LETTA DA CARMELO BENE, secondo me il meno retorico di tutti…cosa ne dice DILETTA NEMO DONATELLA E TUTTI I “POETI” CHE CI VISITANO…?
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=nasOSISlLwU
XXV – IL SABATO DEL VILLAGGIO |
La donzelletta vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell’erba; e reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al dì di festa, il petto e il crine. Siede con le vicine Su la scala a filar la vecchierella, Incontro là dove si perde il giorno; E novellando vien del suo buon tempo, Quando ai dì della festa ella si ornava, Ed ancor sana e snella Solea danzar la sera intra di quei Ch’ebbe compagni dell’età più bella. Già tutta l’aria imbruna, Torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre Giù da’ colli e da’ tetti, Al biancheggiar della recente luna. Or la squilla dà segno Della festa che viene; Ed a quel suon diresti Che il cor si riconforta. I fanciulli gridando Su la piazzuola in frotta, E qua e là saltando, Fanno un lieto romore: E intanto riede alla sua parca mensa, Fischiando, il zappatore, E seco pensa al dì del suo riposo.
Poi quando intorno è spenta ogni altra face, Odi il martel picchiare, odi la sega Questo di sette è il più gradito giorno, Garzoncello scherzoso,
|