ANNI ’20-’30 -’40 -.–Jazz Café Lounge- Music with Louis Armstrong, Count Basie, Fats Waller -durata : 1h 17 ca + altro

 

vi consiglio di dare un’occhiata anche attenta alle foto e al poco testo, ma avendo la musica di questi alti musici e – anche – potervela suonare alta o meno alta  quando piace a voi; solo così anche l’articolo  diventa piacevole perché la musica è ” perfetta, meravigliosa “, è lei che ci porta un poco in quei tempi ormai leggenda- ch

 

 

LOS ANGELES NEL 1920

Underwood & Underwood – The New York Times

 

JAZZ ANNI VENTI / TRENTA / QUARANTA7

 

VIDEO, 1h 17 minuti ca

https://www.youtube.com/watch?v=i3Eo5WnLr04

 

SONO ANCHE GLI ANNI DELLA  perfetta flapper girl  ( ” la ragazza emancipata  ” ):: usa tessuti leggeri e morbidi come il jersey, lo chiffon e la seta che, cuciti in abiti senza maniche, dalle linee dritte e con l’orlo al ginocchio, lasciano libero il corpo, senza fasciarlo.

Per quanto riguarda gli accessori, invece, sono senza dubbio da privilegiare lunghe collane di perle (vere o finte che siano) che, abbandonate larghe sul decolleté, seguono le linee morbide del vestito.

A completare l’outfit ( a completare l’effetto ), poi, non può assolutamente mancare il cloche, il tipico cappellino a campana le cui linee, scendendo a coprire la fronte, facevano risaltare gli occhi tipicamente truccati.

 

REPUBBLICA.IT/ DOSSIER–26 FEBBRAIO 2020

https://www.repubblica.it/dossier/le-guide/mercante-in-fiera/2020/02/26/news/le_flapper_ladies_libere_e_belle_negli_anni_venti-249606931/

 

Le Flapper Ladies libere e belle negli anni Venti

 

Fumano, bevono e ballano il charleston, i cui movimenti ricordano il “flapping”, lo sbattere d’ali degli uccellini al primo volo Sono le donne della prima emancipazione. Di cui dal 18 aprile a Parma una mostra racconta moda e costume Intanto, da giovedi, per buyer e collezionisti l’esposizione è online

CONTNIUA NEL LINK

https://www.repubblica.it/dossier/le-guide/mercante-in-fiera/2020/02/26/news/le_flapper_ladies_libere_e_belle_negli_anni_venti-249606931/

 

Le scarpe, rigorosamente con un tacco medio, non possono fare a meno del cinturino stretto alla caviglia: sono scarpe nate per ballare a ritmo veloce!

 

 

Moda Anni '20. Quando tutto ebbe inizio - Giovanna Vitacca

 

 

 

trucco del viso : ombretto ombroso com molto mascara e la bocca ben disegnata a cuore e  rosso

 

Make up anni 20 | Trucco anni 20, Stile charleston, Capelli anni 20

 

 

DA:

https://sites.google.com/site/fashionisinsideus/gli-anni-venti-e-trenta

 

 

 

INDICE DEI BRANI

 

1. 00:00:00 Louis Armstrong St. Louis Blues

2. 00:03:05 The Charleston Chasers Someday Sweetheart

3. 00:06:19 Frankie Trumbauer Singin’ The Blues

4. 00:09:22 Johnny Dodds 29th And Dearborn

5. 00:12:37 Cab Calloway Minnie The Moocher

6. 00:15:50 Duke Ellington Clarinet Lament

7. 00:18:59 Benny Carter Royal Garden Blues

8. 00:22:03 Art Tatum Stormy Weather

9. 00:25:19 Count Basie One O’clock Jump

10. 00:28:25 Bunny Berigan I Can’t Get Started

11. 00:33:16 Tommy Dorsey What Is This Thing Called Love?

12. 00:36:09 Benny Goodman Flying Home

13. 00:39:29 Ella Fitzgerald Taint What You Do (Its the Way That Cha Do It)

14. 00:42:34 Coleman Hawkins Body And Soul

15. 00:45:39 Duke Ellington Sidewalks Of New York

16. 00:48:57 Billie Holiday When A Woman Loves A Man

17. 00:51:27 Bob Crosby & His Orchestra King Porter Stomp

18. 00:54:13 Fats Waller Cheatin’ On Me

19. 00:57:29 Jimmie Lunceford Frisco Fog

20. 01:00:41 Benny Goodman & His Sextet On The Alamo

21. 01:04:13 Billie Holiday A Fine Romance

22. 01:07:10 Benny Carter All Of Me

23. 01:10:34 Louis Jordan Doug The Jitterbug

24. 01:13:12 Fats Waller Ain’t Misbehavin’ (band)

