16 FEBBRAIO 2020
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I murales di Banksy: in Italia sono a Napoli e Venezia
By
Monica Col
–
16 Febbraio 2020
Correva l’anno 2010 quando i murales di Banksy compaiono in Italia, a Napoli, nella stessa notte. Perché come tutti gli street artists che si rispettino anche Banksy agisce (forse lui più di tutti), lontano dalla folla del giorno. Si serve di stencil, supporti in negativo che permettono la realizzazione dell’opera in pochi secondi. E così Napoli si risveglia la mattina non con una, ma con due opere. Firmato Banksy. Il regalo a una delle città più famose del mondo.
Forse perché Napoli è una città dove si possono trovare capolavori di Street Art. Troviamo infatti il bellissimo San Gennaro di Jorit a Forcella o le nuove opere nei quartieri di Materdei e Ponticelli di Zed o di Rosk e L’oste. Per arrivare alle ultime opere di Roxy in the box che, ha creato murales di personaggi famosi tutti seduti fuori dai bassi nei Quartieri Spagnoli.
Maradona è servito in tutte le forme possibili e immaginabili e accanto a lui Massimo Troisi e ovviamente Pino Daniele . Ma in piazza Gerolomini, immersa nel pieno centro storico di Napoli, esiste un’opera unica.
La Madonna con la Pistola
Tra tutti i murales di Banksy, questo ha un messaggio criptico. La Madonna, rappresentata con le braccia aperte verso il cielo ha, al posto della classica aureola, una pistola. Paradossalmente se la si osserva con distrazione la si confonde con un’ommagine sacra , ma non è così.
Napoli Madonna con pistola e edicola votiva
Al suo fianco, una piccola edicola votiva, in cui una Vergine col Bambino, realizzata tantissimi anni prima, sembra guardare abbastanza perplessa l’opera dello Street artist. Probabilmente questa vicinanza non è stata scelta a caso da Banksy . La Madonna con la pistola è stata recentemente protetta da una teca in plexiglass che permette all’opera di rimanere al riparo da atti vandalici.
La seconda opera la Madonna con Coca Cola e patatine: cancellata
In Via Benedetto Croce si trovava il secondo murales di Banksy. Si trovava perché ha subito la. stessa fine delle più famose opere dello street artist di Bristol: coperta.
Madonna con patatine e Coca Cola
Autore del gesto, un suo collega napoletano, ignaro di cosa stesse realmente cancellando. Con quatto spruzzi di colore acrilico portò miseramente via la reinterpretazione dell’Estasi della Beata Ludovica Albertoni di Bernini. Quella conservata nella Chiesa di San Francesco a Ripa (Roma). Nel murale di Banksy appariva in uno stato di estasi, ma solo dopo aver consumato un panino, delle patatine e una Coca Cola del McDonald. Era un chiarissimo attacco al consumismo.
Il bambino di Venezia
Bansky riappare in Italia nove anni dopo, a maggio 2019. Siamo alla prima settimana post opening della Biennale di Venezia. Quando tutti sono tremendamente affannati alla ricerca del padiglione migliore, l’opera più splendente o il progetto più interessante. Ma tutto il circo mediatico si fa sfuggire l’opera più mediaticamente dirompente. Un nuovo murales di Banksy nel bel mezzo della Laguna. Facilmente visibile peraltro.
Un bambino sopravvissuto a uno sbarco. Travolto da un vento furioso e con addosso un giubbotto di salvataggio. In mano un razzo segnaletico, che illumina la notte: una speranza di salvezza. O forse cerca di indicare qualcosa catturando la nostra attenzione immerso coi piedi nell’acqua. Un bambino che indica la strada agli adulti.
Le attuali mostre in corso
Al di là dei murales di Bansky originali, attualmente sono tre le mostre previste in Italia. Una è già in corso a Palazzo Ducale di Genova, la seconda è prevista a Ferrara, Palazzo Diamanti. E la terza? In un centro commerciale in Franciacorta. La Banksymania dilaga. O per meglio dire Banksy è dappertutto.
Una bella rivoluzione dell’arte: l’arte di strada, aperta a tutti.