Una foto di Malio Pettinacci — Il Monte Cucco in Umbria ( link sotto ) — nelle Alpi Carniche in Friuli; in Slovenia; in Lombardia- // stop ricerca // – + Origine e significato di ” Cucco “

 

 

 

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Foto di Malio Pettinacci. Il Monte Cucco di mattina presto. I primi raggi del giorno danno forma all’Appennino, disegnano le spalle del Monte Cucco, mentre la bruma fredda che scende nei polmoni fa respirare il senso mistico di eterno.

 

 

da : FACEBOOK — 18 AGOSTO 2020

UMBRIA UNA FOTO AL GIORNO

https://www.facebook.com/umbriaunafotoalgiorno?__tn__=-UC*F

 

 

 

Il Monte Cucco (1.566 m s.l.m.) è una montagna situata in Italia, lungo l’Appennino Umbro-Marchigiano, nell’area dell’Appennino Gualdese compreso nel territorio dei comuni umbri di CostacciaroScheggia e PascelupoSigillo, Fossato di Vico, Gualdo Tadino e Nocera Umbra. Dal 1995 è divenuta area protetta con il nome di Parco del Monte Cucco.

Escursione al Monte Cucco: 5 specie da osservare

 

PIANTINA DA: 

La Rivista della Natura di Francesco Tomasinelli

 

 

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L’abbazia di Santa Maria di Sitria, fondata da San Romualdo nel 1014 alle falde del Monte Cucco.  L’abbazia si articola in piccole celle di pietra e legno ed è interamente costruita con pietra squadrata in una bilanciata composizione di motivi romanici e gotici, ad una sola navata e con una cripta sottostante l’altare maggiore, in puro stile romanico, retta da una colonna con capitello tardo-antico.

https://it.wikipedia.org/wiki/Monte_Cucco_(Umbria)

 

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NELLE ALPI CARNICHE, IN FRIULI VENEZIA GIULIA:: 

 

UN ALTRO MONTE CUCCO (  RIVALPO )

 

cartina da SentieriNatura

 

 

Esiste un Monte Cucco in Friuli Venezia Giulia

 

 

La riserva del Monte Cucco

MONTE CUCCO RIVALPO–m. 1060

DA : https://rivistanatura.com/la-riserva-del-monte-cucco/

 

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— E UNO IN SLOVENIA

Monte Cucco, Friuli Venezia Giulia

Il monte Cucco (in sloveno Tolminski Kuk) con 2.086 m s.l.m. è una cima della Catena Nero-Tolminski Kuk-Rodica.

 

 

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NE ESISTE UN ALTRO IN LOMBARDIA:

Il Monte Cucco (1 436 m s.l.m.) si trova a Lierna sul Lago di Como, nei pressi del Monte Palagia.

 

 

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Carlo Maria Pensa – Archivio Pietro Pensa

 

 

ORIGINE E SIGNIFICATO DELLA PAROLA CUCCO – 1-2

 

SIGNIFICATO DI ” CUCCO “:

 

1- TRECCANI ONLINE

  1. cucco1 s. m. [voce onomatopeica] (pl. -chi), fam. – Persona, spec. ragazzo, che sia il prediletto, il beniamino nella famiglia, in una cerchia di persone: il c. dei nonni..
  2. cucco2 s. m. [voce onomatopeica; cfr. lat. tardo cuccus, gr. tardo κῦκκος] (pl. –chi). – 1. Cuculo: Tenendo basse l’ale come il c. (Ariosto); vecchio come il c., più vecchio del c., di persona molto anziana, e anche di cose: e ora basta di discorsi vecchi come il c.! (Panzini). 2. Balordo, babbeo, spec. nella locuz. vecchio cucco3. region. Nel Veneto, e anche altrove, sorta di fischietti di ceramica prodotti artigianalmente, di solito in forma di uccelli e a colori vivaci, come giocattoli e oggetti decorativi.

 

 

 

 

2. UNA PAROLA AL GIORNO – 21 MAGGIO 2018
https://unaparolaalgiorno.it/significato/cucco

 

Cucco  -cùc-co

Scorci letterari  di LUCIA MASETTI

SIGNIFICATO Beniamino, favorito, in senso spregiativo; cuculo; babbeo

ETIMOLOGIA voce onomatopeica.

È vero: ‘cucco’ non è un termine su cui ci si interroga molto, ma è in buona parte imperscrutabile, e per un verso o per un altro ce lo abbiamo pronto sulla lingua. Ebbene, non è un termine solo: in questa forma, molto familiare, convergono parole diverse, e il fatto curioso è che in massima parte sono onomatopeiche.

