20 settembre 2012 ore 08:16 IERI HO VISTO MARCO (VEDI SOTTO): IN QUESTO SCRITTO CHE MI HA PORTATO CI PARLA DELLA SOLITUDINE DELL’EX MALATO MENTALE, HA PASSATO LA VITA A CURARSI E ANCORA SI CURA, E QUESTO E’ IL PREMIO, MI VERREBBE DA DIRE: CI PARLA DEI NORMALI INTORNO A LUI, PARENTI AMICI D’INFANZIA. NON MI PARE CI SIA BISOGNO DI COMMENTI.

 

 

”                                                                                                                                18 SETTEMBRE 2012

 

 

All’inizio ho detto alla signora Salvini, che è da molto che non ci vediamo

In questo periodo sono stato tre settimane in montagna e ne ho tratto del beneficio, anche se ho passato quasi tutte le vacanze da solo

Comunque in montagna facendo passeggiate mi sono sentito bene; purtroppo pur avendo qualche amico, non ho potuto frequentarlo perché davano più che altro l’impressione di essere sfuggenti e di vivere ognuno nel suo nucleo familiare

A Milano non mi trovo tanto bene perché c’è tanto traffico e tanta gente

Vado ogni tanto al bar ma è difficile anche scambiare due parole.

Normalmente le persone parlano tra di loro in gruppi di due o tre.”

 

per ricordarvi, dal blog – aprile 2011-

 

 

Marco alla pesca dei salmoni in Norvegia

Marco, il mio compagno di viaggio e di avventure, sempre per irti sentieri, ormai da tanti anni è mio paziente, tra mille virgolette. Pur avendo una formazione psicologica, io non sono psicoterapeuta.
Sono, come mi presentava il Prof. Zapparoli ai suoi pazienti, un po’ ironicamente, pareva a me, “una psicotica guarita” e come tale lavoro: si tratta di una terapia a due, reciproca, tra com-pagni, ossia quelli che dividono insieme il pane.

L’esperimento o esperienza cui alludo, fatta nello studio del Professore sotto la sua supervisione, doveva verificare l’ipotesi che un malato “guarito” era in grado di aiutare un altro malato. Racconto questa esperienza nel post “Come ho imparato a lavorare e come lavoro” (prima parte). Di Marco parlo nel capitolo “La storia di Marco” che deve essere completata anche solo per iniziare a raccontarla, perché ovviamente tutto deve passare attraverso la sua approvazione. Stiamo raccogliendo i dati. Posso anticiparvi la diagnosi fatta dallo psichiatra al primo ricovero a Lugano trent’anni fa circa: “schizofrenia paranoide o paranoia”.

 

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