IL MANIFESTO 21 MAGGIO 2024
https://ilmanifesto.it/su-raisi-lombra-degli-ottimi-rapporti-tra-baku-e-israele
Su Raisi l’ombra degli ottimi rapporti tra Baku e Israele.
IRAN-AZERBAIGIAN. Il presidente iraniano ha perso la vita mentre tornava da una visita distensiva in Azerbaigian, paese a cui Teheran aveva chiesto più volte di mettere il Mossad alla porta

Raisi con il presidente Aliyev domenica all’inaugurazione della diga sul fiume Aras – Ansa
«Un incidente amaro». Così il leader supremo Khamenei ha definito la morte del presidente Raisi, e l’agenzia di Stato iraniana Irna scrive che l’incidente dell’elicottero è avvenuto per «un guasto tecnico». Il presidente Raisi aveva le mani sporche di sangue: fu tra i responsabili delle esecuzioni dei prigionieri politici iniziate nel luglio del 1988 e durate oltre cinque mesi. Insieme ad altre tre persone Raisi fece parte del comitato della morte voluto dall’ayatollah Khomeini per processare gli oppositori politici alla fine della guerra contro l’Iraq.
A volere la sua morte erano in tanti, ma a Teheran non si discute apertamente di un qualche coinvolgimento di attori esterni, ma l’argomento resta sottotraccia. Se anche vi fosse lo zampino di attori esterni, i vertici di Teheran non lo ammetterebbero, per non dare l’impressione di essere vulnerabili.
Eppure, gli iraniani scaricano spesso la colpa su attori esterni, e spesso la storia dà loro ragione. A proposito di teorie della cospirazione, domenica pomeriggio Fouad Izadi – un analista conservatore, chiamato a commentare l’incidente di elicottero sulla tv di Stato iraniana – ha ipotizzato che Raisi fosse stato vittima di un attentato israeliano con la complicità degli azerbaigiani.
I VERTICI DI TEHERAN avevano chiesto più volte a Baku di mettere alla porta il Mossad, la cui presenza in Azerbaigian – proprio a ridosso dell’Iran – era e resta causa di preoccupazione.
L’aeroporto azerbaigiano di Nakhitchevan, un’enclave a poche decine di chilometri dal luogo dove è precipitato l’elicottero, è infatti indicato come una delle possibili basi del Mossad.
I rapporti tra Israele e Azerbaigian sono da sempre ottimi e in chiave anti-iraniana, perché nel corso di questi decenni gli attriti tra Teheran e Baku sono stati evidenti, anche per la suddivisione e lo sfruttamento delle risorse energetiche racchiuse nel Mar Caspio. Lo Stato ebraico acquista petrolio dall’Azerbaigian, con cui collabora anche nei settori militari e di sicurezza.
Dal 2012 si è cominciato a parlare dell’uso da parte dell’aviazione israeliana di alcuni aeroporti militari e civili azerbaigiani per condurre azioni di guerra contro l’Iran. Da circa un decennio Israele è il principale fornitore di armi dell’Azerbaigian e nel 2023 i due Paesi hanno firmato un accordo per la fornitura a Baku di due satelliti israeliani e per l’acquisto del sistema di intercettazione missilistica Barak MX. Lo Stato ebraico ha inoltre fornito alle forze armate azere tutto il necessario per sconfiggere l’Armenia e accaparrarsi il Nagorno Karabakh.
E due mesi fa il presidente azerbaigiano Aliyev aveva incontrato il suo omologo israeliano Herzog, riaffermando l’importanza delle relazioni bilaterali nel contesto della guerra in corso tra Israele e Hamas.
LA REPUBBLICA DELL’AZERBAIGIAN
si distende su un territorio che fino al trattato di Turkmanchai del 1828 fece parte dell’impero persiano, per poi passare allo zar. Nel 1918 le donne azerbaigiane ottennero il diritto di voto, le prime nel mondo musulmano.
