VASILIJ KANDINSKIJ ( Mosca, 1866 – Neully-sur-Seine, 1944 ) — A ROVIGO, PALAZZO ROVERELLA, MOSTRA : ” KANDINSKIJ. L’OPERA/ 1900-1940 ” – DAL 26 GENNAIO AL 26 GIUGNO 2022

 

 

 

 

 

 

 

 

“Di mostre su o intorno a Kandinskij in Italia ne sono state proposte parecchie negli ultimi anni, ma nessuna con ambizioni come quelle che noi ci poniamo”: ad affermarlo è Paolo Bolpagni, che con Evgenia Petrova cura “Kandinskij. L’opera / 1900-1940”, a Rovigo, in Palazzo Roverella, dal 26 febbraio al 26 giugno prossimi, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, e prodotta da Silvana Editoriale che cura anche l’edizione del catalogo.

 

A giustificare questa presa di posizione sono, da un lato, l’impianto scientifico dell’esposizione, dall’altro il numero e soprattutto la qualità delle opere riunite nelle dodici sezioni. A precederle è un’ulteriore sala introduttiva riservata all’arte popolare russa, con un focus sulle espressioni creative dei popoli della Vologda (Russia settentrionale), con le quali l’artista entrò in contatto durante un soggiorno in quei territori nel 1889.

Il nuovo grande evento culturale, è stato inaugurato oggi nel salone del Grano della Camera di Commercio, alla presenza dei promotori e di tutte le autorità cittadine.

 

 

 

 

Vasilij Kandinskij, Destino (Il muro rosso), 1909, olio su tela, 83 x 116 cm. Astrakhan, The P.M. Dogadin Astrakhan State Art Gallery, inv. AKГ-Ж-458

 

 

 

VOLOGDA: IL VIAGGIO “DENTRO IL QUADRO”

 

Durante gli studi universitari di legge Kandinskij si appassionò all’etnografia e al folklore e nel 1889 volle compiereuna spedizione nel lontano Governatorato di Vologda, 500 chilometri a nord di Mosca, per la Società imperiale di Scienze naturali, Etnografia e Antropologia.Viaggiava solo, felicemente immerso nella natura selvaggia del luogo, ma lo colpì soprattutto la profusione di colori e di decori che vide sulle vesti dei suoi abitanti Komi-Zirjani (ai suoi occhi «vive immagini dipinte che si muovevano su due gambe») e, più ancora, nelle isbe, con le stanze interamente rivestite da un manto di decorazioni vividamente colorate, e affollate di stampe popolari (lubki). Scriverà nell’autobiografia: «Ricordo ancora che, entrando per la prima volta nelle sale di un’isba, restai inchiodato di stupore davanti alle pitture sorprendenti che da ogni lato mi circondavano. Quando infine penetrai nella camera, mi trovai circondato da ogni parte dalla Pittura: come se io stesso fossi penetrato nella Pittura».Per anni avrebbe cercato un linguaggio pittorico che coinvolgesse allo stesso modo gli spettatori, fino a farli «passeggiare» nei suoi dipinti, dimentichi di tutto: raggiungerà questo ambizioso obiettivo quando darà vita all’astrazione. Gli abiti e i tessuti, gli arredi e gli oggetti d’uso, i giocattoli e i lubki esposti in mostra, tutti provenienti dalla regione di Vologda, intendono ricostruire la fantasmagoria di colori e decori che folgorò Kandinskij nel suo viaggio.

 

da :       

http://www.arte.it/calendario-arte/milano/mostra-kandinskij-il-cavaliere-errante-in-viaggio-verso-l-astrazione-35261

 

 

 

Mappa - Oblast' di Vologda (Vologodskaya Oblast') - MAP[N]ALL.COM

L’oblast di Vologda e la cartina della Russia

 

Map of Russia region - Vologodskaya oblast - political economical geographical map of russia and regions of russia weather in russia

Volodga e l’Oblast omonimo

 

 

 

