26 ottobre 2013 ore 07:40 “Queer” PER “NOI” UNA PAROLA NUOVA: se volete leggere (1), e vi interessa sapere di che genere siete (2), e non siete coltissimi (3)—ACCONTENTAVI PER ORA DELLE SOTTOLINEATURE DI CHIARA–TANTI NOSTRI PENSIERI DI QUESTO PERIODO TROVANO IN QUESTI TEMI (VEDI SG) MOLTA VOCE IN CUI RICONOSCERSI—PERO’ LA MIA PARTENZA E’ DA FREUD E LA SUA TEORIA DELLA SESSUALITA’ TRA CUI “NASCIAMO TUTTI BISESSUALI”—FARE IL TERAPEUTA MI HA OGGI PORTATO ALLA CONVINZIONE (PERSONALE!) CHE LA SESSUALITA’ DI OGNUNO DI NOI E’ ORIGINALMENTE PERVERSA; ESSENDO INOLTRE QUESTA IL LATO PIU’ INTIMO E PROFONDO DELLA SUA MENTE-CUORE. PUO’ PARERE ASSURDO PERCHE’ NOI TUTTI SIAMO PERSONE “BLOCCATE” /INIBITE IN MODO STRAORINARIO DAL SOCIALE (FAMIGLIA ECC.), SPECIALMENTE LE DONNE CUI NON E’ STATO CONCESSO SVILUPPARE LA LORO AGGRESSIVITA’ IN MODO COSTRUTTIVO ANCHE ATTRAVERSO GIOCHI DELLA PRIMA INFANZIA / INOLTRE CI SONO I MODELLI, REALI O CULTURALI (VIRTUALI)—PER QUESTO QUALUNQUE FORMA DI SESSUALITA’ SI DISTACCHI DALLA “NATURALITA’ ” (QUALE?) CI APPARE – SE NON CONDANNABILE NEGLI ALTRI – “CHE A NOI NON RIGUARDA…FINO A DIRE “CHE SCHIFO”! CHIUDO: STO SOLO FACENDO QUALCHE PASSETTO NELLE MIE RIFLESSIONI-ELUCUBRAZIONI- SE POTETE NON CADETEMI SUBITO ADDOSSO COME IL FAMOSO MACIGNO INFAME CON TUTTE LE INFINITE RAGIONI CHE AVRETE E CHE RICONOSCO PIU’ CHE GIUSTIFICATE—SE POTETE LASCIATEMI LA LIBERTA’ DI RICERCARE, IO LA RIVENDICO COME ESSERE UMANO, E PAGO IL PREZZO. PER ORA BLATERO, CALMATEVI O ECCITATEVI COME VOLETE, QUANDO SPOSERO’ QUALCOSA VE LO DIRO’ SUBITO. E SOPRATTUTTO NON MOLLATEMI COME INFETTA! SONO GIA’ ABBANDONATA DA TUTTI, NESSUNO SCRIVE, DIMEZZATE LE VISITE…IO MALATISSIMA—–LA VOSTRA CHIARA “DIVERSAMENTE QUEER”

Teoria queer

 

Traduzione di “queer” in italiano:

 

 

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Indice

La teoria queer è una teoria critica sul sesso e sul genere emersa all’inizio degli anni novanta.

Teoria

La teoria nacque in seno agli studi gaylesbici, agli studi di genere e alla teoria femminista. Sulla scia delle tesi di Michel Foucault,Jacques DerridaJulia Kristeva, la teoria queer mette in discussione la naturalità dell’identità di genere, dell’identità sessuale e degli atti sessuali di ciascun individuo, affermando invece che esse sono interamente o in parte costruite socialmente, e che quindi gli individui non possono essere realmente descritti usando termini generali come “eterosessuale” o “donna“. La teoria queer sfida pertanto la pratica comune di dividere in compartimenti separati la descrizione di una persona perché “entri” in una o più particolari categorie definite.
Laddove gli studi gay e lesbici analizzano in particolare il modo in cui un comportamento viene definito “naturale” o “innaturale” rispetto al comportamento eterosessuale, la teoria queer si sforza di comprendere qualsiasi attività o identità sessuale che ricada entro le categorie di normativo e deviante.
In particolare, la teoria queer rigetta la creazione di categorie ed entità-gruppo artificiali e socialmente assegnate basate sulla divisione tra coloro che condividono un’usanza, abitudine o stile di vita e coloro che non lo condividono.

