CARLO LANIA, Decine di migliaia in corteo a Roma per il cessate il fuoco. TORNATE UMANI –IL MANIFESTO – 29 OTTOBRE 2023 + MANIFESTAZIONE 28 OTTOBRE 2023 – ANDREA CARUGATI, IL MANIFESTO

 

 

IL MANIFESTO – 29 OTTOBRE 2023
https://ilmanifesto.it/decine-di-migliaia-in-corteo-a-roma-per-il-cessate-il-fuoco

 

Decine di migliaia in corteo a Roma per il cessate il fuoco.

 

TORNATE UMANI. Slogan contro Israele, definito «Stato assassino». Ma la maggioranza sfila pacificamente. Qualche tensione con i giornalisti. Alla Fao strappata la bandiera di Israele. A sventolare ci sono quasi solo bandiere palestinesi, ma non mancano quelle arcobaleno della pace

 

La manifestazione contro la guerra in Palestina a Roma foto Ansa

La manifestazione contro la guerra in Palestina a Roma – Ansa

 

Slogan contro Israele, definito di volta in volta «criminale», «assassino» o «terrorista». La richiesta agli Stati arabi di fermare il «processo di normalizzazione» con lo stato ebraico. E la bandiera israeliana che a un certo punto un manifestante toglie acrobaticamente dal pennone della Fao in viale Aventino. Ma anche una giovane tunisina che a Porta San Paolo spiega di provare «solidarietà con il popolo israeliano» ma si rifiuta di definire Hamas una formazione terrorista perché «è un partito islamista che è stato votato liberamente e quello che è successo il 7 ottobre è stata legittima difesa».

Inutile girarci intorno: sarebbe stato ingenuo pensare che alla manifestazione che si è svolta ieri a Roma in sostegno della Palestina non si sarebbe sentito il repertorio scontato di frasi e offese contro Israele, ma sarebbe ingiusto attribuirle a tutte le decine di migliaia di persone che hanno sfilato pacificamente e senza scadere in slogan trucidi per chiedere la fine dei bombardamenti su Gaza e per il cessate il fuoco. E non era scontato vista la piattaforma – senza dubbio condannabile – che invitava alla partecipazione scrivendo che «Il 7 ottobre il popolo palestinese ha ricordato al mondo di esistere, ha dimostrato che sono ancora i popoli a scrivere la storia».

 

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A dire il vero non era neanche scontata una partecipazione così grande all’iniziativa promossa dalla Comunità palestinese di Roma e del Lazio ma nella quale alla fine c’è stato un po’ di tutto, da formazioni di destra ai no vax.

Si aspettavano non più di 5.000 persone, per la questura ne sono arrivate 20 mila ma in realtà quelle che si presentano sotto la Piramide Ostiense sono molte di più. Alle tre precise del pomeriggio il corteo comincia a muoversi lungo viale Aventino. «Stop al genocidio, fine dell’occupazione. Palestina libera» c’è scritto sullo striscione di testa. Un ragazzo con gli occhiali scuri e una maglietta bianca con la bandiera della Palestina avverte i manifestanti: «Voglio sentirvi, non è una passeggiata oggi». Subito dietro altri giovani tengono alta sopra la testa una grande chiave nera, simbolo del ritorno dei palestinesi nella loro terra.

 

Un momento del corteo della manifestazione davanti al Colosseo foto Ansa
Un momento del corteo della manifestazione davanti al Colosseo foto Ansa

 

A sventolare ci sono quasi solo bandiere della Palestina, più qualcuna arcobaleno. «Free, free Palestine» scandisce il corteo mentre un cartello promette: «From the river to the sea, Palestine will be free». Non manca, purtroppo, anche chi va in giro con un cartello in cui la bandiera israeliana viene paragonata alla svastica.

 

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Davvero pochi i momenti di tensione. Uno riguarda i giornalisti, che in molti accusano di diffondere «propaganda imperialista». Ne sa qualcosa una troupe di «Piazza pulita», contestata solo per aver chiesto un parere su uno dei tanti video dell’orrore messi in circolazione da Hamas.

