Serge Gainsbourg, all’anagrafe Lucien Ginsburg (Parigi, 2 aprile 1928 – Parigi, 2 marzo 1991), è stato un cantautore, musicista, paroliere, poeta, pittore e regista francese che ebbe successo internazionale a partire dalla seconda metà degli anni sessanta.
qui, tutti gli anni Sessanta sputati…nostalgia, ma non troppa (ch.)
Comme le chien de monsieur Jean de Nivelle
Tu ne viens jamais à moi quand je t’appelle
Qu’importe le temps
Qu’emporte le vent
Mieux vaut ton absence
Que ton inconséquence
Quand par hasard dans mon lit je te rencontre
On n’peut pas dire que tu sois pour ni qu’tu sois contre
Qu’importe le temps
Qu’emporte le vent
Mieux vaut ton absence
Que ton impertinence
Dans tes yeux je vois mes yeux t’en as d’la chance
Ca te donne des lueurs d’intelligence
Qu’importe le temps
Qu’emporte le vent
Mieux vaut ton absence
Que ton incohérence
En d’autre occasion je chanterais les transes
De l’amour mais aujourd’hui je m’en balance
Qu’importe le temps
Qu’emporte le vent
Mieux vaut ton absence
Que ton indifférence
mario bardelli manichini
evviva la “liberazione femminile” anni Sessanta! noi “bruttone”- impegnate
facevano “l’angelo del ciclostile”: di oggi bisogna tacere.
Nato da una famiglia di ebrei russi, ha avuto due figli dal primo matrimonio negli anni cinquanta, poi una figlia, Charlotte Gainsbourg, nata dalla relazione avuta con Jane Birkin, e infine un figlio, Lucien detto Lulu, dal legame sentimentale con la modella Bambou (Caroline von Paulus).
Le sue prime canzoni risentono dell’influenza di Boris Vian, ma Gainsbourg ben presto ha cominciato a perseguire un’idea di rinnovamento rispetto agli schemi della tradizionale chanson e a esplorare nuovi orizzonti, influenzato in particolare dal popbritannico e americano. Durante la sua carriera ha scritto la colonna sonora di più di 40 film. La sua influenza ha segnato profondamente la musica francese, attingendo a vari ambiti musicali e contribuendo a renderne alcuni popolari in Francia. Tra questi possiamo ricordare il jazz (si veda in particolare le prime canzoni), la musica afro-cubana (si veda l’album Gainsbourg Percussions), il progressive rock (Histoire de Melody Nelson), il reggae (Aux armes et caetera… e Mauvaises nouvelles des étoiles), il synth-pop con Love on the Beat e il rap con You are under arrest. L’originalità del suo stile è manifesta in primo luogo nei testi, frequentemente poetici e complessi. Abbondano in essi doppi sensi, riferimenti sia letterari che di matrice trash e allusioni erotiche, il tutto accompagnato a un notevole e istintivo talento come arrangiatore.
La sua canzone più famosa, Je t’aime… moi non plus, ha una composizione e una resa vocale molto erotica. Inizialmente era stata registrata con Brigitte Bardot, ma successivamente, dopo la rottura con la Bardot, ne fu distribuita una versione in cui partecipa un’altra cantante, Jane Birkin, che diventerà la sua compagna (1969-1981). Considerata troppo spinta, la canzone subì la censura in molti Paesi e in Francia fu bandita anche la versione edulcorata. Nel 1976 diresse un film omonimo interpretato dalla stessa Birkin e da Joe Dallessandro. (wikipedia, biografia)
con jane birkin
cannabis imagines
Sempre la donna esposta come trofeo; lui vestito con giacche e maglioni,lei sempre nuda.Questi due coglioni (come tutta quella generazione) credevano d’essere scandalo, ma altro non erano che idiozia.
Luce Nera, ti immagino una donna, oggi non sono più neanche scandalo, ma sai —almeno per me che sono nata in un paesino come Sanremo (è la mentalità che è da paese, non il paesaggio sempre bello specie di inverno! ) mi ci sono dovuta abituare. Più che a lei, all’intellettuale “noir ( Germain -des – Prés ), finto scapestrato finto artista finto uomo…tanto lungo il tempo per “farci il callo”, che non mi ci sono ancora “abituata”! Tu ne parli con un’aria distaccata che magari significa lontananza / molta lontananza! grazie di averci dato una mano, ero proprio giù-giù. Ciao Luce nera! chiara per il blog—insieme siamo perfette! bianche-nere!
Sì, vero, tempi bui ( soprattutto per le donne ). Qualcosa è cambiato in meglio, speriamo. Cara Chiara, buona notte e felice domani ( anche se si tratta di un Lunedì … giorno che si diceva dedicato a San Grugnone … )