Storia

A coniare la formula “teoria queer” fu Teresa de Lauretis, nell’ambito di una conferenza tenutasi all’Università della California, Santa Cruz, nel febbraio 1990. Gli atti della conferenza sono pubblicati l’anno successivo[1]. Contemporaneamente vedono la luce altri due testi che ebbero grande eco in questo ambito di studi: Gender Trouble[2] di Judith Butler eEpistemology of the Closet[3] di Eve Kosofsky Sedgwick. Negli anni successivi si moltiplicano le opere a tema, dando avvio alla controversa storia del termine. Nel 1993 Butler ritorna sui temi di Gender Trouble con Bodies that Matter[4] e conclude con un posizionamento “Criticamente Queer” dopo avere intersecato le ulteriori riflessioni di Sedgwick sulla performatività[5]. Con performatività del genere si intende la sua capacità «di costituire l’identità che, a detta di tutti, è».[6]

Ma nel 1994 l’uso sistematico di lesbian in The Practice of Love[7] da parte della stessa Teresa de Lauretis mette in discussione l’incontrollata rapidità degli sviluppi e usi a cui la “queer theory” è stata soggetta. A tal proposito de Lauretis dichiara: “Per quanto riguarda la ‘teoria queer’, il mio insistere nello specificare lesbica può certamente essere inteso come una presa di distanza da quello che, dal momento in cui l’ho proposto come ipotesi di lavoro per gli studi gay e lesbici proprio in questa rivista (differences 3, 2), è diventato assai rapidamente una creatura concettualmente vacua dell’industria editoriale” [8]. A fronte di ciò, lo scenario si arricchisce però di contributi importanti con la prima storia “foucaultiana” della teoria queer in Saint Foucault[9] di David Halperin e con la prima introduzione, quasi manualistica, alla teoria queer offerta da Anne Jagose in Queer Theory: An Introduction[10].
È in questi anni che il termine fa la sua comparsa “ufficiale” in Italia, negli interventi di Liana BorghiMarco Pustianaz all’Università gay e lesbica d’estate Otia Labronica [11].

Contemporaneamente oltreoceano l’approccio critico queer ai testi e, soprattutto, ai generi quali che siano, si incontra con i temi delle riflessioni su genere, razza e classe (ad esempio nei lavori di Bell Hooks[12].) e del rapporto tra essere umano, animale e macchina (dialogo questo che prende avvio principalmente con Simians, Cyborg and Women[13] e il cyberfemminismo di Donna Haraway). Nel mondo anglosassone, il volume di pubblicazioni a tema cresce enormemente, accompagnato da una crescente interdisciplinarità; due fattori, questi, che sommati alla crescente specializzazione rendono difficile l’individuazione di opere che possano dirsi mainstream.

Panoramica

La trasposizione in lingua italiana di “queer” affiancato a “teoria” non rende ragione dell’impatto, volutamente scandaloso, di associare il termine accademicamente alto di teoria conqueer, esempio di linguaggio ingiurioso. L’effetto scandaloso voleva misurarsi anche nei confronti della critica gay e lesbica più tradizionale. Si può dire che la teoria queer intendesse porsi come interruzione di una pratica critica gay e lesbica legata alla naturalizzazione dell’omosessuale, ovvero a tutto la traduzione di politica culturale omosessuale che puntava sulla strategia del cosiddetto reverse discourse[14].

Contro l’effetto naturalizzante del reverse discourse, teso a stabilizzare un’identità omosessuale e a creare una comunità, la teoria queer si augurava di potere interrompere un continuum epistemico rimettendo al centro dell’attenzione il problema della differenze multiple[15] e sviluppando contemporaneamente le contraddizioni proprie del modo in cui viene comunemente intesa la definizione omo/eterosessuale [16]. Le discrepanze e le incoerenze tra sesso cromosomico, genere e desiderio sessuale diventano l’oggetto privilegiato d’analisi, arrivando ad includere il travestitismo, l’ermafroditismo, l’ambiguità di genere e la chirurgia per il cambiamento di sesso. Gli strumenti più frequentemente usati sono quelli della decostruzione delle rappresentazioni sociali e dell’analisi delle identità sotto la lente della loro performatività.

