GENOVA, PALAZZO REALE, OGGI, GIOVEDI’ 28 NOVEMBRE 2019, INAUGURAZIONE DEL ” PRESEPE REALE ” COMPLETO …

 

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LOCANDINA DELLA MOSTRA DEL 2017 CON LE STATUINE RESTAURATE

 

 

 

 

 

1.30 –  VIDEO che evidenzia tutta la magnificienza scenografica del presepe del Re.

https://telenord.it/il-presepe-del-re-palazzo-reale-genova

 

 

 

 

 

Palazzo Reale, riapre l’appartamento del Duca. In mostra il “Presepe del re”

 

 

Finito il lavoro di restauro che ha riportato al suo splendore originario la spettacolare opera di Giovanni Battista Garaventa, esposizione da venerdì 29 novembre 2019 a domenica 2 febbraio 2020. La mostra è a cura di Luca Leoncini

 

 

 

La mostra “Il presepe del re”, organizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Liguria, si presenta al pubblico al termine di un lungo intervento di restauro, diretto da Alessandra Cabella, che ha riportato al suo splendore originario la spettacolare opera di Giovanni Battista Garaventa (Genova, 1777-1840). Come promesso in occasione della mostra del 2017, il Presepe torna nelle sale del Palazzo Reale di Genova per l’esposizione completa di tutti i suoi ottantacinque elementi.
Noto anche come Presepe Reale o Presepe Savoia, è stata ipotizzata dagli studiosi una probabile committenza sabauda caduta con ogni probabilità negli anni che seguirono l’annessione dei territori liguri al Regno di Sardegna nel 1814 e comunque entro il primo quarto del XIX secolo.
Appartenuto almeno alla fine dell’Ottocento alla chiesa torinese di San Filippo Neri non è chiaro se fosse stato concepito per quella sede o per una dimora reale visto che si dispone tuttora di dati limitati sull’origine del Presepe Garaventa e sulle circostanze della sua genesi.

 

 

 

 

 

 

 

 

L’eccezionale insieme, commissionato da Casa Savoia all’artista genovese Giovanni Battista Garaventa nel primo quarto del XIX secolo, evidenzia la padronanza da parte dell’autore di un linguaggio colto e raffinato nel solco della migliore tradizione maraglianesca. 

Si compone di figure alte tra i 40 e i 70 cm, perlopiù manichini in legno intagliato e costumi di straordinaria qualità e ricchezza, bordure e ricami dorati, dettagli in argento. 
Oltre alla Sacra Famiglia e ad angeli, include i Re Magi, una folla di pastori e il consueto serraglio di cavalli, pecore, capre e armenti. Già nel 1988 fu restituito al suo autore, confutando un’antica attribuzione a Maragliano, Pittaluga e Ciurlo

Nato a Genova nel 1777, Garaventa, artista di formazione accademica, fu attivo soprattutto come intagliatore di casse processionali e immagini sacre, come restauratore di antiche sculture e modellatore di apparati decorativi ed effimeri. Le date definitive e gli orari della mostra saranno specificati nelle prossime settimane.

 

 

 

 

L’arte del presepe non è una prerogativa di Napoli come tutti pensano, poiché anche la città di Genova è legatissima a quest’attività che, nata intorno all’inizio del XVII secolo, portò la realtà ligure a qualificarsi come uno dei centri più attivi nella produzione di figure presepiali. 

Oggi il prezioso patrimonio genovese – dalle sculture ai manufatti in legno intagliati a mano  – rappresenta non solo un segno di devozione ma anche un quadro approssimato e preciso della vita di quei tempi. Vestiti e usanze sono raffigurati nelle loro esatta tipicità, lo scultore è stato abile non solo in un’opera didascalica ma anche descrittiva. I vestiti, i diversi ceti sociali (addirittura gli schiavi di colore con i capelli raccolti dietro la nuca e con i pantaloni di jeans), le professioni, alcune ormai dimenticate, sono rappresentate nei presepi dove non si voleva dimenticare nessuno e la coralità dell’intero tessuto urbano e antropologico 

 

 

 

 

 

 

Dal XVI secolo al XIX secolo Genova a fianco di Napoli è la realtà che esprime più qualità e genio nella produzione delle statuine e degli allestimenti rivestendo la tradizione del presepe di significati sociali.

