LA STAMPA – LA ZAMPA.IT – 5 AGOSTO 2020
Sembra una pecora, si comporta come un cane ma in realtà è un maiale salvato da un macello
NOEMI PENNA
Decisamente pelosi. E’ questa insolita caratteristica che rende questi maiali più simili a delle pecore che a dei suini. E se questo non fosse ancora abbastanza, ci si mette anche il loro carattere, che li fa sembrare dei veri cani da compagnia.
Mangalica è una razza di maiale molto diffusa nella zona dei Balcani e dell’Ungheria. La loro folta pelliccia riccia ricorda quella delle pecore ma possono raggiungere anche i 300 chili di peso, con uno strato di grasso che può arrivare anche a 20 centimetri di spessore.
Fra i pochi rappresentanti della specie c’è Angus, un maiale mangalica di tre anni che vive al Peace Ridge Sanctuary di Brooks, nel Maine.
E’ stato salvato dal Maine Animal Welfare Program nel 2018, unico sopravvissuto della sua specie di un allevamento intensivo in cui viveva in condizioni «davvero orribili». Era «gravemente sottopeso», «nervoso» e profondamente spaventato dalla situazione in cui si trovava, quasi pronto per essere destinato alla macellazione. Ma gli è bastato cambiare casa per tornare a fiorire.
Una trasformazione ben visibile stagione dopo stagione, che ora lo ha fatto perfettamente integrare con altri suoi simili. «Vive in un piccolo gruppo con altri due grandi maiali.
Gli piace dormire accanto a loro di notte e fare piccole avventure di giorno con il suo migliore amico Wilbur, che era uno dei nostri maiali più educati fino a quando non ha incontrato Angus e insieme sono diventati dei veri combina guai» racconta Melissa, direttrice del Peace Ridge Sanctuary.
Nonostante la sua «diversità», è «proprio come tutti i maiali: è davvero intelligente oltre a essere ordinato e pulito», almeno non quando scorrazza nel fango, una azione indispensabile per la loro salute.
«Poiché i maiali non riescono a sudare, sdraiarsi nel fango fornisce loro uno strato protettivo per evitare le scottature solari, regolare la temperatura corporea e il raffreddamento».
Angus ha un carattere dominante, cosa che prima non aveva mai potuto esprimere. Ora invece «sorveglia il gruppo ed è diventato il protettore di tutti i cuccioli del santuario», comportandosi come un vero padre di famiglia, «non carne da macello».
Lo stinco è un piatto tipico della cucina ungherese. Diversi sono i modi in cui lo si cucina, molto famoso quello alla pékné, in cui cucinano lo stinco nell’acqua bollente e poi lo infornano. Viene infine servito con patate arrosto.
Un piatto di carne di mangalica
Foto: almazankitchen.com
NEL LINK ALTRI PIATTI UNGHERESI:::
Essere un maiale non dovrebbe essere tanto brutto, ma poi, se si finisce in un gulasc o diventi un prosciutto…
Non c’entra niente, ma…
Questa storia di maiali che finiscono arrosto sarebbe piaciuta allo scrittore russo Daniil Charms, di cui riporto un piccolo brano, tratto da “Casi”,edizione Adelphi,1990:
“Amici, state a sentire! Davvero non mi si può venerare in questo modo. Io sono come tutti voi, solo migliore”.