FERDINAND KELLER (Karlsruhe, 1842- Baden-Baden, 1922 ) + ( qualcosa di ) ARNOLD BOCKLYN ( Basilea, 1827- San Domenico di Fiesole, 1901 ), iniziatore in Germania del movimento simbolista + qualcosa sul SIMBOLISMO IN PITTURA

 

 

 

 

 

FERDINAND KELLER, L’isola della morte (1901)- WIKIPEDIA

 

 

 

 

 

Wikioo.org – L'Enciclopedia delle Belle Arti - Pittura, Opere di Ferdinand Keller - Un paesaggio classico

DA : WIKIOO.ORG

 

 

 

 

 

Ferdinand Keller (pittore) - Wikipedia

RITRATTO DI KELLER DI Christian Wilhelm Allers

 

C.W. Allers - Porträt Ferdinand Keller (Ausschnitt).jpg

 

 

Ferdinand Keller (Karlsruhe, 5 agosto 1842 – Baden-Baden, 8 luglio 1922) è stato un pittore tedesco.

Cresce a Karlsruhe; nel 1857 accompagna il padre e il fratello in Brasile. Nel 1862 torna in Germania e diventa studia il dipinto del paesaggio sotto Johann Wilhelm Schirmer e ritratto con Hans Canon. Studiò a Roma dal 1863 al 1867.

DA :

https://it.wikipedia.org/wiki/Ferdinand_Keller_(pittore)

 

 

 

 

File:Ferdinand Keller - Sappho, 1909.jpg - Wikimedia Commons

SAFFO, 1909

 

 

 

 

Arcadia - Olio su tela di Ferdinand Keller - 1899 1899 in vendita su Pamono

 

ARCADIA, 1899

 

 

 

 

 

Ferdinand Keller — Google Arts & Culture

DA: Ferdinand Keller, 1842 Karlsruhe – 1922 Baden-Badenhttps://artsandculture.google.com/

 

 

 

 

 

PINTEREST

 

 

 

 

 

 

Ferdinand Keller - 40 artworks - Art Renewal Center

Pool with Swans at Dusk

1899

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

The Tomb of Bocklin

The Tomb of Bocklin

1901-1902

 

 

 

 

 

 

Nymph

NINFA, 1905

 

 

 

 

Böcklins Grab

LA TOMBA DI BOCKLYN, 1903

 

 

 

 

 

Romantische Szene

SCENA ROMANTICA

 

 

 

 

 

Renunciation

RENUNCIATION

 

 

 

 

 

Brustbildnis einer Dame in heller Kleidung

Portrait of a Lady in Light Clothes

1898

 

 

 

 

 

Lady Absinth

Lady Absinth

Arcade, Avenue of Sighs

1901

 

 

 

QUADRI SOPRA DA :

 

https://www.artrenewal.org/artists/ferdinand-keller/2258

 

 

 

 

keller, ferdinand - Neptune's Shrine | Ferdinand Keller 1842… | Flickr

Neptune’s Shrine, 1842

DA : FLICKR

 

 

 

Ferdinand Keller - // Art Collection

TRITONE

DA:

https://www.pictorem.com/profile/Ferdinand.Keller

 

 

 

 

Order painting 'Forest runnel' by Ferdinand Keller

 

 

 

 

Ferdinand Keller, 1842 Karlsruhe – 1922 Baden-Baden, zug. Aste

 

DA : https://www.hampel-auctions.com/

 

 

 

 

 

Ferdinand Keller, auch Ferdinand von Keller (* 5. August 1842 in Karlsruhe; † 8. Juli 1922 in Baden-Baden)/ "Parkallee … | Beaux arts, Art graphique, Voyage bresil

PINTEREST

 

 

 

 

keller, ferdinand - The Pool | Ferdinand Keller 1842-1922 Du… | Flickr

DA FLICKR

 

 

 

 

 

Diana - Stair Sainty - Stair Sainty

DIANA

DA : https://www.stairsainty.com/

 

FERDINAND KELLER HA DISEGNATO  E PRODOTTO ANCHE MOBILI

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Arnold Böcklin (Basilea, 16 ottobre 1827 – San Domenico di Fiesole, 16 gennaio 1901) è stato un pittore, disegnatore, scultore e grafico svizzero, nonché uno dei principali esponenti del simbolismo tedesco.