Con tali oggetti e tali strumenti in mano, la teoria queer, affermando conseguentemente la transitività dei generi, si sforza di mettere in discussione la stabilità dell’identità e delle politiche ad essa legate. Identità non fisse, infatti, non possono essere categorizzate o etichettate e pertanto un singolo aspetto di una persona – aspetto che la precede socialmente e culturalmente nei gruppi identitari che a tali aspetti si rifanno – non può in alcun modo definirla. “Queer” risulta quindi più una critica all’identità che un’identità, mentre la teoria si fa più stringente sul metodo e più povera di un contenuto determinato a priori, assumendo nel complesso la forma di una strategia che destabilizza, destruttura, decostruisce o altrimenti mette in crisi i confini mediante analisi e performance. Così la problematica della stabilizzazione del queer, dell’uso e della determinazione del termine, diventa il problema del queering, ovvero dell’agire conseguente l’assunzione di una prospettiva e una contestazione queer[17], puntando avanti senza anticipare l’obiettivo.

Prostituzione, pornografia e BDSM

Come altre in alcune correnti del femminismo, alcune studiose di teoria queer vedono la prostituzione, la pornografia e il bondage o il sadomasochismo come legittime e valide espressioni della sessualità umana. Questa visione è anzi rafforzata dall’inclusione di tutto ciò che è non-normativo nell’elenco delle identità “performabili”. L’elemento chiave sta nel vedere gli atti sessuali come qualcosa di costruito discorsivamente, e non come un insieme di pratiche preesistenti. È importante intendere “discorso” nel senso più ampio del termine, come produzione condivisa di significato – sulla scia appunto di Foucault e della teoria queer stessa. In tal modo l’attività sessuale, con le sue regole e simboli condivisi, si mostrerebbe come qualcosa che costruisce da sé la propria realtà piuttosto che riflettere una sessualità biologica predefinita e “corretta”[18].
Ad esempio, Patrick Califia scrive di come il sadomasochismo incoraggi la fluidità e metta in questione la naturalezza delle dicotomie nella società:

(EN)
« The dynamic between a top and a bottom is quite different from the dynamic between men and women, blacks and whites, or upper- and working- class people. That system is unjust because it assigns privileges based on race, gender, and social class. During an S&M encounter, roles are acquired and used in very different ways. If you don’t like being a top or bottom, you switch your keys. Try doing that to your biological sex or your race or your socioeconomic status. »
(IT)
« La dinamica tra top [chi sta sopra, ma anche chi comanda, attivo] e bottom [chi sta sotto, ma anche chi esegue o subisce, passivo] è assai diversa di quella tra un uomo e una donna, bianco e nero o alta borghesia e ceto operaio. Questi sistemi sono ingiusti perché assegnano privilegi basati su razza, genere e classe sociale. Durante un incontro sadomasochista, i ruoli sono acquisiti e usati in modi molto diversi. Se non piace essere un top o un bottom, basta invertire registro. Si provi a farlo col sesso biologico o con l’etnia o con lo status socioeconomico. »
(Feminism and sadomasochism – Patrick Califia)

Questo punto di vista pone tra loro in conflitto branche del femminismo che vedono la prostituzione e la pornografia esclusivamente come meccanismo di oppressione delle donne.

Critiche

I critici della teoria queer sostengono che un vasto e crescente corpus di prove fisiologiche, genetiche, antropologiche e sociologiche mostra come, scientificamente parlando, l’orientamento e la classificazione sessuale sono più che semplici costrutti sociali[19]. Secondo questo punto di vista, varie caratteristiche biologiche (alcune delle quali genetiche ed ereditarie) giocano un ruolo importante nel plasmare il comportamento sessuale (parte del più ampio dibattito “natura vs. cultura”). Certi scienziati affermano[senza fonte] che le richieste decostruzioniste sulla scienza (non solo su questo argomento) siano pseudoscienza. Tali critiche, tuttavia, non considerano il fatto che gran parte dei testi nei quali la teoria è stata sviluppata né integrano al proprio interno fonti d’indirizzo scientifico né avanzano alcun desiderio di vero e proprio antagonismo nei confronti della scienza, escludendo casi particolari e quantitativamente limitati.

Numerosi commentatori e commentatrici rispondono a queste critiche affermando che non tutti gli individui sono nettamente classificabili come “maschi” o “femmine”, anche su basi strettamente biologiche[20]. Ad esempio, i cromosomi che determinano il sesso (X e Y) possono esistere in combinazioni atipiche (come nella sindrome di Klinefelter [XXY]). Ciò rende difficoltoso l’uso del genotipo come mezzo per definire esattamente due generi distinti. Gli individui intersessuati possono avere, per varie e diverse ragioni biologiche, genitali ambigui.

