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La disciplina del silenzio. Inchiesta sulla morte di Andy Rocchelli e Andrej Mironov
Andy Rocchelli e Andrej Mironov, giornalisti freelance, sono stati uccisi a colpi di mortaio il 24 maggio 2014 in Ucraina, alla periferia della città di Sloviansk, mentre documentavano le prime fasi della guerra tra i separatisti filorussi e le forze armate di Kiev. Con loro c’era anche un fotoreporter francese, William Roguelon, che è rimasto gravemente ferito. Dopo anni di silenzio, nel luglio 2017, la procura di Pavia ha arrestato un militare della Guardia Nazionale ucraina, Vitaly Markiv. Il processo si è concluso, dopo una condanna in primo grado, con la definitiva assoluzione di Markiv. È rimasta senza risposta la domanda: chi ha ucciso Andy e Andrej? La nostra inchiesta parte da qui, dalle carte giudiziarie. Abbiamo trovato un testimone, un militare che aveva prestato servizio nella 95a Brigata, e che si trovava sulla collina da dove, secondo la magistratura italiana, sono partiti i colpi. A Karachun svolgeva la mansione di vedetta e la sua postazione era esattamente di fronte al luogo dove sono stati uccisi Andy e Andrej. L’ex soldato ha accettato di incontrarci e ci ha spiegato cosa è successo quel giorno. L’ordine di sparare sarebbe stato impartito personalmente dal comandante della 95a Brigata, Mikhailo Zabrodskij. I militari, racconta la nostra fonte, hanno utilizzato un mortaio automatico, il Vasilek, che può esplodere quattro colpi in rapida successione. Inchiesta di Andrea Sceresini e Giuseppe Borello a cura di Valerio Cataldi.
Se lo stesso terribile episodio fosse successo in Russia, sicuramente il governo italiano si sarebbe mosso di più.