, cioè la teoria e la prassi sono sempre interligati in interscambio, perciò ad ogni sua scoperta teorica segue un’inizativa… Non è mai stato apprezzato dal mondo accademico francese…)

 

Quello che segue è il suo intervento al Convegno a Rimini—L’abbiamo preferito all’articolo pubblicato ieri da Rep. pp. 1-64

«Se non siamo capaci di imporre la pace, tutto continuerà così e si aggraverà in maniera permanente.È un peccato che la Francia, che non ha il ruolo di fare la riconciliazione tra le diverse forze per imporre la pace, rivendichi l’eliminazione di Bashar Al Assad, con la morte e la sofferenza di tante persone. Come prima cosa ci vuole la pace. Bisogna fermare il massacro» ha affermato il filosofo .
Davanti a una platea composta da 5.000 insegnanti arrivati da tutta Italia, Edgar Morin ha sottolineato come l’insegnamento e l’educazione abbiano un ruolo decisivo per creare una società integrata. «Nell’insegnamento bisognerebbe introdurre la conoscenza delle religioni, non della religione. Si deve insegnare la diversità delle religioni», ha affermato. «Per favorire l’integrazione è fondamentale insegnare che la multiculturalità fa parte della nostra storia. Mostrare, ad esempio, che l’Italia è una nazione multiculturale, fatta da popoli diversi: siciliani, piemontesi, trentini. Tutti questi popoli si sono integrati dopo l’unità italiana, ma non ancora totalmente. L’Italia, così come la Francia e la Spagna, non ha una razza unica. E’ frutto dell’integrazione di popoli originariamente totalmente diversi».  

L’intervento del grande pensatore francese, classe 1921, si è ovviamente concentrato sul terrorismo alla luce degli attacchi avvenuti venerdì notte a Parigi. «Il terrorismo è un’idea pazza, un’ideologia, un’allucinazione, una follia. Le Brigate Rosse, le Brigate Nere erano guidate da un’allucinazione. Ho conosciuto amici delle Brigate Rosse che quando hanno capito che era una follia si sono trasformate. Dopo il terrorismo può tornare la coscienza». «Non sono nati terroristi – ha detto – così come non lo sono nati i terroristi islamici. Sentono di dover fare un servizio in nome di Dio e bisogna iniziare a far capire loro che è una follia. Dobbiamo aiutare questa gente affinché prevalga la coscienza e questa è anche una missione dell’insegnamento, dell’educazione».

La pace deve essere l’obiettivo comune, secondo Morin. «La finalità deve essere la pace. Dobbiamo costruire la pace in Medio Oriente per far nascere una confederazione dove ci sia libertà religiosa. Se abbiamo questa finalità, allora sarà possibile creare una coalizione internazionale che imponga la pace, togliendo alla fonte la forza del terrorismo e dell’orrore che stiamo vivendo. La pace – ha concluso – è una missione vitale per tutta l’umanità».

 

 

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1 risposta a 19:45 — EDGAR MORIN —IL GRANDE INTELLETTUALE FRANCESE —CHE TRA L’ALTRO, CI HA FORNITO ALCUNI STRUMENTI INTELLETTUALI PER “CAPIRE QUESTO MONDO FOLLE DOPO LA GLOBALIZZAZIONE” —E’ STATO CHIAMATO AL CONVEGNO DELLA CASA EDITRICE ERIKSON A RIMINI DEDICATO ” ALLA QUALITA’ DELL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA E SOCIALE “

  1. Donatella scrive:

    Parole sante! Del resto fare la guerra in nome di Dio è di per se’ una bestemmia, chiunque la faccia. Giusto difendersi, ma tenere aperte le vie della ragione. Sarebbe bello che il summit di Parigi per l’ambiente andasse nel verso della pace tra uomo e natura. Almeno iniziare davvero, al di là dello spettacolo.

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