Il modo in cui la questione dell’innatezza dell’identità sessuale e di genere è stata rilevante nella ricerca può essere investigato seguendo lo svolgersi delle numerose opere di sessuologia del Dr. John Money, della Johns Hopkins University. I suoi primi lavori indicano che era particolarmente influenzato dalla tesi per cui l’identità di genere è un costrutto sociale, ma nelle opere successive egli sviluppa una descrizione altamente sfumata di tutti gli input che la ricerca implica nella formazione dell’identità di genere di un qualsiasi individuo.

Gli aspetti biologici non sono altrettanto rilevanti per coloro che ritengono che il processo di costruzione prenda avvio nel linguaggio naturale e nelle categorie che esso plasma tramite il continuo rafforzamento nella mente di ciascuno – ad esempio i pronomi che fanno distinzioni di genere o la ripetizione degli insulti. Nel modello psicologico di Jacques Lacan, la “fase dello specchio” (attorno ai 3 anni, quando un bambino vede sé stesso in uno specchio e crede che l’immagine sia il suo “sé”) e lo sviluppo del linguaggio avvengono approssimativamente nello stesso periodo. Pertanto, è possibile che sia il linguaggio a costruire l’intera idea di sé, come pure le distinzioni di genere/sesso. Anche le idee diFerdinand de Saussure sulle relazioni segno-significante nel linguaggio vengono usate per dimostrare questo concetto: si mostra infatti come nonostante possano esistere delle verità biologiche, la nostra conoscenza e concettualizzazione è sempre mediata da linguaggio e cultura.

Esistono inoltre teorie ibride che combinano nozioni delle teorie sopra esposte su caratteristiche innate e costrutti sociali. Per esempio, si può ipotizzare che abitudini sociali, aspettative e identità siano plasmate da certi “fatti della vita”. Questi possono includere strutture innate che vanno da quelle più ovvie (come le differenze tra gli apparati riproduttivi) a quelle più controverse (come l’esistenza di un orientamento sessuale che è fissato all’inizio della nostra vita da fattori genetici, ambientali e simili che determinano il risultato). La ricerca empirica (scientifica) può essere usata per separare la verità dalla congettura e spiegare come questi “fatti della vita” interagiscono con le norme sociali. Sarebbe però riduttivo affermare che il ruolo della teoria queer è quello di esaminare le nozioni biologiche dell’orientamento sessuale e del genere nel contesto della cultura e della storia.

