17 novembre 2012 ore 15:47 LACRIMOGENI A PALAZZO DI GIUSTIZIA: EZIO MAURO DA REPUBBLICA.IT con una nota di chiara che sottopone al giudizio dei suoi compagni immediati: Donatella, Diletta e l’insostituibile Nemo!

SCONTRI A ROMA

 

da youtube

 

 

Nel video che segue, si vede bene che i lacrimogeni sparati sulla folla sono quattro: non so se sapete cosa sono i lacrimogeni: io preciso non lo so (Wikipedia: “sono cilindri con una piccola carica termica che, innescata dal lancio o dall’impatto con il suolo, riscalda rapidamente il contenitore e fa evaporare la sostanza lacrimogena, che si rende visibile come un fumo biancastro”), lo so sulla mia pelle, io come tanti: nelle manifestazioni a Milano nel ’69-’70, ero presente, ho visto bene che i candelotti erano sparati -alcuni si capisce- ad altezza d’uomo, tanto è vero che, poco lontano da me, in via Bergamini, vicino alla Statale, un passante che, allora, mi pareva un vecchio, è stato colpito al cuore – mi pare- ed è morto. Inoltre in quella nebbia pestilenziale che si crea, tu ovviamente scappi, ma non vedi dove vai né verso chi vai…Sei allo sbando e allo sbaraglio e molti, trovandosi isolati dai compagni, perdono la testa dal panico. Con questa testimonianza non voglio muovere nessuna accusa alla polizia. Né tanto meno ai manifestanti. La cosa migliore, adesso, mi pare sia aspettare i risultati dell’inchiesta. Già allora, in quegli anni Settanta, in occasione dell’omicidio Franceschi, Chiara, invece di andare a casa, come i capi del MS ci avevano ordinato, unica donna  sono rimasta a vedere: a parte tutte le eventuali ragioni del caso… certamente avevano chiusi gli spazi di riunione e, in quella sera, alla Bocconi, forse erano intenzionati a chiudere il pensionato Bocconi, unico luogo rimasto dove riunirsi, “la verità” non la so, ma – siccome “sono di destra”, come dicevano “ridendo…?” alcuni miei compagni di quel tempo e chissà…qualcuno anche oggi ?(non me ne dispiace affatto: non riesco a concepire l’interesse per la vita politica, e per una parte con cui mi schiero, come quella passione annebbiante come si ha per la squadra del cuore)- di mio pensavo che la camionetta della polizia poteva essere lì, sì di minaccia, ma anche ad evitare tafferugli. La polizia ha sparato- “questo è un omicidio” – ma un gruppetto del MS si è avvicinato alla camionetta – mi pare avessero spranghe e bastoni (per quello che posso aver visto io nel buio, era quasi mezzanotte). Lo stesso dico per l’omicidio di piazza Limonda a Genova. E anche in questo “eurostrike”, come l’hanno chiamato, “strike” mi pare “sciopero”,  iniziativa di grande importanza per “l’Europa dei popoli”, con gli elicotteri che la polizia ha in dotazione, “volendo” tutelare l’ordine, bisognava arrestare subito i violenti che sempre si immischiano con la brava gente che ha diritto di rivoltarsi quando le condizioni di vita sono ingiuste ingiustissime. In questo caso, parlo di via Arenula, è addirittura un giallo intricato e intrigante, con i lacrimogeni che salgono sfidando la legge di gravità del povero Newton, con Paola Severino che fa la figura della c. …tanto è il rispetto per il ministro che vanno a mettersi proprio sulla sua testa per infrangere la legge! Ma, a mio modo di vedere, qualunque siano le responsabilità della polizia accertate dalla magistratura, la responsabilità grave e seria è quella di “non aver voluto evitare”…

Come ai tempi di Genova, quando dalle frontiere è passato di tutto senza controlli, i black block filmati che conversano amabilmente con i poliziotti mentre dovevano essere, anche temporaneamente, tenuti in galera… cariche su manifestanti, invece, con le mani ben alzate, e il ministro Fini in gabinetto di regia, cosa importantissima che nessuno ricorda mai.

Cosa voglio dire, ammesso che lo sappia?

