FEDERICO PETRONI : L’attentato di Nizza nella sfida tra Francia e separatismi islamisti –LIMES ONLINE DEL 29 OTTOBRE 2020

 

 

LIMES ONLINE DEL 29 OTTOBRE 2020

https://www.limesonline.com/notizie-mondo-oggi-nizza-attentato-terrorismo-jihad-trump-russia/120691

 

 29/10/2020

Il riassunto geopolitico della giornata.

con commenti di Federico Petroni, Niccolò Locatelli, Pietro Figuera

TERRORISMO, JIHAD, FRANCIA, RELIGIONI

L’IMPORTANZA DI NIZZA.

L’attentato di Nizza nella sfida tra Francia e separatismi islamisti

 

di Federico Petroni

 

In una chiesa di Nizza tre persone sono state uccise a colpi di arma bianca. A Lione la polizia ha fermato una persona nota all’antiterrorismo armata di coltello. A Gedda, in Arabia Saudita, una guardia del Consolato generale di Francia è stata ferita, sempre con una lama.

 

Perché conta:

 

Il jihad non c’entra nulla. Se proprio di guerra bisogna parlare, questa guerra non è santa. È civile.

Questi attentati non sono gesti isolati. Intanto vengono dopo la decapitazione dell’insegnante Samuel Paty, ucciso da un fanatico per aver mostrato vignette satiriche di Maometto ai suoi studenti. Messi assieme, questi episodi si inseriscono nella sfida tra lo Stato francese e i separatisti islamisti contro cui si è scagliato poco tempo fa il presidente Emmanuel Macron.

Il capo di Stato transalpino considera la tendenza di alcune parti della minoranza musulmana a separarsi dal resto della società una minaccia per la tenuta della nazione. Si rende conto che la creazione di sacche isolate che adottano regole proprie, non si integrano, non mandano a scuola i propri figli e si sottraggono al potere centrale rischia di minare dall’interno la Repubblica. Un problema di ordine pubblico che diventa immediatamente una questione strategica. Perché non è limitato a qualche banlieue.

È endemico, diffuso in tutto il territorio dell’Esagono. Un paese che non controlla grandi fette di popolazione le espone a strumentalizzazioni dall’esterno.

Ovviamente la sfida al separatismo è molto più ampia rispetto a quella al terrorismo. Sono inoltre due temi assai diversi, che solo tangenzialmente si toccano. Però alcuni estremisti vogliono strumentalizzare la vicenda. Vogliono aizzare l’islamofobia in Francia per attirare a sé la minoranza musulmana. I recenti attentati hanno questo obiettivo. Accelerare la peste comunitaria che Macron intende combattere (sia pure con parole che sono state assai criticate per aver antagonizzato il mondo islamico).

Tutto ciò accade in Francia non solo in quanto paese con una delle più corpose minoranze musulmane.

Ma pure perché unica nazione in Europa che vorrebbe ancora praticare l’assimilazione. Senza però accettarne l’inevitabile violenza.

Ciò determina tre conseguenze. Primo, rende più conflittuale il rapporto tra lo Stato e i non assimilati. Secondo, rende la Francia bersaglio ideale di una strategia della paura. Terzo, la rende pure il paese in cui la situazione può finire più velocemente fuori controllo.

L’attentato di Gedda invece è figlio di una dinamica diversa. Discende dall’ondata di proteste in tutto il mondo musulmano contro il discorso ai funerali di Paty con cui Macron ha difeso la libertà di fare satira contro il Profeta. Attirandosi così le ire di mezza umma islamica, con boicottaggi e minacce. Il presidente turco Erdoğan non ha perso l’occasione per attaccare la Francia e provare a intestarsi il mondo musulmano, in particolare quello europeo, privo di punti di riferimento. Ovviamente Ankara ha condannato gli attentati di oggi, ma anche questo contribuisce alla costruzione di un’immagine di guida moderata. La veemenza (popolare e ufficiale) contro la Francia svela che qualcosa del prestigio, dunque dell’influenza, a Parigi è rimasto.

Non è una consolazione, è una risorsa.

 

Per approfondire:

 

La maionese francese è impazzita

https://www.limesonline.com/cartaceo/laicite-cattolica-e-jihadisti-secolari-la-maionese-francese-e-impazzita

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