Note

  1. ^ Teresa de Lauretis “Queer Theory: Lesbian and Gay Sexualities. An Introduction“, indifferences, 1991, 3, 2, pp. iii-xviii.
  2. ^ Judith Butler Gender Trouble, New York: Routledge, 1990 e 1999. Tr. it. di Roberta Zuppet della seconda edizione statunitense, con una nuova prefazione dell’autriceScambi di genere, Milano: Sansoni, 2004.
  3. ^ Eve K. Sedgwick Epistemology of the Closet, Los Angeles: University of California Press, 1990, Ed. it. della seconda edizione statunitense a cura di Federico Zappino, con nuova prefazione dell’autrice, Stanze private. Epistemologia e politica della sessualità, Roma, Carocci 2011.
  4. ^ Judith Butler Bodies that Matter: on the Discoursive Limits ofSex, New York: Routledge, 1993. Tr. it di Simona Capelli Corpi che contano, Milano: Feltrinelli, 1996.
  5. ^ Ivi, pp. 165-84, in particolare 166-67 e 179-81. Il “debito” a Sedgwick è al suo “Queer Performativity”, in GLQ 1993, 1, 1.
  6. ^ J. Butler, Gender Trouble (1990), trad. it. a cura di G. Giorello, Scambi di genere, Sansoni, Milano, 2004, p. 33.
  7. ^ Teresa de Lauretis The Practice of Love: Lesbian Sexuality and Perverse DesireBloomington: Indiana University Press, 1994. Tr. it. di Simona Capelli Pratica d’amore: Percorsi del desiderio perverso Milano: La Tartaruga, 1997
  8. ^ “As for ‘queer theory’, my insistent specification lesbian may well be taken as a taking of distance from what, since I proposed it as a working hypothesis for lesbian and gay studies in this very journal (differences , 3.2), has very quickly become a conceptually vacuous creature of the publishing industry'”, Teresa de Lauretis, “Habit Changes” indifferences 1994, 6, 2-3, pp. 296-313.
  9. ^ David Halperin, Saint Foucault: Towards a Gay HagiographyNew York: Oxford University Press, 1995
  10. ^ Anne Jagose Queer Theory: An Introduction New York: New York University Press, 1996
  11. ^ Si veda pro/posizioni: Interventi alla prima Università Gay e Lesica d’Estate. Livorno, 24-30 agosto 1997, Pisa: Industrie Grafiche Pacini, 2000.
  12. ^ Per una raccolta di vari saggi di bell hooks si veda, con le traduzioni di Maria Nadotti,Elogio del margine Milano: Feltrinelli, 1998
  13. ^ Donna Haraway Simians, Cyborgs, and Women: The Reinvention of Nature New York: Routledge, 1991. Tr. it. di Liana Borghi Manifesto Cyborg: Donne, tecnologie e biopolitiche del corpo Milano: Feltrinelli, 1994.
  14. ^ Marco Pustianaz “Genere transitivo e intransitivo, ovvero gli abissi della performancequeer” in Bellagamba, Di Cori, Pustianaz, a cura di, Generi di traverso Vercelli: Edizioni Mercurio, 2000, p. 117.
  15. ^ “it was my hope that the conference would […] further explore questions that have as yet been barely broached, such as the respective and/or common grounding of current discourses and practices of homo-sexualities in relation to gender and to race, with their attendant differences of class or ethnic culture, generational, geographical, and socio-political location”, deLauretis, differences, “Queer Theory”, pp. iii-iv
  16. ^ Cfr. Eve Kosofsky Sedgwick Epistemology, 1-5.
  17. ^ Judith Butler, Corpi che contano, pp. 170-171
  18. ^ Per una trattazione degli argomenti e alcuni esempi di decostruzione delle pratiche si veda Beatriz Preciado Manifeste contra-sexuel, Parigi: Éditions Balland, 2000. Tr. it. del Centro Studi GLTQ Manifesto contra-sessuale, Milano: Il Dito e La Luna, 2002
  19. ^ In parte espresse in Françoise Héritier Masculine/Féminin. La pensée de la différence Parigi: Odile Jacob, 1996. Tr. it. di Barbara Fiore Maschile e femminile. Il pensiero della differenza Bari: Laterza, 2002
  20. ^ (EN) Si veda ad es.: Anne Fausto-Sterling. “Sexing the Body: Gender Politics and the Construction of Sexuality”. New York: Basic Books, 2000. Per una trattazione filosofico-politica dell’argomento si veda Nicoletta Poidimani Oltre le monoculture del genereMilano: Mimesis, 2006

Voci correlate

Bibliografia

  • Silvia Antosa, a cura di, Omosapiens.2: spazi e identità queer Roma: Carocci, 2007 ISBN 9788843045143
  • A. Bellagamba, P. Di Cori e M. Pustianaz (a cura di). Generi di traverso. Vercelli: Edizioni Mercurio, 2000 ISBN 8886960166
  • Judith Butler Bodies That Matter. On the Discursive Limits of “Sex”. New York-Londra: Routledge, 1993 ISBN 0415903653
  • Judith Butler Gender Trouble New York – Londra: Routledge, 1990 ISBN 0415900425
  • Judith Butler The Psychic Life of Power Stanford: Stanford University Press, 1997 ISBN 0804728127; ed. it. La vita psichica del potere. Teorie del soggetto, a cura di Federico Zappino, con un dialogo tra Lorenzo Bernini e Federico Zappino, Quale futuro per il soggetto queer?, Milano: Mimesis 2013 ISBN 9788857516066
  • Patrick Califia Feminism and Sadomasochism New York: Heresies,1982 ISBN 1573440965
  • Teresa de Lauretis “Queer Theory: Lesbian and Gay Sexualities. An Introduction”, in Differences, 1991, 3 (II)
  • Teresa de Lauretis Soggetti Eccentrici, Milano: Feltrinelli, 1999 ISBN 8807470268
  • Eve Kosofsky Sedgwick Between Men: English Literature and Male Homosocial desire. New York: Columbia University Press, 1985 ISBN 0231058616
  • Eve Kosofsky Sedgwick Epistemology of the Closet Berkeley: University of California Press, 1990 ISBN 0520078748; ed. it.Stanze private. Epistemologia e politica della sessualità, a cura di Federico Zappino, Roma: Carocci 2011 ISBN 8843059408
  • David Hugh, On queer street: a social history of British homosexuality, 1895-1995, Londra, HarperCollins, 1997. ISBN 0002555956.

