ANSA.IT 30-12-2018
Fattoria sociale nel Comasco, di orto e cavalli si occupano giovani disabili
Il progetto ha un unico obiettivo: l’autonomia e la formazione lavorativa di ragazzi affetti da sindrome di Down, da ritardo mentale o da autismo
Agnese Malatesta
Progetto Green Smiles
La fattoria sociale La Cavallina
La fattoria sociale La Cavallina
La fattoria dei coniugi Ambrogio ed Elisabetta, in provincia di Como, ha degli insoliti ‘lavoranti’. Degli animali e dell’orto, infatti, si prendono cura giovani con disabilità, oltre a qualche anziano. Poca esperienza e competenza per il lavoro nei campi ma tanta passione ed entusiasmo per la vita all’aperto con annessa un’opportunità di formazione. E’ quanto avviene alla fattoria sociale La Cavallina, che dal 2015 è luogo di sperimentazione di un progetto, il “Green Smiles”, che ha un unico obiettivo: l’autonomia e la formazione lavorativa di ragazzi, giovani e meno giovani (il più giovane ha 18, il più anziano 40), affetti da sindrome di Down, da ritardo mentale o da autismo.
Una ventina i ragazzi che da lunedì al venerdì si ritrovano a ‘La Cavallina’ e si occupano di cavalli e di animali domestici, di ortaggi che piantano, coltivano e poi raccolgono. “Con queste attività, tutte all’aperto – spiega Ambrogio Alberio – i ragazzi stanno bene. Sono soddisfatti di quello che fanno, imparano a rapportarsi con gli altri ed imparano anche un mestiere, ognuno potenziando le proprie risorse e possibilità. Per noi è un bilancio molto positivo, soprattutto sul piano umano. Ci colpisce sempre la loro contentezza nel portare a termine i compiti assegnati, nel vedere il ciclo di un ortaggio che arriva in tavola, nell’essere in grado di gestire, ad esempio, le briglie dei cavalli”.
I giovani vivono con le loro famiglie ed ogni giorno sono sul posto di lavoro: ad accompagnarli un pullmino gestito da una cooperativa, ‘Il Granello’. I compiti da fare sono quelli tipici di una fattoria; qui ci sono cavalli e animali domestici, l’orto biologico, il giardino; 18 ettari di terreno a Guanzate (provincia di Como), in parte coltivata e in parte boscata; poi stalle e fienile, spazi dove svolgere le mansioni del giorno. Un centinaio finora i ragazzi, più o meno giovani, più o meno costanti, che sono passati qui, che hanno fatto un’esperienza sul campo.
L’idea della fattoria sociale è stata di Elisabetta che in attività lavorative precedenti si era occupata di persone disabili, ed è realizzata nell’ambito delle iniziative della Regione Lombardia (la fattoria è iscritta all’albo regionale delle realtà dell’agricoltura sociale). E poi, una rete articolata di collaboratori che arricchisce il progetto e le attività del territorio. Fra questi, la cooperativa ‘Il Granello’ di Cislago, il comune di Guanzate, la scuola di agraria ‘Minoprio’ di Como.
“E’ evidente – prosegue Ambrogio – che quanto fanno qui, accresce nei ragazzi l’autostima e la maturità. A loro è richiesta responsabilità e consapevolezza. Così si alimenta l’autonomia. Aiuta il contesto rurale, lo stare nella natura, quindi un clima tranquillo dove i ritmi sono sereni, per niente frenetici. C’è leggerezza e non mancano i momenti ludici. Infine, la vicinanza agli animali, che non giudicano, e con i quali si rapportano serenamente, danno un altro importante contributo alla crescita”.
Dal prossimo febbraio, il progetto si arricchisce del coinvolgimento di studenti, minorenni e con disabilità, della scuola ‘Minoprio’ che potranno sperimentare nella fattoria percorsi di studio teorico e pratico.
open day alla Scuola Minoprio della Fondazione Minoprio
fondazione Minoprio