DONATELLA D’IMPORZANO
A proposito di bellezza, ieri abbiamo visto un film molto bello, su TV2000, che è la televisione del Vaticano ( fatta egregiamente). Il titolo è “Tangerines-mandarini”.
Siamo nel 1992 in Georgia, dove si sta svolgendo una guerra feroce con la repubblica secessionista di Abcasia. La divisione è anche culturale e affonda le sue radici nella storia: da una parte i georgiani cristiani, dall’altra gli abcasi musulmani. Ivo, anziano estone in esilio, si prende cura della piantagione di mandarini insieme al compatriota Margus, che desidera fare un ultimo raccolto prima di tornarsene in patria. I due non prendono parte alla guerra, ma la guerra arriva anche nella loro campagna sperduta: un combattimento tra opposte fazioni lascia sul terreno numerosi morti, tutti giovanissimi. Solo due sono i sopravvissuti, nemici tra loro, che Ivo riesce a strappare alla morte. La saggezza , l’umanità, la lucidità e l’ironia di Ivo riusciranno a smorzare l’odio che inizialmente c’è tra i due nemici, che riconosceranno fino in fondo la propria e l’altrui comune umanità contro la scelleratezza e la bestialità della guerra. Il film, che tratta di temi così seri e tremendi, è svolto con una certa leggerezza di tono, che fa risaltare , grazie all’intelligenza e all’umanità del protagonista, l’assurdità, il dolore, persino l’allegria di certe situazioni paradossali. La raccolta dei mandarini che si deve fare anche durante la guerra perché sarebbe peccato lasciarli andare a male è il tentativo, coraggiosamente riuscito, di salvaguardare quella parte di buono che c’è nell’animo umano e che va coltivata malgrado tutto. La guerra continuerà con le sue atrocità e con la negazione della ragione, ma sappiamo che c’è la possibilità di opporvisi, con umanità ed intelligenza.
Il film,il cui titolo originale è “Tangerines”, prodotto da Estonia e Georgia nel 2013, è diretto da Zaza Urushadze. Interpreti ( bravissimi):Lembit Ulfsak, Giorgi Nakashidze, Elmo Nùganen. L’opera è stata candidata all’Oscar nel 2015 per il miglior film straniero.