Innanzitutto è un equivalente di ‘cocco’, non quello della noce ma il giovane beniamino, il prediletto, il favorito – il cocco della mamma, della maestra e via cliché dicendo. In questo caso l’onomatopea è davvero calzante, e si vota alla denigrazione evocando tanto la chioccia (il ‘cucco’ è anche l’uovo!) quanto i versi senza significato con cui intratteniamo i bambini. In secondo luogo ‘cucco’ è anche un nome con cui è noto il ‘cuculo’ (mica scherzi, trova omologhi anche in latino e greco). Qui l’onomatopea è facile: il cuculo fa cu-cu. E riallacciandoci giusto al cucco-volatile, per la scarsa stima popolare dell’intelligenza degli uccelli ‘cucco’ vale anche ‘babbeo’, specie nella locuzione ‘vecchio cucco’.

E il ‘vecchio come il cucco’, nel senso di vecchissimo? Le ipotesi sono due: potrebbe riferirsi ancora al cuculo, poiché le tradizioni classiche credevano alcuni tipi di volatili di longevità millenaria; o potrebbe essere una storpiatura (analoga a ‘bacucco’ e ‘imbacuccato’) che rievoca il profeta biblico Abacuc – non il più vecchio che compare nella Bibbia ma sempre raffigurato come suggestivo vecchione barbuto e severo.

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(G. Basile, La Gatta cennerentola, in Lo cunto de li cunti, sesta novella della prima giornata)

[Lo re] fa jettare no banno, che tutte le femmene de la terra vengano a na festa […] E, venuto lo juorno destenato, […] provaje lo chianiello ad una ped una a tutte le commitate […].

Ma non tanto priesto [lo chianello] s’accostaje a lo pede de Zezolla, che se lanzaje da se stisso a lo pede de chella cuccopinto d’ammore, comme lo fierro corre a la calamita!

TRADUZIONE
Una veste inusuale, per un contenuto notissimo: il re, convocate con un bando tutte le donne del regno, fa provare a ciascuna una scarpetta (chianello); e, non appena la avvicina alla sguattera Zezolla, la scarpetta vola da sé al suo piede, adattandovisi perfettamente. A quel punto il re incorona la fanciulla regina.

Ebbene sì, è proprio la fiaba di Cenerentola! In effetti questa è la sua prima attestazione scritta, all’interno del più importante libro di novelle del Seicento.

Per la verità, sembra che la primissima Cenerentola sia nata addirittura nell’antico Egitto; ma la sua consacrazione ufficiale avviene con Basile, in terra napoletana. Tanto che si è parlato di mettere una targhetta nel Palazzo Reale di Napoli, per ricordare il “vero” luogo dove la scarpetta fu perduta.

Una scarpetta non ancora di cristallo, però: quella è una trovata del francese Perrault, forse dovuta a un errore linguistico. Si ipotizza infatti che nella tradizione precedente la scarpetta fosse di pelliccia (vair in francese), poi confusa con il suo omofono verre, vetro.

Comunque, quanto a invenzioni linguistiche, anche Basile non scherza. Fa infatti un uso creativo e ruspante del già vivacissimo dialetto napoletano, innestandovi l’amore – tipicamente barocco – per la metafora. Da qui espressioni gustose come “cuccopinto”: letteralmente “uovo dipinto”, ossia qualcosa di grazioso e tenero; perfetto per il visino da bambola di Zezolla.

Va detto, però, che la Cenerentola di Basile non è affatto la fanciulla ingenua e innocente che c’immaginiamo. Non solo si procura con l’astuzia l’aiuto delle fate, ma soprattutto… uccide la sua prima matrigna! (Salvo poi ritrovarsene un’altra ancora peggiore).

I casi quindi sono due. Il suo aspetto da “cuccopinto” potrebbe essere il risultato dell’espiazione, che lavando la colpa dell’omicidio restituisce a Zezolla la bellezza (esteriore e interiore). Ma potrebbe anche essere l’astuta maschera di un’approfittatrice senza scrupoli: Basile questo non lo specifica.

Forse il povero re farebbe bene a guardarsi le spalle…

Testo originale pubblicato su: https://unaparolaalgiorno.it/significato/cucco

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1 risposta a Una foto di Malio Pettinacci — Il Monte Cucco in Umbria ( link sotto ) — nelle Alpi Carniche in Friuli; in Slovenia; in Lombardia- // stop ricerca // – + Origine e significato di ” Cucco “

  1. DONATELLA scrive:

    Che bello investigare così, con amore e curiosità, la lingua che usiamo, il più delle volte inconsapevoli della ricchezza che ogni parola racchiude. A proposito di “cucco” ricordo che mia mamma, di ascendenza piemontese, diceva “cucun” per indicare l’uovo, soprattutto quello “à la cocque”. Nella parola e nell’uovo c’era anche l’amore per noi figli, che in questo modo lo mangiavamo insieme al cibo.

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