ANSA.IT — 27 MARZO 2022 –18.52
Round di colloqui Russia-Ucraina in Turchia fino al 30 marzo. Zelensky accusa l’Occidente, ‘vi manca il coraggio’.
Lugansk minaccia referendum per unirsi alla Russia
Continua senza sosta la guerra in Ucraina, invasa dalle truppe russe, mentre da Kiev arriva un nuovo appello all’Occidente: “Impossibile salvare Mariupol senza altri tank e aerei, i missili russi non si abbattono con fucili e mitra”, ha detto il presidente Volodymyr Zelensky in un nuovo video.
Poi Zelensky ha accusato l’Occidente di non aver abbastanza “coraggio” quando si tratta di aiutare l’Ucraina, ripetendo la sua richiesta di inviare aerei e carri armati a Kiev.
Parlando sui suoi canali social, Zelensky ha affermato che l’Occidente “gioca a ping-pong nel decidere chi dovrebbe mandare i jet”.
“Ho parlato con i difensori di Mariupol. Sono in costante contatto con loro. La loro determinazione, il loro eroismo e la loro fermezza sono straordinarie. Se solo coloro che da 31 giorni stanno pensando come mandarci aerei e tank avessero l’1% del loro coraggio”.
Lugansk minaccia referendum per unirsi alla Russia –
Non è solo l’invasione militare a minacciare l’integrità territoriale dell’Ucraina, ma anche le iniziative politiche che mirano a sancire la definitiva amputazione di parte del Paese. Uno scenario “coreano”, denuncia l’intelligence di Kiev, “un tentativo di creare la Corea del Nord e del Sud in Ucraina”. L’ultima è quella dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk che, non contenta di avere ricevuto il riconoscimento di Mosca insieme alla consorella Repubblica di Donetsk, ha detto di voler tenere un referendum per unirsi alla Russia. L’iniziativa, annunciata dal leader separatista Leonid Pasechnik – che poi ha parzialmente corretto il tiro assicurando che per ora non sono in corso preparativi concreti -, ha subito incontrato non solo lo scontato, netto rifiuto delle autorità di Kiev, ma anche qualche dubbio nell’apparato di potere russo. Una consultazione di questo genere è “sconsigliabile”, ha avvertito Leonid Kalashnikov, presidente della commissione della Duma per gli affari delle ex repubbliche sovietiche. Un referendum sarebbe quanto meno prematuro, afferma il deputato, perché “le due repubbliche erano parte dell’Ucraina fino a tempi recenti”. “Qualsiasi” falso referendum “nei territori temporaneamente occupati è giuridicamente insignificante e non avrà conseguenze legali”, sentenzia il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko, dicendosi sicuro che nessun Paese al mondo riconoscerebbe la validità di una tale consultazione.
ASSEDIO A KIEV –
Oltre 30 bombardamenti di complessi residenziali e infrastrutture nella regione di Kiev sono stati registrati in 24 ore. Lo ha reso noto l’amministrazione militare regionale di Kiev su Telegram, citato dall’Agenzia Unian. “Durante l’intero periodo della guerra, distruzioni sono state registrate in 34 delle 69 comunità della regione di Kiev, ovvero il 49,2%. In totale, più di 500 obiettivi”, dice la nota dell’amministrazione.
A Kiev le persone stanno morendo di fame e sono costrette a bere acqua di scarico, mentre la situazione in tutto il Paese peggiora, ha detto a Times Radio la deputata ucraina Lesia Vasylenko, citata dal Guardian.
La deputata ha spiegato che la capitale sta ancora affrontando attacchi e soffre la scarsità di cibo, mentre le persone sono “costrette a stare in scantinati e stazioni della metropolitana”.
E ha aggiunto che “a Mariupol, migliaia di persone vengono deportate con la forza oltre il confine con la Russia, apparentemente per essere al sicuro, ma poi vengono spedite in una direzione sconosciuta e nessuno sente più parlare di loro: le atrocità sono le stesse dappertutto”. Completamente distrutto il deposito petrolifero di Leopoli colpito ieri da un missile russo, ha affermato l’amministrazione militare regionale di Leopoli Maksym Kozytskyi su Telegram, citato da Ukrainian Pravda. “L’incendio è stato spento dopo più di 12 ore. Ieri l’esercito russo ha sferrato diversi colpi in tutta Leopoli”, ha aggiunto.
