BARBARA SCARAMUCCI, ARTICOLO 21, 6 MAGGIO 2023 ::: Vogliono proprio il Minculpop- consigliato da : Beppe Giulietti @BeppeGiulietti · oggi + nota

 

Articolo21

6 maggio 2023

Vogliono proprio il Minculpop

 

Vogliono proprio il Minculpop

 

Adesso basta con il ritornello che tutti lo hanno sempre fatto. No. Lottizzazione, spoil system, si lo hanno fatto tutti. Hanno anche fatto le peggiori leggi sulla Rai, primo fra tutti Matteo Renzi che ha fatto tornare la Rai indietro a prima della riforma del 1976 mettendola alle dipendenze del governo.

Ma una legge, una legge dello Stato, per cacciare un professionista che ha diritto a continuare a dirigere un teatro per fare posto all’amministratore delegato della Rai in modo da imporre un totale cambio di vertice all’azienda che fu di servizio pubblico ancora non si era mai visto, neppure con Berlusconi. E nemmeno però si era mai visto un dirigente che accetta tutto questo e che anzi appena insediato il nuovo governo è andato dalla presidente del consiglio a contrattare.

Come non si era mai visto che ministri e presidente del consiglio si costituiscano in giudizio contro giornalisti sgraditi, come nel troppo trascurato caso di Roberto Saviano al quale tutti noi ogni giorno dovremmo esprimere solidarietà e vicinanza. Querele ben più che temerarie che Articolo21 denuncia da dieci anni, voce che grida nel deserto…

Sì, vogliono proprio il Minculpop stile Galeazzo Ciano. La prova generale è lo spot della presidente del consiglio che non tiene una conferenza stampa dai giorni drammatici di Cutro. Non si fa intervistare, se non da giornali amici e ovviamente ignoti ai lettori.
E’ una vergogna assoluta, è portare avanti senza ritegno un processo di occupazione finalizzato al peggiore revisionismo anticostituzionale.

Negano anche i dati di fatto su Ustica e presto vedremo rimesse in discussione tutte le verità, sentenze comprese, sulle stragi dei terroristi neri, di cui figli e nipoti lavorano nei ministeri governati dal partito della presidente del consiglio.

Partito, non da solo, che vuole cambiare la carta costituzionale: sono spergiuri perché su quella hanno giurato fedeltà. La narrazione è per loro non riconoscere l’antifascismo e cambiare la Costituzione. Il presidenzialismo che vogliono è questo.Se ancora non lo abbiamo capito!

Ha ragione Giulietti a chiedere uno sciopero generale dell’informazione, e a chiamarli squadristi. Lo sono, lo dicono, lo dimostrano giorno dopo giorno.

 

 

NOTA — per chi volesse:

 

MINICULPOP– MINISTERO DELLA CULTURA POPOLARE
TRECCANI

https://www.treccani.it/enciclopedia/ministero-della-cultura-popolare_%28Dizionario-di-Storia%29/

 

Nell’Italia fascista, dicastero istituito nel 1937, quando il ministero della Stampa e della propaganda cambiò denominazione per assumere quella di m. della C.p., più adeguata alle ambizioni totalitarie del fascismo nella seconda metà degli anni Trenta. La sua origine è legata a un biennio cruciale della storia del fascismo, tra il 1934 e il 1936, ed è ispirata dall’esperienza dell’organizzazione della cultura nella Germania nazista, dove J. Göbbels aveva fondato il Reichsministerium für Volksaufklärung und Propaganda. Le esigenze crescenti di organizzazione e direzione dell’opinione pubblica, la preparazione della guerra d’Etiopia e la proclamazione dell’impero spinsero l’apparato propagandistico del regime in direzione di una forte centralizzazione del controllo nel campo della comunicazione. L’antico ufficio stampa del presidente del Consiglio venne così elevato al rango prima di sottosegretariato per la stampa e la propaganda e poi di ministero, fino a questa nuova denominazione. Capo dell’ufficio stampa era stato fin dal 1933 G. Ciano, genero di Mussolini e uomo di primo piano del regime fascista. Nel 1937, il primo ministro della Cultura popolare fu D. Alfieri, già viceministro di Ciano alla Stampa e propaganda. Durante la Seconda guerra mondiale, il ministero esercitò il suo ferreo controllo sull’informazione e, più in generale, sul sistema della comunicazione culturale, a stretto contatto con le autorità tedesche in Italia. Fu soppresso il 3 luglio del 1944 dal governo Badoglio.

 

 

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1 risposta a BARBARA SCARAMUCCI, ARTICOLO 21, 6 MAGGIO 2023 ::: Vogliono proprio il Minculpop- consigliato da : Beppe Giulietti @BeppeGiulietti · oggi + nota

  1. DONATELLA scrive:

    C’è veramente aria di Minculpop. Basta vedere come, da parte governativa, si reagisce alle critiche e alle opinioni contrarie alla sua politica. Un esempio eclatante è stato il discorso contro la guerra del fisico italiano Rovelli durante il concertone del 1° Maggio a Roma. Perfino la conduttrice dell’evento si è scusata pubblicamente per avere permesso ad un cittadino di esprimere il proprio pensiero. Evidentemente si è introiettata un’autocensura, che forse ci dice quanto sia avanzato il processo di lavaggio del cervello e la paura di ritorsioni.

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