 

Mischiato ai manifestanti c’è anche Elzir Izzeddin, l’imam di Firenze che lunedì scorso, rispondendo a un appello lanciato da padre Bernardo Gianni, ha partecipato con il rabbino Gadi Piperno a una manifestazione per la pace nel capoluogo toscano. Perché è qui? «Perché noi siamo per la pace e la vita», risponde. «Vedendo i bombardamenti di Israele dobbiamo manifestare per la vita di tutti».

Questa di Roma però è una manifestazione molto diversa da quella di Firenze, sembra quasi che si chieda a una pace a senso unico: «Certo – prosegue l’imam – e per questo quando c’è la possibilità di essere tutti uniti per la pace lo sottolineiamo. Quello in corso non è uno scontro tra religioni, tra musulmani e ebrei. E’ sui diritti, sulla libertà di tutti i civili che devono essere salvati. La vita è sacra».

Al corteo sono arrivati manifestanti da tutta Italia. A un certo punto fa il suo ingresso anche un gruppo della Rete napoletana per la Palestina che racconta di essere stato fermato e perquisito dalla polizia sull’autostrada.

 

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Quando manca ormai poco a San Giovanni, punto di arrivo della manifestazione, gli altoparlanti montati sul camion che apre il corteo diffondono Mawtini, «Patria mia», una sorta di inno della Palestina, e in molti alzano le mani facendo il segno della vittoria.

 

 

LA MANIFESTAZIONE DI IERI ::

 

IL MANIFESTO 28 OTTOBRE 2023
https://ilmanifesto.it/no-al-massacro-di-civili-le-piazze-chiedono-di-fermare-lassedio

 

«Stop al massacro». Le piazze chiedono a Israele di fermarsi

 

ISRAELE/PALESTINA. Fiaccolate a Roma, Milano e altre città. Nella Capitale Conte, Landini e Bonelli. Il leader 5S: Meloni parli con tutte le parti in causa. Per il Pd ci sono Furfaro, Benifei e Camusso. Fratoianni critica l’assenza di Schlein. I dem: «Israele rispetti il diritto umanitario». Patuanelli (5S) fa il pompiere: sul Medio Oriente abbiamo posizioni allineabili

 

«Stop al massacro». Le piazze chiedono a Israele di fermarsi

La manifestazione per la pace a Roma – Patrizia Cortellessa

 

Centinaia di persone in piazza a Roma con fiaccole e candele per chiedere il «cessate il fuoco immediato» e lo «stop all’assedio di Gaza», altre manifestazioni a Milano, Bologna, Palermo, Brescia, Ferrara, Firenze, Verona e La Spezia.

 

NELLE ORE IN CUI i bombardamenti di Gaza crescono d’intensità, il popolo della pace chiamato a raccolta da Amnesty e dalla Rete pace e disarmo risponde all’appello.E lancia una richiesta forte al governo italiano perché faccia pressioni su quello israeliano. «Basta attacchi indiscriminati sui civili, le guerre devono rispettare delle regole», dice dal microfono Tina Marinari di Amnesty. Seduti per terra sotto il grande striscione «Pace» un gruppo di ragazzi con dei cartelli che dicono «stop ai bombardamenti israeliani» ma chiedono anche «il rilascio degli ostaggi rapiti» da Hamas.

 

UNA MANIFESTAZIONE pacifica e accorata, molto distante da come alcuni organi di stampa avevano tentato di dipingerla. In prima fila il verde Angelo Bonelli: «Hamas ha compiuto un orribile gesto terroristico, ma non possiamo stare in silenzio e vedere ulteriori vittime civili perire sotto le bombe. Questo scontro muscolare ci porta verso il baratro». Il leader verde chiede all’Europa di alzare la voce per evitare altri massacri, arriva Giuseppe Conte con i capigruppo Patuanelli e Silvestri e il suo vice Riccardo Ricciardi.

«È una manifestazione senza colori politici, perché la pace non ha colori politici. Bisogna assolutamente interrompere la spirale di violenza», dice il leader 5S che invita Meloni a «parlare con tutte le parti in causa», naturalmente non con Hamas ma con i rappresentanti del popolo palestinese.

 

E dice: «Non si può sospendere il diritto internazionale. E non si possono sottoporre i civili di Gaza al ricatto di dover scegliere tra un’evacuazione forzata dalle proprie case o rimanere sotto bombardamenti a tappeto».

