26 ottobre 2013 ore 15:48 8 SETTEMBRE 2013 DA DONATELLA D’IMPORZANO +++IMPO

 

Copertina 11322

 

 

 

“…L’impreparazione italiana fu scoperta soltanto nella notte del 7 ( settembre), quando arrivò a Roma in missione segreta il generale Maxwell Taylor, vicecomandante della Divisione aviotrasportata, accompagnato da un altro ufficiale, per prendere gli ultimi accordi e controllare la fondatezza delle assicurazioni di Castellano (uno dei generali che avevano trattato con gli angloamericani) che gli aeroporti dove dovevano scendere i paracadutisti alleati fossero in mano italiana. I due ufficiali scoprirono allibiti che l’unico preparativo fatto in previsione del loro arrivo era quello di un lauto pranzo. Il generale Ambrosio era partito per Torino il giorno precedente, ufficialmente per andare a distruggere delle carte compromettenti, e poterono parlare soltanto con Marchesi e Carboni. Di fronte alle richieste di Taylor di ispezionare i campi di aviazione, e alla sua comunicazione che il giorno X sarebbe stato l’indomani, Carboni sostenne l’esigenza di rimandare o annullare l’operazione, esagerando la presenza intorno a Roma delle truppe tedesche e minimizzando quella italiana. Carboni dichiarò anche che le divisioni a Roma non avevano carburante, una scusa poco credibile, perché equivaleva ad affermare che il corpo motocorazzato a difesa di Roma era inutilizzabile. In realtà Carboni mentiva, perché un grosso deposito di carburante si trovava sulla via Ostiense. Stentando a credere a Carboni, e non riuscendo a capire  come si fosse arrivati a questo “ voltafaccia”, Taylor pretese di parlare con Badoglio, e si fece portare a casa del  maresciallo, che stava tranquillamente dormendo. Apparso in pigiama davanti ai suoi ospiti, Badoglio si limitò a confermare le affermazioni di Carboni. Per due volte, nei momenti più tragici della nostra storia recente, la notte di Caporetto e la notte tra il 7 e l’8 settembre 1943, le sorti del  paese sono state affidate a Badoglio e in entrambi i casi Badoglio andò a dormire.”

 

da “Una nazione allo sbando”, di Elena Aga Rossi, Il Mulino, Ristampa aggiornata del 1998, pag.124-125.

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