Tomaso Montanari @tomasomontanari – 20.17 – 11 aprile 2024 — grazie prof. ! + Anpi – biografie + Anpi 25 aprile – link sotto

 

 

Viva Bruno Fanciullacci!

 

 

Immagine

 

 

 

 

 

 

https://www.anpi.it/biografia/bruno-fanciullacci

 

 

Bruno Fanciullacci

Nato a Pieve di Nievole (Pistoia) il 13 novembre 1919, caduto a Firenze il 15 luglio 1944, operaio, proclamato nel 1944 Eroe nazionale dal Comando generale delle Brigate Garibaldi, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.

 

Socialisti conosciuti, i Fanciullacci, boicottati per le loro idee anche nel lavoro di artigiani, dovettero trasferirsi nel 1934 da Pieve di Nievole a Firenze. Nel capoluogo toscano il giovane Bruno, che aveva trovato lavoro prima come garzone e poi in un albergo, entrò presto in contatto con un gruppo clandestino. Qualche anno di attività antifascista e quindi l’arresto, nel luglio del 1938 e, l’anno dopo, la condanna a sette anni di reclusione per associazione sovversiva. In carcere Fanciullacci entra in contatto con l’apparato clandestino comunista, allora presente in ogni penitenziario italiano, e quando viene scarcerato trova lavoro a Firenze come operaio alla Fiat.

Pochi mesi di calma e, all’armistizio, il giovane è tra i primi organizzatori della lotta armata e dei Gap a Firenze. I sabotaggi si accompagnano alle azioni temerarie contro collaborazionisti, spie, gerarchi fascisti, ufficiali nazisti sino a quando, è il 26 aprile del 1944, Bruno cade nelle mani della famigerata banda Carità.

Durante gli interrogatori a Villa Triste non si piega; non parla neanche quando un ufficiale fascista, dopo averlo ripetutamente colpito a pugnalate, lo lascia a terra in una pozza di sangue, convinto di averlo castrato. Il gappista ferito, dato ormai per spacciato, viene affidato ai “Fratelli della Misericordia”, che lo trasportano all’ospedale di Santa Maria Nuova. Curato, Fanciullacci si riprende lentamente. Dopo una settimana quattro gappisti fanno irruzione nel nosocomio, neutralizzano le guardie e si portano via il loro compagno ferito. La convalescenza dura a lungo, con continui spostamenti da una casa sicura all’altra, sino a che Bruno torna in azione. Il mattino del 9 luglio 1944 il colpo più clamoroso: vestiti da fascisti e da tedeschi Fanciullacci, Elio Chianesi ed altri dieci gappisti si presentano al carcere femminile di Santa Verdiana e se ne vanno portandosi via diciassette giovani antifasciste, che stavano per essere deportate o fucilate.

La rabbia dei fascisti è incontenibile e comincia una caccia accanita a Fanciullacci e ai suoi. Dopo una settimana il gappista cade nella rete: in piazza Santa Croce viene riconosciuto e arrestato. Ricomincia il calvario a Villa Triste. Fanciullacci teme di non reggere e, ammanettato com’è, si butta da una finestra del secondo piano; ha il capo fratturato, non sopravviverebbe, ma i fascisti, che temono possa ancora sfuggirgli, infieriscono sul suo corpo a fucilate.A fanciullacci hanno dedicato una via i Comuni di Firenze e di Pontassieve(FI).

 

 

“VIVA LA REPUBBLICA ANTIFASCISTA”: appello per uno straordinario 25 aprile

 

 

 

“La data del 25 aprile è simbolo dell’Italia libera e liberata, dopo venti mesi di Resistenza e uno straordinario tributo di sangue e di dolore. Fine dell’occupazione  tedesca. Fine del fascismo. Fine del conflitto. Si abbatteva lo Stato fascista, ma anche il vecchio Stato liberale, e si avviava la costruzione di un nuovo Stato e di una nuova società. Il 2 giugno del 1946 il popolo sceglieva la Repubblica e con la Costituzione del 1948 nasceva l’Italia democratica che si fonda sul lavoro e che ripudia la guerra.

•    Oggi tutto è in pericolo. C’è un governo che comprende una destra estrema che ha le sue radici nel ventennio fascista e nelle sue nostalgie, che per questo intende cambiare la Costituzione. Con un uomo solo (o una donna sola) al comando – il cosiddetto “premierato” – ed un Paese frantumato in tante regioni in competizione fra di loro, con diritti diversi dei cittadini – l’autonomia differenziata delle regioni -. Una destra estrema che in vari modi tende a reprimere qualsiasi dissenso, qualsiasi protesta. Una destra estrema aggressiva, vendicativa e rivendicativa. 

•    Tutto è in pericolo perché ci sono milioni di poveri, dilaga il lavoro precario, con un governo che taglia la sanità e la scuola pubblica, con l’intera Europa che rischia la recessione economica. C’è una grande solitudine sociale, il futuro viene visto come una minaccia.

•    Tutto è in pericolo perché c’è la guerra, e se ne parla spesso in modo irresponsabile, come se fosse una dura necessità o, peggio, una nuova e accettabile normalità. Mentre il mondo intero si riarma come prima dei due conflitti mondiali, si dichiara possibile una guerra convenzionale ad alta intensità in Europa. Siamo alla follia. Ha ragione il Presidente Mattarella quando sottolinea che il compito del nostro Paese è “costruire ponti di dialogo, di collaborazione con le altre nazioni, nel rispetto di ciascun popolo”.
È urgente un 25 aprile 2024 di liberazione dalla guerra. Cessate il fuoco ovunque.

Diciamolo: va lanciato un allarme. Sono in discussione democrazia, libertà, uguaglianza, lavoro, solidarietà, pace, cioè la repubblica democratica fondata sulla Costituzione e nata dalla Resistenza. 

Questo 25 aprile non può essere come gli altri. Dev’essere il giorno in cui si ritrova nelle piazze di tutte le città, a cominciare da Milano, l’Italia antifascista e democratica, le famiglie, le donne, i giovani, il nostro grande popolo illuso e deluso, a cui va restituita una speranza vera di futuro, fatta di un buon lavoro, di una retribuzione sufficiente per una vita libera e dignitosa, di una pace stabile e duratura.

Costruiamolo insieme questo 25 aprile, costruiamolo come un appuntamento straordinario a cui non si può mancare, come una insormontabile e pacifica barriera contro qualsiasi attacco alla democrazia e alle libertà.

Costruiamolo insieme sventolando le bandiere del Paese migliore, la bandiera della Costituzione antifascista, la bandiera dell’Italia fondata sul lavoro e che ripudia la guerra, la bandiera di coloro dal cui sacrificio sorsero i semi di una nuova Italia.

FACCIAMO DI QUESTO 25 APRILE UNA GIORNATA INDIMENTICABILE. INSIEME.

LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI

11 aprile 2024

 

(Scopri gli eventi in tutta Italia su https://www.anpi.it/25-aprile-2024)

 

 

Condividi
Questa voce è stata pubblicata in GENERALE. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *