CIU’ IN LA’ GHE ATAPAU! Tutto pensavamo, tra le disgrazie quotidiane, meno che finire in blu il 25 aprile!

 

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https://ilmanifesto.it/la-meglio-milano-sfila-in-rosso-il-pd-in-blu/

 

 

POLITICA

La meglio Milano sfila in rosso, il Pd in blu

25 aprile. Manifestazione molto partecipata, con tanti giovani lontani dalla parata istituzionale. Lo spezzone dei democratici si traveste da «patrioti europei», strizzando l’occhio a Macron

Milano 25 aprile 2017

Buona la 72esima. Decine e decine di migliaia di persone. Una lunga teoria di spezzoni distanti e auto riferiti perché ormai la memoria condivisa non basta più. Anche se antifascista. Non un corteo solo, ma cinque, anche dieci. Cominciamo con lo scoop che si auto avvera: la contestazione alla brigata ebraica, con annessi amici di Israele. Alle 15,17 si accendono i riflettori, la notizia è sempre in piazza San Babila. Ci sono più giornalisti che contestatori con la bandiera della Palestina. Sono tre minuti di fischi e insulti – si dice «attimi di tensione» – poi tanti saluti e arrivederci alla prossima.

LA FESTA POPOLARE più bella, almeno a Milano, anche se a tratti sembra un pranzo di natale in una famiglia dove ci si saluta a malapena, quest’anno è cominciata al mattino. Al cimitero Maggiore, dove centinaia di cittadini hanno portato garofani rossi in omaggio ai partigiani milanesi. Nello stesso luogo, entrando alla spicciolata per il divieto di parata imposto dalla questura, si sono ritrovati trenta fascisti per commemorare i repubblichini.
Però la vera novità del corteo, inutile girarci attorno nella speranza che sia un abbaglio, è lo spettacolo da circo equestre messo in piedi dallo spezzone del Pd per dare senso a una presenza che si fa sempre più imbarazzante nella piazza storica della sinistra italiana. Si sono pittati tutti di blu sventolando le bandierine dell’Europa con indosso la t-shirt «patrioti europei», con servizio d’ordine in giallo canarino e colonna sonora in evidente stato confusionale: la Marsigliese, in un sussulto di macronizzazione (conosceranno il testo poco centrista?), l’Inno di Mameli (dovrebbero conoscerlo) e Heroes di Bowie (tenerezza).
L’esibizione di tanta enfasi europeista ai nastri di partenza ha agitato i militanti del centro sociale Cantiere, presenti in piazza con molti rifugiati («Nessuno è illegale»): il quasi contatto è stato disinnescato tra insulti e spinte, protestavano contro la legge Minniti-Orlando sull’immigrazione.

 

2 MILANO OPERAI LAPRESSE 9

 FOTO IN GRANDE (SI SPERA!)

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CHIUDIAMO con due piacevoli sorprese. La prima è dove lo scarto con la parte più istituzionale della manifestazione si fa evidente. Laggiù in fondo. Qui l’età media si abbassa, i centri sociali ci sono ma non sono più gli unici titolari delle nuove generazioni che non ci stanno, nuove sigle si moltiplicano, nuove identità si solidificano, bandiere mai viste, circolano giornali di carta, c’è un’aria vintage di «comunismi» adolescenti declinati in forme inedite ancora da indagare. La seconda sorpresa invece è sul palco. Si chiama Beppe Sala, il sindaco. Celebra solennemente il 25 aprile e lo fa per lanciare un’altra data, il 20 maggio: «Milano senza muri», vuole fare come a Barcellona. «La Liberazione non è mai finita e oggi noi pensiamo che Liberazione è vincere la paura del nuovo, dell’incontro con chi viene da lontano. Tolleranza, apertura e condivisone sono valori fondanti di questa nuova stagione, valori che affrontiamo con forza contro la paura, l’odio e la separazione. L’accoglienza è un dovere prima di tutto umano che non prevede l’indulgenza verso i terroristi». Il tema è delicato, speriamo che il sindaco (e gli assessori del Pd) abbiano il coraggio di affrontarlo non limitandosi ad organizzare un’allegra sgambata all’insegna dell’accoglienza, senza mettere in discussione le politiche sull’immigrazione del governo di riferimento.

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7 risposte a CIU’ IN LA’ GHE ATAPAU! Tutto pensavamo, tra le disgrazie quotidiane, meno che finire in blu il 25 aprile!

  1. roberto scrive:

    purtroppo tutto vero. Ma bravo il Sala, anch’io spero che non siano solo parole.
    Ultimamente mi sono abituato a sentire tante parole non corrispondenti a fatti, ahimè.

    • Chiara Salvini scrive:

      Non sei l’unico, caro Roberto! Oggi, su YouTube cercavo il discorso di Mussolini quando ha assunto in Parlamento la colpa del delitto Matteotti; non l’ho trovato, ne ho sentito un altro, e mi son detta: ” Ecco da chi hanno imparato a parlare a vuoto i nostri parlamentari! “

  2. nemo scrive:

    Comunque, ricordiamoci della Liberazione dai nazisti e dai fascisti, di quell’ indimenticabile 25 Aprile (per chi c’era …. e si è sentito leggero e libero anche dalla paura)

  3. roberto scrive:

    ricordo poco di quel giorno: avevo un po’ meno di due anni 🙂
    Comunque, con nonno anarchico e padre comunista (da prima del ’40) ne ho sentito parlare…

    Chiara: i nostri “”attuali” parlamentari: quelli buoni sono morti tutti, purtroppo, anche se è un fatto naturale.

  4. roberto scrive:

    Comunque, Nemo, ha ragione.

  5. .Donatella.. scrive:

    I nuovi slogan politici, stando ai ” blu”, sono: “Nel blu dipinto di blu”, “Le mille bolle blu”, “Il cielo è sempre più blu”: si disperdono felici nel blu e finalmente non se ne parla più. Un finale futurista.

  6. .Donatella.. scrive:

    Dare il blu, almeno nella mia famiglia, voleva dire licenziare, interrompere i rapporti: forse al corteo del 25 aprile a Milano una parte della ” Sinistra”, si è data da sola il blu.

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