USA-MOSCA, BLINKEN PUNTUALIZZA –
Gli Stati Uniti non hanno alcuna strategia per un cambio di regime in Russia, ha detto il segretario di Stato Antony Blinken in Israele dopo che sabato Joe Biden ha affermato che il leader russo Vladimir Putin “non può rimanere al potere”. “Penso che il presidente e la Casa Bianca ieri sera abbiano sottolineato semplicemente che Putin non può avere il potere di fare una guerra o impegnarsi in un’aggressione contro l’Ucraina o contro chiunque altro”, ha detto dopo che la Casa Bianca aveva precisato le parole di Biden. “Come ci avete sentito dire ripetutamente, non abbiamo una strategia per un cambio di regime a Mosca”.
Biden incontra i profughi ucraini: ‘Putin è un macellaio’. Il Cremlino: ‘Più difficile ricucire i rapporti’ – Mondo
Joe Biden. Botta e risposta tra Usa e Russia dopo le nuove affermazioni di Biden. Cremlino: ‘Più difficile ricucire i rapporti. Dopo gli insulti più difficile ricucire’. La Russia sta ‘strangolando la democrazia’ e vuole farlo ‘non solo in casa sua’, ha detto ancora Biden. Il presidente Usa incontra i ministri degli Esteri e della Difesa ucraini a Varsavia. E promette a Kiev aiuti e sanzioni contro Putin. Poi rassicura il premier polacco Duda: ‘L’articolo 5 del trattato Nato è un obbligo sacro’ (ANSA)
LE NOTIZIE DAL CAMPO –
Le forze armate ucraine hanno avviato operazioni di controffensiva negli oblast di Sumy, Kharkiv, Kiev e Kherson. Lo ha annunciato Oleksiy Arestovych, consigliere della presidenza ucraina, citato da Ukrinform.
“Le nostre truppe hanno lanciato piccole operazioni tattiche ma di controffensiva negli oblast di Sumy e Kharkiv e le hanno proseguite negli oblast di Kyiv e Kherson. Cioè, stiamo intraprendendo una piccola controffensiva “, ha spiegato Arestovych e ha messo in guardia contro eventuali maltrattamenti nei confronti dei prigionieri di guerra. “Dato che abbiamo contrattaccato in alcune aree, ci saranno molti prigionieri. Vorrei ricordare ancora una volta a tutte le nostre forze militari, civili e di difesa che l’abuso nei confronti dei prigionieri è un crimine di guerra che non ha diritto all’amnistia ai sensi del diritto internazionale e non prevede termini di prescrizione. Siamo l’esercito europeo di un Paese europeo. Trattiamo i prigionieri in conformità con la Convenzione di Ginevra, non importa quali siano i motivi emotivi personali”.
Le truppe russe hanno usato anche bombe a grappolo in una zona residenziale di Krasnohorivka, nella regione di Donetsk, denuncia Kiev spiegando su Telegram che “il nemico ha sparato dai lanciarazzi multipli Tornado-C nel settore residenziale di Krasnohorivka. Le truppe russe hanno usato munizioni a grappolo vietate. Le munizioni sono cadute nelle strade del settore privato”.
Ucraina, colpita palazzina residenziale a Mykolaiv:
VIDEO, 0.55
ALLARME DELL’AIEA –
Attacchi e combattimenti suscitano poi particolare preoccupazione presso l’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, per i lavoratori alla centrale nucleare di Chernobyl dopo che i militari russi hanno preso ieri la vicina cittadina di Slavutych, dove molti tra i dipendenti della centrale vivono. In particolare, il direttore dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi, si è detto preoccupato per il fatto che i lavoratori possano staccare, rispettare i turni e tornare a casa a Slavutych per riposare. Al momento si sa che l’ultima rotazione risale al 20-21 marzo, quando un gruppo aveva dato il cambio ai colleghi che erano alla centrale dal giorno prima che i militari russi entrassero nell’area dell’impianto. Non si sa al momento se e quando il prossimo cambio sarà possibile. L’amministrazione comunale sta cercando di organizzare un “corridoio verde” per donne e bambini dalla cittadina di Slavutych, dove vivono molti dipendenti della centrale di Chernobyl, occupata ieri dalle truppe russe.
Lo ha riferito il consiglio comunale della città, nel Nord dell’Ucraina, su Telegram, citato dall’Agenzia Unian. “Cari cittadini di Slavutych, è previsto un ‘corridoio verde’ per consentire a donne e bambini di lasciare la città di Slavutych”, si legge nella nota del consiglio.
Il sindaco Yuriy Fomichev ha confermato che durante l’attacco russo sono stati uccisi tre civili.
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VIDEO, 1.21
Di fronte alla sciagura della guerra si può capire il linguaggio esasperato di chi la sta vivendo. Però, come si può evitare una guerra totale salvaguardando anche la libertà dei popoli? Questa dovrebbe essere la preoccupazione di tutti i governanti.