LA CITTA’ DI VOLODGA

Siamo andati a vedere la città di VOLODGA … dove è nato lo scrittore che abbiamo conosciuto questo pomeriggio :: Varlam Salamov –è una città famosa per i merletti, vedi in fondo

A Vologda ci sono oltre 25 Musei — documentati da :

https://www.tripadvisor.it/Attractions-g445048-Activities-c49-Vologda_Vologda_Oblast_Northwestern_District.html

 

 

 

FRANCESCA GREGO

08/02/2022

ARTE.IT

https://www.arte.it/notizie/rovigo/dai-musei-russi-80-opere-per-decifrare-l-enigma-kandinskij-19103

 

 

Vasilij Kandinskij, Le Noeud rouge Fondation Maeght, Saint-Paul de Vence (France) I Ph. Claude Germain

 

 

 

 

“Nonostante il grande lavoro storico-critico che, anche negli ultimi decenni, hanno compiuto molti studiosi, nell’analisi del percorso di Kandinskij resta un che di enigmatico”, raccontano Bolpagni e Evgenia Petrova, direttore scientifico dello State Russian Museum e co-curatrice della mostra rodigina: “Numerose furono le matrici da cui scaturì, con lenta gradualità, quel linguaggio artistico che ha sconvolto il Novecento: dal fortissimo potere di suggestione esercitato sull’artista dalla musica alla conoscenza della cultura popolare contadina della Russia profonda”. A Palazzo Roverella capolavori creati lungo tutto il corso della carriera del pittore diventeranno le chiavi per decifrare l’enigma di un’arte evocativa e visionaria, da inseguire nelle sue continue metamorfosi. Cuore di questo lungo viaggio saranno i passaggi dalla figura all’astratto e l’incessante dialettica tra principi ordinatori e libertà espressiva.

 

 

 

Vasilij Kandinskij, Blue Crest / Cresta azzurra, 1917. The State Russian Museum, San Pietroburgo © 2021. Foto Scala, Firenze

 

Il filo della mostra corre dai primi passi di Kandinskij a Mosca agli studi di pittura a Monaco di Baviera, dalla scoperta dello “ spettacolo spirituale nell’arte” alla fondazione del movimento “Der Blaue Reiter” (“Il Cavaliere Azzurro”), fino alla conquista di un linguaggio del tutto nuovo per i suoi tempi, in cui segni e colori divengono per la prima volta completamente autonomi. E poi il ritorno in Russia, l’insegnamento a Weimar nella fucina del Bauhaus dove, complice la formazione musicale, Kandinskij accorda il suo messaggio ai simboli e ai colori, fino ai quadri più leggeri e giocosi degli ultimi anni in Francia.

 

 

Vasilij Kandinskij, With Fruits, 1918. Collezione privata, Vienna

 

Radunare ottanta opere di Kandinskij – spiega Bolpagni – è stata un’impresa ardita e straordinaria, che consentirà al pubblico italiano di ammirare capolavori unici che segnano i principali snodi della carriera di uno dei massimi artisti del Novecento”. Tra i gioielli pittorici da non perdere, l’Improvisation 34 del 1913 proveniente dal Museo di Stato di Belle Arti della Repubblica del Tatarstan, Sonntag del Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, Weisses Kreuz della Collezione Peggy Guggenheim e Sans titre del 1940, in arrivo dall’Albertina di Vienna, ma anche Le nœud rouge della Fondation Maeght di Saint-Paul-de-Vence, Destino (Il muro rosso) dell’Astrakhan State Art Gallery, Improvvisation 11 dello State Russian Museum e Il Cavaliere, custodito in una collezione privata viennese.

 

Vasilij Kandinskij, Rider, 1909-1910. Collezione privata, Vienna

 

 

 

 

LA FIGURA DEL CAVALIERE 

 

 

Wassily Kandinsky, 1903, The Blue Rider (Der Blaue Reiter), oil on canvas, 52.1 x 54.6 cm, Stiftung Sammlung E.G. Bührle, Zurich.jpg

 

Il cavaliere azzurro (in tedesco: Der Blaue Reiter) è un dipinto a olio su tela (55×60 cm) realizzato nel 1903 dal pittore Vasilij Kandinskij. Fa parte di una collezione privata di Zurigo.

