ANSA.IT — 31 LUGLIO 2021 — 17.54
Covid: in aumento le terapie intensive, tasso di positività al 2,4%.
Sono 6.513 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, 16 le vittime
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Sono 6.513 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute.
Ieri erano stati 6.619.
Sono invece 16 le vittime in un giorno,
due in meno rispetto a ieri.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva con il Covid in Italia sono 214,
13 in più rispetto a ieri nel saldo tra entrate e uscite.
Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono stati 25.
I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 1.851,
39 in più rispetto a ieri.
Nelle ultime 24 ore, sempre secondo quanto comunicato dal ministero della Salute, sono stati effettuati 264.860 tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus.
Ieri erano stati 247.486.
Il tasso di positività è del 2,4%,
in lieve calo rispetto al 2,67% di ieri.
IL FATTO QUOTIDIANO DEL 31 LUGLIO 2021
Coronavirus, i dati dell’Iss sui ricoverati tra giugno e luglio: “Su 150 pazienti entrati in terapia intensiva, 123 non erano vaccinati”
L’Istituto Superiore di Sanità scatta una fotografia chiara di come i vaccini siano efficaci e nel report completo “Epidemia Covid-19” traccia con tabelle e dati consolidati il quadro della situazione. Che non lascia spazio ad interpretazioni: “Tra gli over 80 il tasso di ospedalizzazione dei non vaccinati è 9 volte più alto”
di Andrea Tundo | 31 LUGLIO 2021
GLI ARTICOLI CITATI SONO NEL LINK DEL GIORNALE ALL’INIZIO
L’ipotesi dell’Iss: “Aumento dell’incidenza nei maschi tra i 10 e i 39 anni rispetto alle donne effetto degli assembramenti per gli Europei”
Covid, la rabbia dei medici ancora in prima linea: “Ricoveriamo solo non vaccinati, spesso sono giovani. Chi ha fatto le 2 dosi gestibile da casa, anche i 60enni”
La maggior parte dei contagi da Covid, delle ospedalizzazioni, dei ricoveri in terapia intensiva e di decessi nell’ultimo mese si è verificata nella popolazione senza neanche una dose di vaccino.
E nella fascia più a rischio della popolazione, quella degli over 80, il tasso di ricoveri tra i non vaccinati è 9 volte superiore a chi invece ha completato il ciclo di somministrazioni.
L’Istituto Superiore di Sanità scatta una fotografia chiara di come i vaccini siano efficaci e nel report completo “Epidemia Covid-19” traccia con tabelle e dati consolidati il quadro della situazione. Che non lascia spazio ad interpretazioni. Un dato per tutti: su 150 ingressi in terapia intensiva, 123 erano non vaccinati. Ecco tutte le cifre contenute nel monitoraggio.
I contagi –
Tra il 25 giugno e il 25 luglio, i casi gli italiani che non hanno effettuato neanche la prima dose sono stati 40.729.
Tra i vaccinati con ciclo completo si sono registrati invece 7.277 contagi.
Infine, tra coloro che hanno ricevuto solo una dose i positivi sono stati 12.032.
La differenza tra i numeri assoluti, ricorda ancora una volta l’Iss, andrà via via assottigliandosi fino a ribaltarsi per quello che viene definito “effetto paradosso”: quando le vaccinazioni raggiungeranno livelli molto alti di copertura infatti i casi si verificheranno quasi esclusivamente tra i vaccinati.
Le ospedalizzazioni –
I dati di questo parametro, come quello delle terapie intensive, sono riferiti al periodo compreso
tra il 18 giugno e il 18 luglio.
In quel mese hanno dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari 1.223 contagiati tra i non vaccinati,
216 positivi che avevano ricevuto una sola dose di vaccino
e 280 tra coloro che si sono contagiati e avevano completato il ciclo vaccinale.
Tra i non vaccinati
in 616 avevano tra i 12 e i 39 anni,
mentre 548 erano nella fascia 40-59,
altri 45 in quella 60-79
e 123 avevano più di 80 anni.
Proprio per questa fascia l’Iss segnala una considerazione che spiega perfettamente l’efficacia dei vaccino.
I vaccinati over 80 finiti in ospedale nello stesso periodo sono infatti stati 143.
In termini assoluti, quindi, non sembrerebbero esserci differenze. Tuttavia se si considera che l’85% degli over 80 è vaccinato, è facile comprendere – spiega l’Iss – come il tasso di ospedalizzazione per i non vaccinati “sia circa nove volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo (27 vs 3 ricoveri per 100.000 abitanti)”.
Le terapie intensive – Anche tra coloro che sviluppano forme ancora più severe di Covid, i non vaccinati sono molti di più in termini assoluti. Su 150 ingressi in terapia intensiva, 123 erano non vaccinati.
Si è trattato di 15 persone nella fascia 12-39 anni,
48 di età compresa tra i 40 e i 59 anni,
altri 45 avevano tra i 60 e i 79 anni
e 15 invece erano over 80.
Tra i vaccinati con una dose o con ciclo completo, invece, si sono registrati ingressi quasi esclusivamente ingressi tra gli over 60: su 27 persone che hanno sviluppato una forma critica della malattia, infatti, solo 2, entrambi con due dosi fatte, avevano tra i 40 e i 59 anni.
I decessi –
I dati sulle vittime si riferiscono al periodo
tra il 4 giugno e il 4 luglio e contano
169 decessi tra i non vaccinati,
30 tra coloro che avevano ricevuto solo una dose e
38 nella popolazione con ciclo vaccinale completo.
Per fasce di età, tra i non vaccinati, i decessi hanno interessato
4 persone tra i 12 e i 39 anni,
30 tra 40-59 anni,
67 pazienti nella fascia 60-79
e 68 persone over 80.
Tra coloro che avevano iniziato o terminato il ciclo vaccinale, invece,
i decessi sono quasi esclusivamente concentrati nell’età più a rischio
con appena 3 vittime tra 40-59 anni,
29 nella fascia 60-79
e 36 tra gli over 80.
Le considerazioni dell’Iss – Sulla scorta dei dati, l’Iss ha stimato l’efficacia complessiva della vaccinazione, aggiustata per età, dal 4 aprile al 25 luglio 2021.
Chiarissimi i risultati:
“È superiore al 65% nel prevenire l’infezione in vaccinati con ciclo incompleto
e superiore all’85% per i vaccinati con ciclo completo.
L’efficacia nel prevenire
l’ospedalizzazione sale all’81,7% con ciclo incompleto
e al 95% con ciclo completo – si legge nel report –
L’efficacia nel prevenire i ricoveri in terapia intensiva
è pari all’89% con ciclo incompleto
e 97,2% con ciclo completo.
Infine, l’efficacia nel prevenire il decesso
è pari all’80,3% con ciclo incompleto
e a 96,4% con ciclo completo”.
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