 

DOPO ALCUNE INCERTEZZE della vigilia arrivano anche esponenti del Pd, da Marco Furfaro al capogruppo in Europa Brando Benifei, e i parlamentari Nico Stumpo e Susanna Camusso.

 

Schlein è impegnata a Venezia per una iniziativa dem, e spiega che «il Pd alla manifestazioni per la pace c’è e ci sarà». Con una linea più tiepida rispetto a quella della piazza, che chiede di «evitare l’escalation» e di «fornire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza». «Dobbiamo evitare che continuino a morire innocenti e fare uno sforzo per far riprendere il processo di pace verso due popoli due Stati».

 

Furfaro spiega di essere in piazza in rappresentanza della segreteria del Pd, dunque in veste ufficiale: «Israele ha tutto il diritto di combattere Hamas, ma c’è una differenza tra vendetta e giustizia e uno stato democratico ha il dovere di muoversi nel perimetro del diritto.

Il Pd è compatto su questa linea».

E cita Macron: «Servirebbero attacchi mirati contro gli esponenti di Hamas, non bombardamenti». Stumpo pare consapevole che quel limite sia stato valicato: «Bisogna lavorare perché Israele rientri dentro le regole del diritto».

 

 

MOLTI MANIFESTANTI osservano sui telefoni le immagini di Gaza. Erasmo Palazzotto, anche lui del Pd, è esplicito: «Quello che sta accadendo non c’entra nulla col diritto alla difesa. I leader di Hamas vanno a Mosca o in Qatar, mentre si colpiscono due milioni di civili indifesi. Nel dibattito pubblico c’è un doppio standard, una insostenibile ipocrisia». Nicola Fratoianni è in piazza a Milano: «Non capisco la scelta di chi non c’è, la piazza giusta era questa». Chiara la stilettata ai dem.

 

Conte è sibillino: «Non entro nelle valutazioni altrui».

Patuanelli fa da pontiere: «Sul Medio Oriente con Pd e sinistra abbiamo votato una mozione comune pochi giorni fa, le nostre posizioni sono allineabili, mentre sull’Ucraina la divisione è molto più forte». Conte si ferma a parlare a lungo con Maurizio Landini delle prossime iniziative di protesta del sindacato e assicura che il M5S manifesterà con la Cgil. In tanti lo fermano per un selfie o per sottoporgli qualche richiesta o per parlare delle europee. Lui ascolta, poi precisa: «Siamo qui per parlare di pace…». Landini è netto: «Subito il cessate il fuoco, servono aiuti umanitari e una conferenza di pace».

 

 

TRA I DEM SI È DISCUSSO molto sulla differenza tra «pausa umanitaria» e «cessate il fuoco». Benifei si attesta sulla prima ipotesi, come deciso dal consiglio europeo. Ma attacca: «Non accetto strumentalizzazioni o critiche infondate verso queste manifestazioni. Qui ci sono associazioni come Amnesty e Anpi, non c’è alcun amico di Hamas. Israele deve rispettare il diritto internazionale».

 

Arriva Michele Santoro con Vauro: «Ucraina, Palestina, Pacifico: siamo sull’orlo del precipizio di una terza guerra mondiale».

Fabrizio De Sanctis dell’Anpi difende il segretario Onu Guterres: «Ha ragione, la risposta di Israele non è difesa ma punizione collettiva. Continueremo a manifestare finché questo massacro non si fermerà». Calenda, assente, lancia i suoi strali: «La sinistra è estremamente equivoca su Hamas, ma Schlein non sta seguendo questa strada»

 

 

 

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1 risposta a CARLO LANIA, Decine di migliaia in corteo a Roma per il cessate il fuoco. TORNATE UMANI –IL MANIFESTO – 29 OTTOBRE 2023 + MANIFESTAZIONE 28 OTTOBRE 2023 – ANDREA CARUGATI, IL MANIFESTO

  1. DONATELLA scrive:

    Mi pare che, forse per la difficoltà del compito, non si sia ancora saldato un fronte internazionale per la pace, come ad esempio c’era al tempo della guerra in Viet Nam. Soprattutto l’opinione pubblica, almeno in Italia, mi sembra faccia fatica a rendersi conto di quanto sta succedendo in Palestina.

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