 

Il giovane Arnold decise di recarsi a Parigi, città in quell’epoca satura di fermenti artistici. Böcklin rimase certamente colpito dall’innovativo cromatismo delle opere di Delacroix e Corot, o anche dalla bellezza de I romani della decadenza, quadro di Couture che nel 1847 aveva suscitato ammirati plausi nel pubblico del Salon. Ma furono in particolar modo la vastità e la solitudine del tessuto urbano Parigino e, soprattutto, la tumultuosità della rivoluzione francese del 1848 a lasciare un’impronta indelebile nel suo animo.

Nel febbraio 1850 Böcklin si stabilì a Roma, percependovi finalmente quella linfa artistica che sarà da impulso incessante per tutta la sua carriera da pittore.

Nel 1853 si sposò con Angela Pascucci, un’umile diciassettenne romana «che lo aveva affascinato con la sua bellezza, e che poi in ogni difficile momento lo sorresse con la forza e la costanza delle antiche donne romane» (Schmid), e con la quale avrebbe generato dodici figli (di cui solo sei sopravvissuti all’infanzia).

dalla fine degli anni 1850 egli iniziò a concedere spazi progressivamente più ampi alle suggestioni evocative del proprio inconscio

Il viaggio in Italia che Böcklin compì nel 1862 sortì concretamente gli effetti sperati, riuscendo a combinare l’utopico sogno del Meridione con i rigori del Nord natio: sono del ventennio successivo quadri che consolidarono definitivamente la sua fama, come FloraLotta di centauriEuterpe con una cerva, la Musa di Anacreonte, il Tritone e Nereide per il conte Schack, Il gioco delle naiadiLa peste, e soprattutto le celeberrime Isola dei vivi e Isola dei morti, indissolubilmente legate al nome del Böcklin.

Dal 1893 in poi, invece, l’artista si stabilì definitivamente a Firenze, città che considerava più congeniale a stimolare il suo genio artistico

Nel 1897 gli vennero dedicate ben tre mostre celebrative, a Basilea, Berlino e Amburgo: la morte, tuttavia, sarebbe sopraggiunta dopo soli quattro anni, il 16 gennaio 1901, quando il pittore esalò il suo ultimo respiro nella sua villa di San Domenico di Fiesole, acquistata già nel 1895, così come farà, in seguito, suo figlio Carlo. Oggi il suo corpo riposa al cimitero protestante fiorentino agli Allori.

 

Arnold Böcklin è stato uno degli esponenti più maturi e convinti del Simbolismo in pittura. Egli, infatti, fu animato dal proposito di superare le poetiche naturalistiche del Realismo e dell’Impressionismo non dal punto di vista scientifico (si considerano, in tal senso, le esperienze divisioniste) ma da quello spirituale. Era opinione dei Simbolisti, e di Böcklin in particolare, che lo scopo dell’arte fosse quello di rivelare mediante l’utilizzo di un linguaggio non più logico, ma analogico quella realtà «altra» che si cela dietro quella immediatamente percepibile con l’uso dei sensi e della ragione, rivelando dunque le magiche possibilità offerte dall’esplorazione della realtà psichica delle cose con un utilizzo accorto di «simboli», per l’appunto. Come vedremo in seguito, i simboli prescelti da Böcklin sono d’ispirazione mitologica e indagano il mondo dell’interiorità in modo particolarmente evocativo.

 

DA  E CONTINUA

https://it.wikipedia.org/wiki/Arnold_B%C3%B6cklin

 

 

Arnold Böcklin, Autoritratto con la Morte che suona il violino (1872 circa); olio su tela, 75×61 cm, Alte Nationalgalerie, Berlino

 

 

 

 

Arnold Böcklin, L’isola dei morti, terza versione (1883); olio su pannello, 80×150 cm, Alte Nationalgalerie, Berlino

 

 

 

 

Arnold Böcklin, Risacca (1879); olio su pannello, 121×82 cm, Alte Nationalgalerie, Berlino

 

 

 

 

 

 

Arnold Böcklin, Flora (1875); tempera su pannello, 60×50,5 cm, Museum der bildenden Künste, Lipsia. Si noti come Flora, qui personificata da una donna dalla bellezza pura e virginale, attinga a piene mani sia dal repertorio figurativo botticelliano che dalla malinconica sensibilità della tradizione germanica.

