Maria Occhipinti (Ragusa, 29 luglio 1921 – Roma, 20 agosto 1996) è stata un’attivista e scrittrice italiana.
Fu una delle leader del composito movimento Non si parte! di Ragusa, che unì antimilitaristi, fascisti e separatisti contro gli arruolamenti forzati per combattere contro i repubblichini[1]. A Ragusa il 4 gennaio del 1945, allo scopo di far fuggire un gruppo di concittadini rastrellati dai carabinieri non esitò a stendersi sulla strada per bloccare il mezzo su cui venivano trasportate queste giovani reclute, pur essendo al quinto mese di gravidanza.[2] Il suo gesto diede inizio ad una insurrezione, con l’esercito cobelligerante italiano che sparò sulla folla, uccidendo un ragazzo e un sagrestano. La rivolta fu domata soltanto il successivo 8 gennaio. Maria venne arrestata, assieme ad un congruo numero di suoi concittadini, e processata come istigatrice della sommossa. Fu l’unica donna ad essere condannata e partorì in carcere dalle suore benedettine di Palermo. La rivolta del “Non si parte” si estese anche a Comiso, a Modica e a Vittoria.
Scontata la condanna al confino a Ustica, iniziò a viaggiare e si stabilì prima a Napoli passando poi a Ravenna, Sanremo, Roma e Milano. Da aderente al PCI, si avvicinò a posizioni anarchiche.[3] Si trasferì poi in Svizzera, dove da autodidatta scrisse nel 1957 la sua autobiografia, Una donna di Ragusa con la quale, ripubblicato da Feltrinelli, vinse il Premio Brancati nel 1976, prima di iniziare una peregrinazione per diversi stati esteri che la videro soggiornare in Marocco, Francia, Canada e Stati Uniti, prima di far ritorno in Italia nel 1973 stabilendosi a Roma.
Qui ricominciò a scrivere occupandosi di questioni sociologiche, mettendo in luce lo sfruttamento dei lavoratori domestici da parte dei loro datori di retribuzione borghesi, e si avvicinò agli ambienti anarchici romani.
Nel 2013 esce il documentario “Con quella faccia da straniera. Il viaggio di Maria Occhipinti”, di Luca Scivoletto, [4] interamente dedicato alla sua vita, che vede fra l’altro la partecipazione della figlia Marilena e della sorella Rosa. Il documentario è stato presentato in anteprima internazionale al Bif&st – Bari International Film Festival.
Opere
- Una donna di Ragusa, Landi, 1957.
- Una donna di Ragusa, Feltrinelli, Milano, 1976.
- Il carrubo ed altri racconti, Sellerio Editore, Palermo, 1993.
- Una donna libera, Sellerio Editore, Palermo, 2004.
Ariella Rossi ha aggiunto 4 nuove foto.
29 MAGGIO 1921 nasceva MARIA OCCHIPINTI
«Le cartoline precetto che ordinavano ai giovani dai venti ai trent’anni di presentarsi ai distretti cominciarono ad arrivare in Sicilia tra la fine di novembre e i primi di dicembre del 1944. […] Quando i carabinieri presero a rastrellare i renitenti casa per casa, ci furono tumulti, scontri a fuoco, incendi dei municipi, occupazioni di interi paesi».
Già dalla primavera, più volte, le forze dell’ordine avevano aggredito assembramenti…