ANSA.IT — 7 MAGGIO 2023 –12.22:: Prigozhin, completata operazione ‘Tritacarne Bakhmut’. “Obiettivo era dare una tregua all’esercito russo”

 

 

ANSA.IT — 7 MAGGIO 2023 –12.22

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/05/07/prigozhin-completata-operazione-tritacarne-bakhmut_1362613c-8afe-4b80-879b-aae64bfa0486.html

 

Prigozhin, completata operazione ‘Tritacarne Bakhmut’.

“Obiettivo era dare una tregua all’esercito russo”

 

BAKHMUT

 

 

 

Un militare ucraino nella città di Bakhmut, nel Donetsk. Sullo sfondo i palazzi danneggiati dai bombardamenti russi

 

 

BAKHMUT

 

 

 

“L’operazione ‘Tritacarne Bakhmut’ del gruppo Wagner è stata completata”.

Lo ha detto il capo della compagnia privata militare, Yevgeny Prigozhin, secondo quanto riportato dall’agenzia Ria Novosti, che cita il servizio stampa Wagner.

Va notato – ha spiegato Prigozhin – che l’operazione del tritacarne Bakhmut è stata progettata principalmente non per prendere l’insediamento di Bakhmut, ma per ‘macinare’ le unità delle forze armate ucraine e organizzare una tregua per l’esercito russo per ripristinare la sua capacità di combattimento. Il tritacarne Bakhmut ha svolto completamente il suo compito”.

 

Prigozhin minaccia Mosca: ‘ritiro la Wagner da Bakhmut’

 

Violento attacco ai vertici in un video shock tra i cadaveri

 

06 maggio, 10:36   

 

 

 

 

 

Carta di Laura Canali – 2022

 

 

LIMESONLINE.  COM

3 MARZO 2023

La battaglia per Bakhmut e le sortite dell’Ucraina in Russia

di Mirko Mussetti

https://www.limesonline.com/notizie-mondo-questa-settimana-guerra-ucraina-russia-bakhmut-ue-uk-irlanda-del-nord-india-cina-macron-francia-africa/1312964

 

 

SEGUE TESTO DA 

LIMESONLINE.COM


5 MAGGIO 2023

https://www.limesonline.com/notizie-mondo-questa-settimana-guerra-ucraina-russia-prigozhin-wagner-crisi-italia-francia-giappone-germania-africa-paraguay/132051

 

L’IRA DEL WAGNER  — di Mirko Mussetti

 

 

Il capo della compagnia militare privata Wagner Evgenij Prigožin ha pubblicato un durissimo videomessaggio di denuncia contro i vertici delle Forze armate della Federazione Russa, in particolare verso il ministro della Difesa Sergej Šojgu e il capo di Stato maggiore Valerij Gerasimov.

Lo “chef di Putin” ha urlato la propria ira verso l’incompetenza delle «bast*rde» alte cariche «che ingrassano a Mosca», incapaci di pianificare e garantire una logistica di base durante una campagna bellica. La lamentela più grande riguarda la carenza di munizioni consegnate da Mosca al suo gruppo di contractor, che più di altri reparti si sta spendendo negli ultimi mesi per la tribolata conquista di Bakhmut/Artemivs’k, città ormai semidistrutta nel Donbas (oblast’ di Donec’k).

Inquadrando i cadaveri dei suoi uomini, il potente oligarca pietroburghese ha fatto senza paura nomi e cognomi: «Il sangue è ancora fresco. Šojgu, Gerasimov, dove sono le dannate munizioni?». Di più: Prigožin ha clamorosamente annunciato il ritiro dei suoi uomini dalla “città dei vigneti”: «Dal 10 maggio lasciamo l’insediamento. Ci mancano ancora solo due chilometri, ma se non volete dare ai russi una vittoria con la conquista di Artemivs’k, questi sono problemi vostri»; i mercenari al seguito delle forze d’invasione ripiegheranno all’indomani della Giornata della Vittoria verso i «campi di retroguardia» per «leccarsi le ferite».

Naturalmente il minacciato ritiro delle truppe mercenarie da Bakhmut può essere un modo per alzare la posta in gioco e le ricompense per i servigi resi sul campo di battaglia.

Non è escluso che il gruppo Wagner tenti proprio il 9 maggiola conquista degli “ultimi due chilometri” per consegnare a Prigožin quel successo che tanto brama per aumentare la propria influenza sul Cremlino. Una vittoria di Pirro comunque spendibile in patria a fini personali.

Già in passato Prigožin ha criticato aspramente gli uomini più vicini al presidente accusandoli di impreparazione, soprattutto per quanto riguarda i rifornimenti bellici. L’astio verso Šojgu e Gerasimov è dovuto anche al fatto che la fanteria mercenaria della Wagner è ampiamente utilizzata nelle situazioni più critiche e ad alto tasso di mortalità, come a Bakhmut appunto.

D’altronde, è molto più semplice giustificare la loro morte di fronte a famiglie consce del loro “lavoro” e beneficiarie degli stipendi erogati ai “volontari”. Il decesso dei carcerati (anche ergastolani) che scelgono di riguadagnare la libertà servendo la Russia tra le fila del Gruppo Wagner suscita minor indignazione tra la popolazione. Ecco perché alle Forze armate regolari gestite da Šojgu e Gerasimov sono spesso riservati compiti meno gravosi nei territori occupati dell’Ucraina, per l’irritazione dei leader delle forze ausiliarie. Tra cui il governatore della Cecenia Ramzan Kadyrov, che però da settimane adotta un profilo più defilato e prudente; forse teme ritorsioni moscovite alla propria persona o al proprio mini-impero nel “Kadyrovstan”.

Altro elemento che irrita il cuoco di Putin è il conclamato interesse dello stesso ministro della Difesa e di altre aziende nazionali come Gazprom a costituire nuove compagnie militari private a uso personalistico sul modello della Wagner. Una concorrenza certamente sgradita a Prigožin, che da parecchio tempo ha intuito l’importanza di controllare un potente gruppo paramilitare nel caso non così remoto di una lotta per le investiture nel dopo-Putin.

SE VUOI ..

📺 Droni bomba sul Cremlino. L’attacco a Mosca infiamma la guerra in Ucraina?

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