Nel 1920, questo territorio venne però conquistata e incorporato nell’Unione Sovietica, per ottenere l’indipendenza nel 1991, all’indomani del crollo dell’impero sovietico, tessendo rapporti stretti soprattutto con Israele e Turchia. I suoi dieci milioni di abitanti sono per lo più di religione musulmana sciita e appartengono alla stessa etnia e parlano la stessa lingua di quei venti milioni di cittadini iraniani che vivono nel nordovest della Repubblica islamica, nelle province del cosiddetto Azerbaigian iraniano.
Dopo anni difficili, di tensione, nel 2023 Teheran ha cambiato atteggiamento nei confronti di Baku, dando avvio a una nuova fase per diminuire le crisi regionali. Una fase basata sul pragmatismo, ovvero sulla costruzione di infrastrutture, tra cui una nuova via di comunicazione per collegare l’Azerbaigian alla sua enclave di Nakhchivan passando dal territorio iraniano, nonché tre dighe sul fiume Aras tra cui quella inaugurata domenica da Raisi, prima dell’incidente. Una fase positiva, di distensione, su cui la morte di Raisi potrebbe gettare qualche ombra.
Nakhchivan – qualcosa
seguono immagini e informazioni da:
un’immagine della repubblica autonoma ( appartenente allì’Azerbajan ) di Naxçivan
centro terapeutico per chi soffre di asma : nella capitale, il Centro di terapia del sale di Duzdag
Il castello di Yezidabad a Nakhchivan.
La fortezza originaria risale al IX secolo, ma è stata completamente ricostruita. Prende il nome da Yazdgerd III, l’ultimo re dell’Impero Sassanide.
Dalle mura del castello di Yezidabad puoi anche vedere un’enorme moschea che era quasi completata quando la abbiamo visitata nel febbraio 2022. Sarà la seconda moschea più grande dell’Azerbaigian.
Da qui vedrai anche il Mausoleo di Noè.
Nakhchivan, il Mausoleo di Qarabaghlar- Questo mausoleo cilindrico del XIV secolo è alto 30 m, con 2 minareti collegati da un portale.
Entri in entrambi gli edifici e all’interno c’è un piccolo museo, ma solo in lingua azera.
Cibo tradizionale a Nakhchivan
IN ROSSO LA REPUBBLICA AUTONOMA DI NAXçIVAN — E L’AZERBAJAN DI CUI QUESTA E’ UN’EXCLAVE–

Repubblica Autonoma di Naxçıvan –
Karte: NordNordWest, Lizenz: Creative Commons by-sa-3.0 de
UN’ALTRA CARTA
Nakhichevan (Nakhchivan) Autonomous Republic map.
– Opera propria
Altra cartina con le maggiori città e la capitale
Aivazovsky
informazione da wikipedia :
TRA IL TERRITORIO AUTONOMO DI NAKHGCHIVAN E L’AZERBAJAN SI TROVA L’ARMENIA–
Il suo confine con l’Armenia è costituito dai monti Zangezur, mentre quello con l’Iran è costituito dal fiume Aras.
IL CAPOLUOGO HA LO STESSO NOME DELLA REGIONE-
Nel 2018 gli abitanti erano mezzo milione. Il quell’anno, il 99% erano azeri. Gli armeni sono stati espulsi dalle forze azere durante il conflitto del Nagorno Karabakh.
E’ riconosciuto internazionalmente, come parte dell’Azerbaigian, anche se gode di ampia autonomia sui suoi affari interni, ed ha un parlamento e un presidente localmente eletti.