Secondo Giulio Sommariva direttore del Museo dell’accademia Ligustica e di Belle Arti: “Dalla prima metà del XVI secolo fino ai primi decenni del XIX secolo Genova si afferma, accanto a Napoli, come uno dei centri più attivi nella produzione di figure da presepe. Numerose botteghe di intagliatori – la più nota quella di Anton Maria Maragliano (Genova 1664/1739) – si dedicarono anche alla produzione di statuette scolpite a tutto tondo e di manichini lignei articolati, parzialmente policromati, rivestiti con abiti in tessuto. Questi ultimi consentivano una maggiore rapidità di esecuzione ma soprattutto rispondevano meglio alle esigenze spettacolari del presepe barocco, rendendo possibile, attraverso la sostituzione degli abiti o degli accessori, una continua intercambiabilità dei personaggi e allestimenti sempre diversi. Nel periodo compreso fra Natale e la “Candelora (il 2 febbraio,Festa della Purificazione di Maria che coincide con la Presentazione di Gesù al Tempio) secondo una consuetudine diffusa in molti Paesi dell’Europa cattolica, venivano infatti rappresentate l’Adorazione dei Magi, la Presentazione al Tempio, la Fuga in Egitto

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Presepe del Re in mostra a Palazzo Reale di Genova dopo un lungo restauro

 

La Sacra Famiglia

 

Pastore in jeans

 

Magio

 

 

 

Regale nell’ampiezza ed eccezionale nelle sue componenti: la Sacra Famiglia ne costituisce naturalmente il nucleo centrale, insieme agli angeli, ai tre sontuosi magi, agli armigeri e ai soldati. Ogni statuina è impreziosita da eleganti ed elaborati costumi in seta, cotone, velluto, tela jeans. Gli abiti sono inoltre caratterizzati da passamanerie in argento e filo d’oro, corpetti e armature in cuoio e metallo argentato che fanno d’ogni personaggio un piccolo capolavoro. E il tutto è qualificato da accessori sofisticati: corone e sciabole, lance e scudi in metallo sbalzato, catene e cinture in cuoio, utensili e attrezzi che indicano una committenza di altissimo rango e di cospicue disponibilità economiche. Qualità e mestiere nelle parti scolpite si apprezzano sia nei pastori che nei popolani d’ambo i sessi, con una varietà di intonazioni, un gusto spiccato per il dettaglio di pregio, una forza plastica di impostazione classica che trova riscontri anche nel variopinto serraglio formato, oltre che dal bue e dall’asinello, dai tre magnifici cavalli dei magi, da due esotici cammelli e, poi, come da tradizione, da mucche e pecore, capre e montoni.

 

 

 

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Venduto all’inizio del Novecento e passato di mano in mano fino ad arrivare all’attuale proprietario, è il frutto estremo di quella lunga e gloriosa tradizione presepiale e di plastica lignea di cui Anton Maria Maragliano (1664-1739) è stato il massimo esponente. E, infatti, questo magnifico presepe fu attribuito a Maragliano nella prima pubblicazione che si occupò dell’opera, il volume di Luigi Augusto Cervetto, Il Natale, il Capo d’anno e l’Epifania nell’arte e nella storia genovese del 1903 e poi nel catalogo dell’Esposizione Nazionale di Arte Sacra a Venezia nel 1908 con l’aggiunta dei nomi di Pietro Maria Ciurlo e Gerolamo Pittaluga.

 


Nel 1993, da Giulio Sommariva e Giuliana Biavati, la paternità esecutiva fu correttamente ricondotta al Garaventa, artista di formazione accademica, attivo soprattutto come intagliatore di casse processionali e immagini sacre, come restauratore di antiche sculture e modellatore di apparati decorativi ed effimeri che dà qui prova di saper utilizzare un linguaggio colto e raffinato, di grande efficacia e piacevolezza compositiva.

 

 

 

foto Ansa della mostra 2017

 

 

 

L’esposizione del Presepe del Re nell’Anticamera del Duca di Genova – appositamente riaperta al pubblico insieme a tutto l’Appartamento – arriva, non a caso, dopo un anno dalla storica mostra monografica dedicata ad Anton Maria Maragliano proprio al Palazzo Reale di Genova che torna, dunque, ad accendere i riflettori su un capitolo ancora poco noto della produzione di scultura lignea post-maraglianesca, offrendo al pubblico del museo un’opera della grande tradizione presepiale genovese.

 

foto Ansa — esposizione 2017

 

LA TRADIZIONE
Le origini di questa tradizione sono da rintracciare nel 1610, epoca a cui risale il documento più antico che testimonia l’esistenza del presepe a Genova. Il manoscritto cita il Convento carmelitano di Monte Oliveto, presso il sobborgo costiero di Multedo. Un successo tale che, nel Settecento, portò alla nascita di una vera scuola all’interno della quale venivano realizzate le prime figurine in legno snodabili per la sacra rappresentazione pronte ad entrare anche nelle case di patrizi e borghesi là dove era possibile ammirare capolavori firmati dal grande scultore Anton Maria Maragliano in grado di dare vita a statue raffiguranti Madonne, santi e scene bibliche.

