Villa I Tatti si trova in via Vincigliata 26 a Firenze, vicina al confine comunale con Fiesole. Già residenza dello storico dell’arte Bernard Berenson, la villa, con l’annessa biblioteca e la collezione d’arte, fu da quest’ultimo destinata con un lascito in favore dell’Università Harvard, che vi insediò il The Harvard Center for Italian Renaissance Studies, centro di ricerca sul Rinascimento italiano.
Villa I Tatti, facciata ovest
Bernard Berenson a «I Tatti», nel 1911
Paola Severi Michelangeli(discussione | contributi)
BERNARD E MARY BERENSON
Bernard Berenson, nato Bernhard Valvrojenski (Butrimonys, Lituania, 1865 – Fiesole, 1959), è stato uno storico dell’arte statunitense. Specializzato nel Rinascimento, divenne un’autorità incontrastata nell’attribuzione delle opere, nel tempo in cui queste attrassero l’attenzione dei grandi collezionisti statunitensi. I suoi giudizi all’epoca godettero di vasta e incontestata influenza. Il suo libro I pittori italiani del Rinascimento fu un bestseller internazionale. Si ritiene che la moglie Mary abbia dato un contributo notevole a varie sue opere.
Bernhard Valvrojenski nacque nel 1865 da una famiglia ebrea a Butrimonys nel Governatorato di Vilna, Lituania, allora nell’Impero Russo. Il padre Alberto emigrò con la famiglia a Boston nel 1875 assumendo il cognome Berenson.
… https://it.wikipedia.org/wiki/Bernard_Berenson
Berenson fu anche il primo ad apprezzare ed a sostenere l’arte post-impressionista di Cézanne e di Matisse, dando così un contributo inestimabile ad una corretta valutazione di questa esperienza dell’arte contemporanea.
Le opere d’arte di Bernard Berenson, con lui salvate durante la guerra nella Villa “Le Fontanelle” del Marchese Filippo Serlupi Crescenzi ministro plenipotenziario di San Marino presso la Santa Sede, sono state da lui donate al The Harvard Center for Italian Renaissance Studies a Villa I Tatti a Firenze
Il giardino all’italiana
Sassetta, Estasi di san Francesco, dalla pala di Borgo San Sepolcro
Villa i Tatti è una delle villa con giardino all’italiana dell’area fiesolana, ma è anche e soprattutto una dimora storica, visto che questo luogo è legato alla memoria storica di una grande personaggio della storia dell’arte, ovvero lo storico dell’arte e collezionista di antichità Bernard Berenson.
La villa di origine rinascimentale fu di proprietà di numerose fra le famiglia più potenti di Firenze, fra cui gli Zati, cui apparteneva originariamente e gli Alessandri, che detenevano vasti possedimenti nell’area fra cui il Castello di Vincigliata. Rimase di proprietà degli Alessandri fino al 1854, quando l’intera proprietà venne acquistata da John Temple Leaderche già possedeva la Villa di Maiano ed il castello di Vincigliata. Passata in eredità, come tutte le ville del Temple Leader a Lord Westbury, fu infine acquistata nel 1906 da Bernard Berenson. Fu l’illustre storico dell’arte a commissionare a Cecil Pinsent e Geoffrey Strong, i medesimi architetti che avevano lavorato a Villa le Balze per Charles Strong, di trasformare la casa e il giardino.
Sotto l’egida di Berenson Villa I Tatti divenne un prestigioso centro d’incontro culturale in cui si riunivano i più importanti artisti ed intellettuali della comunità anglosassone a Firenze ma anche i maggiori studiosi della città
Bernard Berenson decise nel 1936 di donare la villa, unitamente alle sue prestigiose collezioni di opere d’arte dal XIV al XVI secolo, alla biblioteca ed alla collezione di immagini fotografiche alla Harvard University, conferendo alla villa la funzione che ancora oggi mantiene, ovvero quella di centro di ricerca sul Rinascimento Italiano, gestito come campus estero per gli studenti in visita dall’America.
La villa presenta attualmente un giardino monumentale sistemato all’italiana e posto longitudinalmente rispetto all’asse prospettico della villa. Al giardino si accede tramite un viale di cipressi e comprende la terrazza panoramica, la limonaia con aiuole bordate di siepi di bosso e giardini terrazzati digradanti verso sud. Il viale centrale, pavimentato a mosaico e sottolineato da obelischi di bosso, ripartisce ai suoi lati aiuole geometriche. Due statue in fondo al giardino segnalano la piccola scalinata che introduce al boschetto di lecci. Sul retro della villa sorge anche un giardino pensile, anch’esso disegnato tramite aiuole delimitate da siepi di bosso potato.
Anche il giardino di Villa I Tatti, come quello delle Balze, rappresenta chiaramente il concetto paesaggistico dell’architetto Pinsent di fondere lo spazio verde “progettato” con il verde naturale della campagna circostante attraverso un passaggio sfumato e senza cesure nette: a questo scopo servono i viali alberati che conducono dal giardino formale in aperta compagna.
FOTO DA: Villa I Tatti – The Harvard Univ. Center for Italian Renaissance Studies – FACEBOOK
Fra le opere d’arte presenti presso Villa I Tatti, tutte di grandissimo pregio artistico e culturale, ve ne sono alcune da segnalare senz’altro:
- Madonna col Bambino di Gentile da Fabriano;
- Ritratto di Vitellozzo Vitelli di Luca Signorelli;
- Madonna col Bambino di Domenico Veneziano;
- Frate Francescano di Giotto;
- Estasi di San Francesco del Sassetta;Villa i Tatti si trova in via di Vincigliata, a poca distanza dall’omonimo castello, da Settignano e dal borgo medioevale di Corbignano. Dista poche centinaia di metri da Firenze (viale D’Annunzio) e meno di un kilometro da Maiano e dal Parco di Montececeri.
LA BIBLIOTECA DI BERENSON
BERNARD BERENSON
LA BIBLIOTECA DI BERENSON
BERENSON
BERENSON
BERENSON
MARY BERENSON
Bernard Berenson
FOTO DI Barbara Strachey (Hultin, later Halpern)
Il Presidente Harry Truman insieme a Bernard Berenson presso Villa I Tatti
Alcune opere di Berenson pubbolicate da IBS, su Internet
Che splendore!
Segnalo un articolo su “Il Fatto” di lunedì 15 luglio 2019,pag.16, di Tomaso Montanari, intitolato “Il conflitto sui muri: il “decoro” ha sostituito l”eguaglianza”. Si parte da una scritta su un muro di Bologna: “Morte a Salvini” per chiedersi se è giusto rispondere agli insulti della destra e dei razzisti, abbondantissimi di questi tempi, con la stessa moneta. Vorrei chiedervi un parere, perché la questione mi sembra molto spinosa: