Una parola spiegata — ” Apotropaico ” — DALLA NOSTRA DONATELLA — LA DOTTA !

 

 

 

 

Donatella la Dotta (  a destra in grigio e con i baffi ), come raffigurata da
Heronymus Bosch (1453 – 1516)  in una delle sue visioni oniriche su di lei ( la temeva molto come figura combinata materna-paterna )

foto da : wannenesgroup.com

 

 

 

 

Apotropaico
a-po-tro-pà-i-co

 

SIGNIFICATO:  Di oggetti, atti, formule dalla carica magica capace di allontanare gli influssi malefici

ETIMOLOGIA dal greco apotrópaios ‘che allontana’, da apotrépein ‘stornare’, derivato di trépein ‘allontanare’ col prefisso apó- ‘da’.

Apotropaica era ad esempio la funzione del Lamassu, statua con un corpo di toro alato e dal volto umano che veniva posta alle porte di Babilonia.

 

 

Lamassu neoassiro del Palazzo Reale di Khorsabad, 721 a.C., Museo del Louvre.
Alemazzi – Opera propria

 

 

 

I lamassu sono dèi e spiriti daemonici che incarnano in sé tutto lo spettro divino e ricoprono perciò diverse funzioni. Nel loro ruolo di guardiani, proteggono le entrate e le stanze di case, palazzi, templi, città e luoghi sacri, svolgendo funzione apotropaica per allontanare le forze e le presenze ostili.  Il lamassu viene raffigurato come un essere ibrido alato androcefalo dal corpo di toro e leone, le ali rapaci d’aquila e la testa umana, oppure come un toro alato taurocefalo.

 

 

Tell al-‘Ubaid Architrave in rame

 

 

L’Aquila-Leone Imdugud/Anzû afferra due cervi, animali sacri della dea madre Ki-Ninḫursaĝ. Rilievo del protodinastico III (2500 a.C.) alla base del tempio della dea Ninḫursaĝ a Tell al-‘Ubaid, 114308, Periodo : 2600-2400 a.C;

lunghezza dell’architrave :   2,59 metri, Altezza 1,07 metri

British Museum.  foto di Vassil – Opera propria

 

 

 

nota : 

Tell al-‘Ubaid si trova nell’Iraq meridionale  vicino a Ur;  il fregio è una delle più grandi sculture in metallo sopravvissute dell’antica Mesopotamia; è stato suggerito dagli studiosi che  il pannello di rame fosse situato sopra la porta del tempio.  La figura centrale nell’architrave restaurato mostra l’aquila dalla testa di leone Imdugud che è il simbolo del dio Ningirsu. Ai lati del dio ci sono due cervi , una delle cui teste è stata restaurata. Il rilievo è stato ricavato da un pezzo di rame molto grande e sembra quasi staccarsi dallo sfondo. Che un oggetto di queste dimensioni sopravviva è insolito poiché la maggior parte dei manufatti metallici venivano fusi per il loro valore in lingotti nell’antichità.

 

da :

Tell al-‘Ubaid
https://en.wikipedia.org/wiki/Tell_al-%27Ubaid_Copper_Lintel

 

 

 

 

 

Persepoli (Iran) Porta di tutte le Nazioni | JuzaPhoto

LamassuPorta di tutte le Nazioni,
490-480 a.C. ca., Persepoli, Iran.

foto di : https://www.juzaphoto.com/galleria.php?t=4300546&l=it

 

 

 

 

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Napoli. Personaggio pittoresco facente parte della scena napoletana di metà XX secolo: armato di un corno rosso e di un barattolo in cui fuma dell’incenso, toglieva il malocchio o scacciava la malasorte tanto ai negozi quanto alle persone, pronunciando parole o formule di scongiuro ( (p. es. “Sciò sciò ciucciuè!” oppure “Aglio e fravaglio fattura ca nun cuaglia, corna e bicorna capa alice e capa d’aglio.”), chiedendo poi uno spicciolo per il suo servizio.

Mentre i negozi non potevano sfuggire al suo breve rito magico (e per non incorrere invece nelle sue maledizioni – che avrebbero attirato ogni sorta di sventura sul luogo – si sentivano obbligati a sborsare un soldo), fra le persone singole, quelle che non volevano dargli lo spicciolo ma neanche incorrere nelle sue maledizioni, prima di incontrarlo badavano bene a cambiare marciapiede; le altre invece, altrettanto superstiziose, ben volentieri si facevano toccare con il corno, sicure che ne sarebbe seguita una benefica liberazione da un qualche maleficio, ed alla sua affermazione “Ti ho toccato: 100 lire!” ben volentieri gli sborsavano la moneta richiesta.

 

 

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Un ferro di cavallo al quale è attribuito un effetto apotropaico
Man vyi

DonatellaL’elemento magico ha sempre, credo, convissuto con l’elemento razionale. Del resto, se hai esaurito tutte le possibilità del raziocinio, perché non affidarsi a qualcosa d’altro, magari ineffabile e misterioso ? Insomma, tentiamole tutte! Ricordo che fino a qualche decennio fa sul terrazzo di casa mia a Sanremo tenevamo appeso al muro un ferro di cavallo: vedendo la sua totale inefficienza nel portar buono, dopo averlo messo alla prova per tanti anni, abbiamo deciso concordemente di buttarlo.