LE CARATTERISTICHE
I presepi a Genova sono diventati vere e proprie opere d’arte, le classiche figurine hanno acquisito un grande valore per la ricchezza dei particolari e dei materiali usati, dal legno alla ceramica, dalla terracotta alla cartapesta. Le scene della Natività e dell’Adorazione dei Magi hanno subito nel corso degli anni un’evoluzione, passando dai quadri fissi a quelli meccanizzati con figure che si muovono per raccontare i mestieri tradizionali dei cittadini ora pastori ora artigiani o nobili, manichini lignei vestiti in abiti di ottima fattura, con mise povere o eleganti, variabili a seconda del personaggio rappresentato.

IL TERRITORIO
“Nessun presepio qui è uguale ad un altro…tutti differiscono in grandezza, in ricchezza..” affermava in “Villes et gens d’Italie” Henry Aubert, motivo per cui mai accontentarsi, vale la pena conoscere da vicino tutti i presepi storici genovesi che, in occasione del Natale, vanno a creare un vero e proprio percorso tematico.

 

La sede: Museo di Palazzo Reale di Genova

Orari: da martedì a venerdì 9.00 / 18.30; sabato, domenica e festivi 13.30 / 19.00.
Aperture straordinarie:
giovedì 28 novembre 2019 fino alle ore 22.00
venerdì 29 novembre 2019, dalle ore 9.00 alle ore 22.00
sabato 30 novembre 2019, dalle ore 9.30 alle ore 22.00

Periodo: da venerdì 29 novembre 2019 a domenica 2 febbraio 2020

Biglietti (la mostra IL PRESEPE DEL RE è accessibile con il biglietto ordinario del Museo): 6€ intero; 2€ ridotto; gratuito under 18

Catalogo: Sagep Editori

La visita alla mostra potrà avvenire per un massimo di 15 persone alla volta.

 

 

testo viola da questo link:

https://www.arte.it/calendario-arte/genova/mostra-il-presepe-del-re-64411

 

 

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PALAZZO REALE A GENOVA IN VIA BALBI

 

L’inaugurazione della mostra IL PRESEPE DEL RE segna un altro importante avvenimento: la riapertura al pubblico del magnifico Appartamento del Duca di Genova, che, situato oltre la Galleria degli Specchi, fu uno degli alloggi principali della dimora, abitato di volta in volta da membri importanti delle famiglie che vissero nel palazzo e da loro ospiti illustri, per essere poi assegnato nel XIX secolo a Tommaso di Savoia, Duca di Genova.

Grazie a importanti adeguamenti tecnici e messe in sicurezza, ritornano parte del percorso espositivo due sale di inestimabile valore, decorate da affreschi seicenteschi ottimamente conservati e di estrema piacevolezza pittorica, arricchiti da dipinti, arredi e suppellettili di grandissimo pregio.

Al centro della volta del primo ambiente – l’anticamera del Duca di Genova – svetta lo straordinario affresco di Valerio Castello dedicato alla Fama dei Balbi. Su un cielo color lapislazzulo si staglia una fanciulla, con le ali spiegate intenta a suonare una lunga tromba: è la figura della Fama che annuncia a tutte le genti fortune e glorie della famiglia Balbi. Nelle nicchie aperte lungo lo straordinario cornicione illusivo realizzato dal quadraturista pesarese Giovanni Maria Mariani sono una serie di Virtù, utili a evocare la provenienza nobile di tanta fama. Le pitture continuano anche lungo le pareti, dilatando lo spazio in un suggestivo effetto trompe l’oeil. È questo l’ambiente più antico del palazzo, così affrescato per volere di Giovanni Battista Balbi nei primi anni cinquanta del XVII secolo.

L’attigua camera da letto, nelle sue peculiarità e caratteristiche, sintetizza le tre identità storiche del palazzo: quella seicentesca del periodo Balbi negli affreschi della volta con La Primavera e l’Inverno opera dell’emiliano Agostino Mitelli e del lombardo Angelo Michele Colonna; quella settecentesca dei Durazzo nei voluttuosi stucchi dei quadri sovrapporta, nella specchiera e nel letto a baldacchino; quella ottocentesca nelle tappezzerie di seta operata.

Trovano posto qui capolavori assoluti come la celebre e meravigliosa Sibilla Samia del Guercino e il singolare doppio ritratto delle principesse infanti di Spagna attribuito a Sofonisba Anguissola.

 

 

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1 risposta a GENOVA, PALAZZO REALE, OGGI, GIOVEDI’ 28 NOVEMBRE 2019, INAUGURAZIONE DEL ” PRESEPE REALE ” COMPLETO …

  1. mariapia. scrive:

    hai fatto una cosa grandiosa,,,,, complimenti, io l’ho viswta velocemente domani la farà vedere a antonio.brava brava

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