ANSA.IT/ TEL AVIV– 11 MAGGIO 2024 –10.00 : Fonti Israele, ‘Sinwar non è a Rafah, forse a Khan Yunis’; + due note : 1. Yehya al-Sinwar, capo politico Hamas a Gaza; 2. Mohammed Deif, capo Brigate Al-Qassam

 

 

ANSA.IT — 11 MAGGIO 2024 –10.00
https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2024/05/11/fonti-israele-sinwar-non-e-a-rafah-forse-a-khan-yunis_f3a43c07-2c62-47bf-8079-4e5bb55153d6.html

 

Fonti Israele, ‘Sinwar non è a Rafah, forse a Khan Yunis’

Times of Israel, ‘capo Hamas ancora a Gaza’

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Il capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, non si nasconde a Rafah, nel sud della Striscia dove, mei quartieri orientali della città, è in corso l’operazione dell’Idf.

Lo hanno detto due fonti israeliane al corrente del dossier al sito di Times of Israel.

Le due fonti hanno detto che Israele al momento non sa con certezza dove esattamente sia Sinwar, ma hanno citato l’intelligence secondo cui il leader di Hamas è ancora a Gaza e sarebbe nascosto nei tunnel dell’area di Khan Yunis a circa 7 chilometri da Rafah.

 

 

NOTA 1– :

Sinwar è il ricercato numero 1 di Israele

Il leader di Hamas, Yehya al-Sinwar
Il leader di Hamas, Yehya al-Sinwar – Reuters

FOTO DA AVVENIRE

Yahya Sinwar, leader di Hamas a Gaza, è certamente la figura di maggior spicco nel confronto armato con Israele, di fatto responsabile della linea politica del movimento.

Nato nel 1962 nel campo profughi di Khan Younis, nel sud della Striscia, Sinwar è stato arrestato nel 1988 e ha trascorso 23 anni in carcere in Israele, condannato a 4 ergastoli per vari reati tra cui omicidio e rapimento. Nel 2011 è stato liberato insieme ad altri mille prigionieri palestinesi in cambio di un soldato, Gilad Shalit, rapito dai militanti di Hamas nel 2006 in un raid oltre confine.

È stato eletto leader a Gaza nel 2017 – succedendo a Ismail Haniyeh, attuale leader di Hamas in esilio – e riconfermato a marzo 2021. Due mesi dopo un raid israeliano ha centrato la sua casa ma lui non c’era.

Dal 2015 Sinwar è nella lista dei terroristi internazionali (Sdgt) del dipartimento di Stato americano.

“La liberazione è il nucleo strategico di Hamas, e riguarda la Palestina dal mar Mediterraneo al fiume Giordano”, è uno dei suoi proclami più noti.

 

TESTO DA RAI NEWS- 10 OTTOBRE 2023
https://www.rainews.it/articoli/2023/10/chi-e-yahya-sinwar-il-leader-di-hamas-che-israele-vuole-morto-1362e000-7ef4-408b-be1b-5df77d1414bd.html

 

 

 

 

nota 2 —

Il comandante delle Brigate Qassam, Mohammed Deif.

 

Video del capo militare di Hamas: «È vivo e sta bene»

Sorpresa l’Intelligence israeliana, che lo diceva mutilato e in sedia a rotelle. Trovate immagini di Mohammed Deif a Gaza, dove lui e Sinwar sono ogni giorno più popolari

Mohammed Deif

 

Per una ventina di anni tutti l’hanno immaginato su di una sedia a rotelle, senza più gambe, un occhio e un braccio, con il volto deturpato dalle esplosioni dei missili sganciati da Israele.

Invece Mohammed Deif, l’inafferrabile capo delle Brigate al Qassam, l’ala militare di Hamas, sopravvissuto ad almeno sette tentativi di assassinio, l’ultimo dei quali nel 2021, cammina e sembra essere in buono stato di salute a giudicare da un video ritrovato a Gaza nei giorni scorsi dai soldati israeliani. Immagini che hanno suscitato clamore nell’opinione pubblica di Israele e fatto calare nuove ombre sulle capacità dell’intelligence israeliana già sotto accusa per non aver saputo impedire l’attacco a sorpresa nel sud di Israele compiuto il 7 ottobre dal movimento islamico.

Deif non solo è vivo ma è uscito con danni limitati dai tentativi di assassinio. Questo ha lasciato sbigottiti gli israeliani perché il capo del braccio armato di Hamas è ritenuto l’ideatore del blitz di ottobre.

Attacco di cui è stato supervisore Yahya Sinwar, capo politico di Hamas a Gaza nonché primula rossa sfuggita per almeno due volte nelle ultime settimane alla cattura da parte dei soldati israeliani entrati nelle gallerie sotterranee di Khan Yunis. Più Israele fatica a catturarli e più entrambi conquistano prestigio nei Territori palestinesi occupati.

 

Nato nel 1965 nel campo profughi di Khan Yunis, Mohammed Al Masri, detto «Deif», l’ospite, dall’abitudine che ha di non dormire per ragioni di sicurezza nello stesso luogo più di due notti, si unì ad Hamas nel 1987.

È stato uno stretto collaboratore di Yahya Ayyash, «l’ingegnere» degli attentati-kamikaze in Israele nei primi anni ’90, quindi vice del capo delle Brigate Qassam, Salah Shahade, assassinato da Israele nel 2002. Da allora Deif è il capo dell’ala militare di Hamas. Sua moglie, suo figlio neonato e la figlia di tre anni sono stati uccisi in un tentativo di omicidio del 2014.

Ci sono solo due foto conosciute di Deif, la più recente delle quali è stata scattata nel 2000.

Non appare mai in pubblico e preferisce lasciare spazio al suo portavoce Abu Obeida, anch’egli popolare tra i palestinesi. Varie fonti, palestinesi e israeliane, descrivono Deif come il realizzatore della trasformazione delle Brigate Qassam da un gruppo di cellule amatoriali a unità militari organizzate, nonché il fautore principale della rete di gallerie sotterranee costruite da Hamas sotto Gaza a scopo di rifugio e di via di attacco in Israele. Considerando il peso enorme che l’ala militare ha nelle decisioni di Hamas, sono in molti a ritenere che la sua approvazione sia necessaria per qualsiasi scelta del movimento islamico.

Non sorprende perciò che il 7 ottobre Deif abbia tenuto un discorso audio, il primo dal 2021, giustificando l’attacco nel sud di Israele come una risposta alla «profanazione» della moschea di Al-Aqsa e all’uccisione e al ferimento di centinaia di palestinesi nel 2023, tra gennaio e ottobre.

La popolarità di Deif tra i palestinesi, in Cisgiordania più che a Gaza, già ampia da anni – durante le manifestazioni spesso si sente scandire «Siamo i soldati di Mohammed Deif» – è cresciuta ulteriormente negli ultimi due mesi perché il capo delle Brigate Qassam riesce sempre a sfuggire ai soldati israeliani. La cattura o uccisione di Deif, assieme a quella di Yahya Sinwar, sarebbe una vittoria fondamentale per Benyamin Netanyahu, da spendere nell’opinione pubblica israeliana. In caso contrario, quando sarà proclamato il cessate il fuoco definitivo, saranno i leader di Hamas a proclamarsi vincitori.

 

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