https://www.limesonline.com/lintelligenza-non-e-artificiale-il-numero-1222-di-limes/130549
La copertina, il sommario e la presentazione del numero 12/22 di Limes.
Il numero 12/2022 di Limes si intitola “L’intelligenza non è artificiale” ed è disponibile da sabato 31 dicembre in queste edicole e in queste librerie.
Potete leggerlo anche abbonandovi a Limesonline e cliccando sui titoli dei singoli articoli. Il numero è disponibile in PDF e – fuori dall’abbonamento a Limesonline – in ebook e su Kindle.
Di cosa si tratta
Il numero analizza la natura e gli usi geopolitici dell’intelligenza artificiale (Ai), ultima frontiera della competizione tra grandi potenze. Siamo già nell’èra delle “macchine che apprendono” (il cosiddetto machine learning) ma l’algoritmo non è ancora in grado di sostituire definitivamente l’uomo nei processi decisionali.
Del resto, ciò non è neanche nell’interesse di grandi attori quali Stati Uniti, Repubblica Popolare Cinese e Russia quando si tratta di tracciare la propria traiettoria strategica. Questi semmai considerano l’Ai quale moltiplicatore delle proprie capacità, giacché può essere usata per rendere più efficiente l’economia, monitorare le rispettive società, conoscerne e indirizzarne le abitudini, migliorare le proprie capacità militari.
La prima parte è dedicata alla sfida cinese al primato tecnologico americano. Pechino incentiva la ricerca accademica e la crescita di aziende quali Baidu, Alibaba, Tencent, Hikvision e SenseTime per dotarsi di strumenti con cui sorvegliare la popolazione (vedi l’uso riconoscimento visivo e vocale), migliorare la qualità della vita e mettere l’Esercito popolare di liberazione in condizione di combattere le guerre del futuro. A cominciare da quella che potrebbe scoppiare con gli Usa per Taiwan.
A frenare la corsa della Repubblica Popolare è la dipendenza dai software e dagli hardware realizzati dall’America e dai suoi soci. In particolare, Washington punta sul meccanismo delle sanzioni per impedire a Pechino di accedere ai microchip di alta gamma contenenti tecnologia made in Usa. In tale contesto conta la stessa Taiwan, che rappresenta oltre il 50% della capacità fondiaria mondiale nel settore dei semiconduttori. La complessità della filiera produttiva dell’Ai e gli stretti legami tra le comunità scientifiche americana e cinese rendono la tattica a stelle e strisce meno agevole del previsto.
La seconda parte è dedicata ad altri attori coinvolti nella partita sino-statunitense: Italia, Russia, Giappone e India. Il nostro paese non può competere con Usa e Cina nel campo dell’Ai, ma può usare le proprie eccellenze tecnologiche per crescere economicamente.
Il supercalcolatore di Bologna – il quarto più potente al mondo – è un esempio delle capacità nostrane.
Per non subire passivamente la partita tra potenze è necessario definire un piano nazionale che identifichi gli attori principali e accrescere la collaborazione con gli altri paesi europei.
Mosca vorrebbe servirsi dell’intelligenza artificiale per generare benessere in patria e dotarsi di Forze armate all’avanguardia. Tuttavia, le sue attività tecnologiche subiscono le conseguenze negative della guerra mossa contro l’Ucraina, delle sanzioni occidentali e della fuga dei cervelli. Tōkyō invece punta sull’Ai per evitare che l’invecchiamento della popolazione comprometta la crescita economica del Giappone e gli impedisca di fronteggiare militarmente la Cina proprio nelle acque attorno a Taiwan. Delhi intende usare l’Ai per velocizzare il complesso piano di unificazione nazionale dell’India, trasformare il paese in polo manifatturiero internazionale e tenere testa a Pechino sul piano bellico lungo la catena dell’Himalaya e nell’Oceano Indiano.
La terza sezione, “echi dalla Guerra Grande”, si concentra sugli sviluppi e le conseguenze più recenti dell’invasione russa dell’Ucraina.
Parte 1 – La sfida cinese alla tecnologia americana
La Cina sconfiggerà gli Usa con l’intelligenza (artificiale) – He Tian e You Ji
L’èra delle macchine che apprendono – Francesco Maria De Collibus
Il piano degli Stati Uniti per rallentare l’Ai cinese –Paul Triolo
La vera posta in gioco dell’intelligenza artificiale –Jacob L. Shapiro
Il nuovo gioco delle perle di vetro – Alessandro Aresu
L’unicorno che sorveglia la Cina – Giorgio Cuscito
Prevedere l’imprevedibile. L’algoritmo come esorcismo –Paolo Pistone
Dobbiamo ripensare l’intelligenza artificiale – Teresa Numerico
‘L’intelligenza artificiale entrerà in guerra’ –Peter W. Singer
L’Ai serve (anche) a fare la guerra –Nicola Cristadoro
Nello Spazio i robot dipendono dall’uomo – Marcello Spagnulo
Perché l’Ai è Caos –Giuseppe De Ruvo
Ai chip, l’evoluzione della specie – Fabrizio Maronta
Taiwan prepari lo scudo di silicio –Alan Hao Yang
Taiwan, l’isola dei chip – Alessandro Aresu
Parte 2 – L’intelligenza (artificiale) degli altri
‘Con le nuove macchine risolviamo i vecchi problemi italiani’ – Alessandro Aresu, Carlo Cavazzoni, Francesco Maria De Collibus, Alessandro Massa
Il supercalcolatore di Bologna una risorsa per l’Italia –Francesco Ubertini
Il chip parla italiano –SimoneAntonioSala
In Russia l’Ai segna il passo –VasilijKašin
Ai, elisir di giovinezza nipponico – Stephen R. Nagy
L’India sarà unita dall’alta tecnologia o resterà mosaico – Lorenzo Di Muro
Parte 3 – Echi dalla Guerra Grande
Perché un missile russo è diventato ucraino – Mirko Mussetti
‘La Russia vincerà perché l’Occidente è venuto a noia al mondo intero’ –Vitalij Tret’jakov
I patti siglati ‘col sangue’ tra Mosca e gli alleati – Nicola Cristadoro
Limes in più
Reichsbürger, i nostalgici dell’Impero tedesco – Giacomo Mariotto
Il mal d’Africa russo ha radici profonde – Bruno Cianci
Armi come aiuti, aiuti come armi – Igor Pellicciari
Il mistero Bolloré –FiorinaCapozzi
La storia in carte – a cura di Edoardo Boria