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Mirko Sannini : ” L’integrazione spiegata ai ragazzi “
“””… < La mamma che nell’attesa di un corso in palestra ‘spiega’ al compagno del proprio figlio (tunisino nato in Italia da genitori stranieri) il perché, secondo lei, ora ci sia la necessità di bloccare ogni tipo di immigrazione nel nostro Paese, è il simbolo di come la paura abbia prevaricato la ragione. Mi ha colpito quando voleva fargli capire che secondo lei i connazionali del bambino sono ‘troppi’. Ai nostri figli va spiegata l’integrazione, come soluzione ai problemi derivanti dalla mala gestione dei flussi migratori. Vanno insegnati i valori dell’umanità e quelli su cui è stata fondata l’Europa. Poi che l’Europa abbia smesso di fare l’Europa, è un altro discorso che non affronteremo ora. Non va insegnata la paura della chiusura che porta solo a scontri sociali e guerre tra poveri >. …”””
lettera a La Repubblica di Mercoledì 27 Giugno 2018
Alessandra V. : ” Io, il bigliettaio e il tassista “
“””… < 24 Giugno a Cesena. Sono in stazione, faccio il biglietto allo sportello, ma una signora di origini africane invece di aspettare il suo turno mi si affianca. Le chiedo se ha urgenza, mi risponde di sì, non avendo io fretta chiedo al bigliettaio di servirla. Appena si allontana il distinto bigliettaio mi dice: ‘Sono molto democratico, riaprirei i forni crematori‘. 25 Giugno, sempre a Cesena. Salgo in taxi, si avvicina un uomo di origini straniere e mi chiede soldi. Appena partiamo il giovane tassista mi dice: ‘Li ammazzerei tutti‘. Né con l’uno né con l’altro sono stata zitta, ho reagito a parole, in modo pacato, ma deciso. Il bigliettaio ha detto una frase di circostanza, il tassista si è maldestramente giustificato. Questi episodi di stampo nazifascista sono davvero sconvolgenti >.
Lettera a la Repubblica di Mercoledì 27 Giugno 2018
Alievski Musli: ” Noi rom che lottiamo per gli oppressi “
“””… < Caro Salvini, noi rom, purtroppo, siamo abituati ai trattamenti ‘speciali’ come quello che vuole destinarci. Non esiste etnia più discriminata di noi e non mi sorprende che voglia censirci, ci ha provato anche il suo predecessore Maroni. Mi spiace per lei, ma io son ben lontano dal suo stereotipo di rom, mi batto per i diritti di chi fugge alla ricerca di una vita migliore. Le sembrerà strano ma ci sono anche rom attivi nell’associazionismo e nel volontariato, che lottano per dare un futuro equo a chi pensa di non averlo. Lei urla ‘prima gli italiani’, io dico ‘prima gli oppressi’. Non abbandonerò il Paese, perché è qui che sono cresciuto ed è qui che voglio che cresca mio figlio. Starò qui a battermi per un’Italia più equa e solidale, possibilmente senza ministri razzisti >.
( lettera a la Repubblica di Domenica 24 Giugno 2018 )