Secondo una leggenda, Noè fu il fondatore del Naxçıvan. Secondo i sostenitori di questa tesi, il termine Naxçıvan deriva da Nuhşijihan, che significa “colonia di Noè”-
segue : https://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_Autonoma_di_Nax%C3%A7%C4%B1van
La tomba monumentale del profeta Noè, costruita nel XVII secolo, nella capitale
– Opera propria
Nakhichevan, la capitale, Mausoleo di Momine Khatun
– Opera propria
LA FANTASTICA TORRE DI ALINJA
E’ una torre situata a ovest del villaggio di Khanega, non lontano dalla città di Julfa; sulla costa destra del fiume Alinja (Alinjachay), più in alto del monastero armeno di San Karapet, sulla cima del monte Alinja. La torre era uno degli edifici difensivi più forti del suo tempo.
Le prime menzioni si trovano in fonti del I secolo. La torre fu fondata e apparteneva ai signori armeni di Syunik di cui era una delle fortezze più importanti.
Nel XIV secolo la torre apparteneva già alla dinastia turca degli Ildegizidi . Da allora Yernjak prese il nome di Alinja.
Il tesoro principale dei Selgiuchidi iracheni era custodito nella torre degli Ildegizidi.
https://en.wikipedia.org/wiki/Zafarnama_(Yazdi_biography)#
SEGUONO IMMAGINI DA :
http://www.traveladventures.org/continents/asia/alinja-gala-fortress03.html
il museo Alinja-Gala ai piedi della montagna, con il monte Ilandag sullo sfondo
continua la storia:
I difensori della torre opposero una forte resistenza agli occupanti durante l’epoca dell’invasione di Timur ( Tamerlano ) in questa regione. Per 14 anni, i soldati assediati difesero la torre dall’esercito di Timur e da suo figlio Miran Shah con l’aiuto dei georgiani.
Nella torre, che si trovava sulla sommità del monte e sulle sue pendici, sono presenti numerosi edifici idrotecnici, difensivi, residenziali e sontuosi. Robuste file di muri di pietra conducevano dalla periferia della montagna fino alla cima in poche passi. Le cisterne che un tempo trattenevano la pioggia e l’acqua di fusione rimanevano nell’ombra. Il tesoro principale degli Atabey azeri era conservato nella torre di Alinjagala.
pausa —
c’è anche un vino con questo nome — e un’olio.. quest’ultimo è italiano, il vino non mi pare, o spagnolo o di Cipro..
TAMERLANO — TIMUR
Timur che concede udienza in occasione della sua ascesa, nel quasi contemporaneo Zafarnama (1424–1428), edizione del 1467.
Lo Zafarnama ( persiano : ظفرنامه , lett. “Libro delle vittorie”) è un libro panegirico scritto da Sharaf al-Din Ali Yazdi circa due decenni dopo la morte del suo soggetto principale, Timur, il conquistatore turco-mongolo. Fu commissionato da Ibrahim Sultan , nipote di Timur tra il 1424 e il 1428, e rimane una delle fonti più note della vita di Timur. Il testo è stato scritto utilizzando gli appunti presi dagli scribi reali e dai segretari di Timur, suggerendo che la storia del libro fosse basata su un’attenta e desiderata selezione di fatti.
“Conquista di Baghdad da parte di Timur”, dalla copia di Ibrahim Sultan , 1435–1436
Creatore: Sharaf al-din ‘Ali Yazdi Autore sconosciuto
*** il ” cappello ” dei soldati.. e una ciabatta volante.
Marie-Lan Nguyen (2011)
–** hanno tagliato il cappello ai soldati ..
Celebrazione di Timur della conquista di Delhi nel 1396, copia del 1436 dello Zafarnama.
– Opera propria
Caccia a Timur, pagina dello Zafarnama di Sharaf al-Din ‘Ali, Yazdi. Shiraz, 839 AH, 1436 d.C–
immagini e testo da: https://en.wikipedia.org/wiki/Zafarnama_(Yazdi_biography)#
Sharaf ad-dīn ῾Alī Yazdī, scrittore e pittoreittore, Iran, 1436 d.C,
autore di una storia delle gesta di Tamerlano (Ẓafer-nāme “Libro della vittoria”)- Treccani.