 

 

 

I ruggenti anni Venti: la necessità di ripetere il decennio d'oro - Nazione Futura

AL JOLSON

 

 

Storie e curiosità su New York: la Tavola Rotonda dell'Algonquin Hotel

TIME SQUARE, ANNI VENTI

 

FOTO DA INTERNET DI :  https://www.simonasacri.com/emozioni/ricette-halloween-muffins-alla-zucca-usa.php

 

 

 

 

Storie e curiosità su New York: la Tavola Rotonda dell'Algonquin Hotel

TIME SQUARE ANNI VENTI — NOTTE

 

 

By: John Wisniewski

HOTEL ALGONCHIN

By: John Wisniewski

 

 

Algonquin Blue Bar (3033554732).jpg

IL BAR BLUE DELL’ALGONCHIN

 

 

Algonquin, albergo in stile liberty di New York (Stati Uniti d’America) nel centro del borough di Manhattan. Si trova sulla Quarantaquattresima Ovest, tra la Quinta e la Sesta Strada.

Il proprietario era Frank Case. Dal 1919 il ristorante dell’albergo divenne il luogo di ritrovo abituale di un gruppo di intellettuali noto come “Tavola Rotonda dell’Algonquin” (Algonquin Round Table). Tra di essi i più famosi erano Dorothy Parker, Alexander Woollcott, George S. Kaufman, Robert Benchley, Marc Connelly, Robert E. Sherwood, Heywood Broun, Neysa McMein, Jane Grant, Ruth Hale, Deems Taylor ed Edna Ferber. Il gruppo si riunì in quel posto per una decina d’anni.

 

Nel 1996 l’Associazione americana “Amici delle Biblioteche” donò una targa ricordo posta all’Algonquin che riporta una citazione del critico teatrale Brooks Atkinson:

 

«I membri della Tavola Rotonda con la forza del carattere cambiarono la natura della commedia americana e fissarono nuovi canoni estetici di una nuova stagione delle arti e del teatro».

 

 

Il film Mrs. Parker e il circolo vizioso (Mrs. Parker and the Vicious Circle), 1994) tratta il gruppo che si riuniva negli anni venti all’Algonquin.

Il soggetto del film è tratto dal romanzo The Vicious Circle (1950) scritto dalla figlia di Frank Case, Margaret.

 

 

DA :

https://it.wikipedia.org/wiki/Hotel_Algonquin

 

 

Algonquin Hotel sign.jpg

Dorothy Parker woz ‘ere. The Blue Bar in this hotel is very chill.

Will from New York, USA – Algonquin Hotel

 

 

DOROTHY PARKER 

 

Dorothy Parker - Wikipedia

 

Dorothy Parker - Anarcopedia

 

 

Frasi di Dorothy Parker

 

Dorothy Parker, nata Dorothy Rothschild (Long Branch, 22 agosto 1893 – New York, 7 giugno 1967), è stata una scrittrice, poetessa e giornalista statunitense, nota anche con i diminutivi di Dot o Dottie.

Fu tra le più argute e caustiche commentatrici dei fenomeni di costume americano dell’epoca, capace di fustigare con cinismo le debolezze i vizi e le virtù della società del XX secolo.

 

Orfana di madre fin dalla primissima infanzia, Dot crebbe nell’Upper West Side di New York. A dispetto della sua origine ebraica da parte di padre, e dell’estrazione protestante della sua matrigna, fu mandata al collegio cattolico del Santissimo Sacramento. A 9 anni perse la matrigna e nel 1912 morì anche suo zio, Martin Rothschild, nell’affondamento del Titanic. Infine, perse anche il padre nel 1913. Nonostante il cognome, non v’era parentela alcuna con i famosi banchieri Rothschild e la stessa Dorothy ammise sempre di sentirsi a disagio nel portare un cognome ebreo in un periodo in cui persino l’America non era immune dall’antisemitismo. Talora, scherzando, sosteneva il matrimonio esserle servito unicamente per tenere il cognome Parker anche dopo il divorzio e, ogni volta che le veniva chiesto se ci fosse un signor Parker, lei rispondeva: «Una volta c’era»

frasi -tradotte

(EN)

«Razors pain you; Rivers are damp;Acids stain you; And drugs cause cramp.Guns aren’t lawful; Nooses give;Gas smells awful; You might as well live»

(IT)- traduzione

«I rasoi fanno male;/ i fiumi sono umidi; /l’acido macchia; /i farmaci danno i crampi. /Le pistole sono illegali; /i cappi cedono;/ il gas ha un odore terribile. /Tanto vale vivere…»

(Dorothy Parker, Résumé)

 


Muore di attacco cardiaco nel 1967.