 

 

testo e immagini sopra:
https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_apotropaico

 

 

 

 

 

 

L’ elmo d’oro di Coțofenești  è un elmo geto – daco risalente alla prima metà del IV secolo a.C.–

Nel 1929, un bambino di nome Traian Simion scoprì per caso l’elmo nel territorio del villaggio di Poiana Coțofenești   ora chiamato Poiana Vărbilău ), contea di Prahova , Romania.   Il team di archeologi ha notato che l’elmo non faceva parte di un tesoro d’oro o di una tomba, ma faceva parte di un insediamento geto-daco locale di La Tène .  Gli archeologi hanno concluso che l’elmo era un ritrovamento vagante, poiché sono stati trovati solo pochi frammenti di ceramica di Hallstatt , alcuni dei quali ruotati. L’elmo è conservato al Museo Nazionale di Storia della Romania.

Pesante quasi un chilogrammo, l’elmo d’oro è molto ben conservato, manca solo la parte della calotta cranica.

 

 

non definito

Elmo d’oro di Cotofenesti-parte anteriore
© Radu Oltean  /  Wikimedia Commons

 

 

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parte di lato
stesso fotografo..

 

 

 

 

retro
– Fotografato dall’utente:CristianChirita 

da : https://en.wikipedia.org/wiki/Helmet_of_Co%C8%9Bofene%C8%99ti

 

 

 

 

Maschera Apotropaica Linguaccia” in ceramica di Seminara realizzata dal Maestro ceramista Enzo Ferraro. Misure: cm 22 x cm 22 ” ( città metropol. di Reggio Calabria )
https://pizzimenti.it/prodotto/maschera-apotropaica-linguaccia-in-ceramica-di-seminara/

nota : 

a Seminara c’è il Museo delle Ceramiche della Calabria:

Museo delle Ceramiche di Calabria

 

QUALCHE IMMAGINE DEL MUSEO DI SEMINARA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

da :

TRIPADVISOR

https://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g8341569-d16879803-Reviews-Museo_delle_Ceramiche_di_Calabria-Seminara_Province_of_Reggio_Calabria_Calabria.html#/media-atf/16879803/387030114:p/?albumid=-160&type=0&category=-160

 

 

SEMINARA

Seminara (Siminara in calabrese) è un comune italiano di 2 418 abitanti ( maggio 2022 ) abitanti della città metropolitana di Reggio Calabria in Calabria.
Famosa per le tre Battaglie di Seminara avvenute durante le Guerre d’Italia ( 1495 – 1502– 1503 ) –
E’un comune della Piana di Gioia Tauro posto a 290 m s.l.m, delimitato da una parte dall’Aspromonte e dall’altra dal Mar Tirreno. È di aspetto moderno perché ricostruito dopo il terremoto del 1908.

 

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Giganti di Seminara “Mata” e “Grifone” conservati nel Palazzo Comunale
Tizio02 – Opera propria

da : https://it.wikipedia.org/wiki/Seminara

 

nota : 

I Giganti, rappresentanti solitamente una donna bianca di nome Mata ed un guerriero nero di nome Grifone, sono due alti fantocci di cartapesta che vengono portati a spalla o trainati, danzando al ritmo di tamburi, per le vie di MessinaSeminaraPalmiRosarnoSidernoPolistena,San Giorgio MorgetoAnoia e altre località della Sicilia e della Calabria, in occasione di festività cattoliche patronali o di altri eventi. I giganti sono identificati nei leggendari fondatori della città di Messina e da questo deriva la loro importanza nella tradizione folcloristica

«[…] Gli aspetti favolistici legati alla figura del gigante si mescolano spesso con elementi delle tradizioni popolari, come quella fiorita nella città di Messina che vede nei due Giganti (un guerriero, Grifone, e un’amazzone, Mata) dei veri e propri numi tutelari. Grifone è un bel moro: ha i capelli crespi e foltissimi, porta gli orecchini e indossa un’armatura. Sotto, veste una tunica bianca e rossa e si copre con un mantello stellato. Con la sinistra imbraccia uno scudo che è l’emblema di Messina. Mata, che la leggenda vuole sia una lavandaia di Camaro di cui Grifone si è innamorato, è bella e sorridente e porta sul capo una corona con le tre torri (Lombardi Satriani 1971)-  Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1999.

altro nel link : https://it.wikipedia.org/wiki/Giganti_(folclore)

 

 

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Ceramica tradizionale di Seminara
Aurelio Candido – Flickr

 

 

 

cartina dove si trova Seminara

Mappa MICHELIN Gioia Tauro - Pinatina di Gioia Tauro ViaMichelin

SEMINARA E’ SOTTO PALMI  – VIA MICHELIN

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1 risposta a Una parola spiegata — ” Apotropaico ” — DALLA NOSTRA DONATELLA — LA DOTTA !

  1. DONATELLA scrive:

    Mi spiace di avere buttato via quel ferro di cavallo: si poteva lanciare in testa a qualcuno e qualche effetto lo avrebbe ottenuto.

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