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8 risposte a 26 ottobre 2013 ore 07:40 “Queer” PER “NOI” UNA PAROLA NUOVA: se volete leggere (1), e vi interessa sapere di che genere siete (2), e non siete coltissimi (3)—ACCONTENTAVI PER ORA DELLE SOTTOLINEATURE DI CHIARA–TANTI NOSTRI PENSIERI DI QUESTO PERIODO TROVANO IN QUESTI TEMI (VEDI SG) MOLTA VOCE IN CUI RICONOSCERSI—PERO’ LA MIA PARTENZA E’ DA FREUD E LA SUA TEORIA DELLA SESSUALITA’ TRA CUI “NASCIAMO TUTTI BISESSUALI”—FARE IL TERAPEUTA MI HA OGGI PORTATO ALLA CONVINZIONE (PERSONALE!) CHE LA SESSUALITA’ DI OGNUNO DI NOI E’ ORIGINALMENTE PERVERSA; ESSENDO INOLTRE QUESTA IL LATO PIU’ INTIMO E PROFONDO DELLA SUA MENTE-CUORE. PUO’ PARERE ASSURDO PERCHE’ NOI TUTTI SIAMO PERSONE “BLOCCATE” /INIBITE IN MODO STRAORINARIO DAL SOCIALE (FAMIGLIA ECC.), SPECIALMENTE LE DONNE CUI NON E’ STATO CONCESSO SVILUPPARE LA LORO AGGRESSIVITA’ IN MODO COSTRUTTIVO ANCHE ATTRAVERSO GIOCHI DELLA PRIMA INFANZIA / INOLTRE CI SONO I MODELLI, REALI O CULTURALI (VIRTUALI)—PER QUESTO QUALUNQUE FORMA DI SESSUALITA’ SI DISTACCHI DALLA “NATURALITA’ ” (QUALE?) CI APPARE – SE NON CONDANNABILE NEGLI ALTRI – “CHE A NOI NON RIGUARDA…FINO A DIRE “CHE SCHIFO”! CHIUDO: STO SOLO FACENDO QUALCHE PASSETTO NELLE MIE RIFLESSIONI-ELUCUBRAZIONI- SE POTETE NON CADETEMI SUBITO ADDOSSO COME IL FAMOSO MACIGNO INFAME CON TUTTE LE INFINITE RAGIONI CHE AVRETE E CHE RICONOSCO PIU’ CHE GIUSTIFICATE—SE POTETE LASCIATEMI LA LIBERTA’ DI RICERCARE, IO LA RIVENDICO COME ESSERE UMANO, E PAGO IL PREZZO. PER ORA BLATERO, CALMATEVI O ECCITATEVI COME VOLETE, QUANDO SPOSERO’ QUALCOSA VE LO DIRO’ SUBITO. E SOPRATTUTTO NON MOLLATEMI COME INFETTA! SONO GIA’ ABBANDONATA DA TUTTI, NESSUNO SCRIVE, DIMEZZATE LE VISITE…IO MALATISSIMA—–LA VOSTRA CHIARA “DIVERSAMENTE QUEER”

  1. nemo scrive:

    Della teoria queer non ne sapevo proprio nulla. Grazie, Chiara.

    • Chiara Salvini scrive:

      calma e gesso, anzi doppio! e tempo, ma non troppo (e se moriamo senza saperlo?!! ne va di tutta la nostra già straordinaria vita sessuale! – ad ognuno la sua, si capisce, “senza fare confusione” (Laura Betti); calma e gesso, come dici sempre tu, una sguardazzata con gli occhi a forbici (sei l’uomo con gli occhi di forbici e mani intatte!) tutta tagliazza…“una sintesi (una riga) e un (due rughe—lascio!) commento”, caro caro nemo ce lo fai? Dopo Bologna! Guarda che sul tema, gli articoli sono raggruppati, ma due o tre…dovrai tagliare con sega lettrica visuale! (esiste), ciao buona giornata, oggi hai (abbi!) una buona giornata a festeggiare Francesco Biamonti (Einaudi) a San Biagio della Cima dove è nato, e tu leggerai ..” fine dicitore”.il romanzo “...Avrighe“—non riesco neanche a fare un servizio su di lui, almeno prima di Milano, mi dispiace! dolorosamente (anche per i dolori!), la tua Chiara
      Oh dimenticavo il grande Enzo Maiolino che oggi fa 87 anni! Ma stella bella, che felice giornata hai, tutta gente per te intima e cara…E domani Bologna…Spero che venerdì e sabato ti abbia reso “radioso”+ oggi….ciccy… noi avremo il sole /di cui io ho tanto bisogno! So che niente mi impedirebbe di partecipare, ma sono ancora “molto malata”…in leggero miglioramento ma pare stabile! diciamolo piano…EVVIVA NEMO! CHE C’E’!