 

 

LE IMMAGINI DI BOCKLYN SONO DA WIKIPEDIA– LINK SOPRA

 

 

 

 

( qualcosa ) del SIMBOLISMO IN PITTURA

 

 

Il Simbolismo è una delle principali correnti intellettuali e artistiche della seconda metà dell’800. Comincia a manifestarsi in Francia attorno al 1885, soprattutto in ambito letterario. Ma si irradia rapidamente al resto d’Europa, investendo vari campi dell’arte.

Alla base del Simbolismo si colloca una visione antipositivista della realtà.

Alla ragione l’artista contrappone l’irrazionale, il misterioso e il soprannaturale. Alla rappresentazione della realtà esterna, introdotta dal Realismo, contrappone l’espressione del vero interiore, l’Io dell’individuo, con i suoi istinti, le emozioni, i sogni e gli incubi.

Scopo dell’estetica simbolista è dare voce alla dimensione profonda e irrazionale dell’individuo e trovare un punto di unione con la realtà sensoriale. Elemento di sintesi tra questi opposti è il Simbolo. Simbolo inteso come strumento formale in grado di esprimere in modo sintetico ciò che non può essere detto o scritto. Da cui la denominazione di tutta la corrente.

Nel campo della pittura il Simbolismo riunisce tutte le tendenze e le personalità artistiche che si distaccano dalla rappresentazione della realtà sensoriale, propria del Realismo, dell’Impressionismo e del Neo-impressionismo. In questo senso, il Simbolismo non si presenta come un movimento o una corrente vera e propria, ma come un clima intellettuale che interessa correnti o singole individualità artistiche in tutta Europa.

Caratteristica della pittura simbolista è il non riprodurre oggetti, ma esprimere idee, traducendole nel linguaggio sintetico dei simboli. Il mondo dei simbolisti è dominato dal sogno, dall’immaginario, dal fantastico, dal soprannaturale. Le composizioni raffigurano situazioni in cui appaiono simboli tratti da svariati repertori: la storia antica, la mitologia, la religione. Talvolta, compaiono anche simbologie orientali, alchemiche ed esoteriche.

Sul piano stilistico le opere si caratterizzano per le tonalità cupe e un raffinato decorativismo, che concorrono a suggerire un certo senso di mistero. D’altro canto, l’abbondanza di temi mitologici e letterari sconfina spesso nell’allegoria, nella raffigurazione patetica, nelle pose studiate. Il che costituisce l’elemento di maggior debolezza di alcuni risultati del simbolismo.

 

Correnti simboliste si manifestano soprattutto in Francia, Inghilterra, Germania e Belgio.

Principali interpreti del Simbolismo in Francia sono Gustave Moreau, Pierre Puvis de Chavannes e Odilon Redon.

Nelle loro opere affiorano atmosfere di sogno, dominate da un senso di silenzio e mistero.

Tra gli interpreti principali Paul Gauguin si distingue per il ruolo secondario svolto dalla componente simbolico letteraria. Le sue opere emergono, invece, per il processo di sintesi formale denominato Simbolismo.
Tale processo consiste nella composizione del quadro basata su linee essenziali sinuose e stesure piatte di colore puro, svincolate dai colori reali. Una concezione che risulterà fondamentale per varie correnti del ‘900

In Inghilterra il Simbolismo è impersonato soprattutto da William Blacke e dal gruppo dei Preraffaelliti.

L’aspirazione di un ritorno al passato, nelle loro opere si traduce in composizioni di carattere allegorico, ricche di spunti mitologici e letterari.

In area tedesca il Simbolismo trova eco nel lavoro dei cosiddetti “Idealisti”: Arnold Böcklin, Anselm Feuerbach, Hans von Marées.

Altro ambito è quello dello Jugendstil (Hans von Stuck, Max Klinger), cui fa eco in Austria la Wiener Secession.

L’opera di Gustav Klimt, in particolare, con l’esasperato decorativismo, il ricorso alle allegorie e l’atmosfera decadente, ne incarna la linea più ambigua e tormentata.

Importanti interpreti del Simbolismo in Belgio è Fernand Khnopff, con le sue composizioni di carattere allegorico.

Echi del simbolismo si avvertono in varie correnti e movimenti europei di fine secolo.

Ad esempio, nella pittura dei Nabis e nel Divisionismo Italiano.

asta pensare ai quadri a contenuto allegorico di Giovanni Segantini.

E ancora, nella pittura di James Ensor e di Edvard Munch, dove predominano elementi di carattere inconscio.

 

 

DA .

http://www.artdreamguide.com/_hist/simbolismo.htm

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