patrizia tenda @PatriziaTenda · oggi, ore 18.43 — La donna scendeva la collina a passo lento; non seguiva l’ampia, sinuosa strada carrozzabile che portava alla città—+ RECENSIONE DA MARY SIRENETTA.BLOGSPOT, 9 MARZO 2019

 

 

 

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La signora Berta Garlan

 Arthur Schnitzler

Articolo acquistabile con 18App e Carta del Docente

Traduttore: Lydia Magliano

Editore: Passigli

Collana: Passigli narrativa

Anno edizione: 2017

In commercio dal: 7 dicembre 2017

Pagine: 158 p., Brossura

14.50 euro prezzo pieno

 

 

Pubblicato nel 1901, La signora Berta Garlan narra la vicenda amorosa di un’insegnante di pianoforte. Sposata a un uomo che non ama, Berta resta ben presto vedova e continua a vivere da sola con il suo bambino in una piccola città danubiana. Nulla sembra poter ormai cambiare un destino già segnato da rinunce e privazioni, quando una gita a Vienna la farà incontrare di nuovo l’unico uomo che abbia davvero amato, un compagno di conservatorio divenuto nel frattempo un famoso virtuoso di violino… In questo romanzo Schnitzler ci regala una bellissima figura femminile, della quale sonda l’anima con grande sensibilità e modernità, descrivendo la difficile condizione sia economica che sociale di una donna di quei tempi e l’impossibilità di sfuggire a un’esistenza infelice. Ma la profondità di Schnitzler va al di là delle contingenze dell’epoca storica: come fece notare il padre della psicoanalisi Sigmund Freud, la sua arte, con il suo scetticismo, la sua penetrazione nella verità dell’inconscio e nella natura delle pulsioni umane, la demolizione delle certezze convenzionali della società e la polarità di amore e morte, attinge a un valore universale.

 

 

 

 

 

Arthur Schnitzler - Sogni 1875-1931 | Recensione

 

Arthur Schnitzler (Vienna, 15 maggio 1862 – Vienna, 21 ottobre 1931) è stato uno scrittore, drammaturgo e medico austriaco. È conosciuto soprattutto per aver messo a punto un artificio narrativo conosciuto come monologo interiore al quale fece spesso ricorso nelle sue opere per descrivere lo svolgersi dei pensieri dei suoi personaggi.

La grande notorietà e il successo che lo accompagnarono in vita provocarono un interesse per lui e la sua opera da parte del padre della psicoanalisi, Sigmund Freud, il quale lo considerava un po’ una specie di suo “doppio”. Questo fatto gli provocava un misto di attrazione e timore.

Di fatto, l’opera di Freud sembra aver influenzato notevolmente la produzione di Schnitzler e all’inizio della carriera medica dello scrittore vi fu anche una sorta di contiguità di interessi scientifici come ad esempio per gli studi sull’ipnosi. I due si frequentarono poco ma rimangono varie lettere che si scambiarono. In una di queste Freud si chiede come Schnitzler avesse potuto conseguire conoscenze che a lui stesso erano costate anni di studi e sacrificio “sul campo” ( Freud a S., 8 maggio 1906 )

continua nel link :

https://it.wikipedia.org/wiki/Arthur_Schnitzler

 

 

RECENSIONE DA :: 

 

MARY SIRENETTA.BLOGSPOT.COM — 9 MARZO 2019 

http://marysirenetta.blogspot.com/2019/03/la-signora-berta-garlan.html

 

 

 

 

La signora Berta Garlan

La signora Berta Garlan, Arthur Schnitzler

Berta è una giovane donna, vedova di un uomo che non ha mai amato per il quale nutriva soltanto affetto e riconoscenza, ha un bambino piccolo che adora, vive in una tranquilla città di provincia, lontana dalla caotica e multiforme Vienna.La sua vita è scandita da una routine tranquilla, monotona e noiosa, le visite ai parenti, le lezioni di pianoforte che impartisce per vivere dignitosamente, le passeggiate al cimitero lungo la strada polverosa e assolata, anche se il dolore di un tempo è ormai svanito. Un’esistenza quieta e tranquilla la sua, ma a volte si sente pervasa da una strana insoddisfazione e inquietudine, dall’amarezza per i sogni giovanili infranti, costretta dalla famiglia ad abbandonare il conservatorio e gli studi di pianoforte e anche quel giovane ragazzo pieno di talento, Emil, divenuto poi un famoso violinista, che ha profondamente amato e di cui conserva gelosamente il ricordo di un bacio casto e appassionato.La vita nella piccola città di provincia la soffoca, le banali chiacchiere vuote la stordiscono. Uno strano torpore la invade, il tempo che scorre lento e inesorabile, la malinconia per la propria vita invissuta, avvolta da una coltre grigia e opprimente. Sarà proprio l’incontro con il suo amore perduto di gioventù a sconvolgere la monotonia dei suoi giorni, Berta scoprirà una parte di sé sconosciuta, si immergerà nella tumultuosa Vienna, rapita dalla passione e dal desiderio sensuale, quel desiderio sopito per anni e che ora emerge con forza. Ma ben presto i suoi sogni si scontreranno con la dura realtà, il suo amore tenero e appassionato si rivelerà essere soltanto la passione fugace di una notte per un uomo che in realtà non conosce davvero, famoso violinista ma uomo piccolo e meschino. Le sue vicende sentimentali si intrecceranno a quelle dei coniugi Rupius, la bella Anna, misteriosa e incantevole e lo sfortunato signor Rupius con i suoi grandi occhi malinconici, un uomo rimasto invalido, precocemente invecchiato sotto il peso della malattia e della solitudine. In questo breve romanzo con una scrittura limpida e diretta lo scrittore mette in luce le contraddizioni e le ipocrisie della società piccolo borghese dei primi del novecento, il tumulto che agita il cuore di una donna onesta e sensibile, i suoi desideri irrealizzabili, i sogni sfioriti e infine la malinconica attesa, quieta, silenziosa e inesorabile di quello che non avverrà mai.

“Vorrebbe che qualcuno le sedesse adesso a fianco, tenendola stretta sotto braccio, vorrebbe provar di nuovo la sensazione d’allora, quando si era trovata con Emil sulla sponda del Danubio e i sensi quasi l’avevano abbandonata e aveva bramato ardentemente un figlio… Ah, perché è così sola, così povera, così perduta nel buio? Vorrebbe supplicare l’amato della sua giovinezza: baciami ancora una volta come allora, voglio essere felice! Si è fatto buio, Berta fissa lo sguardo nella notte.”

 

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1 risposta a patrizia tenda @PatriziaTenda · oggi, ore 18.43 — La donna scendeva la collina a passo lento; non seguiva l’ampia, sinuosa strada carrozzabile che portava alla città—+ RECENSIONE DA MARY SIRENETTA.BLOGSPOT, 9 MARZO 2019

  1. Donatella scrive:

    Grazie per questa bella segnalazione!

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