  2. stripping scrive:

    It’s no longer a moral issue. Excessive porn viewing is threatening real-life relationships

    Last week, TOI sexpert Dr Mahinder Watsa received a query from a 30-year-old
    woman who had been married for two years. The couple enjoyed sex twice a week on an average,
    she wrote in her e-letter, but had noticed that her husband
    was secretly watching pornography on the Internet, and masturbating after.

    The timing of physical intimacy between
    the couple was linked to his new viewing habit.
    “We usually end up having sex after he watches porn,” she said.
    Over time, he began to avoid sex with her altogether, relying on porn entirely.

    This reader isn’t alone.

    Mumbai’s andrologists and relationship counsellors say the popularity of porn among men is beginning to change relationship dynamics in
    the real world, often leaving partners distressed.
    With this, Indian men join their global counterparts.
    An investigation by technology magazine Extreme
    Tech in 2012 revealed that almost 30 per cent of Internet traffic in the world is linked to porn.
    The search volume index for ‘porn’ doubled between 2010 and
    2012, is Google Trends’ estimate.
    pills
    The man-woman divide
    Sex is a primal human need, and has little to do with gender.
    Visual sexual stimuli, also finds takers in both, men and women.
    But researchers, like Heather Rupp, Ph.D, say the presumption is that men respond more strongly
    to it. Pornographic magazines and videos directed at men are a
    multi-billion dollar industry while similar products directed towards
    women are difficult to find. It is estimated that of the 40 million adults who visit pornography websites annually, 72% are male while only 28% are female.
    “Men prefer novelty, while women are more interested in stable dynamics,” suggests Rupp.

    A recent University of Arkansas study showed that a third of men use porn to ease boredom or stress; a fifth reach out to it when
    they are lonely.
    nigger
    The male neurological response to porn – faster heart rate,
    rising blood pressure, increased blood flow and
    an erection – is said to be stronger than the female’s.
    Some argue, it’s because the content ‘suits’ male sexual interests.
    Erotic clippings let them (visually) enjoy the casual sex several of them crave, without danger of infection or unwanted pregnancy.
    Clearly, porn solves a primal problem for men – it lets them enjoy
    commitment-free sex with multiple partners.

    Matter of the mind, too
    The trouble is, visual sexual stimuli is not associated with sexual health alone.
    It also has a bearing on mental well-being. Compulsive porn viewing can distort the viewer’s expectations
    of sex with real people, not to mention, control his life.

    casino
    A Cambridge University study revealed that compulsive porn
    watchers show brain activity similar to that of alcoholics or drug addicts.
    Researchers found greater activity in an area of the brain called the ventral striatum,
    a reward centre involved in processing motivation and
    pleasure. So, just like an alcoholic’s brain lights up when he spots an
    ad for liquor, porn addicts are stimulated when they get their hands
    on yet another clip.

    Interestingly, the activity, usually conducted
    in secrecy and all alone, can push a viewer towards loneliness.
    Excessive exposure heightens feelings of aloneness.
    Kevin B Skinner, author of Treating Pornography Addiction: The Essential Tools for
    Recovery, has, over 15 years, worked with hundreds of
    couples and individuals whose lives have been changed by pornography.
    His research links higher consumption with higher levels of depression.
    In Inside Porn Addiction, his blog, he says, “Regardless of relationship status, individuals who viewed porn daily were on the border of severe depression”.

    Dr Samir Parikh, Director of Department of Mental Health and Behavioural Sciences at Fortis Healthcare,
    agrees. “Sometimes, porn is used as a crutch by those with inadequate social lives. And it’s a cycle. The more they view it, the more they are pushed towards social isolation. And, the interactive nature of modern-day porn makes it worse.”

    Relationship risk
    Dr Hansal Bhachech’s experience as consultant psychiatrist has proven that porn addicts tend to display
    difficulty with concentrating, boredom, shame and guilt, and may grow aggressive towards women.

    “Over time, it could reduce his interest in the actual act. He may grow more interested in virtual intimacy between porn stars and himself, putting his real-life relationship under strain,” he says.

