Le fate è un film collettivo del 1966 diretto dai registi Luciano Salce (“Fata Sabina”), Mario Monicelli (“Fata Armenia”), Mauro Bolognini (“Fata Elena”), Antonio Pietrangeli (“Fata Marta”).
Soggetto ::Tonino Guerra, Ruggero Maccari, Luigi Magni, Giorgio Salvioni, Rodolfo Sonego
Sceneggiatura ::Suso Cecchi d’Amico, Ruggero Maccari, Luigi Magni, Luciano Salce, Rodolfo Sonego
Interpreti e personaggi
Fata Sabina
- Monica Vitti: Sabina
- Enrico Maria Salerno: Gianni
- Franco Balducci: 1° automobilista
- Renzo Giovampietro: 2° automobilista
Fata Armenia
- Claudia Cardinale: Armenia
- Gastone Moschin: dr. Aldini
- Corrado Olmi: collega di Aldini
- Jole Fierro: l’infermiera di Aldini
Fata Elena
- Jean Sorel: Luigi
- Raquel Welch: Elena
- Pia Lindström: Claudia
Fata Marta
- Alberto Sordi: Giovanni
- Capucine: Marta
- Olga Villi: contessa Rattazzi
- Anthony Steel: il professore
- Gigi Ballista: il prete
- Nino Marchetti: l’ospite
- Ester Carloni: Teresa
Trama
Fata Sabina
Regia: Luciano Salce
Soggetto e sceneggiatura: Ruggero Maccari e Luigi Magni
Sabina (Monica Vitti) sfugge consecutivamente a due tentativi di violenza da parte di automobilisti dall’apparenza perbene che le offrono un passaggio. Finalmente incontra uno straniero (sammarinese, interpretato da Enrico Maria Salerno) che in compagnia di una bella ragazza sa mantenere la sua compostezza, cosa che risulta quasi impossibile ai repressi e insoddisfatti italiani (e italiane).
Fata Armenia
Regia: Mario Monicelli
Soggetto: Tonino Guerra e Giorgio Salvioni
Sceneggiatura: Suso Cecchi D’Amico
La giovane madre Armenia (Claudia Cardinale) stravolge la vita monotona del medico (Gastone Moschin) che ha chiamato per visitare il suo bambino di pochi mesi. Armenia vive di espedienti e piccole truffe, ma si ritiene candidamente nel giusto e vuole solo il bene di suo figlio, il quale però cambia colore dei capelli troppo spesso.
Fata Elena
Regia: Mauro Bolognini
Soggetto e sceneggiatura: Rodolfo Sonego
Durante una visita di Luigi (Jean Sorel) a suo marito, Elena (Raquel Welch) scopre l’attrazione che l’amico di famiglia ha per lei. Dopo aver consumato il loro primo rapporto Elena rimane serena e tranquilla a ricamare in presenza del marito e degli ospiti mentre Luigi non si trova a suo agio, e decide di tornare a casa dalla moglie, che dovrebbe essere intenta a ricamare serena e tranquilla in presenza di un ospite.
Fata Marta
Regia: Antonio Pietrangeli
Soggetto e sceneggiatura: Rodolfo Sonego
La signora Marta (Capucine) è la moglie capricciosa di un ricco e famoso chirurgo (Anthony Steel), padrona severa e scrupolosa quando è sobria, frivola e disinibita quando è ubriaca, fingendo di dimenticare il tutto quando rinsavisce. A farne le spese il neoassunto cameriere ed autista Giovanni (Alberto Sordi).
Il film risulta importante soprattutto per il cast, sia tecnico che artistico; infatti è diretto da alcuni dei maggiori registi dell’epoca: Mario Monicelli è stato il capostipite della “commedia all’italiana”, Luciano Salce aveva avuto un grande successo qualche anno prima con due film interpretati da Ugo Tognazzi (Il federale e La voglia matta), Mauro Bolognini in quel periodo diresse molti episodi di altri “film collettivi” e Antonio Pietrangeli era specializzato nella caratterizzazione di varie tipologie di donne e che morirà due anni più tardi nel 1968 a Gaeta per annegamento.
Inoltre il film è scritto da alcuni dei più importanti sceneggiatori della commedia all’italiana: Suso Cecchi D’Amico (autrice di film di quegl’anni come Salvatore Giuliano, Il Gattopardo e Casanova ’70, per quest’ultima pellicola avrà la nomination al Premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale), Luigi Magni (che debutterà alla regia nel 1968 con Faustina), Rodolfo Sonego (lo sceneggiatore di fiducia di Alberto Sordi e autore in quel decennio di film come Una vita difficile e Amore mio aiutami), Ruggero Maccari (che in seguito scriverà Profumo di donna e La famiglia), Giorgio Salvioni (autore di altri film a episodi e coautore del già citato Casanova ’70) e Tonino Guerra (noto scrittore e poeta, anche lui coautore di Casanova ’70).
Ricco è anche il cast artistico, infatti gli attori presenti nel film sono tra i più famosi e importanti del cinema internazionale di allora: del cinema italiano spiccano Alberto Sordi (l’unico dei cinque mattatori della commedia all’italiana presente nel film), Monica Vitti (non ancora affermata come attrice brillante, ma per il film avrà la nomination al Nastro d’argento come migliore attrice non protagonista l’anno seguente), Enrico Maria Salerno (che in quell’anno partecipò anche al celebre L’armata Brancaleone assieme a Vittorio Gassman), Claudia Cardinale (che in quel periodo era attiva anche ad Hollywood), Gastone Moschin (che divenne noto grazie alle interpretazioni nei film Gli anni ruggenti e Signore & signori); del cinema francese sono presenti Capucine (a lei si ispirò il disegnatore Enzo Facciolo per realizzare il personaggio di Altea di Vallenberg nel celebre fumetto nero italiano Diabolik e Jean Sorel (che interpretò molti film italiani); del cinema statunitense è presente Raquel Welch (considerata una delle più grandi sex-symbol di Hollywood).
Riconoscimenti
- Nastri d’argento 1966
- Nastro d’argento alla migliore attrice non protagonista (Monica Vitti)