SEGUE DAL LINK :
UNIROMA3.IT
https://www.uniroma3.it/en/articoli/mostra-rituals-materials-319225/
Mostra Rituals/Materials
Una installazione di Kuhen Malvezzi e Armin Linke con Claudia Professione e Greta Valentinotti
Dal 7 al 16 giugno 2023 all’Ex-Mattatoio, Dipartimento di Architettura dell’Università di Roma Tre, la mostra
Rituals/Materials
offre l’occasione di riflettere sulla convivenza religiosa nella città contemporanea, attraverso un’installazione site-specific pensata dallo studio di architettura berlinese Kuhen Malvezzi e dal fotografo Armin Linke con Claudia Professione e Greta Valentinotti, allestita grazie al supporto degli studenti del Dipartimento di Architettura dell’Università.
Le oltre 500 immagini che compongono l’installazione raccontano la House of One, edificio multi-fede progettato da Kuhen Malvezzi attualmente in costruzione a Berlino: le immagini propongono il caso di una Berlino come paradigma della città contemporanea, in cui i movimenti migratori e la crescente globalizzazione fanno del panorama urbano un organismo multiforme ed eterogeneo.
Inaugurazione mercoledì 7 giugno 2023 | ore 18.00
Apertura fino al 16 giugno 2023
Lunedì – Venerdì
10.00 – 20.00 (ultimo ingresso alle ore 19.00)
Dipartimento di Architettura | Padiglione 15a
Largo G.B. Marzi, 10 | Roma
QUALCOSA SULL’ARCHITETTO DELLA
” HOUSE OF ONE ” DI KUHEN MALVEZZI
DIVISARE. COM
29 FEBBRAIO 2016
KUEHN MALVEZZI
HOUSE OF ONE BERLINO
ANNI DEL PROGETTO : 2012
DA :
https://divisare.com/projects/210505-kuehn-malvezzi-house-of-one-berlin
PAVIGLIONE – FOTO PINTEREST
FOTO ZAMBINI ASSOCIATI ARCHITETTURA
IL PADIGLIONE —PINTEREST
Vincitore del concorso internazionale nel 2012, Kuehn Malvezzi è stato incaricato di progettare e realizzare la House of One. Il concetto centrale della proposta è l’idea di diversità nell’unità: ogni fede avrà il proprio luogo specifico per il rituale mentre la forma calma e geometrica dell’involucro edilizio unisce i diversi spazi e crea un aspetto coerente nel contesto della città . In tutto l’edificio una sequenza di spazi pubblici si intreccia con i luoghi di culto, creando una cornice per il dialogo e lo scambio: tra le tre religioni stesse e tra le religioni e il loro ambiente urbano in gran parte secolare.
LA DESCRIZIONE DEL PROGETTO CONTINUA NEL LINK DELL’ARCHITETTO MALVEZZI
https://divisare.com/projects/210505-kuehn-malvezzi-house-of-one-berlin
GERMANIA
Una e trina, una chiesa per tre fedi che guarda al futuro
Di Cecilia Cacciotto & redazione italiana • ultimo aggiornamento: 26/02/2021
Roland Stolte teologo della Fondazione “House of One” spiega che “L’idea è venuta a tre congregazioni locali, è un nuovo tipo di architettura non destinata a una religione unificata ma è una casa dove le tre fedi convivono in modo pacifico”.
La particolarità dell’edificio, ribattezzato churmosquagogue ( dalle parole church, moschea e sinagoga) è una sala centrale comune, anche se i credenti potranno praticare il proprio culto separatamente. Nascerà nel sito dove c’era la chiesa di St. Peter a Petriplatz, che fu abbattuta nel 1964 per decisione del governo della Repubblica democratica tedesca.
La costruzione sarà terminata nel giro di 4 anni, il costo è stimato in circa 47 milioni di euro, al momento ce ne sono già 39 di milioni, 30 provengono dal governo federale del land di Berlino. Una campagna di donazioni è stata lanciata a dicembre per raggiungere la somma di 47 milioni.
Il progetto è stato dato all’architetto berlinese Kuehn Malvezzi.
WIRED.IT — 26 GIUGNO 2014
Andrea D’Addio
Giornalista, vive a Berlino dal 2009 scrivendo per diverse riveste italiane e tedesche di economia, società e cultura. È fondatore e direttore del magazine di lifestyle tedesco in lingua italiana Berlino Magazine
Se per la comunità ebraica e quella cristiana non ci sono stati grossi problemi, diverso è stato il discorso con i musulmani. La ricerca è finita solo qualche mese fa quando l’imam Kadir Sanci ha assicurato che farebbe confluire i propri fedeli nel nuovo luogo di culto. “Per noi musulmani è un’opportunità eccezionale”.
Dal punto di vista progettuale non è stato facile riuscire a pensare ad un luogo multi-religioso che tenga conto di tutte le esigenze dei fedeli. Se infatti, almeno per i cristiano protestanti, la direzione in cui è posto l’altare non è un problema, per musulmani ed ebrei la preghiera deve essere rivolta ad est. Non solo. Sempre per rispettare la religione islamica serve uno spazio quadrato dove potere stare fianco a fianco mentre per gli ebrei è importante avere una zona riparata per la celebrazione del Sukkot, la Festa delle capanne. Il Kuehn Malvezzi costruirà una sorta di cubo alto 44 metri rivestito di mattoni color senape. All’interno ci saranno tre settori separati (che per ebrei e musulmani saranno a loro volta divisi tra uomini e donne) senza simboli religiosi. Una quarta aerea sarà invece destinata per gli incontri tra tutti e tre i tipi di credenti.
@daddioandrea