ANSA.IT / TEL AVIV — 14 MAGGIO 2021 –11.34
Continuano i raid di Israele, Gaza: 119 i morti tra cui 31 bambini.
Proseguono anche i lanci di missili da parte di Hamas
Immagine satellitare su Ashkelon
Esercito Israele, colpiti 150 obiettivi a Gaza nella notte
Truppe israeliane sul confine
Il fumo sale dopo un attacco israeliano nel quartiere di Al Shejaeiya, a est di Gaza City
Razzi lanciati da Gaza verso Israele.
Un ristorante attaccato a Bat Yam, in Israele
Attacco israeliano a Gaza
Continuano gli attacchi aerei di Israele su Gaza e i lanci di missili da parte di Hamas, secondo il live blog di Al Jazeera che cita Safa Press. L’agenzia riferisce di “nuovi raid israeliani su Gaza” in particolare “contro la parte orientale e settentrionale di Gaza City”.
Per tutta la notte, circa 160 aerei dell’Esercito israeliano hanno colpito oltre 150 “obiettivi sotterranei” nel nord della Striscia di Gaza, riferisce un comunicato delle Forze armate d’Israele citato dal Guardian.
Parallelamente ai raid aerei forze di terra, artiglieria e truppe corazzate si sono schierate lungo il confine e hanno sparato centinaia di proiettili di artiglieria e carri armati. L’obiettivo degli attacchi, si legge ancora nel comunicato, era la rete dei tunnel sotterranei di Hamas, della quale “sono stati distrutti molti chilometri”.
Il ministero della sanità di Gaza, citato da fonti locali, ha fatto sapere che i morti nella Striscia sono saliti a 119, di questi 31 sono bambini e 19 donne. I feriti seconda la stessa fonte sono 830.
Il portavoce militare israeliano Jonathan Conricus ha fatto sapere – contrariamente a quanto comunicato in un primo momento – che “attualmente non ci sono truppe di terra all’interno della Striscia di Gaza”. “L’aviazione e le truppe di terra stanno attualmente conducendo attacchi su obiettivi nella Striscia”, ha aggiunto Conricus, adducendo “un problema di comunicazione interno”.
Il Times of Israel prova a spiegare la clamorosa gaffe dell’esercito israeliano, che la notte scorsa attraverso un suo portavoce ha prima annunciato l’avvio delle operazioni di terra a Gaza e dopo un paio d’ore ha precisato che invece le truppe non erano mai entrate nella Striscia, adducendo “un problema interno di comunicazione”.
“Le forze di difesa israeliane – scrive il giornale sul suo sito web – sembrano aver indotto erroneamente i media stranieri a credere che l’esercito avesse lanciato un’invasione di terra nella Striscia durante il suo massiccio bombardamento del nord di Gaza. Nella sua dichiarazione iniziale in inglese, l’esercito ha espresso in modo ambiguo dove si trovavano le sue forze di terra durante l’attacco, dicendo che ‘le truppe aeree e di terra dell’IDF stanno attualmente attaccando nella Striscia di Gaza’.
Quando è stato chiesto di chiarire la questione, ovvero se ci fosse stata un’invasione di terra, il portavoce dell’IDF Jonathan Conricus ha risposto: ‘Sì. Come è scritto nella dichiarazione. In effetti, le forze di terra stanno attaccando a Gaza. Questo vuol dire che sono nella Striscia’”. Parole che Conricus tra l’altro ha ripetuto anche al corrispondente dell’ANSA a Tel Aviv che lo ha chiamato per avere conferma diretta dell’avvio dell’intervento di terra.
Ma, continua Times of Israel, sebbene dire che l’esercito era dentro Gaza “fosse tecnicamente corretto”, è stato fuorviante: “Alcune truppe dell’IDF erano effettivamente posizionate in un’enclave tecnicamente all’interno del territorio di Gaza, ma a tutti gli effetti sotto il controllo israeliano. Per questo la loro presenza lì non poteva rappresentare un’invasione di terra”. “Tutto ciò – conclude il Times of Israel – ha portato alla diffusione di notizie false in tutto il mondo, incluso da parte del New York Times e del Washington Post, secondo cui Israele aveva lanciato una campagna di terra nella Striscia di Gaza, cosa che invece non aveva fatto”.
“Ho detto che avremmo fatto pagare un prezzo molto alto ad Hamas. Lo facciamo e continueremo a farlo con grande intensità. L’ultima parola non è stata detta e questa operazione proseguirà per tutto il tempo necessario”.
Lo scrive il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un messaggio pubblicato su Twitter dopo l’ingresso a Gaza di truppe di terra israeliane.
La comunità internazionale, malgrado gli appelli alla de-escalation e qualche timido tentativo di mediazione, sembra assistere impotente.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio terrà mercoledì 19 maggio alle ore 16 nell’Aula della Camera un’informativa urgente sulla situazione in Israele e Palestina e relativamente agli attacchi ai pescherecci italiani.
“Chiediamo a Israele di fermarsi alla legittima difesa e di non andare oltre, l’escalation sarebbe buttare benzina sul fuoco e chiediamo all’Italia di farsi interprete affinché l’Ue sia protagonista e gli Usa facciano la loro parte, portando una voce di pace. Noi continuiamo a ritenere la soluzione di due popoli e due stati e una pace legittima per i due stati sia l’unica soluzione”. Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, alla direzione nazionale del partito.
Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha fatto issare la bandiera israeliana sul Bundeskanzleramt, la sede della cancelleria, a Vienna. In un tweet Kurz parla di un “atto di solidarietà” e condanna “in modo deciso l’attacco terroristico a Israele”. “Uniti stiamo con Israele”, conclude il cancelliere.
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