Nel suo testamento Dorothy Parker lasciò le sue proprietà alla fondazione di Martin Luther King, del quale era simpatizzante. Alla morte di King avvenuta nel 1968 tali proprietà andarono alla NAACP (National Association for the Advancement of Coloured People, Associazione Nazionale per la Promozione della Gente di Colore), a sua volta erede designata dello stesso King.

Per 21 anni nessuno reclamò le ceneri di Dot, finché la NAACP costruì un giardino apposito nella sua sede di Baltimora allo scopo di custodirle. Il giardino reca una targa che recita:

«Qui giacciono le ceneri di Dorothy Parker (1893 – 1967), umorista, scrittrice, critica. Ha difeso i diritti umani e civili. Come epitaffio suggerì “Scusatemi se faccio polvere”. Questo giardino è dedicato alla sua memoria, al suo nobile spirito che ha celebrato l’unicità dell’umanità e i legami dell’eterna amicizia tra il popolo nero e quello ebraico. La NAACP pose il 28 ottobre 1988.»

 

Dorothy Parker ha notevolmente influenzato la cultura americana del suo periodo, e la sua eredità si sente ancora ai giorni nostri. A titolo d’esempio, il suo nome appare su una canzone di Prince (The Ballad of Dorothy Parker) e nel 1994 uscì un film ispirato alla vita di Dot e dei suoi amici dell’Algonquin, Mrs. Parker e il circolo vizioso (Mrs. Parker and The Vicious Circle, diretto da Alan Rudolph).

Nel 2006, la commediografa romana Valeria e Moretti e la regista francese Rachel Salik le hanno dedicato una brillante commedia “Hotel Dorothy Parker”, andato in scena al Théâtre les Déchargeurs, che è rimasto in cartellone sei mesi. Protagoniste, sei attrici: Geneviève Mnich, Susanne Schmidt, Sylvie Jobert Yvette Caldas, Betty Bussmann E Gonzague Phélip.

 

SEGUE:

https://it.wikipedia.org/wiki/Dorothy_Parker

 

 

UNA PRESENTAZIONE DEL FILM DEL ’94 DI DUE MINUTI: PARLATO IN INGLESE, MA RENDE UN’ATMOSFERA ANCHE NON CAPENDO COSA DICONO

 

 

Mrs. Parker e il circolo vizioso (Mrs. Parker and the Vicious Circle) è un film del 1994 diretto da Alan Rudolph, ispirato alla vita della scrittrice newyorkese Dorothy Parker.

È stato presentato in concorso al 47º Festival di Cannes.

 

Trama

Negli Stati Uniti nel periodo del proibizionismo, nell’hotel Algonquin avvengono gli incontri di un gruppo di intellettuali (gruppo denominato il “Circolo vizioso”) nel quale emerge Dorothy Parker, scrittrice di buon successo. Separata da un marito tossicomane, trova consolazione nell’amicizia disinteressata di Robert Benchley, collega alla redazione della rivista “Vanity Fair”. Dopo che il “Circolo vizioso” ha realizzato, con successo, uno spettacolo teatrale all’insegna della pura improvvisazione, Dorothy conosce Charles Mac Arthur con il quale inizia una relazione che le costerà un abbandono ed un aborto, inacidendo ancor di più il suo carattere pungente e scettico. In preda alla depressione, Dorothy tenta il suicidio, ma Robert la salva rinunciando però a cimentarsi in una storia d’amore con lei, temendo una sconfitta che non potrebbe sopportare. Poiché l’amore sembra a loro negato la donna passa da un amante all’altro e l’uomo frequenta case di tolleranza. Vari anni dopo, nel 1945, Dorothy mentre è impegnata in una sceneggiatura cinematografica apprende che Robert è morto di cirrosi epatica: è un altro colpo per lei che tenta di riprendersi anche tramite la psicoanalisi, ma non trova cure al male oscuro che la divora. Nel 1958 a New York, invecchiata e più sola che mai, riceve un importante premio letterario.

LE DONNE  SI EMANCIPANO CON QUALCHE DIFFICOLTA’

 

Vintage American Car 1920's Immagini e Fotos Stock - Alamy

LE DONNE E GLI ANNI VENTI / TRENTA

 

 

Vintage American Car 1920's Immagini e Fotos Stock - Alamy

LE MACCHINE

 

 

Ford 1926 T di modello fotografia stock. Immagine di rotella - 7418534

FORD 1926

 

 

 

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1 risposta a ANNI ’20-’30 -’40 -.–Jazz Café Lounge- Music with Louis Armstrong, Count Basie, Fats Waller -durata : 1h 17 ca + altro

  1. DONATELLA scrive:

    Grazie per queste preziose informazioni su un periodo storico che molte volte consideriamo attraverso stereotipi.

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