    The problem with porn, according to Bhachech, is simple: pornography is a lie.
    “It promotes falsehoods about men, women and human relationships. Camera techniques and digital manipulation create myths about our bodies, timing and vigour of the sexual act, and willingness to engage in sexual activity,” he says.
    Parikh is especially concerned about its effects on young minds.
    “Because the distinction between normal and perversion is blurred, it can influence belief systems,” he stresses.

    gay
    The good side
    What’s important, argue sex therapists, is to realize that like with any indulgence, porn
    adopts a dangerous avatar when it turns into an obsession.
    Not every man who views it is addicted, or hostile to
    his partner.

    In fact, there have been cases of couples having benefitted from it.
    Sex researcher Helen Fisher advises couples to treat it like a “hormone-booster” because it drives up dopamine levels, which
    drives up your testosterone.

    A Norwegian study that involved 400 couples backs
    Fisher’s claim. When both partners used porn,
    they were happiest in the bedroom, it revealed.
    They were open about their fantasies, and reported least sexual dysfunction.

    pharmacy
    “It’s not always destructive,” says consultant psychiatrist Dr Deval Desai.
    “It can be a source of excitement and satisfaction, people wouldn’t otherwise experience.”

    Dr Rajan Bhonsle, Honorary Professor and HOD, Department of Sexual Medicine at KEM Hospital and GS Medical College, has been counselling couples for 30 years, and decries
    claims that pornography is “harmless”.

    “Pornography is often viewed in secret, which creates deception within marriage. I often hear experts suggest that to fire up libido in a dull marriage, turn to fantasy. This might be a temporary solution, but as you become dependent on outside stimulation, your natural ability to get turned on by your partner fades. It’s not uncommon for partners to opt for legal separation in some cases,” he says.

    Divorce lawyer Mrunalini Deshmukh says she has received
    cases where porn has led to the breakdown of marriages.

    Watching porn in the privacy of your home, isn’t illegal, she clarifies; production and distribution of pornographic material is.
    “In most cases, addiction to porn has only one result – a relationship that’s fractured.”
    blackjack
    The making of a porn addict
    Exposure: Introduction to porn
    breast
    Escalation: Sharp increase in viewing, more explicit and deviant exposure
    Desensitisation: Diminished emotional responsiveness
    Acting out: Desire to act out, either with partner or often
    elsewhere

    Here is my blog post: stripping

  3. bigger thicker scrive:

    My partner and I absolutely love your blog and find nearly all of your post’s to be
    what precisely I’m looking for. can you offer guest writers to write content for you personally?
    I wouldn’t mind creating a post or elaborating on a
    number of the subjects you write in relation to here.
    Again, awesome blog!

    • Chiara Salvini scrive:

      Come dico sempre, ormai un ritornello, non so l’inglese: il nostro blog, se avete letto all’inizio, è aperto a tutti e pubblico tutti, meno testi blasfemi, che inneggiano al nazismo o simili, testi razzisti e legati aol terrotirmo. Ora non mi viene in mente altro, se mai vi dirò. Se ho capito qualcosa del vostro inglese, volete pubblicare un vostro testo, non importa che sia di idee simile a quelle espresse dal blog…apprezziamo la differenza! Certamente mandatemelo : chiasalvini2011@gmail.com Vi ringrazio molto, le vostre parole elogiative, come sapete bene voi stessi, sono eccessivi. Vi avviso che se mi arriva una propaganda del pomodo aulio, sono obbligata a cestinarlo. Good Night! chiara

  4. nemo scrive:

    pomodo aulio …. ( non capisco … ).

    • Chiara Salvini scrive:

      è pomodoro, “aulio” è parola inventata dal genio letterrario che, date le alture in ui abita, pensa di permettersi…Secondo me suona bene, pensaci: “pomodoro aulio”, si puo’ chiedere al supermercato e sono sicura che qualcosa ti danno…magaru un pomodo magnifico–“aulio” ha delle rimembranze latine che pero’ mi sfuggono…pazienza mio caro, pazienza. grazie, buona notte a tutti gli amanti del mondo, chiara

      aulico—abbrevviato “aulio! Oppure: aglio —aulio—meno puzzolente nella digestione— Non ti convimce, vero? Non sarai l’unico. Se poi leggesse Mario…| baccio con schioccco-

  5. nemo scrive:

    Spiegazione carinissima e convincente ( soprattutto per il baccio con schioccco …. che contraccambio ! )

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