Un uomo in ginocchio è un film del 1979 diretto da Damiano Damiani.
Soggetto Damiano Damiani
Sceneggiatura Damiano Damiani, Nicola Badalucco
Produttore Mario Cecchi Gori
Fotografia Ennio Guarnieri
Montaggio Enzo Meniconi
Musiche Franco Mannino
Scenografia Umberto Turco
Interpreti e personaggi
- Giuliano Gemma: Nino Peralta
- Michele Placido: Platamona
- Eleonora Giorgi: moglie di Peralta
- Tano Cimarosa: Colicchia
- Ettore Manni: don Vincenzo Fabbricante
- Nello Pazzafini: Patranca
- Fabrizio Forte: il figlio di Patranca
- Luciano Catenacci: il commissario
- Giampaolo Saccarola: un malvivente
- Andrea Aureli: un pentito, ex uomo di fiducia di Fabbricante
- Rodolfo Bigotti: il figlio del pentito
- Lina Franchi: la consorte del pentito
https://www.youtube.com/watch?v=u9fxuFLGFZY
Trama
Nino Peralta, padre di due figli, è condizionato da una situazione economica precaria, nonché dal suo passato di ex-galeotto. Peralta gestisce un chiosco aperto con i soldi frutto di precedenti furti, e ad aiutarlo nel mestiere provvedono anche il figlio ed un amico di nome Colicchia. Un giorno, vicino al chiosco da lui gestito viene rinvenuta la prigione di una donna sfuggita al sequestro organizzato da una banda mafiosa, e durato alcune settimane: la signora è moglie di uno dei più importanti avvocati della città di Palermo.
Le cose si complicano quando la banda di malviventi assoldati per liberare la signora sequestrata trova una tazzina appartenente al bar gestito da Peralta, che faceva consegne nel locale del sequestro, e del quale non conosceva la drammatica verità. Con il rinvenimento della tazzina, viene aggiunto anche il nome di Peralta alla lista dei condannati a morte credendolo complice dei sequestratori, e viene così inviato per ucciderlo un tale dal nome Platamona.
Peralta, tempestivamente spronato dall’amico Colicchia, scopre il volto e l’identità di questa persona, aprendo la porta ad una fitta trama di interessi e giochi di potere che lo costringono a dover risalire la crina per garantirsi di sopravvivere e di non vedere distrutta la propria famiglia, facendo i conti con il proprio passato di criminale e con la propria coscienza
CRITICA DA MYMOVIES–
DI GIAN LUIGI RONDI- IL TEMPO
Damiano Damiani e la Sicilia. Con una puntualità e un’attenzione “civile” che gli hanno permesso di fare spesso il punto sui nostri mali di oggi, specie quelli, come la mafia, di cui la scena siciliana ha finito per essere particolarmente emblematica. La mafia, dunque, un potere parallelo, con le sue leggi e i suoi eserciti nell’ombra con i loro gradi e le loro gerarchie; qua in conflitto con il potere ufficiale, altre volte dubbiosamente collegata a certi suoi intrecci; ora studiata nei suoi scontri clamorosi e contro tutti, ora, come nel film di oggi, vista fra le maglie segrete delle vendette interne, nel clima delle faide tra “famiglie”, per punire sgarri o giustiziare quelli sospettati di aver violato i suoi codici. »
https://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=26717
qualcosa sul regista: Damiano Damiani::
Damiano Damiani (Pasiano di Pordenone, 23 luglio 1922 – Roma, 7 marzo 2013) è stato un regista, saggista, attore e sceneggiatore italiano.
Segnalatosi con la trilogia psicologica Il rossetto (1960), Il sicario (1961) e L’isola di Arturo (1962), tratto dall’omonimo romanzo di Elsa Morante, fu poi esponente del filone politico-civile con Quién sabe? (1967), Il giorno della civetta (1968), tratto dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, Confessione di un commissario di polizia al procuratore della repubblica (1971), forse il suo esito migliore, L’istruttoria è chiusa: dimentichi (1972), Perché si uccide un magistrato (1974), Io ho paura (1977), L’avvertimento (1980), Amityville Possession (1982), Pizza Connection (1985), L’inchiesta (1986), Il sole buio (1989), L’angelo con la pistola (1992).
Per la televisione diresse, tra l’altro, gli sceneggiati La piovra (1984) e Il treno di Lenin (1990).
Morì nel 2013 all’età di 90 anni per un’insufficienza respiratoria.
Riconoscimenti
- David di Donatello
- 1968: Targa d’oro
- 1987: Premio Alitalia
- Festival cinematografico internazionale di Mosca 1971: Gran premio – Confessione di un commissario di polizia al procuratore della repubblica
- Festival internazionale del cinema di San Sebastián 1962: Concha de Oro – L’isola di Arturo
nel link per le
OPERE ::
https://it.wikipedia.org/wiki/Damiano_Damiani