FIRENZE.REPUBBLICA 16 APRILE 2023
I giovani scoprono l’Anpi, in due anni +25% di tesseramenti: “Cresce l’ideale antifascista”
di Andrea Vivaldi
Molti sono studenti, e ci sono anche tante donne. “È impressionante vedere quante persone chiedono la tessera di loro spontanea volontà”
Nei circoli Anpi della Toscana a volte c’è persino un po’ di incredulità: decine e decine di email da giovanissimi che chiedono di entrare nell’associazione. Gente che arriva nelle sedi per informarsi su come aderire. Studenti universitari che prendono dai banchini libri sulla storia dei partigiani e sull’identità antifascista. Pensionati che tornano dopo anni. Ormai da mesi c’è un vento nuovo di appartenenza ai valori dell’Anpi.
A Firenze in due anni si conta un aumento del 25% dei tesserati: dai 4 mila circa del 2020 ai 5 mila di fine 2022. E quest’anno, mentre si attende ancora di tirare le somme, la crescita sembra procedere con la stessa intensità: “Stiamo ricevendo tantissime email di chi chiede come fare a tesserarsi, persone mai state prima nell’associazione – dice Vania Bagni, presidente Anpi Firenze – è un dato insolito, ma importante. L’iscrizione è vista come un segno di appartenenza, tanti vogliono entrare nella famiglia degli antifascisti. Ci sono molti giovani e donne“.
La Toscana in vista del prossimo 25 aprile sembra pronta, con un nuovo e particolare spirito di “resistenza”: perché pochi o nessuno dei neo iscritti sono stati partigiani e hanno mai combattuto per liberare l’Italia. Eppure questo schieramento, politico e ideologico, appare per molti una necessità: “Sentono l’esigenza di portare avanti una memoria storica e di essere attivi. C’è una reazione al governo nazionale ultra conservatore e una difesa contro la contrazione dei diritti – prosegue Bagni – è la testimonianza che tanti si sentono parte dell’attuazione della Costituzione. Vediamo un paese che si sta risvegliando, che non si riconosce in queste politiche”.
La particolarità è che nei registri dell’associazione si stanno aggiungendo pure diversi ragazzi, sopra i 18 anni (l’età minima per l’iscrizione). Studenti che della Resistenza al massimo hanno sentito i racconti in casa dai nonni o le lezioni in classe. Già alla manifestazione antifascista a Firenze, lo scorso 4 marzo, centinaia di studenti avevano riempito le strade del centro. E l’anno scorso alla sede Anpi di via Buonarroti è nato uno spazio apposito per le nuove generazioni, in cui giovani iscritti e curiosi si ritrovano per discutere. O anche solo studiare. Un circolo, il Sandro Pertini in Oltrarno, che sta diventando un punto di aggregazione per gli universitari, dove alcuni nelle ultime settimane stanno preparando la tesi di laurea.
Oggi in Toscana ci sono circa 17.500 iscritti (fine 2022), due anni fa erano 14 mila (+3.500). “È impressionante vedere quante persone chiedono la tessera di loro spontanea iniziativa – dice Bruno Possenti, coordinatore Anpi Toscana e presidente sezione provinciale Pisa – . C’è una corsa a far parte della famiglia antifascista. La crescita è notevole, la gente cerca un riferimento mentre è in corso un attacco alla nostra Costituzione: l’autonomia differenziata, le idee di presidenzialismo, una cultura neofascista. Nell’Anpi si vede una forza da consolidare”. In vista del prossimo 25 aprile i preparativi e le iniziative si stanno moltiplicando. Proprio a Pisa, ad esempio, l’Università organizzerà vari appuntamenti dal 21 al 27 e una giornata dedicata il 22 aprile con numerosi ospiti.
Un anno fa, di questi tempi, l’Anpi nazionale aveva ricevuto critiche per una nota in cui chiedeva una commissione d’inchiesta dell’Onu per scoprire “chi sono i responsabili” del massacro di Bucha in Ucraina. Poi per le parole del presidente Gianfranco Pagliarulo che si opponeva all’invio di armi a Kiev, che poneva dubbi sulla Nato e per dei suoi post social (2013-14) considerati filo-russi. Pagliarulo aveva replicato: “Non sono putiniano. Antifascista sempre. Continueremo a condannare un’invasione sanguinosa, a sostenere il cessate il fuoco e il ritiro dei russi, a dire no all’invio di armi: l’obiettivo è la pace”. Il coordinatore di Anpi Toscana ribadisce: “Tutti noi riteniamo che la guerra sia partita da un’aggressione russa inaccettabile. Pensiamo però che la questione non si possa risolvere solo sul piano militare, ma serva un’importante azione diplomatica italiana ed europea”.
Speriamo!