La tecnica utilizzata da Kandinskij è ancora molto vicina all’Impressionismo.

Kandinskij trasse ispirazione per questo quadro dalle leggende e fiabe del medioevo tedesco e della tradizione popolare russa, per le quali aveva maturato un grande interesse. In particolare l’artista era affascinato proprio dalla figura dei cavalieri che per combattere il male affrontavano le prove più ardue e i pericoli più spaventosi: essi sono quindi il simbolo della lotta fra bene e male, della battaglia dello spirito contro il materialismo. Il titolo di questo dipinto venne riutilizzato da Kandinskij e Franz Marc come nome del gruppo da loro fondato: Der Blaue Reiter.

da :

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_cavaliere_azzurro_(Kandinskij)

 

 

 

 

 

Il cavalier errante — foto Artribune

 

 

Vasilij Kandinskij, <em>Il cavaliere (San Giorgio)</em>,1914-15, Olio su cartoncino, 91 x 61 cm, Mosca, Galleria Tret’jakov | © State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia

Vasilij Kandinskij, Il cavaliere (San Giorgio),1914-15, Olio su cartoncino, 91 x 61 cm, Mosca, Galleria Tret’jakov | © State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia

foto Arte.it

 

 

IL CAVALIERE ERRANTE

Il tema del cavallo e cavaliere attraversa l’intero percorso artistico di Kandinskij, radicato com’è nel suo immaginario infantile. Nell’autobiografia l’artista rammenta quando con la zia giocava con un cavallino di stagno, che lui, bambino, tentò di ritrarre in un acquarello. Come per molti altri artisti del tempo, desiderosi quanto lui di affrancarsi dalle convenzioni accademiche, il linguaggio visivo dell’infanzia rappresentava un mezzo privilegiato, insieme alle arti folkloriche, per guardare il mondo con uno sguardo più libero e autonomo.

Dotato di un occhio prensile («Ero condannato a ‘guardare’ senza tregua», scrive) e di una prodigiosa memoria visiva, Kandinskij accumulò una grande quantità d’immagini legate alle fiabe russe e tedesche ascoltate nell’infanzia, agli eroi delle leggende russe, immortalati, come i santi, nei lubki (le stampe popolari) e ai protagonisti delle icone, primo fra tutti san Giorgio, patrono di Mosca, il santo guerriero che, da cavallo, trafigge il drago.

In questa sezione si susseguono le sue bellissime incisioni ispirate alle fiabe, i lubki raffiguranti indomiti cavalieri combattenti o variopinti uccelli del paradiso, giocattoli e oggetti decorati con il tema pervasivo del cavallo, e una splendida icona di San Giorgio del primo Cinquecento, accostati al più fiabesco dei dipinti che egli dedicò a quel santo e a dipinti e acquarelli già totalmente astratti, nei quali però torna in filigrana (talora anche nei titoli, come in Improvvisazione 20Due cavalli) questo tema mai dimenticato.

DA:

http://www.arte.it/calendario-arte/milano/mostra-kandinskij-il-cavaliere-errante-in-viaggio-verso-l-astrazione-35261

 

 

 

 

OPERE DI KANDINSKIJ NEI PRIMI ANNI DEL SECOLO XX 

 

VASSILIJ KANDINSKY NEI PRIMI DEL SECOLO, PERIODO DI MURNAU CON GABRIELE MUENTER, ANCHE LEI PITTRICE

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2 risposte a VASILIJ KANDINSKIJ ( Mosca, 1866 – Neully-sur-Seine, 1944 ) — A ROVIGO, PALAZZO ROVERELLA, MOSTRA : ” KANDINSKIJ. L’OPERA/ 1900-1940 ” – DAL 26 GENNAIO AL 26 GIUGNO 2022

  1. ueue scrive:

    Bellissime queste opere, un grande gioco di creatività: L’unica pecca è che l’autore è russo.

  2. mariapia scrive:

    bellissime queste opere…. tanti bei colori

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