Queste grandi manifestazioni in cui tante organizzazioni si “aggiuntano” senza correlarsi…mi lasciano male: tantissimi secoli fa, ho vissuto un’esperienza che mi ha insegnato e che, dalla mia minuscola tana dove non vedo quasi niente e da dove nessuno ha modo di ascoltarmi, questa esperienza la propongo addirittura a modello!…

Eravamo alla manifestazione dopo la bomba alla Banca dell’Agricoltura nel ’69; arrivati in piazza Fontana, il MS dove mi trovavo, era capitato per caso a fianco dell’organizzazione Avanguardia Operaia, uno stalinista e l’altro trockzista…potete immaginare le passioni a 20 anni quando si ha-o si aveva?- così bisogno di una bandiera di una lotta e di un nemico per stare in piedi nella nostra individualità… ancora così in formazione traballante…ma, in questo caso con tutto il mio plauso e ammirazione, il MS – imparando dal movimento operaio – aveva organizzato un “servizio d’ordine” – pacifico ed efficiente: appena iniziati “gli scambi”…questi del servizio d’ordine del MS sono subito intervenuti a zittire i loro militanti che -merito loro- hanno avuto la maturità di non rispondere “alle provocazioni”, come si chiamavano allora, dell’altro gruppo. Data per scontata-anche senza troppo costrutto, diciamo così- la nessuna volontà della polizia di evitare le cariche e gli scempi, non credo che ci possa essere salvezza per qualunque manifestazione senza una possibile maturità che sta, secondo me, in un’autodifesa o autoorganizzazione collettiva. Franco e Donatella che erano a Genova potrebbe dire meglio di me su questo. Il Pd – sono sempre d’accordo di criticarlo anche aspramente se del caso…ha bisogno di una base aspra e costruttiva– fa molte volte rivoltare i suoi militanti (non quelli ciechi, però! che lo seguono come pecore allo stadio di football) per la sua, diciamo “prudenza”, nell’unirsi ai manifestanti: non ha partecipato per esempio alle iniziative del popolo viola… ma, a me “di destra”, vedendo cosa succede in giro… tra black block internazionali, anche black block di professione! che girano il mondo nei “punti caldi” a spaccare , e centri sociali (anche se non li conosco più, oggi), quella che può apparire un certo grado di inerzia a mobilitare la gente, da un altro lato potrebbe anche sembrare “autodifesa” di un partito. Difficile giudicare.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=ZIByS1yPoKk

Lacrimogeni, la versione del Racis
“Lanciato dalla strada, poi rimbalza”

Secondo la perizia del reparto scientifico dei carabinieri il colpo sarebbe partiti da Ponte Garibaldi e non dall’interno del ministero, spaccandosi in tre. Poliziotto indagato per le violenze durante la manifestazione del 14 novembre

ROMA – I lacrimogeni a via Arenula che si vedono nel video girato durante la manifestazione del 14 novembre scorso (e mostrato in esclusiva da Repubblica.it) sarebbe in realtà un solo colpo sparato dall’esterno e rimbalzato sulla facciata del dicastero della Giustizia spaccandosi in tre pezzi. E’ quanto emerge dalla relazione che i Carabinieri del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche (Racis) hanno consegnato al Guardasigilli Paola Severino e alla Procura di Roma che stanno indagando su quanto accaduto.

“La gittata degli artifizi è dell’ordine di 100-150 metri, coincidente con il posizionamento delle Forze di polizia all’altezza di Ponte Garibaldi, come osservabile dal video acquisito”, si legge nel referto. Il video, secondo i carabinieri, “riproduce un impatto su cornice superiore della quarta finestra (a partire dallo spigolo sinistro), sita al quarto piano del ministero, di un solo artifizio lacrimogeno poi fratturatosi in tre parti”. Una spiegazione molto simile a quella fornita ieri dal questore di Roma Fulvio Della Rocca. Ma che, se anche fosse confermata, non spiega un quarto lacrimogeno che si vede partire qualche istante dopo da una finestra più lontana (al secondo 23 del filmato) .

IL REFERTO DEL RACIS

A valutare la credibilità della versione autoassolutoria fornita dalle forze dell’ordine sarà ora il pubblico ministero Luca Tescaroli, titolare dell’inchiesta sugli episodi di mercoledì scorso. Il pm ha iscritto nel registro degli indagati un agente di polizia per l’aggressione ai danni di un manifestante, nei pressi del Lungotevere. Si tratta di un poliziotto identificato grazie a un filmato dove lo si vede colpire con il manganello sul volto uno dei manifestanti caduto a terra. Accertamenti sono in corso anche su un secondo episodio, oltre a quello dell’agente che colpisce in volto un manifestante già immobilizzato a terra. L’episodio si riferisce ad un agente, ritratto in una sequenza fotografica, che colpisce alle spalle un manifestante isolato che sta camminando.

