REPUBBLICA 30 APRILE 2023
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Trentino, trovato morto l’orso M62. Brambilla: “Se è un atto di bracconaggio, responsabile morale è Fugatti”
a cura della redazione
A rintracciare la carcassa un gruppo di escursionisti. Le analisi diranno come è deceduto: era uno dei plantigradi problematici su cui l’Ispra doveva dare il parere sull’abbattimento
La carcassa di un orso è stata rinvenuta da un gruppo di escursionisti in una zona impervia tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino, in Trentino. Si tratta dell’esemplare M62. L’animale appare in stato di decomposizione. La sua identità è confermata dalle marche auricolari. A stabilire le cause della morte sarà l’istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, al quale sarà consegnato l’esemplare. Il recupero è stato curato dal Corpo forestale trentino.
L’orso problematico
M62 era uno degli orsi problematici, su cui l’Ispra stava emananando un parere per l’abbattimento. Abbattimento che il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti è tornato a invocare per l’orsa JJ4, l’animale che ha aggredito e ucciso il runner 26enne Andrea Papi. “Il problema non è l’orsa JJ4, faccia la fine che deve fare, io la abbatterei domani mattina se me lo fanno fare. Il problema non è lei – ha detto Fugatti – ma i circa 70 orsi in eccesso che ci sono sul territorio rispetto al progetto originale. In Trentino ce ne sono oltre 100 e non si sono mossi nelle altre regioni”. “So che il tema è molto divisivo fuori dal Trentino – ha proseguito Fugatti – invece lì ci unisce molto nella nostra regione – ha aggiunto parlando delle polemiche sull’abbattimento dell’animale -. I trentini su questo sono molto uniti, è giusto che gli altri si chiedano perché. Un giovane di 26 anni è morto perché aggredito da un orso, dopo sette, otto aggressioni alle persone. Dispiace dirlo ma si sapeva che sarebbe successo, perché non c’è stata la volontà e si è sempre ragionato in termini ideologici”.
Gli animalisti e l’autopsia
Di parere opposto gli animalisti, che stanno dando battaglia per salvare JJ4. Le associazioni Leal, Odv e Zampe, con il patrocinio degli avvocati Rosaria Loprete e Giada Bernardi, hanno provveduto ad inviare al Servizio forestale della Provincia autonoma di Trento ed all’Istituto zooprofilattico delle Venezie un’istanza di accesso agli atti relativi al ritrovamento della carcassa dell’orso M62. Gli animalisti chiedono di poter partecipare all’autopsia dell’animale, ritrovato questa mattina in stato decomposizione.
L’attacco della deputata ambientalista
“I boschi sono pieni di insidie, anche per gli orsi. L’esame necroscopico chiarirà di che cosa è morto M62, un maschio giovane, di circa 4-5 anni, incluso nell’elenco dei ‘condannati a morte’ dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. solo perché ‘confidente’: non aveva mai aggredito nessuno. Di certo, se la mano e l’intenzione dell’uomo avessero qualcosa a che fare con questa morte, cioè se fossimo davanti a un atto di bracconaggio, sapremmo bene come inquadrare l’avvenimento: nel clima di paura e di odio creato e alimentato da Fugatti. Il presidente della Provincia ne porterebbe la responsabilità morale. Quanto agli eventuali esecutori materiali, agiremmo in ogni sede perché non restino impuniti”. Così Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la tutela dell’Ambiente e della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, che già nel 2017 si è scagliata contro l’uccisione dell’orsa KJ2.
E’ vergognoso che un individuo come Fugatti sia presidente della Provincia Autonoma di Trento, celebrata nelle pubblicità ufficiali come scrigno di bellezze naturali. Certe persone preferiscono la “natura morta” a quella reale.