A cercare di fare luce sull’inquietante episodio di via Arenula è inoltre l’indagine interna ordinata dal ministro della Giustizia Paola Severino. Per avere totale chiarezza sull’accaduto, si lavora per visionare i filmati registrati mercoledì scorso dalle telecamere posizionate presso i vari ingressi del dicastero. Intanto, sull’eventualità che qualcuno, da fuori, possa essere entrato nel palazzo, le testimonianze raccolte negano finora che ciò sia accaduto: il responsabile del reparto di Polizia Penitenziaria operante al ministero, Bruno Pelliccia e il capo di gabinetto, Filippo Grisolia, hanno riferito al Guardasigilli di non aver autorizzato l’ingresso di nessun esterno. Anche gli impiegati sentiti hanno affermato di non aver visto nessuno sporgersi o lanciare qualcusa dalle finestre del piano in questione.

(17 novembre 2012)

 

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3 risposte a 17 novembre 2012 ore 15:47 LACRIMOGENI A PALAZZO DI GIUSTIZIA: EZIO MAURO DA REPUBBLICA.IT con una nota di chiara che sottopone al giudizio dei suoi compagni immediati: Donatella, Diletta e l’insostituibile Nemo!

  1. D 'IMPORZANO DONATELLA scrive:

    Sono d’accordo con quello che dice Chiara. Sulle manifestazioni, penso che bisognerebbe adottare ad ogni costo la non-violenza, che non vuole dire inerzia, anzi. Un grande corteo pacifico, che scorre senza sfasciare niente, che si ferma nei posti predisposti per illustrare le sue ragioni, che piuttosto si fa trascinare via dalla polizia ( voglio vedere come farebbero a trascinare via migliaia di persone). Certo occorre una organizzazione molto forte e rispettata da tutti, anche un piano di fuga, perché è stupido farsi imbottigliare nelle vie e non avere pensato prima a tutte le possibilità. Sappiamo anche, per esperienza, che la polizia e i servizi sono informati minuziosamente di quello che accadrà, perché ci sono molti infiltrati ( ci ricordiamo di quello che disse il papà di Francesco a suo figlio). Questo da parte dei dimostranti, che però non vanno lasciati soli . Io credo che se a queste manifestazioni partecipassero anche i partiti di sinistra e i sindsacati, queste cose non accadrebbero. Perché lasciare allo sbaraglio questi giovani? Non sono forse loro che dovranno farsi un’idea della politica, non solo a parole? Dove troveremo i futuri dirigenti, forse solo nelle scuole di partito ( che andrebbero potenziate comunque ). Per quello che mi ricordo, penso con pena a Fassino, quando, dopo l’omicidio di Carlo Giuliani, alla sera in televisione annunciò che il Partito , di cui lui era segretario, non avrebbe partecipato alla manifestazione indetta il giorno dopo a Genova. Il giorno dopo a Genova c’era tutta l’Italia democratica e progressista, un fiume enorme di persone che da Quarto non sarebbero mai arrivate in centro, tanto era il numero. Anche lì una occasione mancata. E’ vero che ci furono i blak-blok, ma io penso che se vi avessero aderito i partiti di sinistra e i sindacati non ci sarebbero stati scontri. Sulla versione della polizia sui lacrimogeni che rimbalzano, beh, c’è buona materia per Crozza.

  2. nemo scrive:

    ” […] I poliziotti responsabili di abusi verranno puniti. E questo per rendere onore e merito agli altri loro colleghi che sono la maggioranza e nei cui confronti è necessario che tutto il Paese nutra il rispetto democratico che meritano ” (Annamaria Cancellieri, Ministro dell’ Interno, la Repubblica di Venerdì 16 Novembre 2012 ). Il Paese ora è in attesa di vedere che si passi dalle parole ai fatti. (Senza illusioni, visto come sono andate le cose nel passato).

    • Chiara Salvini scrive:

      CARO NEMO, TI HO RISPOSTO DEDICANDOTI UN TESTO DI PASOLINI CHE CONOSCERAI A MEMORIA…SEMPRE FELICE DELLE TUE PREZIOSE OSSERVAZIONI CHE, A VOLTE, COME IN QUESTO CASO, VALGONO PIU’ PER IL TESTO SOTTOINTESO CHE PER IL MANIFESTO…

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